Mal comune, mezzo disastro.
Anche confindustria e simili sono in notevole declino.
http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... ef=HRER2-1Rimango convinto di quello che dicevo a proposito della iscrizione a un sindacato in fabbrica ma devo aggiungere che la burocratizzazione e la rendita di posizione regnano sovrane.
Lo dico non tanto per gli ottomila Euro mensili lordi di Bonanni.
Tutto sommato, posso non considerarlo uno scaldalo in assoluto anche se il rapporto con il numero di tessere necessarie (sparo una media di 80 Euro/anno che così mi dà 1.300 tessere) non lascia indifferenti.
Il segretario dei pensionati con i suoi 200.000 Euro/anno di tessere se ne mangia altre 2.500 e sarebbe interessante continuare.
Quello che mi dà più direttamente fastidio è che ormai entrando nella sede di un sindacato si ha l'impressione di entrare in un ufficio del catasto o della motorizzazione.
Accoglienza e umanità uguale a zero.
Il sindacato non lo vedo al passo coi tempi nemmeno nel modo di accogliere o di approcciare, incoraggiare, il potenziale iscritto né in fabbrica né fuori.
Aggiungo che tanti pensionati non disdicono una tessera (che vale più che altro per qualche sconto al cinema e per ricevere un bollettino di roboante nulla) per pura inerzia e la mia personale visione è completa.
Questo non per dare contro al concetto della necessità di un sindacato, di una associazione che renda più forti, ma, al contrario, per esprimere quanto io ne senta la mancanza.