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A chi dà fastidio il superministro Ue

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda franz il 13/02/2016, 21:33

gabriele ha scritto:Sanno benissimo che se ci regalano un dito, gli prendiamo un braccio.

E facendolo ci lamenteremo che è ancora troppo poco.
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda ranvit il 14/02/2016, 9:10

Loro, Invece, dopo essersi presi dito e braccio si prendono pure il c..o, con la gentile approvazione di tanti "piccoli" italiani...

Qua nessuno chiede regali, solo eguali diritti e doveri! C'è troppo doppiopesismo! 8-)

Alla Germania per ora va tutto bene perchè sta succhiando il sangue agli altri Paesi soprattutto a quelli mediterranei, ma appena rimasta sola (perchè se non si cambia direzione l'eurozona salta) farà da tappetino ai grandi del mondo......ovviamente anche noi.....ma noi siamo piu' bravi a sopravvivere da dominati (1000 anni di esperienza e ancora tanti ns connazionali disposti a dare il c..o agli stranieri :lol: )....loro andranno in depressione e si....lamenteranno :lol:
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda gabriele il 14/02/2016, 11:00

ranvit ha scritto:Loro, Invece, dopo essersi presi dito e braccio si prendono pure il c..o, con la gentile approvazione di tanti "piccoli" italiani...

Qua nessuno chiede regali, solo eguali diritti e doveri! C'è troppo doppiopesismo! 8-)



...in perfetta linea col vittimismo renziano... :lol:

...che un po' ricorda quello berlusconiano. In fin dei conti tutti coloro che fanno le vittime si somigliano. Diciamo che siamo affetti da vittimismo italico. Una inutile perdita di tempo e di denari
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda franz il 14/02/2016, 11:30

gabriele ha scritto:...che un po' ricorda quello berlusconiano. In fin dei conti tutti coloro che fanno le vittime si somigliano. Diciamo che siamo affetti da vittimismo italico. Una inutile perdita di tempo e di denari

Vero. C'è un piccolo particolare. Questo gioco prevede tre ruoli: Vittima, Carnefice, Salvatore. Potete immaginare quale sia il ruolo piu' ambito ma ... se ti atteggi a vittima non puoi contempraneamente dire di essere il Salvatore.
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda gabriele il 14/02/2016, 11:35

franz ha scritto:Vero. C'è un piccolo particolare. Questo gioco prevede tre ruoli: Vittima, Carnefice, Salvatore. Potete immaginare quale sia il ruolo piu' ambito ma ... se ti atteggi a vittima non puoi contempraneamente dire di essere il Salvatore.


tanto per restare in tema "vittimismo"

[Questi liberi pensatori moderni non richiamano mai la massima "chi è causa del suo male pianga sé stesso". Chissà come mai...]

---------------

Ue, Varoufakis: “Noi viaggiatori di terza classe nel Titanic dell’Unione europea”
Zonaeuro

L'ex ministro delle finanze ellenico: "Gli Stati membri adottano la posizione di 'ognun per sé': così Bruxelles e Francoforte ottengono ancor più potere sugli Stati-nazione"
di F. Q. | 14 febbraio 2016

La crisi dei rifugiati e quella greca sono due momenti parossistici della più generale crisi di sovranità della Ue.
Assolutamente sì. Gli europei devono capire la causa profonda delle forze che stanno lacerando l’Unione e che si sono rivelate con intensità massima durante la terribile estate dell’anno scorso. Prima quando la democrazia greca è stata schiacciata (attraverso la minaccia di espulsione dalla zona euro per aver rifiutato un nuovo prestito a condizioni che avrebbero aggravato la bancarotta del paese), poi quando l’Europa si è dimostrata incapace di gestire la crisi dei rifugiati. Le cause profonde di questa doppia crisi risiedono nei fondamenti stessi dell’Unione europea, concepita prima come un cartello dell’industria pesante e poi in un consorzio di banche, gestito da tecnocrati incompetenti che disprezzano i fondamenti della democrazia. Una tale costruzione ha iniziato a frantumarsi sotto l’effetto dell’implosione del settore finanziario nel 2008. I Paesi membri si sono chiusi in se stessi, dimostrando che l’Europa ha perso la sua anima.

