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C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda franz il 20/01/2016, 16:15

flaviomob ha scritto:Le banche italiane hanno perso il 20% in 20 giorni. MPS il 40%.

La Banca Monte dei Paschi di Siena, nata nel 1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione della città di Siena, è la più antica banca in attività ed è ritenuta anche la più longeva al mondo. Wikipedia

Soppravvissuta per 544 anni a guerre, terremoti, moti insurrezionali, due guerre mondiali, probabilmente non sopravviverà al PD.
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda trilogy il 20/01/2016, 16:30

[..]Negli anni della crisi finanziaria-bancaria, l'Italia appariva favorita e non ha dovuto sborsare un euro per garantire la stabilita' del settore, al contrario di quanto hanno fatto una lunga serie di paesi: Germania, Belgio, Francia, Regno Unito, Olanda, Spagna, per citare le aree di crisi piu' drammatica. Oggi, invece, appare sfavorita: i crediti in sofferenza piu' o meno tollerati fino a ieri stanno diventando un fattore di grave incertezza. Va pero' ricordato che non aver dovuto salvare le banche in quegli anni e' stata per l'Italia una doppia fortuna: era il periodo in cui maturava la crisi del debito sovrano e la congiunzione interventi pubblici per le banche e il rischio sugli spread sarebbe probabilmente stato midiciale. Tra parentesi, ecco un buon motivo per avere nel bilancio margini sufficienti per fronteggiare choc finanziari ed economici

Nel frattempo le regole sugli aiuti di stato sono diventate piu' strette, ma cio' hanno voluto i governi europei per placare la giustificatissima ondata anti-banche. E' un fatto che l'Italia ha perso la battaglia nel negoziato per scrivere le forme del 'bail-in', trovandosi totalmente isolata nella richiesta di coinvolgere gli obbligazionisti junior solo per le nuove emissioni. Non si e' trattato di imperizia diplomatico, ma di un calcolo razionale:se l'Italia avesse sollevato pubblicamente il problema, cio' sarebbe stato facilmente interpretato come la necessita' di turare qualche falla non dichiarata nel sistema bancario nazionale. Di qui il silenzio pubblico, allora, sulla questione.[..] (2013 negoziato da Monti poi Letta due geni della finanza europea ) :?

fonte: http://www.borsaitaliana.it/borsa/notiz ... 91115.html
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda franz il 20/01/2016, 16:35

Giusto per approfondire, chi volesse:
Toppe per le banche e voragini per il paese
4 gennaio 2016 • michele boldrin e giulio zanella

Ulteriori riflessioni sul dissesto del sistema bancario italiano, un tema che dovremo discutere per molto tempo. Molti lettori ricorderanno cosa scrivevamo sullo stato di salute del sistema bancario italiano anni fa, ai tempi della crisi finanziaria "degli altri" . Il fatto è che le toppe che si stanno mettendo (con gravissimo e colpevole ritardo di almeno un quinquennio) e che si vorrebbero mettere rivelano tendenze e tentazioni forse ancor più preoccupanti di quelle passate, di cui oggi stiamo pagando il conto.

[...]
http://noisefromamerika.org/articolo/to ... gini-paese
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda mariok il 21/01/2016, 13:35



A me sembra che, oltre a criticare (credo giustamente) il provvedimento di rimborso dei cosiddetti "truffati" e sostenere che quelle del bail-in sono buone regole, non dica molto sulle cause strutturali della debolezza del sistema bancario.
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda mariok il 21/01/2016, 14:05

Certo che quello delle banche è un tema che andrebbe molto discusso.

Come modesto contributo alla discussione, esprimerei i miei dubbi sull'opportunità che le banche vengano considerate come imprese qualsiasi affidate alle regole del mercato.

A me sembra che nessun altro tipo di azienda, come le banche, sia in grado di produrre in caso di crisi un simile effetto domino su tutta l'economia di un paese o addirittura mondiale.
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda gabriele il 21/01/2016, 14:23

mariok ha scritto:Certo che quello delle banche è un tema che andrebbe molto discusso.

Come modesto contributo alla discussione, esprimerei i miei dubbi sull'opportunità che le banche vengano considerate come imprese qualsiasi affidate alle regole del mercato.

A me sembra che nessun altro tipo di azienda, come le banche, sia in grado di produrre in caso di crisi un simile effetto domino su tutta l'economia di un paese o addirittura mondiale.


bene o male è quello che sta accadendo adesso. Le banche sono in un crocevia fra pubblico e mercato e purtroppo prendono i peggio sia dell'uno che dell'altro
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda trilogy il 21/01/2016, 14:30

mariok ha scritto:Certo che quello delle banche è un tema che andrebbe molto discusso.

