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Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

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Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda gabriele il 14/03/2017, 14:51

Per chi fosse interessato

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Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda Robyn il 14/03/2017, 15:22

Attraverso il job act è caduta l'illusione che si potessero racchiudere tutte le varie prestazioni di lavoro in un'unico contratto infatti è deflagrata di nuovo la precarietà con il lavoro accessorio.Quindi bisognerebbe eliminare il contratto a protezioni crescenti ripristinare la prova di un'anno e permettere un maggiore utilizzo del lavoro intermittente che è un normale lavoro subordinato ma questo a patto che durante i periodi di inattività ci siano contributi figurativi e un'indennità dell'80% dell'ultima retribuzione percepita.Questo è possibile attraverso intese fra le parti sociali,rappresentanze sindacali più rappresentative e aziende.Perche chi lavora con il lavoro intermittente deve avere solo il 20% di indennità durante i periodi di inattività dal momento che paga i contributi assicurativi?Poi per l'art 18 stabilire nel gmo un'indennità di 24 mensilità se a seguito di intimazione di reintegrazione del magistrato l'azienda non la fà lo stesso per i disciplinari dopo tre infrazioni disciplinari stabilire 24 mensilità se l'azienda non fà la reintegrazione intimata dal magistrato.La reintegrazione sarebbe possibile solo se a seguito di una semplice infrazione c'è il licenziamento perche poteva esserci una semplice sanzione disciplinare e naturalmente c'è sempre per le discriminazioni.In più far costare meno l'indeterminato per far costare di più il lavoro flessibile
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda trilogy il 14/03/2017, 19:44

L'analisi è interessante poi a pagina 22 tirano delle conclusioni che sono poco supportate dai loro stessi numeri.
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda Robyn il 14/03/2017, 20:02

non solo,ma poi questa idea del contratto unico a tutele crescenti risente dell'influsso della società fordista in cui c'era solo il contratto a vita.Dal momento che non poteva essere più possibile il contratto a vita si sono inventati il contratto unico a tutele crescenti che è un surrogato del lavoro a vita.In breve bisogna accettare il fatto che il mercato del lavoro e diversificato ed è un'illusione raccogliere tutto in un contratto unico.Al contrario bisogna garantire dignità del lavoro nelle formule flessibili della Biagi e utilizzarle solo se necessario attraverso un calo del cuneo fiscale per l'indeterminato
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda Robyn il 15/03/2017, 21:25

Si passa da un'estremo all'altro dal permettere tutto a vietare tutto.I lavoro accessorio và lasciato solo per i piccoli lavoretti senza che vada a toccare il lavoro subordinato,anche perche poi vietarli del tutto sarebbero lavori che si farebbero in nero
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda trilogy il 15/03/2017, 23:03

Robyn ha scritto:Si passa da un'estremo all'altro dal permettere tutto a vietare tutto.I lavoro accessorio và lasciato solo per i piccoli lavoretti senza che vada a toccare il lavoro subordinato,anche perche poi vietarli del tutto sarebbero lavori che si farebbero in nero


La media dei redditi da voucher è inferiore ai 500 euro l'anno, è chiaro che tutta questa attività tornerà in nero. Che contratti subordinati vuoi fare per prestazioni che vanno da poche ore a pochi giorni.
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda Robyn il 15/03/2017, 23:45

lasciare il lavoro accessorio per i piccoli lavoretti.Per cercare di contrastare la disoccupazione bisognerebbe permettere un maggior utilizzo del lavoro intermittente per le aziende dispregiativamente chiamato a chiamata ed evitando gli abusi.Durante i periodi di inattività avere contributi figurativi più l'indennità dell'80%.Per questi tipi di lavoratori rimarrebbe il problema di maturare il tfr per la previdenza complementare durante i periodi di inattività che magari è possibile avere agendo sù una minore tassazione dell'IRPEF.Per le ferie natalizie e l'estate per un periodo che và dal 10 agosto al 1 settembre il problema delle ferie non ci sarebbe perche ci sarebbe l'indennità dell'80% poiche essendo un normale lavoro subordinato pagherebbe le trattenute assicurative.Il lavoro intermittente è un normale lavoro subordinato preferibile ai voucher e ai contratti a termine.I contratti a termine devono costare di più ed è attraverso quelli che nel passato si è amplificata la precarietà e l'insicurezza.Poi c'è il part-time utile ad ex per conciliare maternità e lavoro ed anch'esso ha tutti i diritti del lavoro subordinato,si può cercare di capire anche come sviluppare il lavoro tramite pc dove è possibile
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda mariok il 16/03/2017, 0:38

Al di là del merito, mi sembra che questa vicenda del referendum sui voucher stia confermando un dato politico già visto il 4 dicembre.

Ormai il senso del referendum va oltre il merito dell'oggetto sottoposto al voto: tra chi è per il sì e chi è per il no si inserisce il populismo anti-sistema (rappresentato principalmente dal M5S) che è contro il governo "a prescindere" e che si va quindi a sommare alle forze che sostengono la tesi in grado di destabilizzare la situazione.

Ciò ha svuotato di ogni contenuto di merito la consultazione referendaria, trasformandolo in uno strumento finalizzato ad abbattere il governo.

Da forma di democrazia diretta è stato trasformato in arma di ricatto che costringe il governo, soprattutto se è debole come l'attuale, a capitolare indipendentemente dall'oggetto della consultazione.

Un altro colpo insomma alla nostra democrazia.
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda Robyn il 16/03/2017, 0:54

Gentiloni non è affatto un governo debole ma tutt'altro che la fortuna ce lo conservi a lungo
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Re: Jobs Act, per un bilancio oltre “la guerra dei numeri”

Messaggioda pianogrande il 16/03/2017, 10:57

mariok ha scritto:Al di là del merito, mi sembra che questa vicenda del referendum sui voucher stia confermando un dato politico già visto il 4 dicembre.

Ormai il senso del referendum va oltre il merito dell'oggetto sottoposto al voto: tra chi è per il sì e chi è per il no si inserisce il populismo anti-sistema (rappresentato principalmente dal M5S) che è contro il governo "a prescindere" e che si va quindi a sommare alle forze che sostengono la tesi in grado di destabilizzare la situazione.

Ciò ha svuotato di ogni contenuto di merito la consultazione referendaria, trasformandolo in uno strumento finalizzato ad abbattere il governo.

Da forma di democrazia diretta è stato trasformato in arma di ricatto che costringe il governo, soprattutto se è debole come l'attuale, a capitolare indipendentemente dall'oggetto della consultazione.

Un altro colpo insomma alla nostra democrazia.


Proprio così e in un sistema tripolare puoi anche avere la maggioranza in parlamento grazie al sistema elettorale ma i referendum li perdi tutti.
Fotti il sistema. Studia.
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