|
Il
programma dell'Ulivo del '96 - Le maggiori realizzazioni
ottenute in questi quattro anni di governo
|
POLITICHE
EUROPEE E INTERNAZIONALI
|
TESI 24:
UN’EUROPA PIU’ UNITA: LA REVISIONE DEL TRATTATO
DI MAASTRICHT |
|
- Chiarezza nel perseguire il raggiungimento
della moneta unica come elemento fondamentale
di quel "governo del economia"
europeo che oggi ancora manca all’Unione.
- Recuperare ritardi per l’applicazione
di Schengen.
- Cooperazione rafforzata; potere
di coodecisione del Parlamento Europeo;
rafforzamento della politica estera
e di sicurezza; avvicinamento dell’UEO
all’Unione Europea; tutela della sicurezza
dei cittadini .
- Tra le politiche comuni centrale
il tema dell’occupazione.
- Critica dei nazionalismi e necessità
di cogliere positivamente l’alternativa
futura che avrà di fronte l’Europa
fra diluizione e rafforzamento.
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
- Successo del piano straordinario
per l’ingresso dell’Italia nell’Euro.
Alla fine del primo semestre del 98
l’Italia è tra gli 11 paesi
che a pieno titolo entrano a far parte
del sistema Euro. La prima fase dell’Unione
economica e monetaria prende avvio
dal 1 gennaio 1999.
- La revisione del Trattato di Maastricht
porta alla elaborazione di un nuovo
Trattato: il Trattato di Amsterdam.
La Ratifica del Trattato di Amsterdam
avviene alla Camera dei Deputati il
24 marzo 1998 e viene approvato un
odg della Commissione Esteri, prima
firma Occhetto, che indica i nuovi
obiettivi di riforma dell’UE oltre
Amsterdam. La Ratifica del Trattato
diviene legge il 16 giugno 98 n° 209.
- L’Italia, a partire dal 26 ottobre
1997, è entrata a pieno titolo
nello spazio di libera circolazione
Schengen, grazie all’approvazione
di una legge sulla tutela dei dati
personali (tutela della privacy l.
675/96) e alla partecipazione al SIS,
il megacomputer in cui confluiscono
i dati di tutti i paesi membri.
- Le leggi comunitarie 1999/2000 sono
state presentate contestualmente alla
relazione annuale del Governo al Parlamento
sulla partecipazione dell’Italia all’Unione
Europea. Si realizza così una
vera e propria sessione comunitaria.
Dopo essere stata per molto tempo
agli ultimi posti della classifica
sullo stato di recepimento delle direttive,
l’Italia si attesta tra i paesi più
virtuosi nella trasposizione della
normativa comunitaria.
- Nel 1999 l’Italia ottiene un nuovo
straordinario successo sullo scenario
europeo: la nomina
di Romano Prodi a Presidente della
Commissione Europea.
- Si profila la necessità di
una nuova Conferenza intergovernativa
che si apre ufficialmente il 14 febbraio
2000 e che si chiuderà presumibilmente
entro il dicembre 2000 sotto la Presidenza
di turno francese.
- Malgrado il Governo italiano assuma
posizioni coraggiose sul tema delle
riforme istituzionali dell’UE prima
di aprire la fase dell’allargamento
a nuovi paesi, il metodo intergovernativo
utilizzato dai 15 governi dell’UE
comincia a rivelare forti limiti.
Scarsa propensione a concedere quote
di sovranità nazionale, rinuncia
ad avviare un processo di costituzionalizzazione
dei Trattati, invenzione di un binario
separato per l’elaborazione di una
Carta dei diritti fondamentali dei
cittadini europei , rifiuto di concedere
al Parlamento europeo il parere conforme
sul testo di Accordo finale della
nuova Conferenza intergovernativa.
- Esplode il caso Haider: il Governo
italiano si schiera a sostegno dei
valori fondativi di una Europa democratica,
antirazzista e antixenofoba.
|
|
|
TESI 25:
UN’EUROPA PIU’ GRANDE: L’INTEGRAZIONE DEI NUOVI
STATI |
|
- Il processo di allargamento e di
integrazione nell’UE deve rivolgersi
sia verso il Centro-Est Europa sia
verso i Paesi europei del Sud. Il
processo di allargamento non può
essere diluito troppo a lungo nel
tempo perché politicamente
esso rafforza il ruolo di stabilità
e sicurezza della nuova Europa.