Come modesto contributo alla discussione, esprimerei i miei dubbi sull'opportunità che le banche vengano considerate come imprese qualsiasi affidate alle regole del mercato.

A me sembra che nessun altro tipo di azienda, come le banche, sia in grado di produrre in caso di crisi un simile effetto domino su tutta l'economia di un paese o addirittura mondiale.


Infatti c'è questo problema, e la vigilanza europea è stata concentrata sulle banche d'importanza sistemica.
Ma nel caso di una crisi tipo quella del 2008 è l'intero sistema finanziario che diventa sistemico. Cioè nelle crisi finanziarie banche, assicurazioni, finanza ombra nuotano tutte nella stessa direzione e le regole del bail-in sono "buone regole" per affrontare una piccola crisi bancaria isolata. Ma nel caso di una crisi come quella del 2008 ci sarà un fuggi fuggi generale, nessuno lascerà in banca un saldo superiore ai 99 mila euro e questo può portare a un effetto domino incontrollato anche tramite i canali del credito interbancario. Il rischio è quello di una profezia che si autoconferma è un po' quello che sta accadendo a MPS in questi giorni, anche se oggi sta facendo faville era un po' a sconto...
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda franz il 21/01/2016, 16:03

mariok ha scritto:Certo che quello delle banche è un tema che andrebbe molto discusso.

Come modesto contributo alla discussione, esprimerei i miei dubbi sull'opportunità che le banche vengano considerate come imprese qualsiasi affidate alle regole del mercato.

A me sembra che nessun altro tipo di azienda, come le banche, sia in grado di produrre in caso di crisi un simile effetto domino su tutta l'economia di un paese o addirittura mondiale.

Non sono d'accordo. Le Banche sono aziende come altre, che offrono servizi, prestazioni alla clientela, ad un determinato prezzo. Lo fanno meglio se sono in concorrenza tra loro. Quando si offre loro il paracadute (teorico e anche concreto) del sostegno pubblico, accade quel fenomeno che si chiama "moral azard". Si espongono, rischiano di piu', confidando nel sostegno pubblico. E questo si' che produce effetti devastanti nel paese, soprattutto se sono aziende grandi, troppo grandi per fallire.

https://it.wikipedia.org/wiki/Azzardo_morale
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda mariok il 21/01/2016, 16:34

franz ha scritto:
mariok ha scritto:Certo che quello delle banche è un tema che andrebbe molto discusso.

Come modesto contributo alla discussione, esprimerei i miei dubbi sull'opportunità che le banche vengano considerate come imprese qualsiasi affidate alle regole del mercato.

A me sembra che nessun altro tipo di azienda, come le banche, sia in grado di produrre in caso di crisi un simile effetto domino su tutta l'economia di un paese o addirittura mondiale.

Non sono d'accordo. Le Banche sono aziende come altre, che offrono servizi, prestazioni alla clientela, ad un determinato prezzo. Lo fanno meglio se sono in concorrenza tra loro. Quando si offre loro il paracadute (teorico e anche concreto) del sostegno pubblico, accade quel fenomeno che si chiama "moral azard". Si espongono, rischiano di piu', confidando nel sostegno pubblico. E questo si' che produce effetti devastanti nel paese, soprattutto se sono aziende grandi, troppo grandi per fallire.

https://it.wikipedia.org/wiki/Azzardo_morale


E' senz'altro vero: quando c'è una qualche forma di assicurazione le si incentiva di fatto a rischiare di più, tanto alle brutte "paga pantalone".

Però non è detto che la sola legge del mercato (se sbagli fallisci e ci rimetti il capitale) possa bastare nel caso di chi come le banche non rischia solo denaro proprio, ma soprattutto quello di risparmiatori e di investitori istituzionali.

Non a caso esse sono sottoposte, a differenza di altre imprese, a controlli particolari da parte delle banche centrali: ciò già di fatto smentisce almeno in parte il principio della libertà di impresa, rendendole aziende a "libertà vigilata" e quindi diverse da aziende come altre.

Si tratta quindi di capire come e fino a che punto esse debbano essere sottoposte ad un controllo pubblico, oggi già in essere anche se, alla luce dei crac più volte verificatisi in molte parti del mondo, in misura e forme evidentemente insufficienti.
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Re: C’è un problema di serietà e credibilità del governo?

Messaggioda franz il 21/01/2016, 18:38

mariok ha scritto:E' senz'altro vero: quando c'è una qualche forma di assicurazione le si incentiva di fatto a rischiare di più, tanto alle brutte "paga pantalone".

Però non è detto che la sola legge del mercato (se sbagli fallisci e ci rimetti il capitale) possa bastare nel caso di chi come le banche non rischia solo denaro proprio, ma soprattutto quello di risparmiatori e di investitori istituzionali.

