La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda mariok il 19/02/2017, 10:32

Non contesto il diritto di sostenere che Renzi farebbe meglio a lasciare.

Quello che è obbiettivamente inaccettabile è pretendere che lo faccia accettando un ricatto: o vai via tu o andiamo via noi.

Gli unici abilitati a stabilire chi debba essere il leader del partito sono gli iscritti e gli elettori. E per far questo non occorrono certo altri otto-nove mesi di intrighi e guerriglie.

Le posizioni in campo sono ormai abbastanza chiare. Si vada ad una verifica in un paio di mesi e chi perde lo riconosca, aspettando lealmente il prossimo giro.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda cielo 70 il 19/02/2017, 10:52

trilogy ha scritto:
mariok ha scritto:
E' la scelta peggiore. Avrebbe fatto meglio a dimettersi subito anche da segretario, gettando lo scompiglio tra quei quattro mestatori, che sono uniti solo quando hanno un nemico comune, tranne a dilaniarsi tra loro non appena c'è da decidere chi comanda....


Si, doveva dimettersi e lasciare alla cricca Bersani D'alema di formare il governo.

Avrei firmato.
cielo 70
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12
Iscritto il: 23/08/2016, 11:35

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda cielo 70 il 19/02/2017, 10:58

Gli iscritti non si sono fatti sentire per il problema opposto. Uno che ha cambiato il partito portandolo sulle posizioni di Marchionne, che ha diminuito le garanzie nel mondo del lavoro e sfotteva chi si opponeva a questo cambio genetico, sentendo di più Verdini che Bersani, e voleva fare una riforma elettorale a colpi di maggioranza, una volta che perde al referendum (lo so che la riforma della Costituzione riguardava altre materie) dovevano imporgli di andarsene e accettare un'analisi del perché ha perso.
cielo 70
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12
Iscritto il: 23/08/2016, 11:35

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda pianogrande il 19/02/2017, 11:15

Giovigbe ha scritto:
pianogrande ha scritto:Naturalmente bisogna tenersi Gentiloni più a lungo possibile come andava benissimo Letta.



non lo ha fatto mica fuori d'alema!

se questa è la politica "decisionista" ......meglio quella "normale"


La politica normale, in questo paese, sarebbe la democrazia.

Vaglielo a spiegare ai traditori che si battono contro il proprio partito e il suo segretario democraticamente eletto.

Ti rispondono che le idee valgono più dei numeri.
Ottima premessa per invocare i carri armati a difesa delle "idee".

Vergogna.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda mariok il 19/02/2017, 11:17

Figurarsi cosa si sarebbe scatenato se a cena invece di Emiliano ci fosse andato Renzi :lol: :lol:

RETROSCENA

E Berlusconi (a cena con Emiliano) si informa sulla rottura tra i dem
L’ex magistrato: io non li lascerò. D’Alema: chiamiamoci movimento, non partito
di Francesco Verderami

