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La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda mariok il 01/02/2017, 10:51

Più che l'analisi politica, qui ci vorrebbe la consulenza di qualche bravo psichiatra.

Stando almeno a ciò che si legge dalla stampa, che si stenta persino a credere, la domanda è: ma Renzi è impazzito?

Tre anni di potere possono stravolgere la mente di un giovane che sembrava brillante e promettente? Evidentemente pare di sì.

A quello che si capisce, la sua strategia sarebbe quella di andare ad elezioni subito, con la versione ridotta dell'Italicum a camera e senato, prendere il 40% e tornare trionfante al palazzo Chigi.

In alternativa, farsi da parte e proporre, per un governo di "larghe intese", la candidatura alla presidenza del consiglio di Gentiloni, Del Rio o Franceschini. Sarebbe questo il patto in base al quale i suoi alleati interni sarebbero disposti a seguirlo in questa avventura.

Se è cosi, non si può non domandarsi: ma pensa sul serio di vincere con più del 40%?

Ma non era meglio uscire dignitosamente e volontariamente dalla scena invece di passare per un'altra sonora sconfitta?

E quanti, dei suoi ex-elettori, pensa che si faranno abbindolare con la motivazione secondo cui la cosa più importante sarebbe quella di non far scattare il vitalizio per i parlamentari?

A parte l'ipocrisia di una tale affermazione (basterebbe una leggina per eliminarlo, se è veramente questo il problema), ma è ragionevole scegliere un sistema elettorale sulla base della fretta per evitare che scatti il vitalizio?

Anche sul piano della comunicazione, pare ormai che non ci stia più con la testa. E non da ora. Questa del vitalizio fa il paio con l'altra affermazione secondo cui si sarebbe dovuto votare SI al referendum per diminuire di un centinaio di senatori il numero dei parlamentari.

Insomma, è proprio un destino crudele che perseguita questo paese, che è un posto meraviglioso in cui vivere, ma dove chi ci vive fa di tutto per rendersi la vita impossibile.

Legge elettorale, la Camera accelera: asse Pd-M5s con Lega e Fdi

Dal 27 febbraio all'esame dell'aula. Esulta Di Maio, e il capogruppo dem Rosato parla di accelerazione vera. Il segretario Renzi chiude con una battuta via sms: "Bisogna evitare che scattino i vitalizi"

31 gennaio 2017

La conferenza dei capigruppo della Camera ha stabilito che il 27 febbraio la legge elettorale sarà all'esame dell'aula di Montecitorio. La decisione ha avuto il via libera da Pd, M5S, Lega e Fdi. La notizia battuta a sera dalle agenzie ha disorientato, suscitando immediate reazioni. Soprattutto dei 5 stelle, che con Di Maio cantano vittoria.

A chiedere la calendarizzazione della legge elettorale è stato, infatti, il M5s. Il vicepresidente pentastellato della Camera spiega che se effettivamente la legge approderà in aula il 27 febbraio, nel mese successivo "ci sarà il contingentamento dei tempi e entro metà marzo potremmo avere una nuova legge elettorale per andare a votare subito".

E il capogruppo del Pd, Rosato, dice: "Siamo ad una accelerazione vera. C'è l'intesa dichiarata di fare rapidamente la legge elettorale. Ora bisogna far prevalere - spiega - la sintesi politica con un lavoro che accolga le indicazioni del presidente Mattarella. Per questo serve il senso di responsabilità di tutti. E' bene che il Parlamento doti il Paese di una buona legge elettorale. Lo abbiamo fatto faticosamente con l'Italicum; speriamo di fare meno fatica oggi".

Nel giorno della preoccupante (per Renzi) dichiarazione di Bersani sulla scissione, l'ennesima mossa verso una accelerazione al voto non potrà che accrescere la tensione nel Pd. Ma intanto reagiscono duramente Forza Italia con Renato Brunetta ("Comportamento indecente del Pd") e Sinistra Italiana con Arturo Scotto: "Forzatura di Pd, M5s e Lega per contingentare tempi parlamentari su legge elettorale. Proprio come con Italicum. L'asse dell'avventurismo". Negativa anche l'opinione di Angelino Alfano per Ncd: "Esprimiamo grande preoccupazione - ha detto il ministro degli Esteri - su una corsa verso il voto mentre il Paese è attanagliato da mille problemi, alcuni dei quali chiedono urgente soluzione come il terremoto, le banche e l'Europa".

