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Demagogia sui migranti

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda diffidente il 30/05/2016, 15:33

Da un lato penso che quello che fa l'Italia per salvare questi emigranti disperati e, credo, ingannati dai trafficanti di clandestini sia ,sotto l'aspetto umanitario, encomiabile, ma credo che al salvataggio non debba seguire la concessione automatica della potestà di vivere sine die in Europa indiscriminatamente a tutti coloro che arrivano, perché, come scritto in un altro Topic, l'Italia, già alle prese con gravi problemi di disoccupazione , anche "giovanile", davvero non ha bisogno di nuova manodopera. In un Paese dove vi sono, purtroppo, tanti disoccupati, vi é bisogno di investimenti, di far circolare denaro, di nuove aziende, non di nuovi lavoratori o comunque, non in questo numero grandissimo che si profila. Penso anche che i migranti per motivi economici, che non fuggono da guerre o dall'integralismo islamico
E' vero che non vi é una invasione ma é anche vero che il numero di migranti che arrivano é alto e già vi sono molti problemi per trovare del posto per costoro nei centri di permanenza, tanto da doverli far stare in alberghi, ed é anche vero che i rimpatri non sono abbastanza veloci. Temo che davvero si stia creando un esercito industriale di riserva
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda Robyn il 30/05/2016, 16:31

L'immigrazione è un problema molto complesso e più grande di noi.I richiedenti asilo vanno accolti per il resto non sò che dire.I migranti vanno dove li porta il cuore.Però stiamo agendo un pò in ritardo.Le barriere i muri non servono a nulla perche limitano la libertà di circolazione ,bisogna agire sulle cause che sono senza dubbio la mancanza di democrazia di rispetto delle più elementari libertà della mancanza di lavoro.Le dittature le guerre di certo provocano questi grandi spostamenti
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda Robyn il 30/05/2016, 20:07

Il Migration Compact è una cosa positiva e l'Italia può essere protagonista in Europa
Prevede la redistribuzione dei richiedenti asilo nell'eurozona, intese con i paesi europei extraeuropei che si impegnano nell'accoglienza in cambio di project bond e di assistenza,valichi di frontiera ai confini dell'eurozona che sono anche necessari per respingere il terrorismo jahidista"quindi noi siamo confine europeo lungo le nostre coste"senza confini interni all'eurozona,l'Austria,la Slovenia e la Francia non possono essere confine perche non esistono confini internamente all'eurozona,lotta ai trafficanti di essere umani,soccorso in mare,sinergia con le grandi organizzazioni internazionali come la croce rossa,l'Fmi,altre operazioni
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda Robyn il 31/05/2016, 11:06

Perche Candiani della lega dice no al Migrant Compact?E semplice perche partiti come la Lega ed altri partiti razzisti e xenofobi in Europa hanno costruito le loro fortune sulla paura dell'immigrato.Il Migrant Compact significa la fine dei partiti razzisti e xenofobi in Europa
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda diffidente il 31/05/2016, 11:12

Anche se puo' sembrare un discorso cinico, credo che occorra agire piu' incisvamente sui rimpatri, anche perché molti migranti hanno accesso ai social media ed alla tv,per cui, se vedono, e si diffonde la voce che chi arriva in Europa senza essere vero profugo viene rimpatriato senza indugi, in molti ci penseranno due volte prima di imbarcarsi. Secondo me il problema grave é che in Africa si é diffusa la convinzione che l'Europa sia un grande paese della cuccagna, dove basta arrivare per diventare ricchi e che coloro che sono arrivati in Europa e raccolgono i pomodori NON dicono a casa la verità, ma continuano a diffondere false notizie. Bisognerebbe, a mio avviso, realizzare filmati in presa diretta dei migranti che lzvorano in schiavitu' nei campi con il caporalato e che vivono in baracche e farli mostrare nelle tv africane in modo che TUTTI vedano, e fare finalmente capire loro che la Nigeria, ricca come é, offre ben piu' lavoro dell'Europa in stagnazione.
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda Robyn il 31/05/2016, 11:21

diffidente credo che il tema degli extracomunitari è un tema estremamente delicato e complesso
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda pianogrande il 31/05/2016, 18:06

Tra raccogliere pomodori e intercettare schegge o respirare aggressivi chimici o vedere le proprie donne vilolentate etc. etc. credo che la scelta vincente sia ancora la prima che ho detto.

Farla troppo semplice non aiuta molto a risolvere il problema.

