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Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

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Messaggioda ranvit il 26/02/2016, 19:36

Rassegnatevi!!! :lol:

Fantastico questo articolo (di cui riporto solo il finale)!
Ma sconsigliato a gufi e rosiconi :lol:


Cari tutti, preparatevi al secondo tempo renziano :D

.....................
La verità è che Renzi ha ereditato un disastro ingovernabile e un'Europa inguardabile. E anche chi non lo voterà probabilmente mai dovrebbe fare un pensierino su questo innesco di una delle più grandi stagioni di cambiamento che modifica la vecchia notizia del paese morto e sepolto. E comunque cambiate visore.


http://www.huffingtonpost.it/erasmo-dan ... _ref=italy
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda mariok il 26/02/2016, 21:16

ranvit ha scritto:Rassegnatevi!!! :lol:

Fantastico questo articolo (di cui riporto solo il finale)!
Ma sconsigliato a gufi e rosiconi :lol:


Cari tutti, preparatevi al secondo tempo renziano :D

.....................
La verità è che Renzi ha ereditato un disastro ingovernabile e un'Europa inguardabile. E anche chi non lo voterà probabilmente mai dovrebbe fare un pensierino su questo innesco di una delle più grandi stagioni di cambiamento che modifica la vecchia notizia del paese morto e sepolto. E comunque cambiate visore.


http://www.huffingtonpost.it/erasmo-dan ... _ref=italy


I toni sono alquanto trionfalistici.

Ma riconosco, anche se sono tutt'altro che entusiasta, che nel confronto con il prima e con i suoi avversari sia interni che esterni, di destra e di sinistra, non c'è partita.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda ranvit il 27/02/2016, 8:16

Certo che sono trionfalistici! Mai avuto un premier cosi'....volitivo, da almeno 30 anni a questa parte.
Era ora!

Come ho già detto ormai piu' volte, non credo in un Dio figuriamoci se posso credere in un uomo! Ma devo ammettere che Renzi politicamente mi rispecchia abbastanza....e pragmaticamente ancora di piu'.

Non condivido tutto quello che fa e soprattutto come "imbonisce"....ma io non amo strilloni, pubblicità ed imbonitori vari....ma almeno sta rimodernando il Paese.
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda franz il 27/02/2016, 10:32

FuffingtonPost ha scritto:Ma le tasse intanto Renzi le sta abbassando sul serio, rompendo un altro sacro tabù che voleva la destra anti-gabelle e la sinistra a difesa dell'erario. Così, da quest'anno non paghiamo quelle più odiose sulla prima casa, e le tasse continuano a diminuire con gli 80 euro in più in busta paga che aiutano 10 milioni e passa di lavoratori che in un paese normale sarebbe stata celebrata come vero welfare di sinistra ed effetto redistributivo del reddito.

Ecco, che le tasse diminuiscano credo che solo con un visore a realtà virtuale si possa credere di vederlo. :lol:
+25 miliardi, lo abbiamo visto in questi giorni proprio discutendo del rendiconto della banca d'Italia.
Trattasi di un importo che vale 1.5% del PIL, quando il PIL è cresciuto solo dello 0.8%. Il tasso di crescita delle imposte è quindi quasi doppio rispetto alla crescita del paese.
E solo un miliardo di quei 25 (lo dice renzi nelle sue slide) proviene da un un incremento nella lotta all'evasione, rispetto a cio' che si ricuperava già prima. Quindi 24 vengono dalle tasche degli italiani onesti. Certo, non c'è piu' la tassa sulla prima casa me ce ne sono altre. Ed il bilancio segna appunto +25. L'articolista, che vedo essere direttore dell'Unità, poi confonde gli 80 euro come meno tasse, mentre contabilmente per le regole di bilancio si tratta di piu' spesa. Anche qui credo che i toni trionfalistici siano frutto di visione deformata della realtà, cosa che non occorre provare i visori di cui si parla nell'articolo per sperimentare.