- Contemporaneamente va sviluppato
(vedi tesi 28) il partenariato euro-mediterraneo
e favorito l’ingresso nella Unione
di Malta, Cipro e Turchia.
- Non serve una "Europe à
la carte" ma una base istituzionale
unica che permetta diverse intensità
di integrazione da parte dei paesi
candidati all’ingresso nell’UE. L’allargamento
ad Est e a Sud deve anche servire
dal punto di vista della sicurezza
a costruire un nuovo sistema paneuropeo.
- Nella tesi è presente la
consapevolezza dei nuovi rischi di
nazionalismo presenti nei paesi dell’Est
Europa e dell’area Balcanica, nazionalismo
che si rafforza se prevalgono meccanismi
di marginalizzazione e penalizzazione
dei popoli di quell’area.
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
- L’Italia sta giocando ruolo crescente
di tipo geopolitico: da un lato l’allargamento
ad Est tende a mettere sullo stesso
piano delle opportunità paesi
come la Romania che rischiava una
qualche marginalizzazione. Dall’altro
la Conferenza di Helsinki ha incluso
come candidati paesi come Malta, Cipro
e Turchia.
- Delicatissimo è stato il
ruolo giocato dal Governo italiano
che ha dovuto prima gestire il caso
Ocalan e poi conciliare la strategia
di inclusione della Turchia con la
richiesta di rinuncia alla pena di
morte per il leader curdo, senza inoltre
dimenticare le legittime richieste
della minoranza curda di vedere riconosciuti
i propri diritti umani , civili e
culturali.
- In vista del rilancio del processo
di Barcellona con la convocazione
della IV Conferenza interministeriale
per il parteniariato euro-mediterraneo
, il Governo italiano sta predisponendo
una Carta per la sicurezza del Mediterraneo,
utile a costruire un clima di fiducia
reciproca tra la sponda nord, est
e sud dell’area mediterranea.
- Enorme rilevanza sta assumendo il
futuro assetto dei Balcani, dopo il
dramma del Kossovo. Con il Patto di
stabilità l’Europa ha aperto
una sfida decisiva per far vincere
pace e convivenza multietnica in quell’area:
l’europeizzazione dei Balcani.
|
|
|
TESI 26:
LA RIFORMA DELL’ONU |
|
- Le grandi organizzazioni internazionali
danno segnali di debolezza ma vanno
rafforzati.
- Il sistema multilaterale va preservato
e migliorato.
- L’Italia deve uscire da una posizione
difensiva e aumentare il proprio livello
di partecipazione alle iniziative
delle organizzazioni internazionali.
Gli organismi internazionali vanno
riformati sulla base di tre principi
fondamentali: imparzialità,
efficacia, partecipazione. L’ONU va
riformata attraverso una maggiore
rappresentatività, aumentando
il numero dei membri del Consiglio
del sicurezza, introducendo limitazioni
al diritto di veto.
- Vanno create unità militari
da utilizzare per le operazioni decise
direttamente dall’ONU.
- Occorre un chiaro mandato da parte
dell’ONU a chi opera sul terreno;
così come si deve intensificare
la cooperazione con le organizzazioni
regionali quali la NATO. L’ONU deve
accentuare il proprio impegno nel
controllo del rispetto dei diritti
umani.
- Le agenzie specializzate dell’ONU
devono poter contare su strumenti
più efficaci per uno sviluppo
economicamente sostenibile.
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
- L’Italia sta sempre più puntando
nel quadro internazionale ad un multipolarismo
democratico. Con determinazione e
coraggio è riuscita ad ottenere
all’ONU due grandi successi:
- ha raccolto un vasto numero di consensi
tra paesi di media potenza e paesi
del Sud del mondo attorno alla propria
proposta di riforma del Consiglio
di sicurezza, bloccando così
il tentativo sponsorizzato da Stati
Uniti, Gran Bretagna e Francia di
inserire come membri permanenti (però
senza diritto di veto) Germania, Giappone
più altri tre grandi paesi
di Africa, Asia. America Latina. Se
il tentativo fosse passato avremmo
avuto il successo di un multipolarismo
gerarchico e la cristallizzazione
di rapporti di potere di forza su
scala mondiale.
