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Grecia, Romano Prodi parla di Atene

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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda franz il 15/07/2015, 12:05

mariok ha scritto:Quanto all'Europa, mi sembra che non dica nulla di nuovo rispetto a quanto va ripetendo da sempre: essa "è ormai esclusivamente dominata dagli interessi elettorali dei singoli paesi, senza minimamente rendersi conto degli interessi generali".

Ci sarebbe semmai da dire che sì è vero, ormai dominano gli "interessi elettorali dei singoli paesi", ma ciò vale per la Germania come per la Grecia, la Francia e tutti gli altri.

D'altra parte la critica di Prodi all'Europa non ha nulla di anti-tedesco; infatti afferma che "è chiaro che la Germania ha assunto il suo ruolo di comando non solo per le debolezze altrui ma anche per le proprie virtù".

Sulla prima parte a me pare che dominassero gli interessi elettorali dei singoli paesi anche prima, Cioè da sempre.
Naturalmente va considerato che in tempi di crisi questo egoismo nazional-elettoralistico tende a crescere, con l'arrivo dei partiti populisti.
Tende a crescere anche perché molti vedono che gli sforzi fatti in senso contrario (quindi in senso comune) come ad esempio i 700 miliardi del MES nel 2012 hanno dato frutti discordanti. Da un lato si vede che i meccanismi economici di solidarietà sono finiti nel pozzo senza fondo della Grecia, dall'altro il loro utilizzo comporta un estremo rigore e poi basta che un nuovo governo sparigli le carte in tavola per rendere vani anni di sacrifici. Si vanno a vedere cioè i casi negativi (grecia) e non si considera che invece ci sono stati anche casi positivi (portogallo, irlanda, spagna, ed infine in parte anche l'Italia, che sta imboccando la strada giusta).

Sull'altro aspetto è chiaro che i rilievi Prodi non hanno nulla di antitedesco, mi pare tuttavia che il problema riguardi la leadership tedesca nei confronti di tanti altri paesi sia nordici sia di quelli dell'est (ancora piu' duri) sia di quelli come la spagna che hanno imboccato la vie delle riforme ed ora temono che un Podemos potrebbe convincere gli iberici a seguire la grecia. Si è creato quindi un asse rigorista e di questo va preso atto. Naturale che un asse rigorista sia capitanato dalla Germania! E chi altro? La germania il rigore l'ha attuato prima di tutto su se stessa, per il peso della ricostruzione e le riforme come Agenda 2010 che ha fatto ed hanno riportato la Germania a crescere. Il rigore quindi funziona, se si fanno le riforme. In grecia invece come dico spesso, hanno fatto tagli, piu' che riforme. Le vere riforme, quelle che fanno piangere la sinistra statalista (fiscali, previdenziali, liberalizzazioni, privatizzazioni etc) le faranno ora sotto dettatura, esattamente come accadde all'Italia nel 2011-12.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Aad8ZT8D
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda gabriele il 15/07/2015, 12:22

franz ha scritto: Si è creato quindi un asse rigorista e di questo va preso atto. Naturale che un asse rigorista sia capitanato dalla Germania! E chi altro?


Qua però c'è un aspetto da considerare. Un passaggio cruciale. Nel chiedere rigore, com'è giusto che sia, questo asse rigorista presta denaro, ricavato a costo zero, o quasi, applicando i tassi di mercato e quindi guadagnandoci sopra.
Una speculazione che non si addice un gran che bene al modello di europa unita tanto sognato dal Professore.
E allora c'è il sospetto che le politiche rigoriste ad oltranza, che hanno curato molto poco fino ad ora, hanno invece gonfiato i forzieri dell'asse di cui sopra spostando denari dai popoli scialacquoni a quelli perfettini.

E' in tal senso che l'europa ha perso la sua anima, e credo intendesse anche questo il Professore. Se l'anima dell'Europa è invece un club di finanzieri pronti a farsi le scarpe uno con l'altro e a speculare sulle disgrazie (volute) altrui, allora Prodi ha sbagliato tutto.

Non sarebbe stato meglio che invece la Germania e gli altri stati dell'asse del "bene" avessero prestato soldi ad un tasso nettamente inferiore, o come il proprio, rispetto a quello di mercato, magari obbligando i paesi come la Grecia, il Portogallo, la Spagna o l'Italia a fare le riforme? Sarebbe stato un atto di clemenza e di unità europea
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 12:27

Addirittura i tedeschi volevano un fondo di garanzia su beni greci con sede in Lussemburgo: hai visto mai? Il loro paradiso fiscale privato, quello che usavano per nascondere l'oro dei nazisti, quello ammorbato da 18 anni di -non vedo-non sento- Juncker, che lava bianco che più bianco non si può!


