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Chi vuole in realtà le grandi intese?

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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda pianogrande il 03/10/2016, 1:16

diffidente ha scritto:Quelloche mi preoccupa é che con una sola Camera dotata di potere legislativo in cui chi vince le elezioni, anch se di poco, avrà maggioranze "bulgare" la maggioranza di turno potrà fare tutto quello che vuole, anche leggi ad personam liberticide, cosa che abbiamo già in parte visto nel quinquennio 2001-2006,ma mentre li' ci fu il bicameralismo ad impedire l'appovazione di leggi da regime, come quelle che volevano rendere la magistratura impotente, nel futuro questa protezione non ci sarà. quello che temo é che una maggioranza diversa dal PD con questa legge potrebbe benissimo fare un regime, soprattutto se vincesse Berlusconi, coma anche De Benedetti ha pensato e come sembra,purtroppo, probabile.


Che facciamo?
Non facciamo le leggi per paura di leggi liberticide?

Ma perché la camera chi la elegge?

Certo che il problema è chi viene eletto.
Cerchiamo di eleggere gente degna ma poi lasciamola governare.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda mariok il 03/10/2016, 9:27

Sinceramente tutte queste preoccupazioni per un possibile regime autoritario non riesco proprio a capirle.

Stringi stringi, leggendo e rileggendo il testo, scopri
- che i poteri del presidente del consiglio restano immutati,
- che l'elezione del presidente della repubblica richiede un quorum più alto di quello attuale,
- che in tutto questa presunta maggioranza golpista potrebbe eleggere 3 giudici costituzionali su 15,
- che viene introdotto l'obbligo per il parlamento di discutere le leggi di iniziativa popolare,
- che il quorum dei referendum viene abbassato anche se aumentando (come è giusto) il numero delle firme necessario

Quanto ai presunti conflitti stato-regioni la situazione sarebbe comunque migliore di quella determinata dal disastro della riforma D'Alema (che ha pure la faccia tosta di dare lezioni di diritto costituzionale - uno che non ha nemmeno uno straccio di laurea).

Credo che è più onesto dire che Renzi sta sulle palle e che votare No è un modo per mandarlo a casa, senza minimamente immaginare il dopo.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda diffidente il 03/10/2016, 15:12

Questa riforma potrebbe anche essere buona, a mio parere, SE non ci fossero legg elttorali con premio di maggioranza, ma proporzionali puri, oppure uninominali all'inglese.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda Agora il 03/10/2016, 17:30

Innanzitutto salve a tutti, non ho resistito alla grande offerta di contenuti del forum e con il rischio della figura dell'ultimo arrivato mi inserisco in questa interessante discussione sull'Italicum che come si sa rimane una legge ordinaria anche se la si collega non ingiustamente alla Riforma costituzionale da votate il prossimo dicembre; credo che il citato rischio dell'ingovernabilita madre delle grandi intese e dei governi di coalizione allargati sia veramente il convitato di pietra della sceneggiatura, dove si cerca un equilibrio tra spirito democratico e rappresentanza popolare che non può - secondo me - che essere relativo cioè figlio del suo tempo; provo a spiegare anche a me facendo riferimento alla ispirazione costituente del 48 che ebbe il grande merito del l'affermazione di principi autenticamente democratici senza però dare a loro una tutela realizzati adeguata, cosa che da alcuni stimati studiosi viene anche costituzionalmente esclusa come impossibile, ma che in concreto magari con sequenze temporali definite o sistemi alternativi di supplenza in casi omissivi avrebbe ben potuto rendere "moderna" la nostra Carta costituzionale quale modello in movimento verso una compiuta democrazia non marmorea ma irrazionalmente e imperfettamente vera; credo quindi che così intesa la lettura del valore di uno strumento legislativo elettorale come l'Italicum riprenda il suo relativo valore di possibile campo di accordo - si spera in Parlamento - tra le forze politiche che evidentemente il popolo sta preferendo, senza con ciò troppo scandalizzarci ma focalizzando il nostro animo sulle modifiche costituzionali e il loro effetto sull'attuale - dico attualissima - vita del nostro paese.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda Robyn il 03/10/2016, 21:12

Il problema e che renzi se le cerca tutte lui ,c'è un tempo per scherzare e un tempo per essere seri perche la democrazia è una cosa seria.A me renzi non stà antipatico pero quando le cerca questo provoca le reazioni degli altri mettendo in una situazione difficile altri del tipo o stai con me o contro di me.Questo modo di procedere non è positivo meglio desistere.Locke diceva in particolare nell'educazione dei fanciulli di tenere distanti da se gli istinti meno accettabili sia la ragione la calma e la riflessione la tua strada
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda mariok il 04/10/2016, 13:47

Agora benvenuto tra noi
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda flaviomob il 04/10/2016, 23:16

Ben arrivato/a Agora.