- Il secondo successo ha visto l’Italia
sventare il tentativo di modificare
le modalità di riforma del
Consiglio di sicurezza: in Assemblea
ONU infatti si volevano far passare
le modifiche del Consiglio di sicurezza
con la semplice maggioranza dei voti
dei presenti e non degli aventi diritto.
- In quest’ultimo anno il Governo
italiano ha avanzato una correzione
alla propria proposta: quella del
seggio europeo che andrebbe ad aggiungersi
a quelli permanenti di Francia e Gran
Bretagna.
- L’ONU invece è stata bypassata
sulla questione delicatissima e drammatica
della guerra contro la Serbia. La
pulizia etnica decisa dal regime di
Milosevic contro i kossovari di etnia
albanese non poteva vedere impotente
la Comunità internazionale
. Ma ai negoziati di
Rambouillet erano
presenti i governi del G7 e non l’ONU.
La decisione di iniziare i bombardamenti
è stata assunta in ambito G7
e NATO. Il Governo italiano ha giudicato
tale decisione un fatto eccezionale,
non più ripetibile . La fonte
della legittimità internazionale
delle azioni di ingerenza umanitaria
rimane l’ONU. La NATO come alleanza
politico - militare non è di
per sé una fonte di produzione
del diritto internazionale.
- Va segnalata inoltre l’importante
posizione dell’Italia a Washington
in occasione del 50° anniversario
della fondazione della NATO : nella
nuova concezione strategica la NATO
continua ricoprire un ruolo regionale
e non un ruolo globale.
- Sulla difesa e promozione dei diritti
umani va sottolineato il vero e proprio
capolavoro di portata storica per
il nuovo diritto internazionale compiuto
a Roma nella Conferenza dei Plenipotenziari
per l’istituzione del Tribunale penale
internazionale permanente.
- La ratifica dello Statuto della
Corte penale internazionale è
stata poi approvata dal Parlamento
italiano e la firma del Governo successivamente
depositata, primo dei paesi europei.
|
|
|
TESI 27:
L’ITALIA E GLI ALTRI ORGANISMI INTERNAZIONALI |
|
- La prospettiva del multilateralismo
va sviluppata a 360°, comprendendo
non solo l’ONU ma anche le altre Organizzazioni
internazionali sia economiche che
di difesa.
- Ruolo chiave del G7 per la stabilità
del sistema economico internazionale.
- Nuova fase di liberalizzazione degli
scambi commerciali da attuarsi attraverso
la OMC (Organizzazione mondiale commercio).
- Rafforzamento dell’OSCE per garantire
una sicurezza paneuropea.
- Graduale allargamento della NATO
ai paesi della Europa centrale e orientale
e rafforzamento del "pilastro
europeo" di difesa.
- Dialogo politico e di sicurezza
con la Russia, senza il cui contributo
non si può stabilizzare l’Europa.
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
- Gestire la crisi dei Balcani, in
particolare l’avvio del processo di
ricostruzione del Kossovo è
stato possibile grazie alla possibilità
di far scendere in campo una molteplicità
di soggetti e organizzazioni: non
solo la NATO ma l’OSCE, la Russia
e molti dei paesi confinanti con la
Serbia ed il Kossovo.
- Dopo il rientro dei profughi, la
partita più difficile rimane
quella di garantire una reale convivenza
multietnica e multireligiosa e non
una strisciante pulizia etnica all’incontrario.
- Estremamente ampio risulta il dispiegamento
di forze militare italiane in tutto
lo scacchiere: sia nell’area kossovara
che in quella bosniaca. Notevole l’attività
di cooperazione sia governativa che
non governativa.
- Il patto di stabilità, lanciato
a Sarajevo, richiede ora una forte
regia politica dell’UE.
- Il Governo italiano ha predisposto
un disegno di legge per la ricostruzione
dei Balcani: 280 miliardi a sostegno
della piccola e media impresa ; 120
miliardi in attività di cooperazione.
- Questo provvedimento tende a predisporre
imprese e regioni italiane a concorrere
poi all’interno dei più consistenti
flussi finanziari decisi dall’UE per
i Balcani.
- Per quanto riguarda l’OMC la lezione
di Seattle è quella che si
richiede una organizzazione più
democratica, più trasparente,
più rappresentativa degli interessi
dei Paesi del Sud del mondo.
