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Ma ne è valsa la pena?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda mariok il 10/07/2015, 12:31

Dunque pare che si sia arrivati al dunque.

O Tsipras riesce a far passare il suo piano, che è un po' più duro di quello della Commissione europea, sul quale ha chiesto e ottenuto il No al referendum, o Syriza si spacca, il piano non passa e la Grecia va fuori dell'euro (cosa che personalmente mi auguro per i greci non accada).

In altri termini, come afferma lo stesso Tsipras, o passa la cosiddetta politica del rigore o si va contro il muro della dracma e dell'inflazione al 40%.

Ma valeva la pena fare tutto questo casino, dare all'economia greca un altro colpo, umiliare i propri cittadini costringendoli a mettersi in coda davanti ai bancomat, per una promessa elettorale apparsa sin dall'inizio irrealizzabile?

Speriamo che anche i nostri tifosi italici abbiano appresa la lezione.

Il piano di Tsipras alla prova del Parlamento greco: "Non ho mandato per Grexit"Il piano di Tsipras alla prova del Parlamento greco: "Non ho mandato per Grexit"

Il premier cerca di compattare Syriza per ottenere il pieno appoggio a far approvare le proposte presentate nella notte tra giovedì e venerdì. Dijsselbloem: "Probabile giudizio già oggi". Renzi: "Se accordo, niente Eurosummit di domenica". L'Eurogruppo potrebbe discutere un "alleggerimento del debito"

di G. BALESTRERI e R. RICCIARDI

10 luglio 2015

MILANO - "Non ho il mandato del popolo per portare la Grecia fuori dall'euro, ma per trovare un accordo migliore" rispetto a quello inizialmente prospettato dai creditori internazionali. "Siamo di fronte a una decisione cruciale: in questa decisione siamo tutti insieme". Suonano più o meno così le parole che il premier greco, Alexis Tsipras, avrebbe usato con i parlamentari di Syriza, secondo quanto riporta la Reuters, preparandoli al voto dell'Aula greca per affidare al governo il mandato di trattare in sede Ue sulla base del piano di riforme comunicato nella tarda serata di giovedì ai partner internazionali.

Il Parlamento greco, infatti, dovrebbe dare già oggi un suo via libera al governo, per trattate con i creditori partendo dal piano proposto questa notte. Nikos Filis, portavoce di Syriza, ha dichiarato: "Oggi riferiremo in Parlamento". Tsipras ha chiesto un voto rapido, che gli consenta di andare a Bruxelles con il supporto di tutti: domani si terrà l'Eurogruppo e domenica sarà la volta del Consiglio europeo che dovrebbero definitivamente sancire l'intesa. Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, ha detto che probabilmente già oggi arriverà un giudizio dei creditori sul piano ateniese, che è giudicato "completo". Anche per questo l'Eurogruppo potrebbe discutere un "alleggerimento del debito".

Per il francese Francois Hollande, il piano è "serio e credibile", mentre per il premier italiano, Matteo Renzi, c'è la speranza "che il vertice Ue di domenica non venga convocato perché l'accordo arrivi già all'Eurogruppo di sabato". Una eventualità confermata dalle fonti europee, per le quali in caso di via libera anticipato il summit tra leader sarebbe superfluo.

La serie di misure greche sembra dunque andare nella direzione auspicata da Ue, Bce e Fmi: l'impatto delle riforme è salito a 12 miliardi (che sul Pil greco pesano come se fossero un centinaio di miliardi in Italia) e sono stati inclusi i provvedimenti sull'Iva, sulle pensioni e sul Fisco che venivano richiesti dalla ex Troika. Motivo per cui il passaggio al Parlamento greco si è caricato di valore. E' vero, infatti, che subito dopo la vittoria del 'no' al referendum di domenica scorsa, con il quale era stato bocciato il set di misure proposto dalla Ue, i leader dell'opposizione avevano garantito - dimettendosi - il supporto dei loro parlamentari a un tentativo di accordo da parte del governo Tsipras. I numeri, quindi, non dovrebbero mancare. Ma proprio la compagine di governo risulta sfilacciata, con l'ala radicale del partito intenzionata a non siglare l'accordo e gli alleati di governo di Anel (la destra di Kammenos) indispettiti per i tagli alla difesa. Il ministro dell'Energia, Panagiotis Lafazanis, ha preso le parti dell'ala radicale di Syriza: "Non vogliamo un terzo piano di salvataggio con misure di austerità ancora più dure".
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda flaviomob il 10/07/2015, 13:30

Umiliare i propri cittadini? Forse qualcuno si è perso il pezzo di un referendum vinto da Tsipras, nonostante i sondaggi falsi diffusi da qualcuno...