Il segretario del Pd taglia corto
con una battuta, scritta via sms e mostrata in studio dal conduttore Giovanni Floris: "Per me - dice Renzi - votare nel 2017 o nel 2018 è lo stesso. L'unica cosa è evitare che scattino i vitalizi perché sarebbe molto ingiusto verso i cittadini. Sarebbe assurdo".
http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... ef=HRER1-1
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda ranvit il 01/02/2017, 13:01

Lo psichiatra piu' che a Renzi serve alla stragrande maggioranza dei politici ed alla maggioranza degli elettori!

Lo scorso 4 Dicembre si è messa la parola fine al tentativo ....il terzo dopo Craxi, berlusconi e Renzi stesso....di innovare questo ns strabenedetto Paese! Forse se ne riparlerà fra qualche decennio....

Credo che il tentativo di Renzi (di andare alle urne al piu' presto....tanto la legge elettorale non la vuole fare davvero nessuno nè oggi nè mai...) è di bloccare la restaurazione della sinistra italiana in stile novecentesco: chiacchiere, belle parole ma assoluta incapacità di modernizzare il Paese. Leggo oggi che addirittura si sta pensando ad un polpettone da D'Alema a Vendola passando per tutti i figuri che hanno distrutto la sinistra e l'iTalia, con l'aggiunta di De Magistris!
Ovviamente l'unico risultato sarà il M5S primo Partito e in coppia con la lega al Governo dell'Italia......
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda mariok il 01/02/2017, 13:36

ranvit ha scritto:Lo psichiatra piu' che a Renzi serve alla stragrande maggioranza dei politici ed alla maggioranza degli elettori!



Sulla maggioranza degli elettori sono d'accordo.

Sulla stragrande maggioranza dei politici, direi che saranno pure pazzi... ma mica sono fessi.

Ognuno pensa alla sua poltrona ed al suo piccolo potere.

Che la sinistra (cosiddetta) riesca a restaurarsi non credo: sono e resteranno sempre divisi (voglio vedere De Magistris che si mette con D'Alema).

Con uno sbarramento del 3% è chiaro che ci sarà la corsa a farsi ognuno il proprio orticello per sopravvivere. Tutta la partita si gioca tra quante poltrone è disposto a garantire Renzi e quante ne possono raccogliere andando da soli.

Tutto qui: nessuna restaurazione in stile novecento, che per quanto pieno di tragici errori, aveva una sua dignità oggi inesistente.

Quello che continuo a non capire è Renzi: stando a quanto circola sui giornali, passerebbe la mano in caso di non raggiungimento del 40%, cosa praticamente certa.

A meno che... non mediti un'altra giravolta: quella di tornare a capo di un bel governo con Alfano, Verdini e Berlusconi.

Ma anche questa ipotesi non la darei per scontata.
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda Giovigbe il 01/02/2017, 13:44

ranvit ha scritto:Lo scorso 4 Dicembre si è messa la parola fine al tentativo ....il terzo dopo Craxi, berlusconi e Renzi stesso....di innovare questo ns strabenedetto Paese! Forse se ne riparlerà fra qualche decennio....



.....hai detto caxxi.......

ranvit ha scritto:Lo psichiatra ..............serve alla maggioranza degli elettori!



ora non ne ho più ombra di dubbio :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda ranvit il 01/02/2017, 16:26

ora non ne ho più ombra di dubbio



Vedo che finalmente hai capito come sei messo :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda Giovigbe il 01/02/2017, 21:56

ranvit ha scritto:ora non ne ho più ombra di dubbio



Vedo che finalmente hai capito come sei messo :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Io sono messo benissimo ......il simile attira il suo simile infatti io non li ho mai votati i ladri (per tacer del resto) perché non ho mai avuto interesse a votarli
Ultima modifica di Giovigbe il 01/02/2017, 22:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda mariok il 01/02/2017, 22:02

La polemica di Emiliano su presunti golpe e violazioni dello statuto non sta in piedi.

Ma quello che non capisco è perché i vari Bersani, Emiliano ecc. che pensano tutto il male possibile del segretario del partito, perché non hanno presentato, come da statuto, una mozione di sfiducia all'assemblea nazionale?

Quale occasione migliore e sede più appropriata per porre la questione?

O pensano che sia più democratico e corretto parlarne nelle interviste ai giornali?

