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Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda pianogrande il 01/06/2016, 17:04

Non vedo perché non corrisponderebbe alla definizione di "stato di diritto" una condizione in cui, una volta condannati, si cominci subito a scontare la pena e dove una revisione del processo non sia prassi di routine ma eccezione da motivare.
Il rischio non sarebbe au aumento arbitrario della pena ma quello di dover rispondere di eventuali false o solo pretestuose dichiarazioni all'atto della richiesta di revisione.
Per esempio, accusando un giudice di essere di parte senza poi doverlo rigorosamente dimostrare pena l'accusa di calunnia.

Da noi, la condanna in primo grado è solo un timbro sulla pratica che continua nel secondo grado e magari in cassazione.

Una condanna è una condanna anzi, non corrisponde alla definizione di stato di diritto il fatto di ricevere una condanna e rimanersene a casa a dirigere la propria azienda o a tenere conferenze agli studenti universitari.

Che stato di diritto del cavolo è quello in cui il colpevole (riconosciuto tale) si fa una risata e firma (e paga) il ricorso intanto che continua a godersi la vita?

Alle vittime non è concesso appello; tanto per fare un po' di quella retorica che va tanto di moda.
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda Robyn il 01/06/2016, 17:27

Io ,te e Casson non ci incontriamo e che la proposta di Casson sia stata affogata nel sangue sono stato contento.Ma chi l'ha detto che la parte lesa non può presentare ricorso?Anche la parte lesa può presentare ricorso.Il colpevole può ridere quando vuole se presenta ricorso purtroppo non mi pare che si possano stravolgere le regole della liberaldemocrazia solo perche qualcuno se la ride
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda Robyn il 01/06/2016, 19:10

Le parti giustizialiste del paese sono pericolose perche possono mettere a rischio l'indipendenza della magistratura.Invece legalità,garanzie e processi giusti e celeri sono compatibili non è vero che il garantismo è sinonimo di illegalità o che la legalità è sinomino di mancanza di garanzie le due cose sono compatibili e in perfetto equilibrio
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda pianogrande il 01/06/2016, 20:32

E chi l'ha detto che il garantismo è sinonimo di illegalità?

Il garantismo è ormai usato come dispregiativo così come è per giustizialiamo.

Ognuno usa le parole come crede ma se garantismo nella sua accezione non dispregiativa può significare giusto processo, una volta celebrato il giusto processo si deve, e subito, scontare la giusta condanna.
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda Robyn il 01/06/2016, 20:43

Nei paesi anglosassoni la sentenza è esecutiva solo se nel primo grado chi è accusato di un reato confessa di aver commesso il reato negli altri casi è sempre possibile fare ricorso.In questo caso c'è un'attenuante nella pena che può essere diminuita
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda trilogy il 01/06/2016, 21:04

Penso sia in contrasto con l'articolo 27 comma 2 della costituzione incarcerare qualcuno dopo una condanna in primo grado. Inoltre la possibilità di ricorso è prevista da tutti gli ordinamenti democratici, e il ricorso in cassazione è tutelato dalla costituzione art. 111.
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda Robyn il 01/06/2016, 21:10

di recente in uk hanno introdotto anche la prescrizione .In uk non è il giudice che decide se può esserci ricorso o meno.Può solo porre un veto a fare ricorso,ma la parte lesa o accusata può ricorrere ad un giudice terzo che può consentire il ricorso,ricorso che viene negato solo per vizi di forma procedurale o per ammissione del reato.E sempre ammesso il ricorso per palese violazione del diritto da noi sarebbe la responsabilità civile dei giudici
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda flaviomob il 01/06/2016, 21:18

http://www1.adnkronos.com/IGN/News/Econ ... 52271.html

Giustizia, Italia fanalino di coda in Europa: lentezza dei processi civili costa 96 miliardi

ultimo aggiornamento: 14 gennaio, ore 15:07
Milano - (Adnkronos) - Nella classifica mondiale ci piazziamo 158esimi dopo Gambia e Mongolia. I fascicoli accumulati superano i 6 milioni. Azzerare l'arretrato civile farebbe guadagnare il 4,8% del Prodotto interno lordo. La spesa pubblica complessiva per tribunali e procure supera i 7,5 miliardi di euro. Abnorme la durata dei fallimenti, più di 10 anni in media



