Questa storia delle statistiche svimez impazza nella rete.
Ottima cosa perché sto raccogliendo diversi spunti interessanti.
Uno da parte di un antico iscritto ai tempi delle prime mailing list (non dico vecchio perché è piu' giovane di me

e lo conosco di persona).
Alberto Lusiani, su FB:
Come in altre occasioni, la sintesi delle anticipazioni del rapporto SVIMEZ, su cui molti poi commentano, e' allarmistica sulle condizioni del Sud, per sollecitare l'immancabile intervento dello Stato, ma non del tutto appropriata per comprendere cosa stia realmente accaadendo nel Sud Italia.
Un'interpretazione piu' appropriata di quanto accaduto nel Nord e nel Sud Italia negli ultimi 10 anni circa e' la seguente:
1) il Sud e il Nord Italia arrancano agli ultimi posti di tutto il mondo come crescita economica, conseguenza di una crisi generale dello Stato italiano che e' evidente statisticamente almeno dal 1995 in poi. Non ci sono grandi differenze tra Sud e Nord Italia (vedi:
hhttp://scenarieconomici.it/pil-pro-cap ... 2000-2012/ ), sono entrambi in crisi di lungo periodo.
2) La vera differenza tra Sud e Nord e' l'andamento del numero degli abitanti, e la principale differenza sta in due fatti:
- gli immigrati, i cui numeri sono ai vertici mondiali in Italia dal 2002, vanno quasi tutti al Nord (a spanne l'85% al centro-nord, il 15% al Sud)
- c'e' una significativa emigrazione da Sud a Nord, come sempre, mentre non c'e' movimento significativo da Nord a Sud (come sempre).
Come conseguenza di (2) il Sud ha gli stessi abitanti di 10 anni fa circa, mentre il Nord ne ha il 10% in piu'. Vedi
http://scenarieconomici.it/i-dati-demog ... 2002-2013/Il 10% di residenti in piu' nel Nord sono praticamente tutti solo immigrati, perche' se e' vero che la natalita' del Sud, un tempo significativamente superiore a quella del Nord, e' oggi inferiore (di molto poco), le differenze di natalita' (dovute peraltro agli immigrati nel Nord) non contano per ora nulla, tutta la differenza viene dalla differente immigrazione.
Di conseguenza, quando SVIMEZ lamenta che il Sud ha perso il 13% del PIL rispetto al Nord, fa un'operazione di confusione lagnona, e non aiuta a capire le linee principali di cosa sia successo, che e' invece questo: le condizioni materiali dei residenti del Sud e del Nord arrancano penosamente nello stesso modo, ma nel Nord ci sono il 10% circa di abitanti in piu' rispetto a 10 anni fa, tutti immigrati, e questa e' la differenza principale che fa si' che in 10 anni il PIL del Nord e' aumentato il 13% piu' di quello del Sud, senza - ripeto - alcun miglioramento relativo delle condizioni dei residenti del Nord.
Il sottosviluppo del Sud e' una caratteristica permanente dell'Italia dall'unificazione in poi ed e' fuori luogo sottolinearla ora. Il problema evidente e' lo Stato italiano, che funziona male.
In sintesi, Alberto afferma che la popolazione del sud ristagna mentre quella del nord è aumentata del 10%
Ecco perché ristagnndo il PIL al nord è rimasto uguale ed al sud è calato.
Se poi si esaminano i dati di pil procapite allora emerge che il nord, con l'aumento della popolazione, risulta aver perso piu' del sud.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)