Quella è gente che non ha niente da perdere e che non la fermi col filo spinato; figuriamoci col filmato.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda Robyn il 31/05/2016, 18:48

Il rischio è sempre quello di infilarsi in vicoli ciechi.Invece dobbiamo conservare sempre lo spirito della democrazia
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda diffidente il 31/05/2016, 19:01

Vi é un duro articolo tratto da un blog che pare essere famoso

L’ultima volta in cui in Svezia si è tenuto un censimento che chiedeva ai cittadini quale fosse il loro culto religioso di riferimento, nel 1930, solo 15 persone risposero Islam. Oggi, circa un milione di persone è di religione islamica e le moschee sono ovunque nel Paese e continuano a sorgerne. E se in Francia il 93% dei musulmani ha votato per Francois Hollande nel 2012, in Svezia il 75% ha scelto i Socialdemocratici alle elezioni del 2006 e alcuni studi indicano che il blocco rosso-verde raccoglie tra l’80 e il 90% del voto islamico. Attenzione, è il vecchio gioco del cavallo di Troia: la democrazia è lo strumento migliore per abolire la democrazia stessa. Ma in Svezia questo non si può dire: politici, autorità e persino la stampa negano che esista un problema di convivenza, negano di sapere che l’islam è anche ideologia politica con un proprio sistema giudiziario – la sharia – e regole specifiche per la vita di ognuno, dal modo di vestire e chi puoi frequentare e chi no. Questa è la più chiara definizione di un’ideologia totalitaria, senza scomodare Hannah Arendt.
E non sono cifre sparate a caso, le ha confermato l’editorialista PM Nilsson sul quotidiano economico Dagens Industri: “Per capire il volume dell’aumento della spesa, basta dare un’occhiata al trend storico. Quando andò al potere nel 2006, il governo stanziò per l’immigrazione 8 miliardi di corone. Bene, nel 2014 eravamo a 24 miliardi e quell’estate il ministro delle Finanze, Anders Borg, parlò dell’aumento di spesa maggiore all’interno di un budget che avesse mai visto. Nel 2015, i costi salirono a 35 miliardi e quest’anno la prospettiva è quella dell’arrivo a 70 miliardi di corone”.