Non a caso esse sono sottoposte, a differenza di altre imprese, a controlli particolari da parte delle banche centrali: ciò già di fatto smentisce almeno in parte il principio della libertà di impresa, rendendole aziende a "libertà vigilata" e quindi diverse da aziende come altre.

Per quanto vi possa stupire, non ci sono solo le cosiddette leggi del mercato. In campo societario per esempio ci sono rischi di fallimenti a catena. Quindi è estremamente rischioso aspettare il fallimento totale di un'impresa, che significherebbe una forte perdita per tutti i creditori, col rischio che falliscano a loro volta innescando una spirale negativa micidiale. Esistono quindi i codici civili e le leggi fallimentari, che prescrivono norme molto precise (dove lo stato di diritto funziona). Ora non so in Italia (non mi risulta) ma altrove ci sono regole per cui quando i debiti superano il 50% del capitale sociale, si devono portare i libri in tribunale.

Questa misura fa sì che ogni creditore ricuperi almeno la metà di quanto prestato ed minimizza la possibilità statistica di fallimenti a catena. Paradossalmente l'azienda viene fatta fallire prima che fallisca veramente, per limitare i danni sistemici. E tutto questo senza "controllo pubblico". La collettività si limita a stabilire la norma e stabilire chi la deve rispettare (gli amministratori) e la loro responsabilità civile e penale. Rendetevi conto che se una simile norma esistesse in Italia, Berlusconi, con Mediaset, sarebbe fallito già negli anni '90. Ma in Italia queste norme non ci sono, perché se una ditta fallisce prima del tempo poi si perdono "posti" di lavoro. Sindacalisti e politici questo non lo vogliono e quindi si sostengono aziende decotte (con la cassa integrazione) con il risultato che aumenta l'azardo morale. Per le banche a mio avviso il discorso è simile. Già ci sono le norme internazionali (basilea II e III) che impongono di fatto rapporti minimi ben precisi tra il capitale proprio e l'esposizione a rischio.

Basta quindi che qualcuno controlli che i parametri siano rispettati. E che chi deve fallire, sia fatto fallire.

Come si è visto nel caso delle 4 banche locali italiane di cui si parla da mesi, i controlli sono stati insufficienti e/o lacunosi e come al solito c'è un rimpallo di responsabilità tra soggetti diversi (Consob e Banca d'Italia). In fondo è fallita Lehman Brothers, perché non lasciar fallire le 4 banche italiane? Ma perché il fallimento di Lehman Brothers ha fatto cosi' male? Perché in USA quella norma delle passività che superano il 50% del capitale non c'è. LB nel 2008 ha annunciato debiti bancari per 613 miliardi di dollari, debiti obbligazionari per 155 miliardi e attività per un valore di 639 miliardi. Quindi le passività superavano già ampiamente le attività. Sarebbe stato meglio se gli amministratori fossero stati obbligati a chiedere il capitolo 11 quando le passività erano ancora a 320 miliardi, la metà dei 640 di attività. Per le banche si possono anche ipotizzare limiti anche piu' stringenti.

Poi un altro fattore critico è il traffico dei pagamenti. Il fallimento di una grande banca comporta grossi problemi con il traffico dei pagamenti della sua clientela (sia pagamenti in entrata sia in uscita) e questo comporta naturalmente un grosso colpo alla liquidità di chi aspetta pagamenti. E questo è usato come scusa per non far fallire le banche. Il traffico dei pagamenti dovrebbe essere garantito da un ente terzo e pubblico (o semi-pubblico). Tipicamente il traffico dei pagamenti dovrebbe essere affidato principalmente alla Posta. Se funzionasse. In pratica la posta italiana pero' non funziona e gran parte dei pagamenti avviene tramite assegni bancari. Dove le Poste funzionano, non c'è bisogni di assegni. In Svizzera mai staccato un assegno, mai avuto il libretto degli assegni. Tutto avviene tramite bollettini postali di pagamento o tramite pagamenti via IBAN.

Ultima cosa. A parte il contante, la liquidità per tutti i giorni, chi ha soldi li investe in fondi, obbligazioni ed azioni. Questi non fanno parte della massa fallimentare della banca (esattamente come le cassette di sicurezza) ma sono un deposito. Quindi roba mia depositata presso la banca. Vero che in caso di fallimento per alcune settimane o mesi non posso accedere a quanto ho depositato. Il garante fallimentare prima deve verificare, ma io non perdo tutto. Anche qui è un problema di norme. Il controllo pubblico (nel senso di gestione pubblica) non serve. 20 anni fa fallì il garage dove avevo lasciato le gomme invernali. Non persi le gomme. In ottobre fui chiamato a ritirare cio' che era mio, nel magazzino del garage. Con le banche deve essere lo stesso.
Ultima modifica di franz il 21/01/2016, 19:03, modificato 1 volta in totale.
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