Comunque visto che non ci sono alternative (tranne emigrare) gridiamo tutti Viva Renzi.
Con visore o senza.
A me pero' pare che piu' che di visore si dovrebbe far riferimento al noto ombrello di Altan.
Ma fate voi.
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda mariok il 28/02/2016, 12:45

Anche dal mio punto di vista, le quotazioni di Renzi sono in netta risalita. Speriamo che vada avanti così.
Se Renzi ha scelto sul serio questa strada, che non sarà certo di rapida attuazione, il suo compito è di prendere l'iniziativa di un'intesa dei Paesi che condividono l'obiettivo, consolidare l'identità di vedute con Mario Draghi affinché il motore politico si sposi a quello economico e monetario e ponga alla Germania il dilemma che quel Paese leader non può eludere.
Certamente non c'è da apettarsi grandi risultati nel breve. Ma questa non solo è l'unica strada percorribile, ma è anche un modo per dare (per la prima volta negli ultimi 20 anni) dignità alla posizione italiana.

Se Renzi impugna la bandiera europea di Spinelli

Il premier prenda ora l'iniziativa di un'intesa dei Paesi che condividono l'obiettivo e consolidi l'identità di vedute con Mario Draghi
di EUGENIO SCALFARI

28 febbraio 2016


IL DIBATTITO tuttora vivacemente in corso dopo l'approvazione in Senato della legge Cirinnà sulle unioni civili, era prevedibile: in Parlamento sono presenti numerose posizioni politiche e non più, come accadeva nel Novecento repubblicano, un centro democristiano con una spolverata di piccoli partitini laici, una destra fascistoide molto minoritaria e una sinistra comunista. Ora le posizioni sono molte, la politica è estremamente frazionata non solo in Italia ma in tutta Europa, come ha analizzato con meticolosa completezza Ezio Mauro su queste pagine venerdì scorso.

Non so fino a che punto questo dibattito interessi l'opinione pubblica italiana. Direi che interessa poco, eravamo in vergognoso ritardo rispetto a tutti gli altri Paesi d'Europa e d'America e il risultato ottenuto dal Pd di Renzi rimette finalmente a posto una situazione ormai insostenibile riconoscendole diritti finora ingiustamente ignorati. Renzi ha scelto, dopo qualche tentennamento, la via giusta per vincere con una larga maggioranza di voti: lo stralcio delle adozioni per far passare finalmente la legalizzazione delle coppie di fatto e unioni civili etero e omosessuali. Non poteva far meglio.

La discussione sulla fedeltà è ridicola. È evidente che non toglie assolutamente nulla alle coppie di fatto: la fedeltà c'è o non c'è e non esiste norma di legge che tenga se viene interrotta. Spesso l'interruzione è ignorata dall'altro coniuge o convivente che la subisce e il rapporto di coppia continua inalterato. Oppure è nota e il rapporto s'interrompe. Le coppie di fatto non possono ricorrere al divorzio ma questo è un regalo, si limitano ad informare l'autorità amministrativa che il loro rapporto ha cessato di esistere con le conseguenze amministrative che la cessazione comporta.

L'altro tema di discussione - che impegna soprattutto la sinistra del Pd - è il contributo di Verdini e del suo gruppo alla vittoria renziana. Ma anche questa critica mi sembra priva di fondamento. Se la sinistra ha accettato che Alfano facesse parte della maggioranza di governo, non si vede perché non possa accettare Verdini che è perfino più ragionevole di Alfano. Una nuova destra non populista e non berlusconiana è un tentativo ancora in una fase iniziale che sarebbe da incoraggiare, così come la Dc di Aldo Moro si alleò con i socialisti di Pietro Nenni e poi alcuni anni dopo addirittura con il Pci di Berlinguer, non solo per affrontare in forze tempi assai oscuri (quelli attuali non sono oscuri ma neri come l'inchiostro) ma anche per aiutare la nascita d'una destra moderna alla quale in un futuro auspicabilmente prossimo si fosse contrapposta una sinistra riformatrice. La separazione di Alfano da Forza Italia fu incoraggiata da Monti e da Enrico Letta, la cui tempra democratica di sinistra non è mai stata in discussione.