1 febbraio 2017
Orfini: “Se si andrà a elezioni anticipate faremo le primarie, Renzi non si sottrae”
Pd Matteo Orfini, durante la conferenza stampa nella sede del Partito Democratico sui risultati delle elezioni regionali. Roma 01 giugno 2015. ANSA/ANGELO CARCONI
Il presidente del Partito democratico a “Carta bianca” risponde alle polemiche della minoranza Dem


“Nell’assemblea tutti chiesero di non accelerare sul congresso. Noi possiamo convocare il congresso da giugno in poi. Se la legislatura arriva a scadenza naturale noi facciamo in tempo a fare il congresso. Qualora ci dovesse essere un’accelerazione non faremmo in tempo a fare il congresso ma si può trovare il modo di fare le primarie prima delle elezioni, come ha chiesto Bersani. Sono sicuro che il segretario del partito non ha alcuna intenzione di sottrarsi”, così Matteo Orfini alla trasmissione Carta bianca risponde alle richieste della minoranza Dem che in questi ultimi giorni è arrivata a minacciare la scissione.

Il presidente del Pd poi parla di legge elettorale e spiega “dopo che le forze politiche hanno detto no al Mattarellum la soluzione è estendere la legge della Consulta al Senato“. Dunque l’ipotesi di estendere l’Italicum anche al Senato è realistica. Orfini spiega che nel caso lo sbarramento alla Camera alta secondo lui dovrebbe “restare all’8%. Ragioneremo con tutte le forze politiche – continua – ma col proporzionale uno sbarramento alto evita la frammentazione”.

Poi non si esime dal commentare la critica di Napolitano che questa mattina ha affermato: “In un Paese civile si voterebbe a fine legislatura”. Orfini concorda con il Presidente emerito, ma aggiunge: “In un Paese normale destra e sinistra non governano insieme. Noi lo abbiamo fatto per le riforme, ma nel momento in cui si è interrotta la stagione delle riforme io penso che la legislatura sia finita”.
http://www.unita.tv/focus/orfini-se-ele ... i-sottrae/
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda pianogrande il 02/02/2017, 0:00

"Ma quello che non capisco è perché i vari Bersani, Emiliano ecc. che pensano tutto il male possibile del segretario del partito, perché non hanno presentato, come da statuto, una mozione di sfiducia all'assemblea nazionale?"


Perché ormai si vive di opposizione.

Come nelle "mosse" di varie arti marziali, se Renzi si ritirasse d'un tratto dalla politica, tantissimi rimarrebbero sbilanciati e sparirebbero per la mancanza di un bersaglio a cui opporsi.

Ve li immaginate i vari cantanti della sinistra costretti a passare al concreto?

Renzi.

Vuoi vendicarti davvero dei tradimenti?

Molla tutto!
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda Giovigbe il 02/02/2017, 7:27

pianogrande ha scritto:Vuoi vendicarti davvero dei tradimenti?

Molla tutto!


veramente più che una vendetta era una promessa....fin qui non mantenuta.

Però và bene lo stesso sia che si voglia vendicare o che voglia mantenere una promessa facendoci bella figura...purché se ne vada.

-----ma la sua paura è tanta......che tutti si dimentichino di lui .....morto un papa se ne fa sempre un altro ....nessuno è indispensabile ....e solo gli umili sanno farsi da parte
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Re: La legge elettorale può essere applicata. Ed ora?

Messaggioda mariok il 10/02/2017, 11:37

Mi sembra convincente la motivazione che ha portato alla bocciatura del ballottaggio.

Per quanto riguarda i capilista bloccati, mi sembra che vengano spazzate vie (speriamo definitivamente) le pretese dei bersaniani.

Legge elettorale, dalla Consulta le motivazioni della decisione: garantire maggioranze omogenee

In 99 pagine i motivi in base ai quali la Corte costituzionale il 25 gennaio scorso ha dichiarato la parziale illegittimità dell'Italicum. "Il ballottaggio avrebbe falsato rappresentatività ed eguaglianza del voto"

di GIOVANNI GAGLIARDI

09 febbraio 2017

ROMA - E' stata depositata la sentenza con cui la Corte costituzionale spiega perché, il 25 gennaio scorso sancì la parziale illegittimità dell'Italicum. In 99 pagine i punti bocciati dalla Consulta che riguardavano, in particolare, il ballottaggio e la libertà di opzione per i capilista eletti in più collegi. Si tratta delle sentenza n. 35/2017, relativa alla legge n.52/2015, firmata dal presidente della Corte, Paolo Grossi e dal giudice relatore Nicolò Zanon, il testo è stato esaminate collegialmente dalla Corte in una camera di consiglio iniziata alle 9,30 e terminata verso le 16.

