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Ma in che mondo siamo?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda mariok il 10/03/2017, 11:12

Quello della durata delle grandi infrastrutture è un aspetto al quale non avevo mai pensato.

Contrariamente ai nostri antenati, che ci hanno lasciato grandi opere, borghi e città meravigliose, noi ai nostri posteri, oltre che debiti ed inquinamento, lasceremo un cumulo di macerie?

Tondini al risparmio e sabbia di mare: così cede il nostro cemento armato
Il paradosso nel Paese con i ponti degli antichi romani

Il 28 ottobre scorso crolla un cavalcavia della superstrada 36 a Lecco. Muore Claudio Bertini di 68 anni

Pubblicato il 10/03/2017
Ultima modifica il 10/03/2017 alle ore 07:01
MARIO TOZZI
ROMA
Gli antichi romani costruivano per l’eternità, gli italiani per l’immediato futuro. E spesso neanche per quello. Associandoci con tristezza al dolore per le vittime, questa è la prima riflessione che viene spontanea confrontando le infrastrutture antiche della Penisola con quelle moderne e contemporanee. Siamo il Paese in cui resistono egregiamente, e sono ancora percorribili, perfino con i camion, ponti fabbricati in pietra duemila anni fa e crollano quelli recenti in cemento armato, anche senza terremoti e frane, dalla Lombardia alla Sicilia, con una regolarità impressionante. Stessa osservazione può essere fatta per le strade (l’Appia Antica ha 2300 anni), per i palazzi e per i monumenti. Se la tecnologia e i materiali sono migliorati decisamente, perché siamo funestati da crolli?


LEGGI ANCHE - Crolla il cavalcavia sull’A14, muoiono marito e moglie (G. Longo)

Un prima risposta è che la progettazione e la realizzazione di un ponte, soprattutto se di grandi dimensioni (ma non solamente), non sono operazioni di routine. Nel 1940 il Tacoma Bridge (stato di Washington in Usa), lungo oltre un chilometro e mezzo, crollò appena sette mesi dopo la sua apertura perché non riuscì a resistere alle sollecitazioni laterali indotte dai «forti» venti (67 km/h) della regione. Sembra incredibile, ma il vento può far crollare un ponte dopo averlo fatto ondeggiare paurosamente come una frusta manovrata da un domatore (le immagini del Tacoma Bridge stupiscono ancora oggi, come un monito per chiunque costruisca ponti). Il ponte di Akashi (Giappone), con la campata unica più lunga del mondo (finora), fu ricostruito nel 1998 successivamente a un fortissimo terremoto che distrusse la città di Kobe tre anni prima e costrinse gli ingegneri a spostarlo e a ridisegnarlo, constatando che una delle due torri risultava dislocata di oltre un metro rispetto alla sua posizione iniziale. Dopo quello stesso terremoto un lunghissimo cavalcavia stradale giaceva in terra, completamente basculato su un lato.

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I ponti moderni sono costruiti in calcestruzzo armato, una miscela di cemento, acqua , sabbia e ghiaia che viene «armata» con sbarre di ferro e acciaio. Inventato per caso a metà del XIX secolo, è oggi il materiale di costruzione più diffuso nei Paesi moderni e permette arditezze ingegneristiche irrealizzabili con altri materiali, come grandi dighe e ponti. È un materiale che conosciamo tutti, ma quanto dura nessuno lo sa, sebbene gli inventori ne pronosticassero una vita eterna. I manufatti in calcestruzzo armato più antichi risalgono soltanto a un secolo e mezzo fa, dunque nessuno può sapere quanto resteranno in piedi, semplicemente perché non c’è stato tempo a sufficienza per osservarlo. Ma sappiamo benissimo che il calcestruzzo armato subisce l’onta del tempo, in particolare l’azione dell’acqua e dei sali corrosivi che possono aggredire l’armatura di ferro e comprometterne la resistenza alla trazione, principale motivo per cui è stata inventata l’armatura.

A questi fattori generali, che valgono non solo per i ponti ma per tutti i manufatti in calcestruzzo armato, si aggiungono i soliti particolari del caso Italia. Per esempio la volontà di risparmiare tempo e denaro, riducendo la sezione dei tondini di ferro, imponendoli lisci invece che «costati» e utilizzando sabbia di mare (praticamente disponibile gratis) invece che di fiume. I sali aggrediscono una struttura metallica già meno robusta e la resistenza del manufatto decade verticalmente.Situazioni di questo tipo sono state registrate più volte nel caso del collasso di manufatti moderni a seguito di alcuni terremoti, come quello de L’Aquila del 2009. Infine nei crolli italiani si registrano con una frequenza, apparentemente maggiore che altrove, «errori» tecnici di vario tipo e natura.