Dunque il preteso scandalo Verdini, a mio avviso, è inesistente e la discussione è oziosa. Il problema semmai è un altro: è di sinistra il Pd guidato da Renzi? E che cos'è la sinistra del ventunesimo secolo? Nell'Europa e nell'Italia di oggi? Questo dunque dovrebbe essere il tema da discutere. In questo chiassoso e confuso dibattito il termine più ricorrente è stato "famiglia", soprattutto da chi, dichiarandosi cattolico, avversava ogni riforma che in qualche modo intaccasse la solidità e l'unicità di quella tradizionale istituzione. È certamente vero che tutti noi usiamo il termine famiglia per designare la coppia di uomo e donna che ha celebrato il matrimonio e i figli che ne sono nati, ma quella parola non è appropriata né storicamente né religiosamente.

Storicamente il termine famiglia ha sempre designato non una ma molte più numerose comunità. Nella Roma classica la famiglia si identificava col nome del capo e comprendeva non soltanto i parenti anche lontani ma i "clientes", le persone che stabilmente lavoravano, i beni materiali che ne componevano il patrimonio, i servitori e gli schiavi. Quella famiglia aveva anche il nome, la gens Claudia o Giulia o Flavia o Marcia; insomma un'infinità di famiglie che costituivano la casta senatrice degli Ottimati. Ma ci sono anche le famiglie mafiose, anche quelle sono una casta che prende il nome del boss. Religione: Gesù odiava la famiglia e lo diceva pubblicamente fin dall'inizio della sua predicazione come raccontano almeno due dei vangeli sinottici. Infine anche un'unione di fatto, etero o omosessuale, può usare il termine di famiglia, lessicalmente è corretto, è una comunità di due persone ed i loro eventuali figli, naturali o adottivi.

Oltre ad avere ben meritato con la legislazione delle coppie di fatto e delle unioni civili, Renzi ha modificato in modo sorprendente la sua visione del futuro dell'Europa. Non posso nascondere che questo cambiamento mi fa molto piacere ed è venuto in modo assai repentino. Ancora l'11 febbraio scorso, in una lettera a me diretta e pubblicata su Repubblica, rispondendo alla proposta da me più volte sostenuta sulla necessità di istituire un ministro del Tesoro unico che gestisse le finanze dell'Eurozona, con un bilancio autonomo, un debito sovrano, il potere di emettere eurobond per finanziare investimenti pubblici e incentivare quelli privati, la lettera di Renzi dice: "La risposta ad una politica di rigore che fa soltanto danni, non è un superministro delle Finanze, ma la direzione della politica economica". Sono passati pochi giorni e Renzi ha presentato alle autorità europee un documento di nove pagine diviso in tre punti e una conclusione.

Il primo punto è intitolato: "A Fragile Recovery: Challenges and Opportunities " (è redatto in inglese). Il secondo punto è intitolato: "A Comprehensive Policy Mix". Dove si descrive un complesso di misure che realizzino una politica espansiva al posto di quella di austerità e rigore fin qui imposta dalla Commissione (e dalla Germania). Bisogna aumentare le capacità di crescita, sostenere la politica monetaria della Bce, varare una politica fiscale europea che tenda a riequilibrare le politiche nazionali aiutando la loro flessibilità in modo da ristabilire tra loro un equilibrio attualmente molto alterato. Completare l'Unione Bancaria ed estendere le garanzie in favore dei depositi bancari dei singoli Paesi. Fare intervenire l'Europa anche nelle politiche sociali e sindacali dei singoli Paesi, sempre al fine di rafforzare l'integrazione europea ed una politica di crescita e di equità. Rafforzare i confini europei verso il resto del mondo e smantellare al più presto possibile i confini interni ripristinati in molti Paesi violando il patto di Schengen. Dunque una politica comune dell'immigrazione più volte chiesta dall'Italia ma finora inesistente.