Milano, 14 gen. (Adnkronos) - Italia culla del diritto, ma non della giustizia. La lentezza dei processi frena la crescita per cittadini, imprese e investimenti esteri con costi enormi per il Paese. I fascicoli accumulati superano i 6 milioni a cui si devono aggiungere i 3,5 milioni circa di procedimenti penali. Le sole pratiche relative ai procedimenti civili pendenti occuperebbero una superficie pari a 74 campi da calcio grandi come San Siro. Una montagna di carta che, in termini economici, si traduce in quasi 96 miliardi di euro di mancata ricchezza. L'abbattimento del 10% dei tempi della giustizia civile potrebbe determinare un incremento dello 0,8% del Pil, secondo l'ultima stima di Confindustria. "Abbiamo calcolato -spiega all'Adnkronos Edoardo Merlino, segretario generale del Centro per la prevenzione e risoluzione dei conflitti (Cprc)- che questa percentuale corrisponde in termini economici a un milione di cause civili pendenti".
Azzerare l'arretrato civile dunque farebbe guadagnare il 4,8% del Prodotto interno lordo pari a poco meno di 96 miliardi. Una missione ritenuta non impossibile se si guarda al 'modello Torino'. Da Viale dell'Astronomia a Confartigianato sono diverse le associazioni di imprenditori che chiedono un intervento del governo per recuperare competitività. Ma non solo: il presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, chiede al ministro della Giustizia, Paola Severino, di affidarsi a magistrati manager contro i ritardi. Nel rapporto 'Doing Business 2012' della Banca Mondiale, l'Italia continua a perdere posizioni. E' fanalino di coda in Ue e non va meglio il confronto con il resto del pianeta: 158esima su 183 paesi. Meglio di noi Gambia, Mongolia e Vietnam, impari il confronto con il Vecchio Continente. In Italia servono 1.210 giorni per tutelare un contratto, contro 394 in Germania, 389 in Gran Bretagna e 331 in Francia. Ben 692 giorni in più - equivalente ad 1 anno 10 mesi e 27 giorni - rispetto alla media di 518 dei paesi Ocse.
In Italia, inoltre, i costi legali sono spropositati. La quota in termini di assistenza legale e spese processuali, rispetto al valore complessivo della causa, è tra le più alte: circa il 30%, contro il 14,4% della Germania e il 9,9% della Norvegia. La Commissione europea sull'efficienza della giustizia calcola che lo Stato italiano spende per la giustizia 70 euro per abitante, a fronte dei 58 della Francia dove, peraltro, la durata media di un processo civile è la metà. Non solo: le aziende straniere incassano i danni nel giro di 12 mesi, mentre quelle del Belpaese devono aspettare in media oltre 3 anni oppure accettare accordi al ribasso, mentre nel frattempo chiedono prestiti per sopravvivere. Abnorme la durata dei fallimenti, più di 10 anni in media, non è da meno la giustizia tributaria. L'incertezza frena così l'economia, oltre che accrescere il senso di ingiustizia. Stime della Banca d'Italia indicano che "la perdita annua di prodotto attribuibile ai difetti della nostra giustizia civile potrebbe giungere a un punto percentuale". Un deficit pubblico giudiziario tutto da sanare. Sul Sud Italia pesa la maggior parte dell'arretrato, più di metà del totale nazionale. Qui la giustizia viaggia con il freno a mano tirato. La durata media di un processo civile ordinario di primo grado si triplica da Torino a Messina, da 500 a 1.500 giorni. A Roma i processi civili durano un terzo in più che al Nord dove, comunque, non mancano città 'fuori media'. E l'inaugurazione dell'anno giudiziario, prevista a breve, fornirà nuove cifre sulla lenta giustizia. Secondo alcune stime elaborate dal Centro studi Confindustria basate sull'eterogeneità geografica nella lunghezza dei processi di primo grado, le ripercussioni sullo sviluppo economico sono "rilevanti": se nella provincia di Bari la giustizia civile avesse "la stessa efficienza che si riscontra nella provincia di Torino (-60% circa di durata dei procedimenti), la sua crescita economica nel periodo 2000-2007 sarebbe stata più elevata di 2,4 punti percentuali".
La spesa pubblica complessiva per tribunali e procure, invece, supera i 7,5 miliardi di euro, la seconda più alta in termini pro-capite in Europa dopo la Germania. L'Ufficio studi di Confartigianato stima che la giustizia-lumaca sottrae agli imprenditori risorse per 2,2 miliardi di euro. Impossibile da quantificare i mancati introiti per la fuga degli investitori esteri, spaventati dai nostri ritmi giudiziari. E ad aumentare il deficit è anche la legge Pinto, applicata se non si rispettano i tempi ragionevoli di un processo. Un trend in pauroso aumento. Nel 2008 il danno per le casse dello Stato è stato di 81,3 milioni di euro, l'anno successivo è lievitato a 267 e nel 2010, assicurano gli esperti, ha superato i 300 milioni. Un rischio oneroso se si considera che le cause in corso, tra penale e civile, superano i 9,5 milioni. E la nostra litigiosità non ha eguali: più del doppio rispetto alla media Ue, da 10 a 20 volte in più degli scandinavi. Se la lentezza del processo sembra non frenare la voglia di giustizia, tra ricorsi, impugnazioni e cavilli cresce il popolo degli avvocati, circa 260mila. In provincia di Milano ci sono tanti legali quanti nell'intera Francia. E le tariffe premiano chi firma più atti, non chi accorcia i tempi o evita i processi optando per la conciliazione. Così tra eterni rinvii che si rincorrono per i tre gradi di giudizio l'onorario cresce insieme all'arretrato.


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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda Robyn il 01/06/2016, 21:49

La cosa che si può fare è far esaminare il ricorso ad un'autorità terza.Questa respinge il ricorso se chi è accusato ha anche ammesso il reato oppure per puri vizi di procedura formale.L'autorità terza riesamina tutte le carte e se vede che esistono solo vizi di procedura formale respinge il ricorso,in caso contrario ammette il ricorso dove il processo riparte e vengono riesaminate tutte le carte
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Re: Prescrizione, scontro nella maggioranza.

Messaggioda trilogy il 01/06/2016, 22:34

In pratica guardando i numeri nell'arco di 10 anni l'intera popolazione passa per un tribunale, neonati compresi...la famosa "culla" del diritto :lol: un paese patetico.
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