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pronunciamento golpista

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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda pierodm il 11/02/2009, 0:28

Degli arbitri di calcio, quando non fischiano un rigore clamoroso, si dice che o sono ciechi, o sono incapaci, o sono sotto sudditanza psicologica.

Mi sembrava strano che - essendo in ballo la figura di Napolitano - non ricicciasse fuori il nome di Di Pietro.
La discussione su quale delle due "ingiurie" sia più grave - se quella di DP o quella di Berlusconi - è veramente pazzesca.

Primo. E' pazzesca perché Di Pietro non ha offeso Napolitano: avevo chiesto di citare con virgolette le frasi offensive, ma non ricordo di aver ricevuto risposta.
Secondo. Perché si tratterebbe - ammesso e non concesso che DP avesse offeso il Presidente in qualche modo - di due cose completamente diverse: diverso il contesto di discorso, diverso il ruolo dei due soggetti politici, diverso lo scopo, diverse le conseguenze, diverso tutto.
A questo punto, torna l'esempio degli arbitri, che in buona sostanza si riassume nel detto romano: ma ce siete o ce fate?
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda guidoparietti il 11/02/2009, 0:32

è pazzesco che tanta gente non si accorga di quanto si fa male da sola ad assumere certe posizioni sconsiderate, e che non se ne accorga nemmeno quando il tempo che passa tra l'autodistruttiva cazzata di Di Pietro e il momento in cui invece c'era da difendere il capo dello stato è soltanto di pochi giorni.
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda Stefano'62 il 11/02/2009, 0:46

Io apprezzo e condivido le considerazioni di pierodm sui perchè e i percome di Di Pietro,però alla fine a pensarci bene devo dire che ha ragione Guido:al di là del merito delle argomentazioni di DP quello che conta è il rispetto delle REGOLE,perchè soprattutto nella situazione in cui ci troviamo è quasi l'unica cosa che ci è rimasta;e che infatti sono il primo obiettivo delle trame (eversive) di Berlusconi e dei suoi sgherri.
Di Pietro avrebbe fatto meglio a chiedere un colloquio privato con Napolitano e farlo partecipe in modo formale delle sue preoccupazioni,rispettando le regole e distinguendosi dal suo nemico berlusconi.

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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda lucameni il 11/02/2009, 1:01

1) Travaglio fa il suo mestiere di cronista e lo fa per bene visto che riesce a far incacchiare coloro che sentono colpiti i propri beniamini politici. Uno dei pochissimi che, vuoi anche con molta sicumera, nei suoi editoriali e libri ci racconta fatti e non disinformazione e opinioni spacciati per fatti (prima di giudicarlo per le sue comparsate televisive provate una volta tanto - ma sul serio e non per finta - a leggere nel dettaglio alcuni suoi libri ed articoli). Sicuramente è persona che sbaglia, che spesso si accompagna a persone che non amo e non condivido ma è tra i pochissimi in Italia che azzarda a scrivere cose che in altri paesi sarebbero propri di ogni giornalista investigativo. Ma da noi pare sia un'anomalia. (dire "non si vince con i Travaglio" è sintomo che molte cose nella politica italiana non vanno e sopratutto nella nostra percezione di essa. Ovviamente non si vince "con i Travaglio". Il mestiere di cronista non è quello di politico. Ma da noi i ruoli sono talmente confusi, forse perchè abituati ai velinari, che riteniamo il giornalismo, il racconto dell'attualità al servizio di una parte politica e possibilmente della nostra).
2) Di Pietro fa molte battaglie condivisibili ma sbaglia gravemente i toni (hanno a volte un loro peso, sopratutto in presenza di un'informazione che informa sui "toni" e non sui contenuti; e nonostante a Berlusconi i toni offensivi ed esagitati non l'abbiamo mai danneggiato veramente). Certo nulla a che vedere col magnate di Arcore. Vogliamo andare a vedere nel dettaglio cosa detto o fatto da lorsignori?
3) Di Pietro è leader di un partito anomalo, ancora "personale" nonostante le sue recenti promesse di normalizzare la cosa; ma nulla a che vedere con magnate di Arcore. Non fosse altro che c'è una bella differenza tra chi si oppone - tanto per dire - ad un indulto e alle leggi vergogna (magari con toni sopra le righe) e chi queste leggi le impone.
4) Giuro che non scriverò più queste ovvietà.
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda guidoparietti il 11/02/2009, 11:58