«Io faccio lo spettatore» dice Berlusconi. Talmente interessato da voler capire, di persona quanto sta accadendo nel Pd. Perciò la scorsa settimana ha accolto l’invito ad incontrare riservatamente Emiliano: appuntamento a cena in un’abitazione romana, quattro coperti a tavola padroni di casa compresi. Il Cavaliere desiderava sapere se il Pd si stava davvero avviando alla scissione, ed era parso sollevato dalle parole dell’interlocutore, che aveva garantito sulla tenuta del proprio partito: «E comunque io non me ne andrò mai», aveva detto lapidario Emiliano.
Ma si sa, in politica le cose possono evolvere rapidamente. Lo testimonia il fatto che ieri il governatore pugliese sia apparso sul palco di un teatro romano in compagnia dei «diversamente democratici». Ciò non significa che il pronostico fatto a cena sia già stato smentito dagli eventi, viste le trattative ancora in corso. E soprattutto non è detto che Emiliano finisca per smentire se stesso, impegnato com’è nel cercare un compromesso. Perché un conto è la posizione di D’Alema, che da tempo teorizzava e praticava la rottura, così da indebolire il leader del Pd e garantire alla «ditta» un ruolo che nel partito aveva ormai perso. Altra cosa è la scelta di quanti provengono da una diversa tradizione.
Le dichiarazioni di Emiliano e del lettiano Boccia segnalano come la scissione per alcuni sia un passaggio drammatico, lo si intuiva alla convention dei «diversamente democratici». Il loro disagio non era limitato alle scelte iconografiche e musicali (i pugni chiusi e Bandiera Rossa); né poteva essere ridotto a una questione di lessico politico e armamentario ideologico (la critica al capitalismo, la condanna delle spese militari a danno della sanità, la scelta delle tute blu invece del maglioncino di Marchionne). Il problema è la prospettiva, il rischio che di qui a breve si possa scatenare la bagarre sulla leadership, il timore che la «ditta» lavori comunque e solo per la «ditta».
In ogni caso, di quel colloquio a cena Berlusconi ricorda gli attestati di stima e simpatia del suo interlocutore, «già fatti in pubblico e in tempi non sospetti, presidente». «Lo so, non l’ho dimenticato», aveva risposto il Cavaliere ad Emiliano: «Altri invece mi hanno deluso profondamente». E giù una tiritera contro Renzi. Se i rapporti personali con il leader del Pd sono «irrimediabilmente compromessi», come rivela un autorevole esponente democrat del governo, è altrettanto vero che — nella prospettiva delle larghe intese — il Cavaliere sa farsi concavo e convesso all’occorrenza. Perciò attenderà di capire come finirà la sfida nel Pd e con chi in futuro dovrà confrontarsi.
In fondo Berlusconi ha coltivato rapporti con tutti a sinistra durante il suo ventennio, e in tutti ha fatto maturare un pizzico di berlusconismo. D’Alema, per esempio, storico cultore del partitismo, ora dice ciò che da sempre sostiene il Cavaliere: «Noi non saremo un partito, saremo un movimento», ha annunciato presentando la futura piattaforma anti-renziana. Proprio ciò che il leader azzurro ripete ossessivamente ai suoi dirigenti: «Non definite mai Forza Italia un partito ma un movimento». I sondaggi lo consigliano: il termine «partito» sta in coda agli indici di gradimento...
Che sia Renzi (obtorto collo), che sia Emiliano (a cui accredita un futuro), che sia Gentiloni (a cui ha fatto pervenire gli auguri), Berlusconi in ogni caso è pronto a dialogare, «nell’interesse del Paese». Ma l’eventuale scissione gli creerebbe più di un problema. Uno è di prospettiva, ed è stato sollevato dal capogruppo forzista Romani, secondo il quale — in caso di scissione — Renzi potrebbe spostare il posizionamento del Pd «al centro», finendo per sovrapporsi a Forza Italia ed entrando in competizione per lo stesso elettorato.
L’altro problema è legato invece alla contingenza, riguarda la tenuta dell’esecutivo e dunque della legislatura. Il Cavaliere, a cui non mancano mai informazioni di prima mano dal Pd, è giunta voce di un Gentiloni sinceramente preoccupato dall’eventuale rottura del partito, che «danneggerebbe il governo» perché renderebbe «molto più faticoso il nostro lavoro in Parlamento». Da tempo c’è una rete di protezione azzurra alle Camere, volta a evitare l’irreparabile. Si vedrà se e come rafforzarla. Intanto si aspetta l’esito dell’assemblea pd. A Berlusconi hanno spiegato che oggi potrebbe non essere il giorno decisivo: la dead line per la scissione sarebbe fissata a martedì, quando si terrà la direzione che dovrà nominare la commissione per il congresso. Problemi statutari che il Cavaliere non ha mai avuto.
18 febbraio 2017 | 23:46
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda Giovigbe il 19/02/2017, 11:50

mariok ha scritto:..............aspettando lealmente il prossimo giro.


veramente due giri di sconfitte (un turno amministrativo e un referendum) ci sono già stati ....e un altro giro di sconfitte è prossimo ........ohhhhh....però possiamo aspettare!!!
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
Giovigbe
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 807
Iscritto il: 23/05/2008, 20:52

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda mariok il 19/02/2017, 12:29

infatti, non bisogna aspettare; congresso, primarie e si decide.

Quelli che vogliono prendere tempo, strumentalmente, sono D'Alema e Bersani.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda pianogrande il 19/02/2017, 12:34

Giovigbe ha scritto:
mariok ha scritto:..............aspettando lealmente il prossimo giro.


veramente due giri di sconfitte (un turno amministrativo e un referendum) ci sono già stati ....e un altro giro di sconfitte è prossimo ........ohhhhh....però possiamo aspettare!!!


Infatti, con l'alternativa che c'è nell'aria i futuri trionfi sono garantiti.

E' gente che di trionfi ha una certa esperienza.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda ranvit il 19/02/2017, 13:53

Ragazzi, visto? nessun passo indietro! ;)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: ma iscritti ed elettori contano ancora qualcosa?

Messaggioda Robyn il 19/02/2017, 14:33

no alla scissione il PD si cambia con quello che si ha in mano.In merito al ricambio generazionale non bisogna scadere nella rottamazione che poi diventano pericolosissimi intenti di cacciata pericolosissimi per la democrazia.Il ricambio generazionale si fà ponendo il limite delle due legislature a livello parlamentare e a livello di regioni comuni città metropolitane ed è uguale per tutti e non si può fare riferimento a nessuna area e il ricambio generazionale non esclude la partecpazione in forme differenti da quelle parlamentari e di enti decentrati,si continua a dare il proprio contributo anche se non si è più parlamentari.In merito ai temi del lavoro si che servono delle modifiche e modifiche prudenti all'art 18.Sulla buona scuola non si capisce bene che cosa è che non funziona non sono di certo i premi e la meritocrazia
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11422
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 49 ospiti