La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Altro che renne ed orologi a cucù: top 10 innovazione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Altro che renne ed orologi a cucù: top 10 innovazione

Messaggioda franz il 18/07/2015, 10:51

Technological innovation is the key to a competitive and growing economy, unlocking major productivity gains and allowing companies to move towards higher value-added activities.

The World Economic Forum’s annual Global Competitiveness Report evaluates 144 of the world’s economies on various measures of innovation – including the quality of scientific research institutions and spending on R&D – to produce an overall global ranking.

https://agenda.weforum.org/wp-content/u ... _Image.png

Finland emerges as the most innovative country in the world, with Switzerland coming a close second. Three other European nations are in the top 10 – Germany, Sweden and the Netherlands.

Asian nations are also prominent, with Japan, Singapore and Taiwan all taking top spots. Israel and the United States complete the top 10.

If you’d like to learn more, read 10 ways countries can improve their competitiveness and What is government’s role in sparking innovation?

To keep up with the Agenda subscribe to our weekly newsletter.

Author: Paul Muggeridge is Head of Content at Formative Content.

https://agenda.weforum.org/2015/07/thes ... ign=buffer
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Altro che renne ed orologi a cucù: top 10 innovazione

Messaggioda franz il 18/07/2015, 10:52

...

e qualcuno pensa di far tornare i cervelli in Italia con uno sconto del 30% sull'imponibile fiscale per 5 anni

...

:lol:
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Altro che renne ed orologi a cucù: top 10 innovazione

Messaggioda mariok il 20/07/2015, 18:01

La tragedia del nostro paese è che i dati sembrano confermare la sensazione che si ha nella vita di ogni giorno: il nostro trend (a parte i pochi casi di eccellenza) va in direzione esattamente opposta.

La qualità sacrificata sull'altare della crisi. E ora le imprese italiane non sanno più innovare

In Italia le imprese hanno tagliato i posti di alto livello e ora affrontano le nuove sfide senza forza innovativa

di MAURIZIO RICCI

20 luglio 2015

Le frasi sono ormai così scontate che l'occhio ci scivola sopra, tentando di combattere la noia. "A lungo termine, la prosperità di una nazione è strettamente legata alle competenze della sua popolazione, ovvero al suo capitale di conoscenze " sentenzia il ponderoso studio preparato per l'Ifo, uno dei più autorevoli think-tank tedeschi. E chi oserebbe mai proclamare il contrario? Un'inchiesta dell'Economist rivela che, secondo il 51 per cento dei manager, un deficit di competenze zavorra i risultati delle loro aziende. E non ci avevano pensato? E' su questa base che il Cedefop, un istituto di ricerca della Ue, fa l'oroscopo all'occupazione italiana. A breve, il 22 per cento delle possibilità di lavoro sarà riservato a professionisti e tecnici: ingegneri, esperti della salute o della finanza. Parlano i numeri: gli occupati ad alta qualificazione erano il 15,6 per cento del totale nel 2005. Salteranno al 30,8 per cento nel 2025: quasi uno su tre, invece di uno su sei. Per chi, quanto a competenze, sta un po' peggio, ma ancora se la cava, terrà botta: 43 per cento dell'occupazione nel 2005, 47 per cento previsto per vent'anni dopo.

Per i non qualificati è la decimazione: quattro lavoratori su dieci, nel 2005, non avevano uno straccio di titolo da esibire, ma lavoravano lo stesso. Nel 2025, saranno quasi una rarità: due su dieci. Dunque, il messaggio è chiaro: ragazzi, studiate, preparatevi, il computer sempre sottobraccio, il vostro settore esplorato in profondità, ma capacità di saltare da un ramo all'altro, perché così si innova, si inventa, si spiazza la concorrenza. Eccetera.

Peccato che, di tutto questo, nessuno sembra aver informato gli imprenditori italiani, sui quali le parole dell'Ifo, dell'Economist , le previsioni del Cedefop sembrano scivolare come acqua sulla pietra. Se il futuro del paese è nell'innovazione, nel capitale di conoscenze, nella knowledge economy, i datori di lavoro italiano hanno disertato. Peggio, si sono sparati sui piedi e su quelli del paese. Altro che Silicon Valley. I dati, infatti (quelli veri, non le proiezioni) dicono che, da anni, stanno tagliando selvaggiamente i posti di lavoro qualificati, a favore di quelli che richiedono solo medie o basse competenze. Il monitoraggio del mercato del lavoro, condotto ogni anno dall'Isfol, ci rivela, infatti, che, fra il 2007 e il 2012, il sistema economico italiano ha distrutto 379 mila posti di lavoro.