Gli Stati-nazione hanno perso la loro sovranità, la Ue non è riuscita a ritrovarla. Siamo su un continente con il pilota automatico, lasciato alla mano invisibile ma ben reale dei mercati. A bordo del ‘battello ebbro’ due classi politiche si scontrano sulla rotta da seguire.
È piuttosto come se avessimo varato con tempo calmo un magnifico bateau-mouche (traghetto turistico, ndr) nel vasto oceano. Il nostro battello era splendido, ma non era pensato per affrontare il cattivo tempo. Peggio ancora, quando gli elementi si sono scatenati la ferocia della tempesta è stata proporzionale alla nostra impreparazione. E quando la tempesta ha mostrato la sua collera, il capitano e i suoi ufficiali si sono chiusi nel rifiuto, sostenendo che era colpa dei passeggeri di terza classe: greci, portoghesi, eccetera… La situazione è colpa della stupidità con la quale è stata gestita una crisi inevitabile.

E sono così sorti due schieramenti… c’è chi reclama il “ritorno al porto” delle nazioni; e chi invece raccomanda di prendere il largo, confidando nelle correnti della globalizzazione. Da un lato, la chimera del ritorno agli Stati-nazione, dall’altra l’utopia mondialista…
C’è una terzo punto in questo falso confronto tra sovranisti e euro-lealisti: si nutrono l’uno dell’altro. Sono, a loro insaputa, complici dello stesso meccanismo che innesca al contempo la centralizzazione autoritaria e la frammentazione. Gli Stati membri adottano la posizione di “ognun per sè”, Bruxelles e Francoforte esigono e ottengono ancor più potere arbitrario sugli Stati-nazione. La frammentazione centralizzata è il prodotto dell’architettura di quest’Europa ma è anche una conseguenza della regressione nazionalista che cerca di ri-nazionalizzare i sogni, le aspirazioni, le politiche di immigrazione, la politica fiscale…

Al contrario il “no” greco al referendum del 5 luglio e il movimento europeo di solidarietà di solidarietà ai rifugiati costituiscono la nascita seppur caotica di un’opinione pubblica europea e forse l’inizio d’una sollevazione democratica dei popoli contro le istituzioni.
Il maestoso “no” espresso con il 62% dai greci è uno schiaffo all’idiozia euro-lealista. È stato come mandare al diavolo la triade Bruxelles-Francoforte-Berlino. Questo “no” è poi stato tradito, ma il suo spirito non è evaporato.

Dopo aver abbandonato le funzioni ministeriali ha capito che l’azione politica deve superare lo steccato dei partiti nazionali così come quello delle istituzioni sovra-nazionali?
Prima del 25 gennaio 2015 (quando i greci mandarono Syriza al governo, ndr) abbiamo detto al mondo: “Quello che inizia in Grecia si propagherà in Europa…”. Il nostro slogan era: “Riprendiamo il potere in Grecia, cambieremo l’Europa”. Dopo la capitolazione di luglio, ho capito che è l’ora di riprendere il messaggio della nostra primavera ateniese, che ha già contaminato molti in Europa, e di portarlo ovunque. È arrivato il momento di portare il trittico “libertà-uguaglianza-fratellanza” al livello europeo, aggiungendoci “tolleranza-trasparenza-diversità”.

Non sottostimò la guerra mediatica che le venne lanciata contro?
È stato davvero un match truccato. E che non abbiamo nemmeno potuto contestare. Un po’ come se una cometa si schiantasse sulla terra: sapevo che sarebbe arrivata, ma non mi potevo proteggere.

Crede alla forza della verità come ha detto dopo la vittoria di Jeremy Corbyn: “La potenza dei media dominanti non resiste a un discorso sincero”?
Lo abbiamo dimostrato in Grecia. I media erano contro di noi e hanno bombardato gli elettori, soprattutto prima del referendum, sulle conseguenze terribili. Credo che i media in Europa non hanno capito quanto la smaccata propaganda rassomigli a quella della televisione sovietica: più i media dicevano cose orribili su dissidenti come noi, meno il pubblico ci credeva.

Si può dire che le sue ricette si basino – come fece Marx – su una nuova interpretazione del capitalismo (industriale per Marx, finanziario per lei) e creare nuove forme di organizzazione decentrate grazie alle nuove tecnologie un po’ come Wikileaks di Assange che lei infatti appoggia: una nuova internazionale delle persone.
Marx con la Prima Internazionale ha dimostrato che per modificare il mondo globalizzato bisogna pensare in termini cosmopoliti. Nella zona euro ne abbiamo assoluto bisogno, poiché i governi nazionali non hanno alcuna possibilità di cambiare il corso degli eventi e della politica.

di Christian Salmon (traduzione di Stefano Citati)

da Il Fatto Quotidiano del 10 febbraio 2016

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... a/2462041/
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda ranvit il 14/02/2016, 11:59

Io mi auguro comunque che si possa istituire un Ministro del Tesoro con la volontà e la partecipazione di tutti i Paesi; cosi' come mi auguro che si possa procedere sulla strada degli Stati Uniti d'Europa......ma non alle condizioni dettate dalla Germania! ....si lo so che è il vs sogno (del resto i masochisti godono nel soffrire :lol: .....anche se per franz che vive in Svizzera non ci sarebbero comunque conseguenze....), ma alla maggioranza degli italiani la cosa o si fa bene avendo chiarito se in ottica crescita o pippa!