Si chiariranno le cause specifiche del crollo dell’impalcato sulla A14 e ci sono circostanze particolari che vanno considerate prima di formulare accuse (i lavori in corso, per esempio). E senz’altro le autostrade in Italia le sappiamo fare. Più in generale, però, fa impressione che il Paese in cui è stata coniata la parola pontefice (colui che realizza e difende i ponti, cioè quei collegamenti che una volta erano rari e strategici) veda crollare in meno di tre anni almeno quattro infrastrutture una di seguito all’altra. E fa ancora più impressione pensare che proprio qui da noi qualcuno voglia realizzare il ponte a campata unica più lungo del mondo sullo stretto di Messina, utilizzando un acciaio che ancora non esiste, con venti in quota a oltre 100 km/h, nella zona più sismica dell’intero Mediterraneo. Nel progetto preliminare gli ingegneri ragionano su una durata del manufatto di appena duecento anni, dieci volte meno di quanto poi sono durati (e durano) i ponti dei romani antichi. Forse meglio lasciar perdere.
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda gabriele il 10/03/2017, 12:26

Leggasi alla voce 'ettringite', che non è altro che il prodotto di una reazione chimica in cui sono coinvolti i solfati. Altra cosa è la corrosione del ferro dell'armatura a causa dell'azione dell'ossigeno, per la formazione del rispettivo ossido (ruggine), catalizzata dai cloruri.

Il ferro é protetto dell'ambiente alcalino del calcestruzzo. Il calcestruzzo invece dovrebbe essere fatto ad arte. Nella sua creazione occorre rispettare alcuni parametri basilari. Un giusto inerte, e una corretta ripartizione fra acqua e cemento. Se tutte queste regole sono rispettate, il risultato è un calcestruzzo poco poroso, più coeso e omogeneo e meno intaccabile dagli agenti esterni, quindi più duraturo.

Farlo così, ovviamente, costa di più che farlo a risparmio
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda mariok il 10/03/2017, 14:06

Il primo cittadino partenopeo stamattina ha rilanciato sottolineando che lui sta "con i centri sociali e sarà vicino alla manifestazione di sabato"

Ma è normale che un sindaco partecipi ad una manifestazione contro il leader di un altro partito? Non si tratta di partecipare ad una commemorazione della resistenza, della liberazione o di un altro evento locale o nazionale.
E' compatibile con il suo ruolo istituzionale lo scendere in campo nello scontro di piazza?

"Sabato dimostreremo a Salvini che non solo i centri sociali ma un'intera città è pronta a dirgli che a Napoli non è il benvenuto".

Dati i precedenti e le prima avvisaglie, non è difficile prevedere come andrà a finire.

"Io tra salvini e i centri sociali sto con i centri sociali". "Politicamente - ha aggiunto il sindaco - seppelliremo salvini con umanità, accoglienza, sorriso, gioia di vivere".

Da dove gli risulta che sia questo lo stile di lotta dei centri sociali? E non è ipocrita il giorno dopo una giornata di scontri e di devastazioni, prendersela con le forze dell'ordine o con "isolati" gruppi di violenti" dopo averli fomentati ed incoraggiati?

Ormai è una consuetudine (vedi i casi renzi). Quando a Napoli arriva qualcuno non gradito al sindaco scendono in campo gruppi di violenti facinorosi.

P.S. Credo che non sia necessario ribadire in questa sede cosa penso di salvini.


Napoli, sfida de Magistris-Salvini: polemiche e tensioni in vista dell'evento leghista in città

Striscioni. "Comune desalvinizzato". Il sindaco: "Sto con i centri sociali". Il leader della Lega: "Sto con il resto del mondo". E 30 artisti scrivono una canzone: "Gente do sud"

09 marzo 2017

E' iniziata ufficialmente la battaglia tra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini che ieri e' stato a Napoli per una brevissima passerella prima dell'evento di sabato al Palacongressi nel capoluogo campano. Ieri le prime proteste fuori alla sede de Il Mattino dove il leghista ha rilasciato un'intervista.

Oggi il gruppo di Insurgencia e alcuni consiglieri comunali della maggioranza di de Magistris, hanno affisso sulla facciata di via Verdi, sede dell'Assise cittadina, uno striscione con la scritta 'comune desalvinizzato'.

