da pierodm il 11/02/2009, 13:43
Tutta la discussione su DP si basa sul presupposto che questo personaggio abbia offeso il Presidente, cosa che ad un esame del suo discorso è in realtà assai difficile da sostenere.
Naturalmente, se per continuare ad affermare ugualmente la tesi delle offese, si giudica ad libitum offensiva una frase o una congiunzione contro ogni evidenza, nessun dialogo su questo argomento è possibile.
Il discorso su Travaglio (Santoro) è più complicato, perché investe una questione complicata: quella del giornalismo, dell'informazione, e più in generale della "verità", e poco ci manca che arriviamo al livello cosmico del "chi è dio", del "chi siamo e dove andiamo" - livello che a me piace e appassiona, ovviamente, ma che mi appare strano quando viene raggiunto solo in certe occasioni e non in altre.
Io non credo che il compito di un giornalista, o di uno scrittore, sia quello di fornire "la verità", e non credo nemmeno alla fantomatica "oggettività".
Un giornalista racconta la "sua" verità, che è sempre una verità a tesi, che a sua volta deriva da un "suo" punto di vista.
Anche noi, qui, quando parliamo di Berlusconi, non ci premuriamo di elencare TUTTO quello che ha fatto, bilanciando le cose buone e quelle cattive: noi abbiamo una tesi, che deriva dai fatti e dalle nostre interpretazioni dei fatti, e la sosteniamo mettendo in fila e in evidenza "questi" fatti e le interpretazioni che ne derivano.
Chi tra noi crede di essere "oggettivo" nell'avere l'opinione che ha di Berlusconi, ebbene si sbaglia: è una pretesa inutile e assurda.
La visione stessa che normalmente viene proposta circa la "democrazia" è fuorviante: anche la democrazia infatti è un "regime", che discende da un punto di vista "fazioso" e selettivo, che ha una "sua" verità.
Per dimostrare e sostenere la superiorità - e la desiderabilità - del regime democratico fin dall'origine i suoi fondatori hanno dovuto mettere in evidenza alcuni valori della democrazia stessa e trascurare (o negare) i lati positivi dell'ancien regime che la democrazia andava a sostituire.
Se noi qui adesso - o Santoro nel prossimo numero di Annozero - sosteniamo che Berlusconi sta tentando una forzatura peronista del nostro sistema politico, i nostri argomenti prenderanno in considerazione i fatti che dovrebbero dimostrare la nostra tesi e ne esporremo la nostra interpretazione: possiamo fare questo sia citando i fatti stessi e la nostra interpretazione, sia mettendo in fila i fatti "nudi e crudi" senza commento, ma messi in modo tale che se ne suggerisce esattamente l'interpretazione che noi vogliamo.
Sia Travaglio sia Santoro fanno questo in modo evidente e dichiarato.
Io credo che sia ingannevole e disonesto chi, fingendo o forse illudendosi di essere "oggettivo", in realtà è semplicemente più vicino alla "zona mediana" di una geometria politica interpretata in forma lineare - in altri termini, chi pensa di essere tanto più equilibrato e più veritiero, quanto più è "democristiano".
Guido
Mi sembra poco corretto dire che Travaglio piace perché parla male di tutto e tutti.
Travaglio parla male di quello che gli sembra meritare un giudizio negativo: in certi casi è un giudizio totalmente negativo, in altri solo parzialmente, in linea con una visione della nostra società e del sistema politico in cui tutti i fenomeni si tengono insieme, e non sono isole separate.
Un giudizio che investe apparentemente TUTTO e TUTTI, solo perché il degrado è molto esteso, come per altro anche noi qui diciamo spesso e tanti altri osservatori dicono da tempo.