Infine il punto tre del documento che rappresenta, con un titolo altamente significativo, lo sbocco istituzionale della politica europeista delineata nelle pagine precedenti: "From the Short-term to the Long-term View" e così prosegue: "Una più forte comune politica monetaria ha bisogno di istituzioni comuni. Abbiamo bisogno d'una comune casa europea adottando un sistema comune. Queste funzioni debbono essere gestite da un ministro delle Finanze dell'Eurozona che persegua una comune politica fiscale. A questo scopo abbiamo bisogno d'un bilancio dell'Eurozona dotato delle risorse necessarie. Naturalmente questo ministro deve essere politicamente dotato di poteri per svolgere questo ruolo. Un ministro del genere deve far parte della Commissione europea e deve avere forti legami con il Parlamento di Bruxelles". Debbo dire: mi sono stropicciato gli occhi a leggere queste nove pagine del documento, la loro conclusione e il titolo che è tutto un programma. Bisogna passare da una politica a breve termine ad una visione a lungo termine: una frase nella quale c'è qualcosa che somiglia molto agli Stati Uniti d'Europa.

Sembrava che Renzi fosse andato inutilmente a Ventotene e invece il messaggio contenuto nel Manifesto firmato da Spinelli, Rossi e Colorni è stato, almeno così sembra, fatto proprio da Renzi che non si limita a invocare una politica di crescita e flessibilità economica, ma sceglie anche una bandiera che guidi l'opinione pubblica europeista e i governi che decidano di rappresentarla verso un radicale mutamento delle istituzioni: la visione di lungo termine, che però non può essere attesa senza darle subito un avvio. Bisognerà accendere una serie di motori e quello iniziale che dia inizio al percorso. Così accadde negli anni del dopoguerra con Adenauer, De Gasperi, Monnet, Schuman. Allora nacque la Comunità del carbone e dell'acciaio e furono firmati nel 1957 i Trattati di Roma. Assumere come guida politica quella bandiera dà all'Italia uno status politico completamente diverso da quello avuto finora. Non più un monello che chiede concessioni alla spicciolata, un miliardo per un progetto, un altro miliardo per un'iniziativa, alternando sorrisi e insulti alla maniera d'un questuante, ma rivendicando il progetto che fu fatto proprio dai fondatori dell'Europa ma che aspetta ancora d'essere attuato.

Se Renzi ha scelto sul serio questa strada, che non sarà certo di rapida attuazione, il suo compito è di prendere l'iniziativa di un'intesa dei Paesi che condividono l'obiettivo, consolidare l'identità di vedute con Mario Draghi affinché il motore politico si sposi a quello economico e monetario e ponga alla Germania il dilemma che quel Paese leader non può eludere. Aggiungo ancora che questo è anche il vero modo di rappresentare la sinistra. La domanda che prima ci siamo posti sulla vera natura della sinistra del ventunesimo secolo ha qui la sua risposta: la sinistra ha il compito di porsi l'obiettivo di costruire l'Europa federata che riformisti e moderati debbono far nascere insieme, come richiede una società globale governata da Stati di dimensioni continentali.

La sinistra italiana ed europea deve porsi alla testa di questo ideale e farne una concreta realtà dove le diseguaglianze siano rimosse e la produttività economica sia tutt'una con l'equità sociale, la comunione dei valori, il riconoscimento dei diritti e dei connessi doveri, la separazione dei poteri che garantiscano la nobiltà della politica
e la democrazia. L'Inno alla gioia e la bandiera stellata europea, come ha proposto Laura Boldrini, divengano i simboli della Nazione Europa. Da questo punto di vista ben venga il Partito democratico se lotterà affinché la Nazione Europa diventi una realtà.
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda mariok il 28/02/2016, 13:15

+25 miliardi, lo abbiamo visto in questi giorni proprio discutendo del rendiconto della banca d'Italia.
Trattasi di un importo che vale 1.5% del PIL, quando il PIL è cresciuto solo dello 0.8%. Il tasso di crescita delle imposte è quindi quasi doppio rispetto alla crescita del paese.


Ma dov'è questo + 1,5% del pil?

Io vedo che il gettito passerebbe dal 48,65% del 2014 al 48,61% del 2015.

http://www.google.com/publicdata/explor ... &ind=false

In valore assoluto (fonte AMECO) la differenza sarebbe di + 9,8 mld (+1,26% sul 2014) a fronte di un +1,34% del pil.

Inoltre i 10 mld degli 80 € saranno pure "tecnicamente" maggiore spesa, ma sono comunque imposte restituite ai contribuenti.

