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Referendum: ora che succede?

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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda mariok il 30/10/2017, 11:16

Questo dibattito che si sta facendo nel paese sul federalismo sinceramente non lo capisco.
Non vedo cosa cambi a livello di partecipazione se certe competenze vengono trasferite da un centralismo (quello nazionale) ad un altro (quello regionale).
L'unica cosa che cambia è che si moltiplicano per 20 alcuni centri di spesa, con l'unica inevitabile conseguenza di un aumento delle occasioni di sprechi e di malvessazioni.
Altro discorso sarebbe un ridisegno complessivo dell'architettura istituzionale che parta dal basso, dalle comunità locali via via verso livelli più alti secondo il principio della sussidiarietà (delegando cioè al livello superiore solo ciò che non è possibile gestire a quello inferiore).
Ma non mi sembra che si stia discutendo di questo né che ci siano forze politiche seriamente intenzionate a seguire nei fatti un tale approccio.
È quindi inevitabile che, a prescindere da questa falsa gara tra più o meno virtuosi, che si arrivi ad altri pasticci come quello di dalemiana memoria del titolo V.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda gabriele il 30/10/2017, 11:43

pianogrande ha scritto:
E che significa avere delle responsabilità se poi non si risponde dei danni/disastri che si combinano?
Quando è che si comincia a rispondere delle responsabilità che già si hanno?



Non capisco il tuo stupore. è la stessa cosa che ho scritto io, anche in altri interventi.
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda gabriele il 30/10/2017, 11:56

mariok ha scritto:Questo dibattito che si sta facendo nel paese sul federalismo sinceramente non lo capisco.
Non vedo cosa cambi a livello di partecipazione se certe competenze vengono trasferite da un centralismo (quello nazionale) ad un altro (quello regionale).


Cambia che il trasferimento di competenze sarà fatto alla cazzo e non vi sarà un contestuale e reale trasferimento di responsabilità. Accadrà com'è ora con il regime di sussidiarietà che la Regione ruba più di prima e non è colpa di nessuno. Anzi, la collettività nazionale dovrà pagare i debiti maturati per i principio non ben definito ma molto vago di "solidarietà".
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda Robyn il 30/10/2017, 13:09

Il trasferimento di competenze non è un problema quello che prima faceva l'autorità statale adesso viene fatto dai comuni dalle città metropolitane dalle regioni purche sia assicurato l'esercizio unitario.Questo significa che per esercitare pienamente queste competenze le imposte locali aumentano ma la parte residuale che và allo stato diminuisce ma tutto è a invarianza di tassazione complessiva.Il problema è un'altro e sono le indennità dei rappresentanti dei comuni delle città metropolitane e delle regione oltre che alla ripulitura delle liste prima di ogni elezione di comuni città metropolitane e regioni da parte del Prefetto.La prima versione del titolo V aveva un'articolo di chiusura costituzionale in base al quale con legge della Repubblica si potevano predeterminare le indennità dei rappresentanti locali,chiusura eliminata con la riforma del titolo V del 2001 e tutto questo casino che c'è nelle regioni a statuto autonomo dipende dalla eliminazione di quest'articolo di chiusura costituzionale di predeterminazione delle indennità locali .Però la Repubblica può sostituirsi agli enti locali per grave pregiudizio dei livelli minimi essenziali delle prestazioni sociali e dei diritti civili o per assicurare l'unità giuridica del paese e predeterminare le indennità dei rappresentanti delle amministrazioni decentralizzate,comuni città metropolitane e regioni.Le regioni a statuto speciale prevedono tre tipi di legislazione.La prima è quella esclusiva la seconda è quella concorrente dove l'autorità statale partecipa determinando i principi generali la terza è quella integrativa che prevede il "recepimento" della legge statale per adattarla poi alle esigenze delle regioni autonome
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda Robyn il 30/10/2017, 13:38

Il principio meritocratico non c'entra nulla con la virtuosità perche ad eccezione delle regioni autonome che hanno le loro specificità vale il principio di omogeneità nelle regioni a statuto ordinario.Il principio meritocratico si applica a parità di competenze alle elezioni,cioè se hai gestito male le competenze ti mando all'opposizione.Probabilmente prima di giungere ad un federalismo ordinato,omogeneo nelle regioni a statuto ordinario e chiaro agli occhi dei cittadini,si procederà in modo artigianale prima per Veneto e Lombardia
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda pianogrande il 30/10/2017, 14:12

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:
E che significa avere delle responsabilità se poi non si risponde dei danni/disastri che si combinano?
Quando è che si comincia a rispondere delle responsabilità che già si hanno?