- Proposte di riforma del Fondo Monetario
internazionale (in relazione alla
regolazione e alla stabilizzazione
dei movimenti internazionali dei capitali,
alla natura della legislazione bancaria,
ecc.)
|
|
|
TESI 28:
L’ITALIA E LUOGHI DELLA CRISI: COME AIUTARE
LA PACE |
|
- L’Italia è al centro di una
delle principali aree di crisi
del mondo: Balcani, Medioriente,
Nord Africa. Le crisi strutturali
che investono alcuni paesi dell’area
provocano proliferazione degli armamenti,
conflitti militari, terrorismo, traffico
di droga e armi; diffusione di ideologie
autoritarie, nazionalismi ed estremismi
religiosi; emigrazioni di massa per
fuggire dai conflitti.
- L’Italia non può essere semplice
"piattaforma" per azioni
altrui.
- Occorre una strategia multilaterale
capace di affrontare le cause politico-economiche
di queste crisi e attrezzarsi per
prevenire e gestire i conflitti.
- Sviluppo di una cultura democratica
fondata sul rispetto della legalità,
sulla solidarietà, sul dialogo
e sulla multietnicità
- Stimolazione a livello comunitario
di una strategia di allargamento dell’UE
verso Est e di uno sviluppo del partenariato
Euromediterraneo verso Sud
- Elaborazione di una politica comunitaria
che non si limiti ai soli aspetti
di sicurezza
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
- Il dramma dell’Albania prima e quello
più grave del Kossovo poi hanno
imposto all’Italia la necessità
di predisporre leggi e forme concrete
di accoglienza per i profughi temporanei.
- La stessa legge per l’immigrazione
ha richiesto e richiede una serie
di accordi bilaterali con molti paesi
dell’area del mediterraneo. Buona
la collaborazione con il governo e
le istituzioni albanesi. In porto
l’accordo con Tunisia e Marocco. Per
l’Adriatico è importante definire
un sistema di tipo europeo per dazi
e dogane.
- La collaborazione con i Governi
di Albania, Montenegro sono decisivi
per stroncare le organizzazioni criminali
di traffico di droga e di clandestini.
- L’europeizzazione dei Balcani ha
bisogno di paesi che realizzino svolte
democratiche così è
per la Croazia che giustamente l’Italia
sostiene per l’ingresso in Europa.
- Da risolvere il problema delicatissimo
della Serbia: per ora solo Italia
e Francia ritengono che l’embargo
rafforzi regime di Milosevic invece
che indebolirlo.
- In Medioriente il processo di pace
procede molto faticosamente . Israele
non vede di buon occhio un possibile
ruolo di mediazione politica dell’Europa.
- Si è rivelata invece vincente
la lungimiranza del Governo italiano
che ha scommesso sul processo di democratizzazione
avviato in Iran da Khatami. Anche
nei confronti della Libia di Gheddafi
l’Italia ha fatto da apripista per
riaprire i rapporti a livello internazionale.
- Infine per la prevenzione e gestione
dei conflitti l’Italia appoggia la
proposta del Presidente Prodi di un
corpo di 50 - 60 mila uomini pronti
ad essere utilizzati dalla UE nei
cosiddetti compiti di Petersberg.
Principali provvedimenti legislativi:
- Missione di pace in Bosnia; Decr.
Legge n. 346 del 1 luglio 1996 (convertito
con L.428 dell’8 agosto 1996).
- Missione a Hebron, proroga partecipazione
italiana alla missione in Bosnia;
Decr. Legge n. 12 del 31 gennaio 1997
(convertito con L.72 del 25 marzo
1997).
- Missione in Albania; Legge n. 174
del 20 giugno 1997.
- Impiego dell’Arma dei Carabinieri
nella polizia internazionale in Bosnia;
Legge n. 239 del 25 luglio 1997.
- Prosecuzione della missione in Albania;
Legge n.260 del 31 luglio 1997.
- Cooperazione Italia-Albania nel
settore difesa e prosecuzione della
missione in Bosnia; Legge n. 42 del
13 marzo 1998.
- Partecipazione italiana a missioni
internazionali; Legge n.270 del 3
agosto 1998.
- Partecipazione italiana a missioni
di pace; Decr. Legge n. 12 del 28
gennaio 1999 (convertito con L.77
del 29 marzo 1999).
- Invio in Albania e Macedonia di
contingenti italiani, rifinanziamento
del programma di aiuti all’Albania
e di assistenza ai profughi; Decr.
