Musei chiusi per l'assemblea sindacale, Renzi interviene con un decreto legge
La bufera a Roma per la chiusura a sorpresa del Colosseo rimbalza anche a Firenze dove i lavoratori dei musei di Palazzo Pitti e del giardino di Boboli si sono riuniti determinando ritardi e chiusure anticipate. Mercoledì è capitato anche agli Uffizi, ma per la Soprintendenza non ci sono stati disagi
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18 settembre 2015
FIRENZE. Non solo il Colosseo chiuso per un'assemblea dei lavoratori , con i turisti fuori in fila. L'assemblea sindacale indetta dalla Uil Pa c'è stata anche per i lavoratori dei 5 musei e del Giardino di Boboli di Palazzo Pitti. Da quanto si apprendere da fonti della Soprintendenza non si sono verificati particolari disagi per i visitatori stamani. L'apertura è stata "ritardata" di circa un'ora e mezzo per Galleria Palatina e Museo degli Argenti, regolarmente aperte le Gallerie di Arte moderna e quella del Costume, oltre a Boboli e Museo delle Porcellane.
Nel pomeriggio è prevista un'altra assemblea per il personale del turno pomeridiano, dalle 17.30 alle 19, che potrebbe causare una chiusura anticipata rispetto a quella consueta delle 18.50. Mercoledì scorso la Uil Pa aveva promosso l'assemblea anche agli Uffizi, che ha comportato lo slittamento di circa un'ora e mezzo dell'apertura della Galleria e nel pomeriggio un anticipo della chiusura, sempre di circa un'ora e mezzo.
La limitazione dell'orario di visite, si spiega sempre dalla Soprintendenza, era stata pubblicizzata anche sul sito: ci sono state code più consistenti del solito la mattina ma non particolari proteste dei visitatori.
"La misura è colma". Il ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini commenta così lo stop per assemblea che ha chiuso a Roma Colosseo e Fori. E annuncia che d'accordo con il premier Matteo Renzi proporrà oggi in Consiglio dei Ministri di inserire musei e luoghi della cultura nei servizi pubblici essenziali. "Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Oggi decreto legge #colosseo #lavoltabuona". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"È uno strano Paese quello in cui un'assemblea sindacale non si può fare": così Susanna Camusso, replica alle polemiche sulla chiusura del Colosseo. "Capisco" fare "attenzione in periodi di particolare presenza turistica, ma se ogni volta che si fa un'assemblea si dice che non si può, si dica chiaramente che non ci possono essere strumenti di democrazia".
LA NOTA DEL SINDACATO. Gli attacchi all'assemblea sindacale che ha tenuto chiusi per tre ore i principali siti archeologici di Roma sono "strumentali contro i diritti dei lavoratori", e sono state già avviate le procedure per uno sciopero. Lo scrivono in una nota Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa. "La Rsu della Soprintendenza Archeologica di Roma - ricordano i sindacati - ha convocato per oggi un'assemblea generale dei lavoratori per discutere delle gravi questioni e dei gravi disagi vissuti dai lavoratori in ordine alle problematiche che sono state poste all'ordine del giorno. Una assemblea perfettamente legittima, che nulla ha a che vedere con precedenti iniziative che sono state riportate strumentalmente sui media, richiesta in data 11 settembre scorso e svolta nel pieno rispetto delle norme che regolano i servizi essenziali".
"Ricordiamo peraltro - aggiungono i sindacati - che iniziative analoghe avvengono in tutti i paesi d'Europa, citiamo il caso dei lavoratori della National Gallery di Londra, in mobilitazione da diversi mesi contro la privatizzazione dei servizi, o i lavoratori della Tour Eiffel a Parigi, che l'anno scorso hanno chiuso per ben tre giorni il monumento più visitato di Francia senza che a nessuno degli esponenti politici o dei media di questi paesi sia venuto in mente di mettere in discussione i diritti fondamentali dei lavoratori. In Italia no, l'espressione legittima e democratica di un diritto sancito dalla Costituzione viene messo pesantemente in discussione con dichiarazioni dello stesso Ministro Franceschini, che oggi paventa non si sa bene quali misure sui servizi essenziali, e dalla stesso Presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi il quale del tutto impropriamente interviene sulla questione a dispetto del ruolo di garanzia che dovrebbe esercitare".
Allo stesso Ministro i sindacati ricordano che "la tutela del nostro patrimonio culturale rientra già nella normativa sui servizi essenziali, stabilendo il limite tra l'esercizio di un diritto fondamentale dei lavoratori e le esigenze dei cittadini. Nel caso di assemblea dei lavoratori peraltro la stessa normativa contrattuale prevede la formazione di presidi a tutela della integrità dei siti. Andare oltre questo limite significa mettere in discussione i diritti costituzionali e questo il Ministro dovrebbe saperlo. Infine noi ricordiamo che giusto qualche giorno fa abbiamo avviato le procedure di conciliazione propedeutiche alla dichiarazione di sciopero proprio per gli stessi motivi richiamati all'ordine del giorno dell'assemblea convocata dalla Rsu romana e che certo il perseverare di questi attacchi gratuiti e strumentali ai lavoratori non aiuta la composizione del conflitto".
http://iltirreno.gelocal.it/regione/tos ... 1.12114682---
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Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.