Non capisco il tuo stupore. è la stessa cosa che ho scritto io, anche in altri interventi.


Non vedo lo "stupore" come tu non vedi la mia completa risposta che era riferita alla autonomia che "non deve essere un premio".

Il concetto di responsablità è ormai archeologia?
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda pianogrande il 30/10/2017, 14:15

Non dimentichiamo il motivo di fondo della richiesta di autonomia quando si parla di classi politiche in malafede.
Anche quelle locali possono esserlo e non capisco perché se ne parli così poco e si tenda a considerarle migliori di quelle centrali.

Il motivo di fondo è quello che potrebbe essere espresso (parafrasando) con ladroni a casa nostra.

Non va dimenticato mai quando si fanno queste discussioni.
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda Robyn il 30/10/2017, 17:01

Per mettere un limite ai compensi dei rappresentanti di comuni città metropolitane e regioni una strada praticabile potrebbe essere l'articolo 119 della costituzione che parla di "coordinamento della finanza pubblica".Il parlamento in passato aveva legiferato per contenere le indennità e gli sprechi nelle regioni ma c'è stato il rigetto da parte della corte costituzionale che giudicava la legge dal sapore ricattatorio.In breve la legge affermava una specie di virtuosità ricattatoria in base al quale i trasferimenti c'erano solo se si tagliavano le indennità,ma questa cosa l'avrebbero pagata i cittadini di quelle regioni che non avessero tagliato le indennità.Allora la corte costituzionale ha affermato che si può agire sulla base dell'articolo 119 della costituzione che parla di "coordinamento della finanza pubblica" sia per le regioni a statuto autonomo che per quelle a statuto ordinario
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda Robyn il 30/10/2017, 22:32

Il Veneto vuole l'autonomia anche per altre ragioni ma rimane una regione come le altre di diritto comune.L'altra ragione è che i comuni veneti confinanti con le regioni di diritto speciale possano staccarsi dal Veneto ed andare in queste regioni di diritto speciale.Il penultimo articolo del titolo V afferma che non basta il referendum ma serve il parere della regione e una legge statale,in breve richiede un "principio di unanimità" basta solo che la regione in cui il comune si trova dia parere negativo che non se ne fà niente,quindi Cortina D'Ampezzo rimane in Veneto.Anche nel Veneto esistono minoranze ladine tedesche e slovene in provincia di Belluno protette dall'ordinamento provinciale di Belluno e siamo ok.Infine si afferma che ciò che il Veneto paga allo stato poi torna alle regioni confinanti e le arricchisce.La verità è che il principio del federalismo fiscale non è più parziale e rivolto solo al sud,ma si possono fare trasferimenti nelle aree depresse delle regioni ricche per farle crescere per ex il Polesine e il Veneziano in Veneto la Carnia e la Giulia nel Friuli,altre aree depresse della Lombardia come il Mantovano e del Piemonte con la Val Susa in base all'articolo 119 della costituzione paragrafo V,cioè il principio del federalismo fiscale solidale è applicabile in tutto il paese e non più solo al sud come un tempo
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Re: Referendum: ora che succede?

Messaggioda Robyn il 31/10/2017, 15:01

I comuni veneti che vogliono andare nelle regioni a statuto speciale non ha niente a che fare con il principio di autoidentificazione vogliono andarci perche la tassazione è più bassa.Anche vero è che le aree montane venete ed alcune pianeggianti sono trascurate per cui necessitano di trasferimenti e quindi il federalismo fiscale dove ci sono trasferimenti è utile anche al veneto.Le zone montane avrebbero bisogno di più servizi,scuole,presidi medici,quelle pianeggianti trasferimenti per favorire la crescita.Le zone abbandonate e trascurate esistono in tutte le regioni
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