Non sono tutte ovvietà, lucameni. Lo sono quelle su Di Pietro, se vuoi, non su Travaglio. Il giornalista in questione è bravissimo a dare l'impressione di far come tu dici, ma in realtà il fatto è che mescola sapientemente la sua grande conoscenza di fatti e documenti veri con l'omissione di ciò che gli interessa omettere e la manipolazione di ciò che vuole manipolare. E questo lo fa, credo, proprio per lucrare giornalisticamente sulla simpatia di un certo tipo di lettore che vuole sentir parlare male di tutto e di tutti (soprattutto di berlusconi,ma di tutti) a prescindere. Il problema è sempre etico, di deontologia professionale in questo caso, omettere o manipolare non è lecito, neanche per attaccare un "nemico" come Berlusconi, neanche se a parte le manipolazioni il resto è giusto (stendo però un pietoso velo sui toni "simpatici" con cui vengono apostrofati tutti i protagonisti dei corsivi e degli articoli travaglieschi).
Il fatto che non si vinca con i giornalisti non ha a che vedere con il giudizio che si dà sui giornalisti medesimi, è il fatto che noi giudichiamo tanto bene gente poco intellettualmente onesta come Travaglio (o Santoro), non lui in sé, ad essere un segno preoccupante della nostra capacità di vincere.

p.s. sì rispondo in anticipo e bello grande: A DESTRA E' MOLTO PEGGIO. Ciò detto, noi non siamo a destra e dovremmo pensare a migliorare noi stessi anziché a scatenare i nostri più bassi istinti.
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda lucameni il 11/02/2009, 12:44

ovviamente la penso in maniera diametralmente opposta, visto che non mi sono limitato a vederlo in tv ma leggo da anni i suoi articoli e libri, consapevole di meriti e difetti e sciocchezze dette e scritte.
Il che conferma esattamente quanto scritto prima: i giornalisti qua vanno bene solo quando non toccano i propri interessi politici (persone, iniziative etc etc).
Essere cronisti non vuol dire non avere opinioni o non interpretare i fatti ma avere l'onesta professionale quei fatti di riferirli fino in fondo. E questo disturba a quanto pare. Militanti in primis, ovviamente.

Intellettualmente poco onesti?
E come sarebbero quei giornalisti (presunti) che - tanto per dire - spacciano come pulita la fedina penale dei nostri rappresentanti al parlamento?
Sicuramente poco polemici e molto gentili. Ma no so quanto intellettualmente onesti.
Bè io ho altra idea idea di onestà intellettuale e preferisco chi non ha remora alcuna a dircele certe cosine, anche se possono disturbare i militanti di questo o di quel partito. Virgolette o meno.
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda guidoparietti il 11/02/2009, 12:51

lucameni ha scritto:ovviamente la penso in maniera diametralmente opposta, visto che non mi sono limitato a vederlo in tv ma leggo da anni i suoi articoli e libri, consapevole di meriti e difetti e sciocchezze dette e scritte.

Se sei così consapevole delle sciocchezze e dei difetti, allora tutto il discorso che fai non torna molto.
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda lucameni il 11/02/2009, 12:56

torna benissimo perchè - ad esempio - in merito ad aspetti di politica del lavoro, quando ne ha parlato, non mi ha trovato affatto concorde.
E con questo?
Non è che apprezzare o non apprezzare una persona, un professionista voglia dire accettare o non accettare tutto quello che dice o che scrive.
Anche Indro Montanelli, il giornalista che ho più ammirato, ha scritto sciocchezze e ha avuto cali di stile.
E con questo?
Mica vi capisco.
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda guidoparietti il 11/02/2009, 13:28

lucameni ha scritto:torna benissimo perchè - ad esempio - in merito ad aspetti di politica del lavoro, quando ne ha parlato, non mi ha trovato affatto concorde.
E con questo?
Non è che apprezzare o non apprezzare una persona, un professionista voglia dire accettare o non accettare tutto quello che dice o che scrive.
Anche Indro Montanelli, il giornalista che ho più ammirato, ha scritto sciocchezze e ha avuto cali di stile.
E con questo?
Mica vi capisco.

