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Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 17/07/2015, 13:24

Rossi è davvero in ritardo e Renzi molto più avanti di lui.

Renzi ad aumentare il deficit ci riesce già benissimo anche senza tagliare le tasse.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 17/07/2015, 14:41

Lezioni greche: ideologici e no

Alla fine di questa settimana che ha segnato uno spartiacque nella storia d'Europa, risulta tragicamente ridicola tutta questa cosa del debito greco.

Quello che principalmente chiedeva Tsipras da anni - cioè il taglio o almeno una sua robusta dilazione nel tempo - gli è stato ripetutamente negato fino a farlo capitolare. Ma adesso sia il Fondo monetario, sia la Bce, sia il governo Usa dicono all'unisono: oh cazzo, ma questo debito è così gigantesco che un'economia così debole non potrà mai ripagarlo nei tempi stabiliti; oh cazzo, ma più gli chiediamo di rispettare le scadenze più strangoliamo quell'economia già debole, quindi non ci conviene; oh cazzo, l'unica cosa possibile per riavere indietro almeno una parte dei soldi è tagliare il debito o dilazionarlo robustamente nel tempo!

Fantastico, no? Sono arrivati alle stesse conclusioni che Tsipras sosteneva inutilmente da tempo (sentito con le mie orecchie anche qui a Roma, al teatro Valle), però quando lo diceva Tsipras era un estremista di sinistra o un greco scansafatiche (a scelta) mentre adesso che è stato piegato come un filo di paglia si scopre che aveva ragione lui. L'epicentro della sua battaglia (che era questo, mica l'Iva sulle isole) era l'unica strada percorribile.

La cosa merita una riflessione non per dar ragione a Tsipras (ormai, poraccio, se ne fa poco delle ragioni) ma perché è l'altra faccia del discorso che si faceva ieri, e con il quale vi sto martirizzando gli zebedei da diversi giorni: il discorso cioè sulla dialettica tra pragmatismo e ideologia, ma anche tra realtà e utopia.

Perché ci siamo detti mille volte quanto gli utopisti di sinistra siano stati spesso troppo ideologici e abbiano pertanto preso frequenti musate dal mondo: ieri si parlava ad esempio di com'è difficile oggi in un singolo Paese europeo fare politiche diverse da quelle diverse dalla Troika, dato l'intreccio onnipotente di poteri economici, finanziari e politici che dettano le condizioni a tutti.

Ma forse sarebbe il caso di iniziare a vedere con lucidità anche l'ideologia opposta, quella che ha mosso per anni proprio la Troika: basata sul dogma del pareggio contabile, dell'austerità pubblica come unica ricetta economica, delle regolette Ue che impediscono di prendere misure di buon senso e talvolta indispensabili, come appunto la ristrutturazione del debito greco (ma anche, più in generale, la sciocchezza del fiscal compact con il suo fantasioso vincolo del 3 per cento).

A fronte di rigidità sistematiche sinottiche, la vulgata corrente vuole tuttavia che l'una sia pragmatica (quella liberista, ça va sans dire) e l'altra tutta ideologica. Ma ciò avviene per il semplice fatto che la prima è vincente, cioè che ha i muscoli per imporsi, quindi ha il potere. Un po' come se nell'Urss di Breznev si fosse detto che i piani quinquennali non erano ideologici ma pragmatici per il semplice fatto che il regime aveva la forza di imporli nel reale.

Bene: trattasi di cazzata.

E proprio la colossale marcia indietro di queste ore sul debito greco di tutti i protagonisti vincenti di quella trattativa ne è la prova finale, se ce ne fosse stato ancora bisogno. Un'ideologia non è più pragmatica delle altre per il fatto di avere la forza di imporsi. Un'ideologia è tale perché è rigida, astratta, priva di sfumature e di buon senso, incapace di afferrare la viva complessità delle vicende umane. Perché fa prevalere la tesi teorica sulle osservazioni sperimentali. Perché per sopravvivere rifiuta la confutabilità e la falsificabilità. Perché quindi appartiene, sostanzialmente, alla metafisica.

Se dunque è ancora tale quando diventa vincente, resta comunque ideologia. Non è che diventa pragmatismo perché si impone, perché ha provvisoriamente conformato il mondo a se stessa.

Ecco: si diceva delle cesure storiche determinate dagli eventi degli ultimi dieci giorni, delle lezioni da trarne, e anche del dramma specifico di una sinistra radicale che per la prima volta "si è arresa alla realtà" così come la sinistra storica si era arresa al liberismo da decenni, fin dai tempi di Blair. Ma questa è solo una realtà imposta da una ideologia: quella finora vincente.

Se volete, al termine di questa pippa, la dico più da bar: okay, noi di sinistra l'abbiamo capito che le ideologie sono false perché rigide e astratte; quindi qualsiasi sinistra più o meno radicale del futuro dovrà essere aperta, confutabile, sperimentale, plastica, empirica etc etc.