La Costituzione repubblicana indica i principi: l'applicazione è delegata al legislatore. Siccome nel '48 c'era fretta di far fuori la sinistra dal governo (mentre si sarebbe potuto realizzare, in altre condizioni geopolitiche mondiali, un governo di "larghe intese" per risollevare il paese dalla devastazione della guerra), le istanze più progredite sono rimaste lettera morta.


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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda Agora il 05/10/2016, 7:44

Grazie
Le ragioni di Yalta esistono ancora ( resistono ) ancora oggi, per cui nessun sussulto di lesa maestà alla piccola e giovane democrazia figlia del referendum del 48 ma realmente pensata e sognata nei rifugi montani della Resistenza di tutti i colori e in qualche segreteria non europea; i pericoli di svolte autoritarie, sinceramente, mi sembrano un po' forzate anche in riferimento ad un "nuovo" personaggio di una destra conservatrice ben camuffata nel moderatismo post Doroteo che potrebbe porsi sulla scena politica; certo la legge sul Conflitto d'interessi ci guarda potremmo dire e non ci assolve eppure quando si tratta di consenso popolare si deve agire con vera prudenza, non si può come alcuni estremi vorrebbero incidere con il bisturi a cielo aperto come una amputazione in campo di guerra; e questo non solo - per quanto mi riguarda - per una scelta di partecipazione democratica alla vita politica non slegata dal senso di rispetto dell'altro che discende da convinzioni non politiche, ma anche per evitare strategicamente le inevitabili conseguenze di quando si vorrebbe attribuire la vittoria a chi urla di più magari esponendo muscoli di varia natura.
Quindi dopo qualche passo avanti non deve spaventare una pausa o un rallentamento per capire le ragioni degli altri quando essa non è un mero Cavallo di Troia che ormai non dovrebbe ingannare più nessuno; perché si continua in maniera troppo propagandistica da parte di commentatori professionisti televisi a considerare il terreno Italicum come una spregievole merce di scambio paventando come inciucio qualunque accordo possa mai nascere dal confronto politico? in contemporanea si criticano alcune scelte dirigiste del Governo in materie sensibili anche per alcuni editori di quei commentatori, ponendosi nella classica posizione del NO NON MI PIACE ovvero non piace a "mamma"; quando si svolge un consulto medico pre intervento non è prudente che chi risulta coinvolto emotivamente sia presente e questo sopratutto per le inevitabili inibizioni che comporterebbe a quegli stessi professionisti che devono scegliere e confrontarsi per questo; perciò apertura massima a tutte le obiezioni possibili e immaginabili ma indirizzare ad un risultato qualunque esso sia e non all'esercizio dialettico fine a se stesso.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda pianogrande il 05/10/2016, 10:15

Agorà.

Benvenuto anche da parte mia e ho provato "l'esercizio dialettico" di leggere i tuoi post.
Mi ci perdo un po' dentro.

Non è una critica negativa.
E' una richiesta di aiuto.

Sono troppo abituato a una idea per volta.

Ti ripeto il mio benvenuto e spero avremo mille occasioni di confronto.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Chi vuole in realtà le grandi intese?

Messaggioda Agora il 05/10/2016, 21:02

Provo con molecole di idee
1) avvicinamento del corpo elettorale al suo rappresentante e questo in duplice senso sia per quello della scelta nella cabina e sia per una forma di controllo su di lui operato:
premetto che reputo la sfida elettorale una "guerra" delle proposte più o meno credibili, sapendo bene che si ottiene consenso mai per quel che si è fatto ma per quel che si ha la forza di dimostrare di poter fare e questo inevitabilmente attraverso gli strumento di informazione del tempo con le conseguenze note; perciò non si dovrebbe aver timore di come si ottiene quel consenso ma di come lo si può volgere al proprio piacimento senza pena politica alcuna; ora il tema del vincolo di mandato non è dei più facili da ragionare basti dire che le dittature sono tutte figlie di vincoli di varia natura, eppure bisognerà sforzarsi di rimediare ai pericoli dei cambiamenti di casacca politica magari prevedendo un tempo di passaggio al gruppo misto abbastanza lungo da far desistere il furbo e avventuroso parlamentare che così non otterrebbe immediate prebende dal tradimento per un voto determinante su di un provvedimento; forse questo non andrebbe relegato ai regolamenti parlamentari ma inserendolo nella legge elettorale acquisirebbe forza e rispetto tanto quanto un vero vincolo di mandato.
È' un po' poco ma è un inizio per scovare chi vuole l'accordo del nulla e chi quello del rischio come inutile dire appartiene al futuro.
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