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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda franz il 15/07/2015, 12:48

gabriele ha scritto:Qua però c'è un aspetto da considerare. Un passaggio cruciale. Nel chiedere rigore, com'è giusto che sia, questo asse rigorista presta denaro, ricavato a costo zero, o quasi, applicando i tassi di mercato e quindi guadagnandoci sopra.

Assolutamente sbagliato. Era previsto che gli interessi sarebbero andati alla Grecia, se la Grecia avesse fatto le riforme e rispettato i piani. Un modo di piu' per invogliere a farle. E si era pronti a farlo ma ... tsipras ha vinto le elezioni ed ha smantellato parte delle riforme fatte, oltre a dichiarare che non voleva proseguire sul percorso dell'austerità. Tutto questo era scritto nero su bianco, lo si sapeva in anticipo. Ecco, magari salvini e grillo non ce lo vengono a raccontare sui blog e fb ma queste cose le persone che si informano e discutono le sanno. Ora Tripras ha accettato misure peggiori.

L'aspetto da considerare invece è che in questi 6 mesi a guida tsipras-varoufakis l'economia greca è deteriorata e soprattutto in queste due settimane di blocco bancario l'economia è paraticamente smesso di funzionare. Due settimane su 52 significano un 4% di PIL in meno. Il calcolo di questi sei mesi non lo conosco ma sarà simile. Per me quindi il PIL greco potrebbe essere arretrato dell' 8% in sette mesi e quindi il rapporto debito/PIL sarà schizzato alle stelle.
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda gabriele il 15/07/2015, 13:48

franz ha scritto:Assolutamente sbagliato. Era previsto che gli interessi sarebbero andati alla Grecia, se la Grecia avesse fatto le riforme e rispettato i piani.


ok, se le cose stanno così non ci sono scuse. Mi piacerebbe saperne di più. Dove posso reperire tali informazioni?


franz ha scritto:Ecco, magari salvini e grillo non ce lo vengono a raccontare sui blog e fb ma queste cose le persone che si informano e discutono le sanno


Questo è abbastanza offensivo oltre che inutile.
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda gabriele il 15/07/2015, 14:43

gabriele ha scritto:ok, se le cose stanno così non ci sono scuse. Mi piacerebbe saperne di più. Dove posso reperire tali informazioni?



Trovate varie fonti. Bastava cercare "Crisi economica della Grecia" su wikipedia.

Come vedi Francesco non mi informo solo sui blog di salvini e grillo. Mi informo e basta, senza tante pretese di avere la verità in tasca
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 15:17

Il Fondo Monetario ha detto che non intende aiutare Atene alle condizioni fissate dalla UE, visto che ritiene il debito eccessivo e non solvibile. Ci voleva tanto a capirlo? Varoufakis e Tsipras per questo chiedevano un haircut, ma i tedeschi preferiscono tenerli per le palle e farli affondare, per far capire chi comanda e chi decide i governi dei paesi "deboli".

Meglio andarsene e tornare alle valute nazionali. Oppure fare un'unione monetaria tra Francia Italia Spagna Portogallo e Grecia. Fuori dalle palle i finanzisti tedeschi e la mafia lussemburghese!

___
Accordo Grecia: salviamo l’Europa da questa Germania!
Zonaeuro
di Fabio Marcelli | 15 luglio 2015

Fabio Marcelli
Giurista internazionale


Il calvario del popolo greco, che non è ancora finito, almeno una cosa ce l’ha insegnata. Ha chiarito che l’Unione europea attuale è definitivamente degenerata a livello di territorio coloniale della Germania. Nell’epoca della finanza dominante non servono tanto le Panzerdivisionen, almeno in Europa. E’ sufficiente il controllo delle banche.

Non ci sono parole per definire il vergognoso accordo imposto dall’Unione europea al governo greco. Il debito estero costituisce lo strumento con il quale umiliare un popolo, esautorare un governo, continuare ad affamare una popolazione già vessata da anni di austerità, in attesa di comprare a prezzo di realizzo le bellezze artistiche del Paese.

Questa la strategia dell’Unione europea, che ha messo nella cabina di regia null’altri che Schaeuble, il quale forse spera che l’esasperazione del popolo greco faccia andare al potere Alba Dorata. Hollande e, peggio ancora, Renzi, hanno svolto la solita patetica parte in commedia da “poliziotti buoni”. In puro stile “Fosse ardeatine” l’Unione eurogermanica ha emesso il suo diktat. Come chiarito da Melania Mazzuccato su Repubblica di lunedì scorso, tale diktat nasconde almeno tre imperdonabili ipocrisie. Uno, la Germania ha voluto “dimenticarsi” che nel dopoguerra le fu condonato ben il 60% del debito. Due, si è rifiutata di spendere 370 miliardi di euro per salvare la Grecia quando, nel recente passato, ne sono stati spesi infinitamente di più per salvare banche e società finanziarie (Citigroup 2.513 miliardi, Morgan Stanley 2.041, Barclays 868, Goldman Sachs 814, JP Morgan 391, Bnp Paribas 175, Dresdner Bank 135). Terzo, imponendo agli altri austerità e blocco della spesa pubblica la Germania rafforza la propria competitività ponendo così le basi della perpetuazione del suo dominio coloniale sul resto d’Europa.