Premesso che Montanelli era a mio parere largamente sopravvalutato come giornalista e intellettuale, comunque c'è un abisso con Travaglio, perché Montanelli non usava il procedimento di farsi scudo di una documentazione minuziosissima per farci passare in mezzo certe selezionate inesattezze, ragionamenti capziosi od omissioni. Poi se uno vuole chiudere gli occhi, libero di fare anche questo. Fa più comodo a Berlusconi che a noi, ma pazienza.
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Re: pronunciamento golpista

Messaggioda pierodm il 11/02/2009, 13:43

Tutta la discussione su DP si basa sul presupposto che questo personaggio abbia offeso il Presidente, cosa che ad un esame del suo discorso è in realtà assai difficile da sostenere.
Naturalmente, se per continuare ad affermare ugualmente la tesi delle offese, si giudica ad libitum offensiva una frase o una congiunzione contro ogni evidenza, nessun dialogo su questo argomento è possibile.

Il discorso su Travaglio (Santoro) è più complicato, perché investe una questione complicata: quella del giornalismo, dell'informazione, e più in generale della "verità", e poco ci manca che arriviamo al livello cosmico del "chi è dio", del "chi siamo e dove andiamo" - livello che a me piace e appassiona, ovviamente, ma che mi appare strano quando viene raggiunto solo in certe occasioni e non in altre.

Io non credo che il compito di un giornalista, o di uno scrittore, sia quello di fornire "la verità", e non credo nemmeno alla fantomatica "oggettività".
Un giornalista racconta la "sua" verità, che è sempre una verità a tesi, che a sua volta deriva da un "suo" punto di vista.
Anche noi, qui, quando parliamo di Berlusconi, non ci premuriamo di elencare TUTTO quello che ha fatto, bilanciando le cose buone e quelle cattive: noi abbiamo una tesi, che deriva dai fatti e dalle nostre interpretazioni dei fatti, e la sosteniamo mettendo in fila e in evidenza "questi" fatti e le interpretazioni che ne derivano.
Chi tra noi crede di essere "oggettivo" nell'avere l'opinione che ha di Berlusconi, ebbene si sbaglia: è una pretesa inutile e assurda.
La visione stessa che normalmente viene proposta circa la "democrazia" è fuorviante: anche la democrazia infatti è un "regime", che discende da un punto di vista "fazioso" e selettivo, che ha una "sua" verità.
Per dimostrare e sostenere la superiorità - e la desiderabilità - del regime democratico fin dall'origine i suoi fondatori hanno dovuto mettere in evidenza alcuni valori della democrazia stessa e trascurare (o negare) i lati positivi dell'ancien regime che la democrazia andava a sostituire.

Se noi qui adesso - o Santoro nel prossimo numero di Annozero - sosteniamo che Berlusconi sta tentando una forzatura peronista del nostro sistema politico, i nostri argomenti prenderanno in considerazione i fatti che dovrebbero dimostrare la nostra tesi e ne esporremo la nostra interpretazione: possiamo fare questo sia citando i fatti stessi e la nostra interpretazione, sia mettendo in fila i fatti "nudi e crudi" senza commento, ma messi in modo tale che se ne suggerisce esattamente l'interpretazione che noi vogliamo.
Sia Travaglio sia Santoro fanno questo in modo evidente e dichiarato.
Io credo che sia ingannevole e disonesto chi, fingendo o forse illudendosi di essere "oggettivo", in realtà è semplicemente più vicino alla "zona mediana" di una geometria politica interpretata in forma lineare - in altri termini, chi pensa di essere tanto più equilibrato e più veritiero, quanto più è "democristiano".

Guido
Mi sembra poco corretto dire che Travaglio piace perché parla male di tutto e tutti.
Travaglio parla male di quello che gli sembra meritare un giudizio negativo: in certi casi è un giudizio totalmente negativo, in altri solo parzialmente, in linea con una visione della nostra società e del sistema politico in cui tutti i fenomeni si tengono insieme, e non sono isole separate.
Un giudizio che investe apparentemente TUTTO e TUTTI, solo perché il degrado è molto esteso, come per altro anche noi qui diciamo spesso e tanti altri osservatori dicono da tempo.
pierodm
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