Ovviamente, in Svezia come in Italia, il potere vende alla gente la favoletta dell’immigrazione come un beneficio futuro, a fronte di un costo iniziale. Non è così, i richiedenti asilo raramente trovano un lavoro. Il quotidiano Sydsvenskan lo scorso febbraio fece un’inchiesta dalla quale risultò che il 64% degli immigrati residenti a Malmoe erano ancora disoccupati dopo aver vissuto 10 anni in Svezia. Lo stesso governo nei calcoli relativi al budget ha dovuto ammettere che da qui a quattro anni, 980mila persone vivranno in base a sussidi, pensioni di invalidità, indennità di disoccupazione o cosiddetti “introduction benefits”. Non scordando poi una cosa, ovvero il triste primato della Svezia, terzo Paese al mondo per numero di stupri dopo Sud Africa e Lesotho e primo in Europa, tanto che la polizia della provincia di Östersund ha emanato un dispaccio nel quale invita ragazze e donne a non uscire da sole dopo il tramonto. In Europa, nell’anno del Signore2016. Solo nei primi tre mesi di quest’anno si sono inoltre registrati 40 omicidi e 57 tentati omicidi, stando a ricerche della giornalista Elisabeth Höglund. Sono le cifre a parlare per la gente, mentre la politica vive di ideologia.
Nel 2012 il quotidiano svedese Dispatch International calcolò il numero di musulmani registrati come residenti in Svezia e arrivò alla cifra di 574mila, con un’approssimazione per eccesso o difetto di 20mila unità. Ovviamente, né clandestini, né richiedenti asilo erano contemplati in quel numero. Da allora, quasi 300mila persone ha cercato rifugio in Svezia e nonostante non tutti abbiano visto accettata la propria richiesta, nessuno ha lasciato il Paese nell’attesa. Stando a dati del Gatestone Institute basati su cifre del Servizio per l’immigrazione, solo 9700 persone sono state espulse lo scorso anno. Insomma, i musulmani in Svezia stanno avvicinandosi al milione di unità, il 10% della popolazione.
Una percentuale critica, almeno stando agli studi del professor Peter Hammond, il quale nel 2005 ha pubblicato il libro “Slavery, Terrorism and Islam: The Historical Roots and Contemporary Threat” nel quale mostra cosa accade a una società quando aumenta percentualmente il numero di cittadini di fede islamica. Fino all’1%, gli islamici vengono considerati una minoranza pacifica, dal 2-3% comincia una sorta di proselitismo verso altre minoranze o gruppi disagiati, come carcerati e bande di strada. Al 5% della popolazione, i musulmani hanno un’irragionevole influenza rispetto al loro peso nella società. Molti cominciano a rivendicare diritti come la macellazione rituale e spingono la società a rispondere a queste loro esigenze, tanto da arrivare a chiedere un qualche riconoscimento anche per la sharia e a rivendicare istanze presso le istituzioni.Quando gli islamici raggiungono il 10% della popolazione, come il caso svedese, aumenta l’assenza di legalità e cominciano le rivendicazioni violente, gli scontri di strada e le minacce verso i non musulmani. Al 20% si arriva alla creazione di milizie confessionali, all’omicidio e agli attacchi diretti contro chiese e sinagoghe. Al 40% si arriva agli attacchi terroristici e al warfare vero e proprio tramite milizie. Mi fermo qui, oltre il 50% siamo all’inferno in terra per una società come quella europea. Tanto più che lo stesso Hammond fa notare come già oggi in Francia, Belgio, Gran Bretagna e Svezia, i cittadini musulmani vivano di fatto in enclave islamiche, rifiutando l’assimilazione con la società e i costumi occidentali. la descrizione che lo stesso Hammond fa dello scenario al 10% è già oggi confacente con la situazione svedese, visto che nella cosiddette “exclusion areas” incidenti di strada con il ricorso all’incendio di automobili sono tutt’altro che un’eccezione, basti pensare alla rivolta di Malmoe nel 2008, quella di Goteborg nel 2009, quella di Stoccolma nel 2013 e quella di Norrköping e Växjö lo scorso anno. Quasi sempre, le violenze seguono all’arresto o al ferimento di un esponente della comunità islamica da parte della polizia: durante la rivolta di Husby del 2013, Rami Al-Khamisi dell’associazione giovanile Megafonen scrisse che “possiamo vedere chiaramente i motivi per cui la gente reagisce in questo modo”. E proprio in Svezia, l’artista Lars Vilks, il quale disegnò una vignetta in cui raffigurava Maometto come un cane randagio, è stato bersaglio di numerosi tentativi di omicidio e vive sotto scorta di polizia 24 ore al giorno.Ma attenzione, perché se la Svezia è su una china rischiosissima dalla quale rischia di non avere ritorno, anche in Germania la gente comincia ad avere paura e a ribellarsi. Dalle ricerche su Google alla voce “spray al peperoncino”,si nota che dalle le vendite, che aumentarono del 600% lo scorso anno, ora si è passati allo step successivo. Ovvero, la richiesta di porto per piccole armi da fuoco, specialmente quelle a gas. “La gente non si sente più sicura, altrimenti non verrebbero così in tanti a comprare da me” ha dichiarato alla Deutsche Welle il proprietario di un’armeria nel Nord-Reno Westfalia, il quale ha anche dichiarato che “da dopo i fatti di Colonia a Capodanno, la richiesta di pistole a gas o segnalatrici è aumentata mediamente di tre volte tanto”. Nei primi tre mesi di quest’anno, solo in Baviera la richiesta di licenza per questo genere di armi ha già doppiato il totale dell’intero 2015: solo in febbraio parliamo di 7435, mentre a marzo altre 4677. Lo scorso anno le richieste totali furono di 5748.“L’esplosivo aumento delle richieste di licenze per armi è spaventoso. Non abbiamo bisogno che i bavaresi si armino, visto che possedere armi e praticare la giustizia privata non è un esempio che vogliamo offrire. Il pericolo è che sempre maggiori conflitti emergeranno se la gente si arma, dobbiamo agire contro questo”, ha dichiarato la portavoce per gli Affari interni dei Verdi bavaresi, Katharina Schulze. Guarda caso, i Verdi. Come in Austria, dove hanno vinto le presidenziali con i brogli. Che siano forse la quinta colonna di un progetto più ampio per l’Europa del futuro?Nel frattempo, Alternative fur Deutschland continua a crescere nei sondaggi politici in Germania. Se il potere non capisce che la gente è stanca e la smette di tacciare di razzismo e ignoranza chiunque faccia notare che la situazione sociale e della sicurezza è allo sbando, potrebbe pagare un costo molto più alto che una sconfitta elettorale. Potrebbe dover fronteggiare una guerra civile in piena regola. E non manca molto in alcuni Paesi.
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Re: Demagogia sui migranti

Messaggioda pianogrande il 31/05/2016, 23:51

Non ho letto tutto, lo confesso, ma mi piace molto la favoletta che ci spiega come la democrazia sia tale solo se di destra visto che se vince la sinistra, allora, è un cavallo di troia con cui la democrazia rovina se stessa.
Non mi risulta, inoltre che in Svezia si sia votato per un partito che preveda la Sharia ma sono sicuro anche io che una volta che il re di Svezia sarà spodestato da un vizir o un sultano o un pascià, cominceranno subito a tagliare le mani ai ladri, a proibire gli anticoncezionali e togliere la patente di guida alle donne.
Coi cavalli di troia non si può mica scherzare troppo.
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