Legge n. 110 del 21 aprile 1999 (convertito
con L. 186 del 18 giugno 1999).
- Proroga della partecipazione italiana
a missioni internazionali nell’ex-Jugoslavia,
in Albania e ad Hebron, nonché
ulteriore invio di militari in Macedonia
per operazioni nel Kossovo; Decr.
Legge n. 180 del 1999 (convertito
con L. 269 del 2 agosto 1999).
|
|
|
TESI 29:
L’ITALIA E I PAESI DEBOLI: COME AIUTARE LO SVILUPPO |
|
- La politica di cooperazione allo
sviluppo rappresenta un principio
essenziale nella politica estera di
un Paese civile e democratico.
- Gli scandali del passato non possono
impedire una revisione ed un rilancio
degli strumenti della cooperazione
internazionale.
- Bisogna favorire non tanto i Governi
quanto le popolazioni, in particolare
i gruppi più svantaggiati e
a rischio maggiore.
- Vanno promosse forme di partenariato
tra realtà locali ed istituzionali
italiane e quelle dei paesi in cui
si coopera.
- Va separato il momento politico
dell’attività del cooperazione
da quello programmatico-operativo.
- Va privilegiata l’attivazione di
processi di sviluppo umano e sostenibile
piuttosto che il semplice trasferimento
di beni o la realizzazione di opere.
- Occorre un coordinamento fra Agenzie
internazionali e organismi nazionali,
in particolare per gli aiuti di emergenza.
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
- Per iniziativa del Governo italiano.
e di molti gruppi parlamentari sono
stati presentati in questa legislatura
disegni di legge di riforma dell’aiuto
pubblico allo sviluppo.
- L’aula del Senato ha già
approvato un nuovo testo di riforma
della cooperazione internazionale.
Il provvedimento è ora all’attenzione
della Commissione Esteri della Camera.
I contenuti fondamentali riprendono
completamente le idee guida lanciate
dal programma dell’Ulivo del 1996:
il partenariato; la lotta alla povertà;
un’Agenzia che gestisca la parte operativa
indipendente dal Ministero degli Affari
Esteri al quale resta affidato il
momento di negoziato politico per
decidere insieme ai paesi in via di
sviluppo i programmi prioritari di
aiuto; la valorizzazione della cooperazione
decentrata che vede finalmente Regioni
ed Enti locali poter decidere in autonomia
forme di finanziamento a progetti
di sviluppo.
- L’esperienza della missione Arcobaleno
ha dimostrato che dobbiamo ancora
molto migliorare sul terreno di un
efficace coordinamento tra i diversi
Ministeri interessati alle politiche
di aiuto durante le emergenze. Tale
coordinamento andrebbe esteso anche
in sede europea. Una politica estera
e di difesa comune dell’UE richiederebbe
anche un maggior coordinamento delle
politiche di cooperazione tra i livello
multilaterale europeo e il livello
bilaterale italiano.
- Da segnalare infine il fatto che
l’Italia non solo al vertice di Colonia
si è battuta per allargare
anche ai crediti commerciali la politica
di annullamento del debito estero
dei paesi più poveri del pianeta,
ma il governo italiano ha anche presentato
uno specifico disegno di legge per
la riduzione
e annullamento bilaterale
del debito che i paesi poveri hanno
contratto con noi. Da una iniziale
decisione di tagliare 3 mila miliardi
di debito, per iniziativa del Governo
e di molti gruppi parlamentari, soprattutto
di maggioranza, l’orientamento è
quello di portare a 6 mila miliardi
il taglio complessivo per alleviare
il fardello insostenibile del debito
dei paesi più poveri.
|
|
|
Tesi n. 30: L’ITALIA E GLI
ALTRI: COME RILANCIARE LA POLITICA ECONOMICA
ALL’ESTER0
|
|
- Anticipare le linee strategiche
di sviluppo dell’attività internazionale
del Paese e condurre quella necessaria
opera di coordinamento fra i diversi
settori interessati ad essa.
- Privatizzare in larga parte gli
strumenti finanziari ed assicurativi,
pur lasciando una responsabilità
primaria all’intervento pubblico.
Riformare la SACE con l’inserimento
di elementi professionali e con migliori
capacità di valutazione dei
rischi politici e commerciali.
- Unificare l’azione della "diplomazia
commerciale" all’estero superando
i dualismi oggi esistenti tra sedi
ICE all’estero e servizi economici
delle ambasciate.
