pinopic1 ha scritto:Tutte le riforme importanti che sono state fatte dalla fine della guerra ad oggi inclusa la Costituzione. E qualsiasi quindicennio della prima repubblica fino al finire degli anni settanta non è neanche lontanamente paragonabile all'ultimo quindicennio quanto a realizzazioni in tutti i campi.
Appunto, negli anni '70 quel sistema, che funzionava fintanto che funzionavano i partiti di massa, è entrato in crisi. Pensare di tornare a quelle condizioni è irrealistico, ma più ancora è sbagliato perché anche se il sistema in qualche modo reggeva, non erano condizioni così desiderabili, tant'è che proprio quel sistema bloccato nei partiti ideologizzati ha sia prodotto le proteste degli anni '60 e '70 sia favorito il "riflusso" nel privato e nel menefreghismo che ha caratterizzato gli '80 e i '90, fino a Berlusconi. Per non parlare naturalmente di corruzione e debito pubblico, ma stendiamo un pietoso velo.
Vorrei anche ricordare che nella legislatura governata dal CS e nata da una legge elettorale maggioritaria ci sono stati quattro governi e due diverse maggioranze.
Una legge maggioritaria con quota proporzionale e senza separazione di poteri. E quella legislatura è arriva fino in fondo, cosa che prima non accadeva tanto spesso. Peraltro, mi pare di aver già detto che il punto non è la stabilità, che può essere favorita ma non certo garantita (una maggioranza di un singolo parlamentare, o pocchissimi, può capitare anche col maggioritario), ma il rapporto tra eletti ed elettori.
Tutti gli "analisti" i politologi ma anche i bambini hanno attribuito quella instabilità alla debolezza del premier indicato sulla scheda, Prodi. Non alla intelligenza, alle capacità di governo, alla serietà e alla competenza di Prodi, ma alla mancanza di quella cosa che viene definita Leadership e che, come abbiamo visto si conquista anche con le televisioni, i soldi le barzellette, gli spot, le corna e il cucù.
Verissimo, ma da dove veniva questa mancanza di leadership? Solo dal demerito di Prodi? Io non credo. Ma anche se volessimo concedere questo, da dove veniva il fatto che proprio un leader mancante di leadership fosse a capo del governo? Dal caso? Dal fatto che i politici erano cattivi e invece avrebbero dovuto essere buoni? Dalla mancanza di barzellette e televisioni (ma allora com'è che in tutto il mondo la leadership politica esiste senza bisogno di barzellette e televisioni?)? O non forse da un sistema istituzionale ed elettorale che, essendo incompiuto, obbligava a coalizioni forzosamente piene di tutto e di più, nelle quali l'alternativa era tra un padrone antipolitico alla berlusconi e un leader impossibilitato a condurre come Prodi? E come lo cambiamo questo? Con la cultura? Campa cavallo...
Se gli Stati Uniti hanno prodotto Obama, e noi Berlusconi, è anche merito, o colpa, del sistema politico, specialmente sul lungo periodo mi si dirà, ma anche nel breve invero. Perché se invece di potersi confrontare in primarie davvero aperte Obama (anche lo stesso Obama con la stessa cultura statunitense) avesse dovuto inserirsi in un sistema politico all'italiana, col cavolo che sarebbe uscito vincitore. Avrebbe prevalso un grigio burocrate di partito, che era poi (in parte, perché comunque anche in precedenza il sistema USA rimaneva più aperto del nostro) quello che accadeva prima che, a partire dagli inizi del novecento e poi sempre più negli anni '60, si diffondesse a tutti i livelli il sistema delle primarie (un sistema praticabile solo con l'uninominale maggioritario). Gli statunitensi, stanchi delle
machine di partito, non si sono messi a discettare della cultura come magico deus ex machina, ma hanno agito finché non sono riusciti a imporre politicamente le primarie generalizzate. E d'altronde, è attraverso le azioni, se sono coerenti, che si costruisce e si fa valere una cultura politica, non certo predicandone in astratto un rinnovamento che viene in realtà soltanto usato per cambiare discorso di fronte alle proposte di cambiamento reale, che sono sempre quelle istituzionali e legali.