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Un capello di Bersani...

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Un capello di Bersani...

Messaggioda flaviomob il 20/08/2015, 10:02

Un capello di Bersani è più liberale di tutto il Pd

Marco Cobianchi

Speravo che qualcuno, magari amico suo, lo dicesse. Che lo facesse presente lui stesso. Invece niente. Quindi tocca a me farlo e spero che Pierluigi Bersani non se ne abbia a male del fatto che sia io a doverlo difendere.

In effetti solo un incredibile rovesciamento mediatico della realtà e una sua dozzinale schematizzazione può far passare l'immagine di un Renzi "liberale" contrapposto a un Bersani "conservatore", vecchio arnese di una sinistra-sinistra con sospetti (addirittura) di simpatie comuniste. E' davvero qualche cosa di impressionante che Renzi sia riuscito ad accreditarsi presso l'opinione pubblica come un innovatore contrapponendosi al "frenatore" Bersani. E' il caso di rimettere le cose al loro posto. Pierluigi Bersani è stato ministro dell'Industria dei governi Prodi I e D'Alema I e Prodi II (ora la sulla sua poltrona siede Federica Guidi, non pervenuta) realizzando una tale quantità di liberalizzazioni da fare impallidire il sedicente liberale che ora siede a Palazzo Chigi. Se, infatti, si ripercorre la bulimia oratoria di Renzi si può notare che l'unica parola che non ha mai pronunciato, o, se lo ha fatto è stato un imperdonabile errore, è "liberalizzazioni", quelle da sempre avversate da quei poteri forti dai quali Renzi, alla disperata ricerca di un nemico al quale addebitare la sua inconcludenza, dice di essere ostacolato.

Eppure è stato il "vecchio arnese" Bersani che ha permesso ai supermercati di vendere farmaci allargando la concorrenza, facendo scendere i prezzi, creano nuovi posti di lavoro e togliendo la terra sotto ai piedi alla casta dei farmacisti. E' Bersani che ha colpito la casta dei notai abolendo l'obbligo di avere una loro firma quando si vende un'auto o una moto. E' Bersani che ha iniziato ad abolire le tariffe minime per i professionisti (eliminate definitivamente da Monti), consentendo a un giovane avvocato di fare concorrenza al vecchio avvocato proponendo costi più bassi dei suoi consentendogli, per di più, di fare pubblicità al suo studio (prima era vietato).

E' Bersani che ha colpito il potere forte delle banche vietando le penali di estinzione dei mutui e l'addebito dei costi della chiusura di un conto corrente, facilitando enormemente il passaggio da un istituto all'altro aumentando così la concorrenza nel settore del credito. Ha provato a colpire la casta dei tassisti ed ha fallito, ma ha vinto contro il potere forte delle assicurazioni abolendo la figura dell'agente monomandatario. E' Bersani che ha imposto a quel potere fortissimo che si chiama Enel di scorporare e vendere una parte consistente di centrali elettriche (15mila Megawatt) in modo da creare il mercato dove prima c'era un semi-monopolio. E' Bersani che ha scorporato la rete di trasmissione elettrica (Terna) che ora è quotata in borsa. Se Renzi volesse continuare nell'opera potrebbe privatizzare il 29,8% di Terna ancora in mano alla Cassa Depositi e Prestiti oppure, a scelta, privatizzare la rete ferroviaria, ora ancora sotto il controllo pubblico, in modo che i nuovi entranti non debbano subìre gli ostacoli all'ingresso nel mercato ferroviario che ha dovuto subìre Ntv o, addirittura, fallire, come successe ad Arenaways.

Invece di liberalizzare e (orrore) privatizzare, Renzi ha nominato Emma Marcegaglia presidente dell'Eni nonostante il gruppo siderurgico di famiglia, nel quale ha ricoperto importanti incarichi, sia stato scoperto ad accumulare fondi neri su dei conti esteri alcuni dei quali intestati alla stessa Marcegaglia; i suoi dirigenti siano indagati a Ravenna per lo smaltimento di scorie di lavorazione in modo illegale; a Grosseto per smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e il fratello abbia patteggiato 11 mesi (pena sospesa) e una multa di 6 milioni per chiudere un processo su presunte mazzette pagate ai dirigenti di quella stessa società pubblica oggi presieduta dalla sorella, la quale, per di più, insieme al consigliere d'amministrazione dell'Enel, il finanziere Salvatore Mancuso (legato a triplo filo con l'unico potere forte rimasto, Banca Intesa), è diventata socia di Alitalia (poi finita sull'orlo del crack) mentre era presidente della Confindustria. E questi sarebbero i poteri forti che odiano Renzi?