Voglio sperare che al prossimo summit si riesca a trovare un punto d'incontro, ma una cosa è certa: se non si va verso la crescita l'unione non procede!
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda gabriele il 14/02/2016, 12:29

ranvit ha scritto: o si fa bene avendo


Cioè? Permettendo a tutti di fare debito all'infinito oltre le proprie possibilità?

Alla faccia del masochismo...
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda mariok il 14/02/2016, 13:07

Continuare a porre la questione tra chi è a favore della Germania e chi è contro (quindi a favore dell'Italia) è da tifosi (con buona pace di ranvit) non da persone ragionevoli.

Qui il problema non è chi si schiera da una parte e chi dall'altra: è una questione ridicola oltre che patetica, che accomuna tutti i perdenti da Varoufakis a Berlusconi, da Salvini a Ferrero, a Fassina e, purtroppo, a Renzi.

La vera questione è: il nostro presidente del consiglio, con la sua incapacità di eliminare un po' di sprechi che lo costringe a chiedere disperatamente alla Ue un po' di cosiddetta flessibilità, sta facendo gli interessi del nostro paese?

Scalfari oggi nel suo editoriale sostiene che la proposta lanciata dal falco della Bundersbank insieme al suo amico francese sia fatta strumentalmente sapendo che non passerà e che porterà come conseguenza a più stringenti controlli sui bilanci nazionali. Ed il nostro presidente del consiglio che fa? fa esattamente il gioco dei falchi arroccandosi sulla pretesa di più autonomia in una situazione di oggettiva debolezza.

Eugenio Scalfari ha scritto:La proposta di Draghi prevede la creazione di un ministro del Tesoro europeo, incardinato nell'Eurozona. I poteri sarebbero esattamente quelli di un ministro del Tesoro: un bilancio da amministrare, un debito sovrano da gestire, la facoltà di emettere titoli del Tesoro, facilitare l'emissione di azioni da parte delle imprese, il finanziamento di investimenti pubblici, una politica di crescita e di stretto coordinamento tra le economie dei 19 paesi dell'Eurozona. Ed anche d'essere l'interlocutore diretto della Bce che finalmente, come le Banche centrali di tutti gli Stati, avrebbe un solo riferimento e non 19 come finora avviene o addirittura 28 come alcune volte è già avvenuto.

Inutile dire che una riforma del genere è subordinata ad una cessione di sovranità dei 19 paesi dell'Eurozona e forse addirittura dei 28 dell'Ue ed è altrettanto inutile sottolineare che una novità del genere rappresenterebbe un passo della massima importanza per realizzare l'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa che fu alla base dell'europeismo di Spinelli, Rossi, Colorni, con un principio d'attuazione che portò alla Comunità del carbone e dell'acciaio e poi ai Trattati di Roma e alla nascita della Comunità europea, poi Unione e infine, nel 2000, alla moneta comune.

Ebbene, a questa proposta, della quale mi ero permesso di incoraggiare Renzi di farla propria e a sostenerla, la risposta del presidente del Consiglio è stata negativa. Non ha escluso che in un lontano futuro possa diventare realizzabile, ma non ora. I problemi di oggi riguardano molti temi, primo tra tutti quelli degli immigrati e del Califfato terrorista. Ma riguardano anche soprattutto la politica di crescita e di flessibilità che ogni paese deve perseguire con i propri criteri, rispettando ma forzando in qualche modo le regole europee e sottolineando l'autonomia di ciascuno Stato nazionale. Di qui il dissenso con Juncker, con la Commissione di Bruxelles, con la Germania e il suo rigore che secondo Renzi può forse giovare alla Germania ma non certo agli altri paesi dell'Unione.