La partita era e resta evidentemente politica. Poteva Tsipras agire diversamente? Forse sì. Probabilmente alla fine la volontà di non darla vinta a Schaeuble acconsentendo al Grexit ha avuto la meglio, a costo di dover ingoiare un amarissimo calice. Ma ad ogni modo la partita non è chiusa. Il debito estero, fenomeno che ho analizzato dal punto di vista giuridico in un mio libro di qualche anno fa, come ci insegna l’esperienza dei Paesi latinoamericani e di altri, costituisce un meccanismo di subordinazione senza limite né spaziale né temporale, né di materia, che va scardinato per la sua contrarietà profonda a ogni principio giuridico internazionale e soprattutto all’autodeterminazione e alla democrazia. Occorrerà quindi organizzare la resistenza all’austerità, non solo in Grecia ma in tutta Europa e predisporre una controffensiva basata anche su alcuni elementi giuridici fondamentali, come il rapporto approvato dal Parlamento greco sul debito estero, i danni di guerra tedeschi, i crimini contro l’umanità di cui, come afferma ad esempio Stiglitz, continuano a rendersi responsabili i membri della Trojka e dell’Eurogruppo.

Quello che è certo è che l’Europa attuale alla Schaeuble non ha alcun futuro. O si riesce ad espellere i parassiti della finanza dalla stanza dei bottoni o sarà giocoforza abbandonarla per dare vita a nuove alleanze continentali o mediterranee basate su ben altri principii e su di un effettivo rispetto reciproco. Sia ben chiaro che il vero problema dell’Europa non è certo la Grecia, ma questa Germania, con la sua classe dominante sempre più reazionaria, in preda a una vera e propria esaltazione nazionalista e disposta a tutto pur di non mollare le proprie posizioni di predominio che consente l’effettuazione di operazioni speculative in tutto il continente, Italia compresa, come documentano di recente Marco Omizzolo e Roberto Lessio a proposito dell’acqua.

L’obiettivo deve quindi essere quello di liberare l’Europa, per salvarla, dall’attuale dominio tedesco, basato sul potere del denaro, il razzismo nei confronti dei popoli “inferiori” e le rilevate imperdonabili ipocrisie. Al nostro fianco avremo, nella lotta contro Merkel e Schaeuble, la parte migliore e probabilmente maggioritaria del popolo tedesco. E soprattutto i popoli mediterranei che, a partire dalle elezioni spagnole prossime, hanno, grazie anche all’eroico popolo greco, ben chiara qual è la vera posta in gioco. C’è da scommettere che, ancora una volta, le classi dominanti reazionarie tedesche possono vincere qualche battaglia ma non la guerra.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... a/1872587/


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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda pianogrande il 15/07/2015, 18:07

Ma qualcosa di "parassita" non ce l'ha anche chi fa debiti e non li paga?

Possibile che in una certa zona di questi apparati pensanti non si accenda una lucina, non trilli un campanellino, non si avverta un disagio?

Misteri della mente umana.
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda Robyn il 15/07/2015, 19:51

L'adozione degli eurobond è già possibile basta che sì uniscano nell'emissione Italia,Francia,Grecia,Spagna,Portogallo altri paesi che vogliono aderire bypassando l'ostilità della Germania che ha tassi inesistenti e che strangolano gli altri paesi poi con il tempo è possibile migliorare il grado di affidabilità dei vari paesi aderenti con la crescita.Gli eurobond possono essere utilizzati per migliorare porti aeroporti strade superstrade valorizzare il patrimonio naturalistico e artistico sviluppare il risparmio energetico l'energia pulita come il fotovoltaico la ricerca e l'utilizzo del materiale biodegradabile,la ricerca in generale
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Grecia, Romano Prodi parla di Atene

Messaggioda trilogy il 15/07/2015, 20:12

flaviomob ha scritto:Addirittura i tedeschi volevano un fondo di garanzia su beni greci con sede in Lussemburgo: hai visto mai? Il loro paradiso fiscale privato, quello che usavano per nascondere l'oro dei nazisti, quello ammorbato da 18 anni di -non vedo-non sento- Juncker, che lava bianco che più bianco non si può!


nel 1974 il governo Rumor diede in pegno 2 miliardi di dollari in lingotti d'oro alla bundesbank per un prestito equivalente
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