Stando almeno a ciò che si legge dalla stampa, che si stenta persino a credere, la domanda è: ma Renzi è impazzito?
Tre anni di potere possono stravolgere la mente di un giovane che sembrava brillante e promettente? Evidentemente pare di sì.
A quello che si capisce, la sua strategia sarebbe quella di andare ad elezioni subito, con la versione ridotta dell'Italicum a camera e senato, prendere il 40% e tornare trionfante al palazzo Chigi.
In alternativa, farsi da parte e proporre, per un governo di "larghe intese", la candidatura alla presidenza del consiglio di Gentiloni, Del Rio o Franceschini. Sarebbe questo il patto in base al quale i suoi alleati interni sarebbero disposti a seguirlo in questa avventura.
Se è cosi, non si può non domandarsi: ma pensa sul serio di vincere con più del 40%?
Ma non era meglio uscire dignitosamente e volontariamente dalla scena invece di passare per un'altra sonora sconfitta?
E quanti, dei suoi ex-elettori, pensa che si faranno abbindolare con la motivazione secondo cui la cosa più importante sarebbe quella di non far scattare il vitalizio per i parlamentari?
A parte l'ipocrisia di una tale affermazione (basterebbe una leggina per eliminarlo, se è veramente questo il problema), ma è ragionevole scegliere un sistema elettorale sulla base della fretta per evitare che scatti il vitalizio?
Anche sul piano della comunicazione, pare ormai che non ci stia più con la testa. E non da ora. Questa del vitalizio fa il paio con l'altra affermazione secondo cui si sarebbe dovuto votare SI al referendum per diminuire di un centinaio di senatori il numero dei parlamentari.
Insomma, è proprio un destino crudele che perseguita questo paese, che è un posto meraviglioso in cui vivere, ma dove chi ci vive fa di tutto per rendersi la vita impossibile.
Legge elettorale, la Camera accelera: asse Pd-M5s con Lega e Fdi
Dal 27 febbraio all'esame dell'aula. Esulta Di Maio, e il capogruppo dem Rosato parla di accelerazione vera. Il segretario Renzi chiude con una battuta via sms: "Bisogna evitare che scattino i vitalizi"
31 gennaio 2017
La conferenza dei capigruppo della Camera ha stabilito che il 27 febbraio la legge elettorale sarà all'esame dell'aula di Montecitorio. La decisione ha avuto il via libera da Pd, M5S, Lega e Fdi. La notizia battuta a sera dalle agenzie ha disorientato, suscitando immediate reazioni. Soprattutto dei 5 stelle, che con Di Maio cantano vittoria.
A chiedere la calendarizzazione della legge elettorale è stato, infatti, il M5s. Il vicepresidente pentastellato della Camera spiega che se effettivamente la legge approderà in aula il 27 febbraio, nel mese successivo "ci sarà il contingentamento dei tempi e entro metà marzo potremmo avere una nuova legge elettorale per andare a votare subito".
E il capogruppo del Pd, Rosato, dice: "Siamo ad una accelerazione vera. C'è l'intesa dichiarata di fare rapidamente la legge elettorale. Ora bisogna far prevalere - spiega - la sintesi politica con un lavoro che accolga le indicazioni del presidente Mattarella. Per questo serve il senso di responsabilità di tutti. E' bene che il Parlamento doti il Paese di una buona legge elettorale. Lo abbiamo fatto faticosamente con l'Italicum; speriamo di fare meno fatica oggi".
Nel giorno della preoccupante (per Renzi) dichiarazione di Bersani sulla scissione, l'ennesima mossa verso una accelerazione al voto non potrà che accrescere la tensione nel Pd. Ma intanto reagiscono duramente Forza Italia con Renato Brunetta ("Comportamento indecente del Pd") e Sinistra Italiana con Arturo Scotto: "Forzatura di Pd, M5s e Lega per contingentare tempi parlamentari su legge elettorale. Proprio come con Italicum. L'asse dell'avventurismo". Negativa anche l'opinione di Angelino Alfano per Ncd: "Esprimiamo grande preoccupazione - ha detto il ministro degli Esteri - su una corsa verso il voto mentre il Paese è attanagliato da mille problemi, alcuni dei quali chiedono urgente soluzione come il terremoto, le banche e l'Europa".
Il segretario del Pd taglia corto
con una battuta, scritta via sms e mostrata in studio dal conduttore Giovanni Floris: "Per me - dice Renzi - votare nel 2017 o nel 2018 è lo stesso. L'unica cosa è evitare che scattino i vitalizi perché sarebbe molto ingiusto verso i cittadini. Sarebbe assurdo".
http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... ef=HRER1-1