Il primo cittadino partenopeo stamattina ha rilanciato sottolienando che lui sta "con i centri sociali e sarà vicino alla manifestazione di sabato", organizzata dai supporter 'arancioni' contro Salvini.

"Politicamente - ha aggiunto i lsindaco - seppelliremo salvini con umanità, accoglienza, sorriso, gioia di vivere". Al leader della Lega Nord, che ha definito gli attivisti dei centri sociali "zecche", l'ex pm risponde che "non può permettersi di definirli così, è un offesa incredibile. Io tra salvini e i centri sociali sto con i centri sociali".

Il leader del Carroccio risponde su Twitter: "Io, invece sto con tutto il resto del mondo" .

E Eleonora De Majo, consigliere comunale di Dema: "Sabato dimostreremo a Salvini che non solo i centri sociali ma un'intera città è pronta a dirgli che a Napoli non è il benvenuto".

A Matteo Salvini, che ieri invocava "la galera" per gli attivisti che lo contestano, De Majo risponde che lui "usa sempre toni particolarmente duri nei confronti dei centri sociali speculando sul loro ruolo. Invece si stratta, in tutta italia, di gruppi di attivisti che hanno un ruolo importantissimo nelle battaglie
a difesa della democrazia, della salute, dei diritti del lavoro. E' ovvio - continua - che lui li denigri perchè ha bisogno di marginalizzare chi lo contesta".

Intanto 30 artisti scrivono una canzone coale contro le politiche razziste e a favore dell'accoglienza: "Gente do Sud".
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda mariok il 11/03/2017, 20:09

E' finita come più che prevedibile.

Danni ad auto, ma fortunatamente non alle persone.

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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda trilogy il 11/03/2017, 20:25

mariok ha scritto:E' finita come più che prevedibile.

Danni ad auto, ma fortunatamente non alle persone.


Anche molotov contro la polizia... e fuorigrotta devastata

http://m.ilmattino.it/napoli/cronaca/na ... 11050.html
Ultima modifica di trilogy il 11/03/2017, 20:29, modificato 4 volte in totale.
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda pianogrande il 11/03/2017, 20:26

De Magistris non è degno di ricoprire nessuna carica istituzionale.
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda mariok il 11/03/2017, 20:48

ma non è il solo

Salvini ovviamente ringrazia

Emiliano a Napoli attacca Salvini:
«Faceva meglio a starsene a casa»

di ​Ilenia De Rosa
«Salvini faceva meglio a starsene a casa. Ha ingiuriato una città intera e, considerato che Napoli è rappresentativa di tutto il Sud Italia, ha ingiuriato tutto il meridione e non può venire a provocare. Io sono a favore della pacifica protesta dei napoletani. Da sindaco io, se avessi avuto facoltà, avrei negato la location per la manifestazione». Così Michele Emiliano commenta la visita di Salvini a Napoli poco prima di partecipare all'assemblea di Green Italia.
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda pianogrande il 11/03/2017, 22:41

mariok ha scritto:ma non è il solo

Salvini ovviamente ringrazia

Emiliano a Napoli attacca Salvini:
«Faceva meglio a starsene a casa»

di ​Ilenia De Rosa
«Salvini faceva meglio a starsene a casa. Ha ingiuriato una città intera e, considerato che Napoli è rappresentativa di tutto il Sud Italia, ha ingiuriato tutto il meridione e non può venire a provocare. Io sono a favore della pacifica protesta dei napoletani. Da sindaco io, se avessi avuto facoltà, avrei negato la location per la manifestazione». Così Michele Emiliano commenta la visita di Salvini a Napoli poco prima di partecipare all'assemblea di Green Italia.



Populismi a confronto.

Il guaio più grosso è che trovano terreno fertile.
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda trilogy il 11/03/2017, 23:07

27 agenti feriti 11 mezzi della polizia danneggiati...ci sarebbe da chiedere le dimissioni di De magistris.

Fonte: http://m.ilmattino.it/napoli/cronaca/na ... 11050.html
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Re: Ma in che mondo siamo?

Messaggioda ranvit il 12/03/2017, 8:15

Ok ragazzi, ma.....mi spiegate cosa è venuto a fare Salvini a Napoli? Con o senza De Magistris, al Sud non lo vuole nessuno!
Offende sistematicamente i meridionali per anni...allora perchè non se ne sta a casa sua? Che si aspetta venendo qua? :roll: :mrgreen:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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