chango ha scritto:rispetto al punto 1) l'articolo 4 permette (a determinate condizioni) l'applicazione della convenzione di Ginevra, per i prigionieri di guerra, anche ai combattenti non in divisa. se così non fosse, non verrebbe riconosciuta nessuna legittimità ai movimenti di resistenza.
Nel dubbio se la persona rientra nelle categorie previste dall'art.4 la Convenzione si applica lo stesso (art.5), fino a che non verrà accertata la giusta condizione.
Le "determinate condizioni" a cui accenni sono:
a) abbiano alla loro testa una persona responsabile dei propri subordinati;
b) portino un segno distintivo fisso e riconoscibile a distanza;
c) portino apertamente le armi;
d) si uniformino, nelle loro operazioni, alle leggi e agli usi della guerra;
Ovvio che in caso di dubbio si applica come dici l'art 5, il quale parla proprio di "caso di dubbio". .... ma se non ci fosse dubbio?
In fondo l'amministrazione americana affermava, pur ampiamente criticata, che "che le citate convenzioni non si applicano all'organizzazione terroristica al Qaeda e ai suoi membri". Il che significa che di dubbi non ne avevano e che dopo 11/9 non erano disposti ad applicare regole di guerra a chi le regole non le rispetta (non si uniforma alle leggi e agli usi della guerra). Ora, come ogni legislazione emergenziale, le cose tornano alla normalità e le norme restrittive e limitative dopo otto anni vanno giustamente tolte.
Da notare che vari ex-prigioniari di guantanamo, una volta liberati, sono finiti peggio.
Qualcuno ha chiestio di non essere liberato, temendo sorte peggiore.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Este ... namo.shtmlCiao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)