Il tema è serio e va affrontato senza pregiudizi e anatemi da un lato e senza minimizzarlo dall'altro.
Mi sono chiesto "in quale forum". Ho scelto "Sicurezza, Giustizia, Informazione" perché rguarda la sicurezza dei nostri figli, la giustizia (che non è solo divina) e l'informazione (perché in passato sul tema c'è stata, oggettivamente, omertà).
La prima cosa che mi colpisce è che la tempesta (nata anni fa in Irlanda ed in USA) ora si è spostata in germania o comunque nei paesi germanofoni (austria e svizzera) ma la cosa piu' rilevante è che colpisce il pontefice. Prima indirettamente, tramite il fratello, poi direttamente, per la carica avuta come "prefetto della fede", e cioè prefetto della Congregazione per la dottrina della fede a partire dal 1981.
Le critiche piu' aspre avvengono in germania, dove oggi "regna" angela merkel, non certo una comunista ma esponente democristiana. Il governo ha parte attiva nella ricerca della verità. Non si tira indietro.
La prima critica è del genere dipietresco / giudiziario: "non poteva non sapere", visto la carica e la responsabilità che aveva.
La seconda è invece piu' diretta. Nell'ambito della responsabilità che aveva ha emanato disposizioni per imporre il silenzio e la proibizione di denuncia dei casi di pedofilia alle autorità penali dello stato. Ovviamente disposizioni segrete (quindi poco o nulla di certo, ma meno di testimonianze di pentiti o di documentazione inoppugnabile).
L'attacco al papa è quindi molto forte e non qui in Italia, dove si parla poco del caso, ma nei paesi di lingua tedesca.
Qui stanno fiorendo denunce postume, a distanza di decenni, di ragazzi ormai adulti che hanno subito abusi.
Un aspetto singolare è dato dai meccanismi difensivi messi in atto dalla Chiesa.
Il primo lo conosciamo bene, perché ha il sapore della denuncia di complotto a cui siamo abituati dai tempi di Craxi ed ora ancora di piu' di Berlusconi. Si sottolineano la gravità delle accuse, le coincidenze nei colpi coordinati.
Un secondo, decisamente scadente, è stato quello di Federico Lombardi, gesuita e direttore della Sala Stampa del Vaticano, quando per minimizzare il fenomeno ha detto:
"Concentrare le accuse solo sulla Chiesa porta a falsare la prospettiva". "Solo per fare un esempio, i dati recentemente forniti dalle autorità competenti in Austria dicono che in uno stesso periodo di tempo i casi accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17, mentre ve ne sono stati altri 510 in altri ambienti. E` bene preoccuparsi anche di questi".
A Federico Lombardi è sfuggito, nell'enfasi, il fatto incontestabile che in Austria ci sono 0,31 preti per ogni mille abitanti e che quindi i casi che emergono dal mondo della chiesa sono 10 volte più frequenti di quelli del resto del paese.
Se emergesse (non è vero) che i quindicenni hanno un tasso di criminalità 10 volte superiore ai ventenni e tutte le altre età, sarebbe giusto occupersi anche di tutti casi di delinquenza ma anche chiedersi come mai i quindicenni sono cosi' criminogeni.
Altra cosa che mi colpisce è che in questi casi riemerge l'antico problema del celibato dei preti. Come se fosse la soluzione, la panacea. Io non credo assolutamente che i due fenomeni siano legati. Come sono slegati omosessalità e pedofilia (salvo che per l'ignoranza di pochi confusionari). Ritengo che sia da abolire il celibato obbligatorio, lasciandolo facoltativo ma penso che questo non incida minimanente sulla casistica in esame (pedofilia).
Chiudo con una notizia, direttamente dalla germania
GERMANIA
Pedofilia: teologo accusa il Papa degli insabbiamenti
Secondo un professore di teologia tedesco, Benedetto XVI avrebbe in passato inviato una lettera a tutti i vescovi minacciando pene per chi avesse reso pubblici casi di abusi
GERMANIA - Un professore di teologia tedesco, nonché prete sospeso dal sacerdozio, Gotthold Hasenhuettl, ha accusato papa Benedetto XVI di essere il "principale responsabile dell'insabbiamento" degli abusi sessuali su minori commessi negli ambienti cattolici. Lo scrive il quotidiano Saarbruecker Zeitung.
Hasenhuettl insegna teologia a Saarbruecken (Sud) ed è stato sospeso dal sacerdozio nel 2003 per avere celebrato una messa secondo il rito cattolico in una chiesa protestante di Berlino.
Parlando con un giornalista del quotidiano, Hasenhuettl ha detto che l'allora cardinale Joseph Ratzinger nel 2001 - nella sua veste di prefetto della Congregazione della fede - aveva inviato una lettera a tutti i vescovi minacciando pene ecclesiastiche per chi avesse reso pubblici casi di abusi sessuali negli ambienti della Chiesa.
Il teologo ha inoltre criticato la scelta della Conferenza episcopale tedesca di nominare il vescovo di Treviri, Stephan Ackermann, principale investigatore sui casi di abuso sessuale nelle istituzioni cattoliche in Germania.