Comunque siamo a livelli di decimali di pil, poco significativi se consideriamo i margini di approssimazione nelle rilevazioni (qualcuno sa come si calcola precisamente il pil? e qual'è il relativo margine di approssimazione?).
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda mariok il 28/02/2016, 16:04

In valore assoluto (fonte AMECO) la differenza sarebbe di + 9,8 mld (+1,26% sul 2014) a fronte di un +1,34% del pil.

Si tratta, per omogeneità dei termini a confronto, di valori nominali
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda trilogy il 28/02/2016, 17:15

mariok ha scritto:
(qualcuno sa come si calcola precisamente il pil? e qual'è il relativo margine di approssimazione?).


figuriamoci...non si può comunicare l'incertezza, tutta l'economia si basa sulla finzione che i numeri che pubblicano siano veri e precisi.. :mrgreen:

Comunque margini d'incertezza dello +/- 0,1% , in valori assoluti +/- 1,7 mliardi, direi che sono standard.
Ogni tanto fanno revisioni statistiche a distanza di anni, e queste differenze sono considerate "molto contenute"

In occasione del rilascio delle stime annuali del Pil relative al 2015, fissato il prossimo 1 marzo, oltre alla consueta revisione dei dati riferiti ai due anni precedenti (2013 e 2014) è prevista una revisione straordinaria, di dimensione molto limitata, delle serie storiche di alcuni aggregati di Contabilità nazionale per il periodo 1995-2012.

La rielaborazione all’indietro dei dati deriva dal recepimento di una modifica nel metodo di stima del valore aggiunto e dei consumi delle famiglie corrispondente ai servizi abitativi (fitti effettivi e imputati). La modifica è stata concordata con Eurostat, nell’ambito dei meccanismi di armonizzazione tra i paesi membri del calcolo del Reddito nazionale lordo.

L’impatto quantitativo della revisione è molto contenuto e dà luogo a una riduzione di circa lo 0,1% del livello del Pil per l’anno 2012 e per agli anni precedenti; la dinamica del Pil resterà pressoché invariata.

fonte: http://www.istat.it/it/archivio/181120
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda mariok il 28/02/2016, 20:22

trilogy ha scritto:
mariok ha scritto:
(qualcuno sa come si calcola precisamente il pil? e qual'è il relativo margine di approssimazione?).


figuriamoci...non si può comunicare l'incertezza, tutta l'economia si basa sulla finzione che i numeri che pubblicano siano veri e precisi.. :mrgreen:

Comunque margini d'incertezza dello +/- 0,1% , in valori assoluti +/- 1,7 mliardi, direi che sono standard.
Ogni tanto fanno revisioni statistiche a distanza di anni, e queste differenze sono considerate "molto contenute"


Grazie per le informazioni.

E' scientificamente acquisito che non esiste misura senza margine di errore ed è molto strano (o forse no?) che gli economisti non ne parlino e fingano di ignorarlo.

Trattandosi poi di stime (e non di misure) penso che tali margini siano ben superiori allo 0,1%.

Anche per questo penso che non abbia senso giudicare l'operato di un governo dalla variazione della spesa o del gettito di a qualche decimale di punto sul pil da un anno all'altro.

Non che sia particolarmente entusiasta di ciò che ha fatto questo governo in questi primi due anni, ma alcune iniziative che vanno nella direzione di un maggior rigore pur ci sono.

L'eliminazione, per esempio, del bicameralismo perfetto dei benefici li porterà, non tanto per i risparmi sulle indennità dei senatori e sui costi di gestione del senato, ma perché si saranno dimezzate le occasioni per gli "attacchi alla diligenza" della spesa pubblica e per i "do ut des" noti o meno noti della concertazione parlamentare.

Così come l'abolizione dalla costituzione delle province è un'altra misura che va nel senso giusto. Ci sarà ancora da rimediare al pasticcio della loro sopravvivenza come enti di secondo livello, ma almeno lo si potrà fare con legge ordinaria.

Abolizione del CNEL e revisione dell'art. V non possono non essere valutate positivamente, così come l'abolizione dell'art. 18 e la riforma della PA dovrebbero dare un qualche risultato sulla competitività.