Se è davvero furbo, chiederà aiuto a Obama e otterrà qualcosa di rilevante. Questa Europa ipocrita e corrotta ormai assomiglia al Sacro Romano Impero e non ha prospettive di sviluppi democratici... al massimo può esportare qualche sommergibile Thyssen. Tra l'altro l'Italia è esposta per 65 miliardi e il nostro presidente del consiglio viene tagliato fuori... fantastico!

Scrive il Sole 24 Ore: “Anche Wolfgang Schaeuble mostra segnali di apertura [verso la Grecia] sul fronte del debito, sia pure nell’ipotesi più lieve, cioè attraverso un allungamento delle scadenze o del periodo di grazia oppure un taglio dei tassi d’interesse. Il ministro delle Finanze tedesco ha ammesso che solo un haircut [remissione di una parte del debito pubblico greco] garantirebbe una piena sostenibilità al debito greco ma, ha precisato, non è possibile perché in violazione dei Trattati”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... e/1861400/

Ovvero: dà ragione a Tsipras, ma vuole che la Grecia fallisca miseramente. Colpirne uno per educarne cento.


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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda mariok il 10/07/2015, 13:35

flaviomob ha scritto:Umiliare i propri cittadini? Forse qualcuno si è perso il pezzo di un referendum vinto da Tsipras, nonostante i sondaggi falsi diffusi da qualcuno...


Qualcun altro si è perso l'ultimo pezzo: quello di un piano più duro di quello bocciato col referendum.

O lo ha presentato giusto per perdere ancora un po' di tempo?
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Pro-poste o Pro-messe?

Messaggioda franz il 10/07/2015, 13:54

Francamente non so cosa pensare.
Il fatto che Varoufakis sia stato dimissionato (spero cogliate l'ironia) mi fa pensare che Tsipras per salvare capra e cavoli (popolo greco ed euro) abbia deciso di cambiare gioco. Ora inzia a fare sul serio. Con la scusa/alibi del referendum vinto puo' cercare di far passare piani che prima nessuno si poteva nemmeno sognare di far passare.
I casi sono due: o sta facendo finalmente sul serio, presentando piani credibili di riforme per uscire dallo "sprecame di stato", oppure è tutta una finta. Insomma o sono proposte serie o promesse da marinaio.

Il tempo dirà. Pro-poste o Pro-messe?
E per noi che paghiamo? ... Sup-Poste?
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda flaviomob il 10/07/2015, 13:59

Il piano è affiancato dalla richiesta del taglio del debito, ora negata, che verrà riproposta a settembre e dovrebbe essere appoggiata dal FMI. Se la Germania dirà di nuovo no, si tornerà allo scontro. In quel caso il prestito ponte sarà servito a preparare l'uscita dall'euro, che sarà inevitabile. E gli accordi di oggi diventeranno carta straccia.

Di fatto la Grecia è sotto ricatto non avendo liquidità. Sacro Romano Impero.
Ultima modifica di flaviomob il 10/07/2015, 14:02, modificato 1 volta in totale.


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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda trilogy il 10/07/2015, 14:02

flaviomob ha scritto:
Scrive il Sole 24 Ore: “Anche Wolfgang Schaeuble mostra segnali di apertura [verso la Grecia] sul fronte del debito, sia pure nell’ipotesi più lieve, cioè attraverso un allungamento delle scadenze o del periodo di grazia oppure un taglio dei tassi d’interesse. Il ministro delle Finanze tedesco ha ammesso che solo un haircut [remissione di una parte del debito pubblico greco] garantirebbe una piena sostenibilità al debito greco ma, ha precisato, non è possibile perché in violazione dei Trattati”.