Bene. Anzi male. Personalmente sono rimasto deluso dall'atteggiamento di Renzi. Pensavo che capisse l'importanza politica della proposta Draghi, tanto più che nel frattempo era avvenuto un altro fatto, prevedibile e infatti previsto: i due firmatari del documento in favore della tesi Draghi avevano formulato nel documento suddetto una alternativa: qualora la creazione d'un ministro del Tesoro non fosse stata accettata, si sarebbe dovuti tornare ad una politica più meticolosa delle regole emanate dalla Commissione e approvate dal Parlamento, con un controllo più rigoroso delle politiche nazionali, nella gestione dei rispettivi debiti, nel deficit rispetto al Pil, nella produttività industriale e insomma ad una crescita abbinata al rigore.

Molti ritengono (ed io tra questi) che questa fosse la vera motivazione di quel documento. In realtà il governatore della Bundesbank, con l'aiuto del fraterno suo amico della Banque de France, aveva usato la mossa pro-Draghi perché sapeva che non sarebbe stata approvata proprio per l'opposizione degli Stati nazionali a cedere sovranità su un tema di quell'importanza. Questa mossa rafforzava la loro posizione diventando protagonisti di una politica del rigore.

Questo è il quadro. Che cosa dovrebbe fare Renzi? Forse non mi ero spiegato bene o forse lui non ha capito, perciò brevemente mi ripeterò.

***

Renzi sa che la proposta Draghi per ora non passerà perché i diciannove Stati dell'Eurozona diranno di no. Non solo: con loro ci sarà anche il governo di Gran Bretagna come ha già preannunciato Cameron il quale come condizione per aderire alle proposte di rafforzare i vincoli con l'Europa, chiede che il suo governo possa intervenire anche quando si discute dell'euro. Questa sua richiesta è ritenuta inconcepibile da un gruppo di grande autorevolezza in una denuncia pubblicata ieri da Repubblica e firmata da personaggi come Bini Smaghi, Saccomanni, Toniolo, Tosato, e parecchi altri. È concepibile che il governo inglese amministri la sterlina e la più grande Borsa del mondo insieme a Wall Street, ed abbia anche il potere di dettar legge sulla sorte dell'euro? Il vantaggio di Renzi a sostenere la proposta Draghi è evidente: il Tesoro dell'Eurozona per ora non si farà ma sostenere decisamente quell'ipotesi darebbe all'Italia un ruolo di ben altro livello che quello di rivendicare autonomia: ce la concederanno tutt'al più col contagocce. L'Italia diventerebbe l'alternativa europea e potrebbe rivendicare il ruolo di interlocutore col fascio di luce che le viene dal Manifesto di Ventotene, da un passato di avanzamento sia pur lento verso l'Europa federale, che prima o poi dovrà comunque essere realizzata in una società globale dominata da Stati di dimensioni continentali.

Ricordi, Matteo Renzi, la legge gravitazionale di Einstein e si comporti in conformità. Questo mi auguro e soprattutto gli auguro.

"Sull'orlo del precipizio / giochiamo danzando / sull'orlo del precipizio /
giochiamo sorridendo / e sull'orlo
del precipizio / continua l'orizzonte /
di chi continua a restare".

Fernando Pessoa, 1927.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda gabriele il 14/02/2016, 13:19

mariok ha scritto:Ed il nostro presidente del consiglio che fa? fa esattamente il gioco dei falchi arroccandosi sulla pretesa di più autonomia in una situazione di oggettiva debolezza.


Non credo che Renzi sia un idiota. Anzi.
Sta sbagliando? Secondo me sì.
In genere lo schema europeo prevede la tattica della sponda. Frau Merkel lo sa benissimo e ha tolto ai paesi del sud europa la maggior compagine in tal senso: la Francia. Un paese fondatore, che ha voce in capitolo e che sta passando un periodo di fortissima debolezza economica.

Cosa può fare l'Italia? Fare sponda intanto con i paesi del sud Europa, magari suoi vicini. Poi coinvolgere sempre di più la Francia e infine isolare la Germania
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Re: A chi dà fastidio il superministro Ue

Messaggioda ranvit il 14/02/2016, 13:43

Infatti mariok!
Il problema sottostante alla diatriba tra sostenitori della Germania o dell'Italia, che tu definisci da persone poco ragionevoli....ma solo perchè tu evidentemente sei abituato a guardare il dito e non la luna....è tra continuare in una politica di austerity (quella che ci ha portato ad essere l'area del mondo con la piu' bassa crescita) o indirizzarci verso una politica di crescita che facendo aumentare il denominatore porterebbe ad una diminuzione percentuale del debito pubblico.
Naturalmente tenendo d'occhio la sostenibilità sociale che, grazie all'austerity sta per portare l'Europa verso il trionfo dei populismi e nazionalismi, consiglierebbe di scegliere la seconda direttrice di marcia.
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