In Italia c'è anche chi non tollera la pubblicità in tv o la cartellonistica pubblicitaria in città
Interessante
Negli ordinamenti di tradizione anglosassone,che riconoscono un ruolo predominante alla giurisprudenza rispetto allo stesso legislatore,il concetto di laicità come attributo dello stato è praticamente sconosciuto mentre ricorre l'espressione secular o secularity,a indicare la competenza del magistrato o funzionario civile ad occuparsi delle sole questioni o affari di natura temporale,seguendo la lezione del filosofo inglese John Locke.Secondo il pensiero di quest'ultimo il magistrato civile non può interpretare i simboli religiosi,perche così facendo uscirebbe dal campo della sua competenza,che è soltanto quello di tutelare e promuovere i beni civili o temporali(secularism).Si tratta del linguaggio del filosofo inglese ,di"cose indifferenti" che rientrano nella sfera religiosa dei privati:il magistrato così come non può imporli,così non può proibirli.In tal modo si esprime il massimo livello di libertà religiosa,fondato sul riconoscimento della radicale incompetenza dello stato in materia religiosa e sulla tutela delle chiese come società libere e volontarie,nella quale gli uomini"si riuniscono spontaneamente per onorare Dio,nel modo che credono sarà accetto alla divinità,per ottenere la salvezza dell'anima".Ma se determinati simboli religiosi,abbandonando il loro originario o esclusivo significato confessionale,si affermano all'interno di una determinata comunità come simboli in grado di richiamare valori secolari comuni,non comportanti cioè-secondo il loro grado di radicamento nelle tradizioni storiche del paese-un'adesione di fede ad una specifica dottrina religiosa essi sono comunementi ammessi nella sfera pubblica come espressione della comunità che in essi si identifica.Si pensi alla Gran Bretagna,all'immagine della Regina,Capo dello Stato ma anche Capo della chiesa anglicana