I punti principali. No al ballottaggio perché, per come è congeniato nell'Italicum, determina una lesione della rappresentatività degli elettori. Sì ai capilista bloccati riconoscendo su questo piano il ruolo dei partiti. Sì al premio di maggioranza considerato ragionevole per la lista che raggiunge il 40 per cento dei voti. E invito al legislatore a garantire maggioranze omogenee nei due rami del parlamento.

Definito e condiviso l'impianto, il testo è stato poi riletto e limato prima delle procedure di cancelleria. E ora l'ultimo passaggio sarà la pubblicazione in Gazzetta ufficiale che darà efficacia a questo testo atteso dalla politica per individuare paletti certi in cui incanalare il dibattito sulla nuova legge elettorale. Perché se da una parte è vero che il sistema è di per sé già applicabile, strutturato per funzionare in caso di necessità, ma l'invito a fare un passo avanti è chiaro.

SCHEDA - Cosa resta dell'Italicum

Monito al legislatore. La Costituzione, scrive infatti la Consulta, "non impone al legislatore di introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali identici, tuttavia esige che, al fine di non compromettere il corretto funzionamento della forma di governo parlamentare, i sistemi adottati, pur se differenti, non devono ostacolare, all'esito delle elezioni, la formazione di maggioranze parlamentari omogenee". E' proprio da qui che il Parlamento deve ripartire per individuare uno strumento che assicuri rappresentanza e governabilità.

Premio di maggioranza. L'Italicum prevede l'assegnazione di un premio di maggioranza che attribuisce 340 seggi alla Camera alla lista che ottenga il 40 per cento dei voti. E secondo la Corte Costituzionale questa soglia "non è irragionevole". Un passaggio importante, che 'promuove' appieno il premio, che punta a "bilanciare i principi costituzionali della necessaria rappresentatività" "con gli obbiettivi, pure di rilievo costituzionale, della stabilità del governo del Paese e della rapidità del processo decisionale".

SCHEDA - Italicum e Consultellum: se si votasse oggi come eleggeremmo Camera e Senato

Ballottaggio lesivo. Il secondo turno previsto nell'Italicum dà al partito che vince 340 seggi indipendentemente da una soglia minima di voti. Ma così strutturato determina "una lesione". La Corte spiega infatti che "il premio attribuito al secondo turno resta un premio di maggioranza e non diventa un premio di governabilità". Così costruito deve essere vincolato all'esigenza costituzionale "di non comprimere eccessivamente il carattere rappresentativo dell'assemblea elettiva e l'eguaglianza del voto". Una compressione che invece si realizza perché "una lista può accedere al turno di ballottaggio anche avendo conseguito, al primo turno, un consenso esiguo, e ciononostante ottenere il premio, vedendo più che raddoppiati i seggi che avrebbe conseguito sulla base dei voti ottenuti al primo turno". Niente a che vedere, specificano le motivazioni, con il ballottaggio previsto per l'elezione dei sindaci, che avviene in maniera diretta e riguarda una carica monocratica.

Capilista bloccati. La Corte non solo non ha bocciato i capilista bloccati, ma anzi nella sentenza ne sottolinea la legittimità. Innanzitutto, le motivazioni fanno notare che nel Porcellum erano bloccate le liste nella loro interezza, e questo fu giudicato incostituzionale perché non lasciava alcun margine di scelta all'elettore. Nell'Italicum le liste sono presentate in cento collegi plurinominali di dimensioni ridotte, è bloccato solo il capolista, il suo nome compare sulla scheda e l'elettore può esprimere sino a due preferenze. Non solo, c'è da considerare un altro aspetto: il ruolo che la Costituzione stessa affida ai partiti "quali associazioni che consentono ai cittadini di concorrere con metodo democratico a determinare, anche attraverso la partecipazione alle elezioni, la politica nazionale". E i capilista ne sono espressione.
Sorteggio per multicandidature ma va adeguato. Restano valide anche le multicandidature, ma cade la norma che consentiva al candidato di scegliere, a urne chiuse, in quale collegio essere materialmente eletto. La Corte l'ha giudicata "irragionevole" perché viola il principio d'uguaglianza e della personalità del voto. Sopravvive il criterio del sorteggio per la scelta. Ma è la stessa Corte a dire che questa non è la regola più adeguata. Spetta al "legislatore sostituire tale criterio con altra più adeguata regola, rispettosa della volontà degli elettori".
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