Peccato che non l'abbiano capito i liberisti, che continuano invece a gabellare per unica realtà possibile il frutto della loro ideologia, salvo ammettere di aver fatto una cazzata solo quando l'avversario è stato umiliato e politicamente azzerato.

http://gilioli.blogautore.espresso.repu ... /?ref=fbpe


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 17/07/2015, 15:07

"Oh cazzo"!

Tra averla vinta e cioè non pagare il debito mettendo il mondo davanti al fatto compiuto e più volte richiamato del ricatto "se fallisco non ti pago" e dire che Tsipras aveva ragione ce ne corre tantissimo.
Ci corrono cose che si chiamano affidabilità..... onore... perfino.

Questo geniaccio del blogautore perché non prova a dimostrare che una Europa fatta di ventisette grecie sarebbe ricchissima e gaudente?

Forse dimentica che i debiti della Grecia li sta pagando qualcun altro.

Ohcccazzzoo!!
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 17/07/2015, 17:27

flaviomob ha scritto:Una possibile soluzione per l'Italia (e la Grecia)?

http://www.aduc.it/articolo/soluzione+euro_22086.php

Viene riproposta di tanto in tanto.
La risposta è sempre quella data a suo tempo: NO.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 17/07/2015, 17:40

flaviomob ha scritto:Considerando il surplus pluriennale della Germania in VIOLAZIONE dei trattati, ...

E che palle! Ma che diamine! Sta' storia gira e se non si interviene stoppando succede (come negli ambienti populisti boccaloni) che magari qualcuno finisce per credergli! In violazione dei trattati ci sono tutti, per vari parametri. La gemania per il surplus commerciale (esporta poi' di quanto importa) altri per il debito (si spende piu' di quanto si incassa) ma avete mai visto una sanzione una contro francia, italia, spagna, grecia? E chi monta ste bufale sulla germania? I vari fratelli d'Italia, i grillini, i salvini, diversi berlusconiani doc. Ora capisco il caldo :oops: ma diamoci una calmata. :lol:
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 18/07/2015, 22:36

Se esiste una norma ed è violata, non c'è nessuna bufala... SI vede che fa molto caldo anche in Svizzera... 8-)


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 19/07/2015, 9:55

flaviomob ha scritto:Se esiste una norma ed è violata, non c'è nessuna bufala... SI vede che fa molto caldo anche in Svizzera... 8-)

In effetti qui c'è allerta canicola grado 4 e ci sono tra 33 e 36 gradi.
Sempre meno dei 40 gradi diversi km piu' a sud.
Comunque praticamente tutti i paesi europei superano qualche parametro e lo fanno anche diversi anni di seguito.
Ad essere fiscali non solo la Grecia non entrava nell'Euro, ma neppure l'Italia.
Quindi sforare per un parametro non comporta sanzioni.
Ora capisco che sia praticamente impossibile spiegarlo a Salvini, Meloni, Grillo & C. (ovvero, a spiegare ci si puo' anche provare, è difficile che capiscano :lol: ) ma tra di noi penso che non ci saranno problemi. ;)
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda trilogy il 27/07/2015, 19:50

Quando la realtà supera la fantasia :?

ROMA (WSI) - E' uscito di scena come ministro delle Finanze, ma continua a essere molto attivo nel gridare al mondo tutti i retroscena che hanno interessato la Grecia nei giorni caldi delle ultime settimane, e anche degli ultimi mesi.

Yanis Varoufakis, appunto ex numero uno del dicastero delle Finanze, ha fatto l'ennesima rivelazione shock che sta provocando in queste ore forti tensioni politiche ad Atene.

Stando a quanto riportato da Kathimerini, in una teleconferenza con alcuni membri di hedge fund internazionali, Varoufakis ha svelato di aver ricevuto lo scorso dicembre da Alexis Tsipras un'autorizzazione precisa, allo scopo di pianificare un sistema parallelo di pagamenti in euro, che avrebbe potuto "trasformarsi" in dracma nell'arco di una notte, se necessario.

La richiesta si è tradotta nella creazione di un team, o meglio come riporta anche il Telegraph in un articolo firmato da Ambrose Evans-Pritchard, di una "cellula segreta", composta da cinque funzionari guidati da Varoufakis, che hanno lavorato per mesi a un piano B di emergenza.

Al team ha partecipato anche un esperto di tecnologia della Columbia University di New York, che ha gestito la parte logistica della missione, compiendo anche operazioni di hackeraggio: l'esperto è riuscito infatti a entrare nei sistemi di software del Fisco in Grecia - sotto il controllo dell'ex troika - e ottenere tutti i dati e le informazioni relativi a ogni contribuente greco.

"Il primo ministro, prima che vincessimo le elezioni a gennaio, mi aveva dato l'ok a formulare un piano B. Io ho creato a quel punto un team molto competente, un piccolo team come doveva essere per rimanere nascosto, per ovvie ragioni", ha detto lo stesso Varoufakis. A quel punto, "abbiamo deciso di violare lo stesso programma di software del mio ministero".

Le dichiarazioni sono state riprese da Kathimerini e si riferiscono a una teleconferenza che risale allo scorso 16 luglio, dunque a una settimana dopo le dimissioni dell'ex ministro.