E' chiaro che è illusorio pensare che con tali provvedimenti si possano registrare risultati nel brevissimo termine, addirittura da un anno all'altro. Anche la cosiddetta spending review, in cui troppo poco è stato fatto e tantissimo c'è ancora da fare, non può comunque dare risultati a breve, se non altro per l'ovvia considerazione che i contratti in essere continuano ad andare ai vecchi prezzi.

C'è un solo modo per ottenere risultati immediati ed è quello dei tagli delle prestazioni e dei servizi. Ma si tratta inevitabilmente di fare in molti casi macelleria sociale, con effetti recessivi certi sui consumi (oltre che sulle condizioni di vita della gente) e con benefici in termini di sviluppo nel medio-lungo termine tutti da verificare.

C'è comunque da dire purtroppo che la durata media dei nostri governi rendono ancor più problematici seri processi di riforma. (Ed anche qui, la nuova legge elettorale a qualcosa dovrebbe pur servire).
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Re: Rassegnatevi!

Messaggioda trilogy il 01/03/2016, 13:06

Scalfari loda le ultime scelte di Renzi Il Corsera tenta invece di farlo saltare
di Pierluigi Magnaschi

Il Corriere della Sera, nel suo massiccio e improvviso attacco al premier Renzi (considerato, da via Solferino, come spiazzato a livello continentale dalla sua incauta offensiva contro alcune scelte dell'Europa, da lui ritenute a danno dell'Italia), ha fallito in pieno l'operazione che si è infatti conclusa in un rovinoso splash come quando uno si lancia dal trampolino, presumendo che la piscina sia piena d'acqua mentre essa è stata nel frattempo svuotata per i lavori stagionali. Infatti l'attacco concentrico del Corriere sul premier è caduto proprio nella settimana in cui Renzi metteva a segno due grossi colpi (l'approvazione dal senato delle Unioni civili e l'elaborazione di un documento di modifica della politica economica comunitaria). Quest'ultimo documento, in particolare, ha trovato un favorevole riscontro a Bruxelles ed è stato addirittura lodato, venerdì scorso, con un titolo a tutta pagina, persino da Le Monde, quotidiano francese tutt'altro che ben orientato nei confronti dell'Italia.

Persino Eugenio Scalfari, da sempre ostile a Renzi, ha sottolineato, nel suo tradizionale fondo della domenica su la Repubblica, che Renzi «oltre ad aver ben meritato con la legislazione delle coppie di fatto e delle unioni civili, ha modificato in modo sorprendente la sua visione del futuro dell'Europa». Scalfari ha continuato dicendo: «Non posso nascondere che questa cambiamento mi fa molto piacere ed è venuto in modo assai repentino». Il fondatore de la Repubblica non ha poi esitato a definire questo documento di Renzi come addirittura in piena sintonia con «il Manifesto di Ventotene firmato da Spinelli, Rosi e Colorni». Cioè con la Bibbia italiana dell'europeismo, elaborata da tre grandi intellettuali che erano al confino per decisione del governo fascista.

L'operazione del Corriere (che, in pratica, si è rivelata decisamente sfasata) era stata evidentemente studiata a tavolino. L'ora zero è stata la dichiarazione polemica fatta al Senato da parte dell'ex premier Mario Monti contro la scelta di Renzi (da lui ritenuta «rovinosa») di incrociare i guantoni con Bruxelles. Dopo questa uscita a freddo dell'ex rettore della Bocconi, il Corsera ha subito azionato una impressionante katiuscia di articoli, mobilitando tutte le sue firme più prestigiose (fra gli altri: Ernesto Galli della Loggia, Michele Ainis, Ferruccio de Bortoli, Gian Antonio Stella, Antonio Polito, Francesco Verderami)e mobilitando persino il vignettista Giannelli. Il Corriere inoltre ha dedicato, in rapida successione, tre mega interviste da una pagina l'una, a Mario Monti, Enrico Letta e Federica Mogherini, facendo così capire che era già pronta la squadra per sostituire Renzi, al fine di tranquillizzare il bestione bruxellese, infastidito dall'irriverenza del premier fiorentino («altrimenti ce la farà pagare»).

La squadra di emergenza non era però il massimo, essendo composta da due sconfitti (Monti ed Enrico Letta) e non più politicamente riciclabili e da un'inadeguata (Mogherini). Il piano quindi era, da questo punto di vista, decisamente claudicante.