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
- Istituzione presso il CIPE della
"Cabina internazionale di regia
per l’internazionalizzazione"
nella quale siedono i Ministri a diverso
titolo interessati a processi di internazionalizzazione.
La Cabina opera per dare unitarietà
di programmazione e gestione alle
politiche di internazionalizzazione
e delibera i provvedimenti necessari.
Per una comune strategia di internazionalizzazione
con Regioni ed Enti locali si è
istituito un Tavolo Ministero commercio
estero/Regioni; si sono sottoscritti
Accordi di Programma con 17 regioni;
sono stati aperti gli Sportelli regionali
per l’internazionalizzazione fondati
sulla integrazione delle attività
di Regioni/ICE/Camere di Commercio.
- Rifoma della SACE per garantire
alle imprese italiane una copertura
assicurativa più efficace e
più ampia: allargamento delle
tipologie di rischio assicurate; semplificazione
delle procedure; sottoscrizione della
Convenzione SACE-Gruppo Intesa che
consentirà alle imprese di
ricorrere ai Servizi SACE direttamente
ai 300 sportelli delle banche del
Gruppo Intesa; avvio del convenzionamentotra
SACE e finanziarie regionali per un
più facile accesso assicurativo
per le Piccole e Medie Imprese.
- Legge 25 marzo 1997, n.68, Riforma
dell’Istituto nazionale per il commercio
estero.
|
|
|
TESI 31:
UN NUOVO MODELLO DI DIFESA |
|
- Maggiore europeizzazione della difesa
- Integrazione nella Nato e nell’UE
per la difesa del territorio
- Adeguamento a livello europeo della
qualità degli armamenti e della
preparazione dell’esercito, dell’aeronautica
e della marina per la partecipazione
a forze multinazionali nelle missioni
di pace
- Progressivo aumento della professionalizzazione
delle forze armate
- Fissazione di parametri finanziari
e di una programmazione pluriennale
della spesa relativa alle trasformazioni
da operare
|
GOVERNI
DI CENTROSINISTRA |
L’Italia ha svolto un’intensa attività
nell’Unione europea che ha contribuito
(dopo la nomina di Solana a responsabile
della politica estera e di sicurezza
comune) all’avvio della costituzione
in tempi brevi di un importante contingente
militare europeo.
Per quanto riguarda
la ristrutturazione delle forze armate
il centrosinistra è andato oltre
la previsione contenuta nel programma
dell’Ulivo ( forze armate composte sia
da volontari che da giovani di leva)
con la scelta di avviare il processo
di attuazione di un modello completamente
professionale.
Principali provvedimenti legislativi:
- Riforma dei vertici delle Forze
Armate; Legge n. 25 del 18 febbraio
1997
- Riorganizzazione del Ministero della
Difesa; Decreto legislativo n. 264
del 16 luglio 1997.
- Riforma dell’area tecnico-operativa
del Ministero della Difesa; Decreto
legislativo n. 464 del 28 novembre
1997.
- Riorganizzazione del sistema degli
stabilimenti e degli arsenali militari
(area tecnico-industriale) della Difesa;
Decreto legislativo n. 459 del 28
novembre 1997.
- Istituzione del servizio militare
volontario femminile; Legge n. 380
del 20 ottobre 1999.
- Alienazione dei beni immobili non
più necessari alla Difesa;
Legge n. 662 del 23 dicembre 1996,
articolo 3, commi 112 e 114.
- Riorganizzazione professionale delle
Forze Armate e sospensione della leva.
Numerose sono le
nuove norme introdotte e le proposte
avanzate per il personale militare
Principali provvedimenti
legislativi:
- Nuove norme in materia di ritardi,
rinvii e dispense nel servizio di
leva; Decreto legislativo n. 504 del
30 dicembre 1997;
- Stato giuridico ed avanzamento ufficiali;
Decreto legislativo n. 490 del 30
dicembre 1997.
- Trattamento giuridico volontari
in ferma breve; Decreto legislativo
n. 505 del 30 dicembre 1997.
- Riforma della Rappresentanza militare.
- Alloggi di servizio.
- Esercizio dei diritti sindacali
nelle Forze armate e nelle Forze di
polizia ad ordinamento militare.
|
|
|
www.perlulivo.it - Il Web Per l'Ulivo
Il futuro ha radici antiche
|
|
|
|