Varoufakis ha espressamente confermato al Telegraph che le dichiarazioni riportate da Kathimerini sono accurate, precisando tuttavia di non aver mai partecipato ad alcun complotto per tornare alla dracma, contrariamente a quanto è stato affermato dalla stampa ellenica.

"Il contesto di tutto ciò è che vogliono dipingermi come un ministro delle finanze disonesto, per farmi incriminare per tradimento. Fa tutto parte di un tentativo di annullare i primi cinque mesi di questo governo, e di buttarli nella spazzatura", ha continuato.

Lui stesso ha poi spiegato che l'obiettivo delle operazioni di hackeraggio è stato quello di consentire al ministero delle Finanze di effettuare, nel caso di ricorso al piano di emergenza, trasferimenti digitali "premendo semplicemente un tasto".

Il piano prevedeva l'esecuzione dei pagamenti attraverso il modello "IOU", basato su un esperimento lanciato dalla California dopo il crac Lehman Brothers.

Un sistema bancario parallelo di questo tipo avrebbe consentito ad Atene di creare liquidità in euro evitando quello che Syriza definisce "strangolamento finanziario" della Bce. Varoufakis ha puntualizzato che il sistema "era stato sviluppato molto bene".

"Ben presto avremmo potuto ampliarlo, utilizzando App sugli smartphone, avendo un sistema parallelo (bancario) operativo. Ovviamente sarebbe stato denominato in euro, ma sarebbe stato possibile convertirlo in nuova dracma" in caso di necessità.

L'ex ministro ha aggiunto che il ricorso alle operazioni di hacker è stato necessario, dal momento che la troika aveva preso il controllo del Fisco all'interno del ministero delle finanze.

Il tutto si è poi concluso in un nulla di fatto.

"Quando il momento è arrivato, (Tsipras) ha deciso che era troppo difficile. Non so quando ha preso questa decisione. So solo che ho appreso (la notizia) esplicitamente la notte del referendum, ed è questo il motivo per cui ho presentato le mie dimissioni".

Nelle registrazioni si sente Varoufakis dire: "Credo che i cittadini greci ci avessero autorizzati a trattare in modo energetico e forte, al punto che, se non fossimo riusciti a raggiungere un accordo efficace, avremmo dovuto considerare l'eventualità di uscire" dall'euro.

(Lna)

fonte:http://www.wallstreetitalia.com/article/1821930/europa/hacker-fisco-e-troika-grecia-varoufakis-e-la-rivelazione-shock.aspx

A secret cell at the Greek finance ministry hacked into government computers and drew up elaborate plans for a system of parallel payments that could be switched from euros to the drachma at the "flick of a button".

The revelations have caused a political storm in Greece and confirm just how close the country came to drastic measures before premier Alexis Tsipras gave in to demands from Europe's creditor powers, acknowledging that his own cabinet would not support such a dangerous confrontation


fonte: http://www.telegraph.co.uk/finance/econ ... arges.html

Former Finance Minister Yanis Varoufakis has claimed that he was authorized by Alexis Tsipras last December to look into a parallel payment system that would operate using wiretapped tax registration numbers (AFMs) and could eventually work as a parallel banking system, Kathimerini has learned.

In a teleconference call with members of international hedge funds that was allegedly coordinated by former British Chancellor of the Exchequer Norman Lamont, Varoufakis claimed to have been given the okay by Tsipras last December – a month before general elections that brought SYRIZA to power – to plan a payment system that could operate in euros but which could be changed into drachmas “overnight” if necessary, Kathimerini understands.


fonte: http://www.ekathimerini.com/199945/arti ... ing-system
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 27/07/2015, 20:06

Molto serio e affidabile questo ex ministro che una volta defenestrato rivela quello che non avrebbe dovuto rivelare pur di rimanere sulla scena alla quale ha evidentemente preso gusto.

Non sono economista fino al punto di capire cosa sia una liquidità denominata in Euro.
Mi sa tanto di pagherei più che di pagherò.
Mi sa tanto di ennesima presa per i fondelli del popolo greco e dei creditori.

Almeno Tsipras è rimasto lì a prenderle e magari a combinare finalmente qualcosa di un po' più serio che un fondo in Euro convertibili in nuove dracme magari fresche di stampa e pronte a entrare sul mercato della carta riciclabile.

La Grecia continua a vantarsi dei suoi geni del passato e fa benissimo perché i geni del presente sono proprio 'na schifezza.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda trilogy il 27/07/2015, 20:24

pianogrande ha scritto:
Non sono economista fino al punto di capire cosa sia una liquidità denominata in Euro.
Mi sa tanto di pagherei più che di pagherò.
Mi sa tanto di ennesima presa per i fondelli del popolo greco ...


in pratica hai sul conto elettronico 1000 euro e devi pagare 10.000 di tasse. Con un click ti aggiungono i 9000 mancanti con moneta virtuale e paghi i 10.000. Viceversa se lo Stato deve pagare qualcuno. E tutti sono felici e contenti. E' il progetto che aveva postato tempo fa flaviomob della moneta parallela.
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