Ma non è finita. E' Bersani che, con le sue "lenzuolate", ha consentito ai negozianti di fare sconti tutto l'anno su qualsiasi merce. E' Bersani che ha abolito i limiti quantitativi della produzione del pane e il limite al numero di panifici in ciascun comune. E' Bersani che ha abolito il costo della ricarica dei cellulari. E' Bersani che ha abolito la commissione comunale per aprire un esercizio commerciale e se Renzi avesse un centesimo dello spirito liberale che dice di avere potrebbe completare quella riforma del commercio abolendo la necessità di una autorizzazione del comune per aprire locali dove si somministra cibo sanzionando politicamente (commissariamento) gli enti locali che si oppongono alla piena, totale, assoluta liberalizzazione del commercio. Certamente, Bersani poteva fare di più, molto di più, peraltro, nelle sue esperienze da ministro, ha dovuto vedersela con Rifondazione Comunista e Partito dei Comunisti Italiani, altro che Corradino Mineo. Gli si può contestare, e io glielo contesto, che tutte le sue liberalizzazioni hanno colpito la constituency elettorale del centrodestra, ma cercare di farlo passare agli occhi dell'opinione pubblica come un vetero comunista che frena il cambiamento perché è contrario alla revisione di quello che è poco più di un simbolo della sinistra, l'articolo 18, è, oggettivamente, ridicolo.

Di fronte a questi risultati, Renzi, a quasi otto mesi dalla sua salita a Palazzo Chigi, che cosa può offrire? Per ora, oltre all'abolizione della causale per i contratti a termine, solo una serie interminabile di annunci compreso quello di assumere 150mila insegnanti, 80mila dei quali resteranno senza cattedra: manovra in pure stile di economia pianificata nella quale lo Stato assume chiunque anche se non ne ha bisogno. Con Renzi lo Stato, invece di dimagrire, ingrassa per questo c'è più liberalismo in uno dei pochi capelli che Bersani ha in testa che in tutta l'attuale segreteria del Pd. Per questo quando Renzi parla di Bersani deve, politicamente parlando, sciacquarsi la bocca.


http://www.panorama.it/economia/profite ... -liberale/


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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda franz il 20/08/2015, 10:24

Verissimo. Confema la mia impressione di sempre e che cioè Bersani è un ottimo ministro esperto del suo campo. Tutto quello che viene raccontato nell'articolo Bersani lo ha fatto in qualità di Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato nei governi Prodi I e D'Alema I, Ministro dei trasporti e della navigazione nei governi D'Alema II e Amato II, Ministro dello sviluppo economico nel governo Prodi II. Il merito (o demerito) è di Bersani o dei corrispondenti capi del governo?
Renzi al contrario non è mai stato ministro. Il merito o demerito delle cose non fatte da Renzi (che mi sembra molto piu' democristiano alla La Pira) è suo o dei ministri (quelli non pervenuti)? Che dire poi del governo Letta o peggio dei governi di centrodestra, quelli cari a Panorama, che le riforme di Bersani le hanno parzialmente smontate?
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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda flaviomob il 20/08/2015, 10:36

Intanto Prodi e D'Alema il debito pubblico sapevano come ridurlo senza deprimere l'economia. Con Renzi ogni giorno invece è un nuovo record di indebitamento... ;)


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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda franz il 20/08/2015, 11:07

flaviomob ha scritto:Intanto Prodi e D'Alema il debito pubblico sapevano come ridurlo senza deprimere l'economia. Con Renzi ogni giorno invece è un nuovo record di indebitamento... ;)

Vera la prima parte ma meno la seconda. Il debito pubblico italiano cresce vertiginosamente dal 2008, ... darne la colpa a Renzi mi pare un po' strumentale. Tra l'altro il ritmo di crescita del debito pubblico lordo previsto da FMI con renzi è piu' basso e nel 2015 è previsto lo "scollinamento". Vedremo se sarà vero.
https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false

Va comunque detto che il tentativo della destra (Panorama almeno [ mi pare :lol: ] un giornale molto affine alla destra berlusconiana) di scavare un solco di antagonismo tra Bersani e Renzi (in funzione anti-Renzi) mi pare abbastanza ridicolo.
Tra l'altro piaccia o non piaccia alla sinistra-sinistra ed alla destra-destra, non è che a differenza del governo di Letta, quello di Renzi sia stato con le mani in mano.
http://www.corriere.it/economia/15_agos ... a46c.shtml
Ultima modifica di franz il 20/08/2015, 11:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda pianogrande il 20/08/2015, 11:17

Sono stato un grande (nel mio piccolo) sostenitore di Bersani e non posso che essere d'accordo sull'articolo tranne che, come qualcuno ha già detto, sul confronto Bersani Renzi che non è assolutamente omogeneo perché Renzi non è mai stato ministro e Bersani, sul fronte capo del governo ha fallito ed è giusto che si sia fatto da parte (o sia stato messo da parte).

E' assolutamente comico che le difese di Bersani le prenda uno dei volantini di Berlusconi e cioè Panorama.

