Guido
Discutere è sempre difficile, soprattutto quando bisogna argomentare i propri giudizi e gl'intelrlocutori non hanno nessuna voglia d'intendere - per esempio, quando si continuano a chiamare "insulti" parole che sono semplicemente critiche.
Ma va be'.
E' divertente il tuo excursus sulla "sinistra che usa affidarsi all'uomo della provvidenza, etc": è una sciocchezza, ma ammettendo che sia vero, che c'è di male? Non appartieni proprio tu al partito di chi si augura la personalizzazione della politica? E che altro è la personalizzazione, se non una gara tra "uomini della provvidenza", o almeno della parrocchia?
Se, come sembra, 'sta roba non ti piace, allora ho ragione io a schifare la degradazione leaderistica, con tutto ciò che ne consegue e con ciò che l'accompagna.
E poi, visto che siamo qui tanto pe' chiacchiera' un pochetto, mi piacerebbe capire.
Se la sinistra insiste sul "partito", è un residuato para-sovietico che idolatra appunto il Partito, con tutto il suo codazzo di ideologia, di ortodossia, di dottrina e paraponziponzipò.
Se la sinistra elegge, trova, s'inventa uno straccio di leader, mettendo da parte il partito, è una massa di deficienti arrapati che idolatrano l'uomo della provvidenza.
Come diceva uno striscione allo stadio Olimpico, in Roma-Inter: Essere brutti è un diritto, ma Ibrahimovic esagera.
Fate un consulto - Guido, se sei tu solo, è ancora più facile - e fate pace con voi stessi: scegliete una versione e attenetevi a quella. Se si deve soppesare la scelta in base all'acutezza, non vi date pena: una vale l'altra.
Infine, due parole nel merito. Due sole: quando ne uso di più il risultato è lo stesso.
Veltroni non s'indebolisce per le critiche interne in se stesse, nemmeno per quelle infondate.
La sua debolezza deriva dalle ragioni che fanno esistere quelle critiche, sia quelle giuste sia quelle infondate.