La tesi del Corriere era, in sostanza, che Renzi aveva sbagliato a richiamare pubblicamente il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Junker, per indurlo a tenere in considerazione anche le ragioni dell'Italia. Per le grandi firme di via Solferino, invece, l'Italia è in Europa per obbedire. Anzi «per obbedir tacendo» come dice il motto dei carabinieri. Perché, se eccepisce, fa la fine che ha già fatto Silvio Berlusconi, quando, usandogli contro lo spread come piede di porco, è stato fatto saltare come un birillo. La tesi, intendiamoci bene, ha un suo fondamento. Infatti, una volta che Berlusconi si è dimesso (sarebbe meglio dire: è stato dimesso) lo spread è subito diminuito vertiginosamente anche se la realtà economico-sociale che tale strumento finanziario rappresentava era rimasta tal quale. Anzi, si era aggravata. Ciò vuol dire che c'è stato qualcuno che, a disprezzo della democrazia rappresentativa, ha spinto lo spread, prima all'insù e poi all'ingiù, per conseguire delle finalità da colpo di stato. Che potrebbero ripetersi ma che non debbono più ripetersi, chiunque sia il premier in carica in quel momento.

In questa operazione inoltre, il Corriere, non tenendo conto dei precedenti, e innalzando, per un secondo round, Mario Monti sul ring politico, dopo averlo ritratto seduto sui gradini di un ospedale (quale?) come un Brambilla qualsiasi, non ha tenuto conto che, per giocare questi match, non serve un centometrista, veloce e delicato, ma ci vuole un peso massimo indifferente ai pugni, oppure, se si tratta di rugby, deve avere le caratteristiche di un mediano di mischia che, sul campo, non teme i colpi più duri e soprattutto sa anche darli. Non a caso, alla caustica risposta che Renzi ha dato al guanto di sfida di Monti, l'ex premier ha poi risposto sul Corriere dicendo in sostanza: sul primo punto sono d'accordo con Renzi, sul secondo anche, e sul terzo pure. Sul quarto invece debbo dire che mi debbo essere spiegato male. Insomma, in questo match è come se Monti si fosse gettato fuori dal ring senza nemmeno aspettare di essere contato dall'arbitro. Non c'è stata gara.

Lo splash del Corriere è stato un incidente penoso per un direttore, Luciano Fontana, che sinora (e sono certo anche in futuro) si è rivelato il miglior direttore che il Corriere della Sera sinora abbia mai avuto nel dopoguerra. Gli hanno infatti consegnato un quotidiano novecentesco (che non a caso aveva - e purtroppo, in parte, ancora ha - come faro culturale la Francia, che lo era fino alla Seconda guerra mondiale, usando, per di più, come giocatore di punta, un vecchio filosofo spompato come Bernard-Hénry Lèvy che, oggi, nel suo paese, è considerato una macchietta e che, oltretutto, è il responsabile del plagio di Sarkozy che ha portato all'attacco boomerang alla Libia di Gheddafi che assomiglia a una bastonata data a un'arnia di api, rendendole impazzite).

Fontana è riuscito a proiettare, con un operazione che mi stupisce ancora, per la rapidità con la quale è stata fatta, il Corriere nel Ventunesimo secolo nel giro di poche settimane, cambiandone drasticamente le logiche comunicative (oggi il Corriere, ad esempio, pubblica le foto più belle ma soprattutto più significative; ha introdotto nuovi temi, sveltito gli articoli, resa graffiante la titolazione, rinnovata da cima in fondo la prima pagina). Tant'è che ha allarmato Carlo de Benedetti, editore di la Repubblica e uomo di grande fiuto, spingendolo ad affrettare il cambio della direzione della sua Ammiraglia che, spiazzata appunto dai fuochi d'artificio di Fontana, stentava a dare una risposta adeguata. Che, con Calabresi, invece sta venendo. Per il bene dei lettori che hanno il diritto di ottenere un'informazione a livello di un paese, tutt'ora in crisi, ma che è cambiato completamente. In meglio. Molto in meglio. Soprattutto fuori dalla politica.

http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... %20saltare
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