L'area politica sostenuta da Panorama è formata da quelli che lo stesso Bersani definì "falsi liberali" quando si opponevano energicamente a quelle liberalizzazioni che ora vengono portate ad esempio pur di parlare male di Renzi.

La stessa area politica che faceva le adunate dei tassisti con tanto di saluto romano.

Questo signor Marco Cobianchi si merita quel grido che ci ricorda il triste periodo del berlusconismo più becero e vigliacco: Vergogna! Vergogna! Vergogna...
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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda flaviomob il 21/08/2015, 10:32

Il riferimento ai governi Prodi - D'Alema era relativo al rapporto debito/PIL, che è il parametro che conta davvero.


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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda mariok il 21/08/2015, 13:37

Se stiamo a rimpiangere Bersani e D'alema vuol dire che siamo alla frutta.

Qualche liberalizzazione Bersani l'ha fatta, certamente più di Monti, Letta e Renzi messi insieme (per non parlare di Berlusconi).

Ma non mi sembra un gran titolo di merito: D'Alema intanto ha distrutto la Telecom (lavoro fatto a metà con Colaninno e completato dalla coppia Berlusconi-Tronchetti Provera). E le conseguenze si vedono ancora, visto che siamo il paese europeo agli ultimi posti nella banda larga.

Lo "spezzatino" dell'Enel non mi sembra che abbia dato grandi risultati, non si può certo dire che il mercato dell'energia sia veramente libero.

Infine, per quanto riguarda la distribuzione alimentare, la "riforma Bersani "ha distrutto il piccolo commercio ed ha favorito l'oligopolio della grande distribuzione (in cui ovviamente primeggiano le coop) che è stato tra le cause dell'aumento dei prezzi nel passaggio dalla lira all'euro ed ha imposto agli agricoltori prezzi di vendita dei loro prodotti da fame.
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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda pianogrande il 21/08/2015, 14:50

L'importante è parlar male di Renzi a prescindere.
Anche io naturalmente faccio le mie critiche anche pesanti ma quando c'è un motivo e non facendo finta di essere d'accordo con Bersani dopo averlo ostacolato in tutti i modi e solo adesso che Bersani non conta più una cippa.
Il berlusconismo del popolo smemorato continua a dare il peggio di se anche adesso che lo stesso Berlusconi non conta più di un amministratore di condominio.
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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda mariok il 21/08/2015, 15:35

pianogrande ha scritto:L'importante è parlar male di Renzi a prescindere.
Anche io naturalmente faccio le mie critiche anche pesanti ma quando c'è un motivo e non facendo finta di essere d'accordo con Bersani dopo averlo ostacolato in tutti i modi e solo adesso che Bersani non conta più una cippa.
Il berlusconismo del popolo smemorato continua a dare il peggio di se anche adesso che lo stesso Berlusconi non conta più di un amministratore di condominio.
Una scuola dura a morire.


Bersani non conta una cippa come non contava una cippa Bertinotti. Ma può far cadere Renzi così come Bertinotti fece cadere Prodi. Questo è importante.

Che poi ciò significhi riconsegnare il paese alle destre, è un dettaglio secondario.
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Re: Un capello di Bersani...

Messaggioda pianogrande il 21/08/2015, 17:06

mariok ha scritto:
pianogrande ha scritto:L'importante è parlar male di Renzi a prescindere.
Anche io naturalmente faccio le mie critiche anche pesanti ma quando c'è un motivo e non facendo finta di essere d'accordo con Bersani dopo averlo ostacolato in tutti i modi e solo adesso che Bersani non conta più una cippa.
Il berlusconismo del popolo smemorato continua a dare il peggio di se anche adesso che lo stesso Berlusconi non conta più di un amministratore di condominio.
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Bersani non conta una cippa come non contava una cippa Bertinotti. Ma può far cadere Renzi così come Bertinotti fece cadere Prodi. Questo è importante.

Che poi ciò significhi riconsegnare il paese alle destre, è un dettaglio secondario.


E questo purtroppo è perfettamente vero e la destra che smemorata non è conta evidentemente di ripetere il giochino.

Loro sono molto peggiori della sinistra.
Sono perfino (incredibile ma vero) molto peggiori di Renzi.
Hanno però una caratteristica.
Pur di stare al potere e spassarsela a nostre spese sono graniticamente uniti.

Il giochino interessa a due aree politiche.
Alla destra per continuare a saccheggiare il paese.
Alla sinistra scansafatiche per continuare a fare l'opposizione dura e pura (e senza paura) e senza responsabilità.
Sotto questo aspetto, "consegnare il paese alle destre" più che un dettaglio secondario è una manna dal cielo.
L'opposizione dura e pura (e senza paura) fatta alla sinistra ha bisogno di continua comunicazione per spiegarne il perché.
Fatta alla destra è più facilmente comprensibile e quindi si fa anche meno fatica.
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