Quello che dice Schaeuble non è corretto. L'Art. 123 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea vieta la monetizzazione del debito. Ma non vieta di tagliare un debito con altre soluzioni tecniche.


Articolo 123 TFUE

1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia,
da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso
denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni
statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a
imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da
parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.

2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel
contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali
nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda flaviomob il 10/07/2015, 14:25

Schauble ha raccolto finanziamenti illeciti per la CDU. Quindi a mentire è ben abituato.


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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda franz il 10/07/2015, 20:53

trilogy ha scritto:1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia,
da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso
denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni
statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a
imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da
parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.

Scusa trilogy ma secondo te "qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia" cosa vuol dire?
Mi sembra una formula abbastanza chiara per escludere qualsiasi cosa.
Nemmeno Tremonti, fatto il pieno di euforizzanti, riuscirebbe a escogitare una via di fuga.
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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda flaviomob il 11/07/2015, 2:55

Intanto il nuovo piano non vale 7 miliardi, ne vale il quintuplo in una prospettiva molto più lunga.
Non ci sono tagli orizzontali sui salari e le pensioni e che dentro le proposte del governo greco si parla del debito, del ripristino della contrattazione collettiva del lavoro e la ripresa economica per la creazione di posti di lavoro.
Tsipras vuole una soluzione definitiva e sostenibile e per questo ha proposto misure equilibrate senza colpire chi ha pagato ed è stato sacrificato già dalle politiche dei Memorandum.
Il governo greco ha presentato un piano che prevede il finanziamento del paese per i prossimi tre anni, fino il 30-06-2018, con una idea molto chiara e forte: di negoziare il debito per non essere costretti di prendere altri prestiti per pagare i prestiti. Non a caso la proposta prevede un piano di sviluppo per iniettare all’economia greca 35 miliardi.
Si parla molto di aumento delle tasse. Si, ma per chi? Per esempio alle entrate dagli affitti che superino i 12.000 euro l’anno, dei redditi che superino i 35.000 euro l’anno, dei benefici delle società, degli armatori.
Contemporaneamente si apre la strada per alcune privatizzazioni. Non si aumentano gli stipendi nel settore pubblico, salvo eventuali accordi dalla contrattazione collettiva nazionale, mentre le spese militari si riducono solo per 100 milioni e 200 milioni per il 2015 e il 2016.
Per quanto riguarda il bilancio dello stato ci sarà un surplus primario molto inferiore da quello accordato dai precedenti governi, si aumenta l’IVA per certe categorie di prodotti e servizi e resta bassa al 13% per i generi di prima necessità, energia, alberghi e acqua e ancora più bassa al 6% per le medicine, libri e teatro.


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Re: Ma ne è valsa la pena?

Messaggioda trilogy il 11/07/2015, 8:29

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia,
da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso
denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni
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imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da
parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.

Scusa trilogy ma secondo te "qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia" cosa vuol dire?
Mi sembra una formula abbastanza chiara per escludere qualsiasi cosa.
Nemmeno Tremonti, fatto il pieno di euforizzanti, riuscirebbe a escogitare una via di fuga.


Si Franz, ma il destinatario del'articolo del Trattato è la BCE e il sistema della banche centrali: Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri.

L'articolo venne introdotto perchè le Costituzioni nazionali prevedono norme simili. In mancanza di un articolo del genere, i Governi avrebbero votato un Trattato in contrasto con le loro Costituzioni. Indipendenza delle banche centrali e divieto di finanziamento monetario del debito fanno parte di quell'insieme di norme che gli Stati devono rispettare per entrare nell'UE.

Tra l'altro la parte dell'articolo in questione è stata "interpretata" con una certa flessibilità. Ad esempio negli accordi sulla precedente ristrutturazione del debito greco, venne previsto di ritornare alla Grecia i profitti che la BCE e le banche centrali avrebbero realizzato sul debito greco acquisito. Dei sette miliardi che chiedeva Tsipras nei giorni scorsi come prestito ponte; 3,4 miliardi erano coperti dai profitti delle banche centrali sul debito greco.
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