Immagine

fonte: ISFOL

Un'amputazione dolorosa, dovuta ad una delle crisi più severe degli ultimi decenni. Ma che non è scesa a pioggia, in modo uniforme, nelle fabbriche e negli uffici: gli imprenditori non hanno solo licenziato. Al contrario, è stata una decimazione accuratamente mirata, fatta apposta - alla faccia del Cedefop - per far fuori i migliori e premiare i mediocri (in termini di competenze e qualità professionali). I lavoratori considerati mediamente qualificati (i geometri, intesi come opposti agli ingegneri) sono infatti aumentati in modo considerevole: ne sono stati assunti 645 mila. E le aziende hanno anche rastrellato manovali e generici, i lavoratori a bassa qualifica: 369 mila in più. E il taglio? E' avvenuto tutto più in alto, vicino alla testa. Nelle aziende e nelle imprese italiane, dopo cinque anni di crisi, ci sono 1 milione 393 mila occupati ad alta qualifica (gli ingegneri) in meno. In pratica, dei lavoratori baciati in fronte (nel mondo) dalla new economy, uno su sei, in Italia, ha perso, invece, il posto e la busta paga. La crisi ha determinato una mattanza. Gli imprenditori hanno deciso chi sacrificare.

Immagine

fonte: Cedefop

Per una ripresa economica già fragile, l'insidia di cui ci riferisce l'Isfol è nuova e devastante, perché sembra escludere il paese dal modello di sviluppo abbracciato dal resto delle economie competitive. Nel 2007, i giovani che occupavano un posto ad alto profilo professionale erano il 33,8 per cento. Cinque anni dopo, il 28,8 per cento, cinque punti in meno, uno l'anno. E per chi aveva più di 34 anni, la riduzione è stata anche più secca: da più del 43 a meno del 37 per cento. Sono stati, insomma, gli anni della cacciata degli ingegneri? Non esattamente. I dati non consentono di capire in quanti casi è stato licenziato un ingegnere e, al suo posto, è stato assunto un geometra. Secondo Guido Baronio, che ha curato il monitoraggio dell'Isfol, "il fenomeno più comune è stato, probabilmente, un altro: il licenziamento dell'ingegnere e la sua riassunzione con la qualifica di geometra. O, ancora più frequente, la sostituzione di un ingegnere che se ne va con qualcuno, inquadrato in una qualifica più bassa". Sta esplodendo, infatti, in Italia, il problema dei "sovraeducati". Le aziende richiedono qualifiche altissime per un'assunzione, a prescindere dalla posizione che deve essere occupata. Ovvero, un laureato trova lavoro con meno difficoltà di un diplomato, ma bisogna capire a fare che. Il caso più noto è la Fiat che, per lo stabilimento di Melfi, richiedeva ai candidati la laurea o un diploma con una votazione molto alta, anche se poi li sistemava alla catena di montaggio. Ma il fenomeno è diffusissimo: secondo i dati dell'Isfol, nel 2007 i laureati che occupavano un posto di lavoro che non avrebbe richiesto una laurea erano il 14,2 per cento del totale. Nel 2012, erano saliti quasi al 20 per cento.

Immagine

fonte: elaborazioni ISFOL su dati ISTAT RCFL, media 2007-2012

Non è la stessa cosa assumere un ingegnere per fargli fare un lavoro da ingegnere e assumere un ingegnere, per fargli fare un lavoro da geometra. Quello che interessa agli imprenditori è che, nel secondo caso, la busta paga è più bassa. Ma cambiano anche gli spazi professionali, i margini di autonomia decisionale, le responsabilità, il contributo che il lavoratore può portare. La spia di quanto avviene davvero nelle fabbriche e negli uffici la dà un dato dell'Ocse. Solo il 3 per cento dei giovani italiani non usa il computer a casa o in vacanza. Ma più della metà, in ufficio, un computer non lo vede neanche. In altre parole, nelle aziende italiane si stanno restringendo non solo le buste paga, ma anche mansioni e competenze. Il risultato è allontanare il paese dalla prospettiva di una ripresa vivace e sostenuta. "La crisi - dice Baronio - non agisce in maniera neutrale, ma impoverisce il contenuto professionale dell'occupazione e, in ultima analisi, deprime ulteriormente la competitività del sistema produttivo nazionale ". Del resto, all'estero si sono mossi in modo assolutamente opposto, nonostante la crisi. Il 33 per cento degli occupati italiani, nel 2012, fra giovani e adulti, aveva un posto ad alto profilo professionale. In Francia, Olanda, Inghilterra, Danimarca, Svezia, siamo oltre il 45 per cento. E, negli anni della crisi, mentre in Italia la loro quota precipitava del 15 per cento, in quei paesi aumentava, anche del 10 per cento. E' aumentata, sia pur di poco, anche in Spagna.

Immagine


Magari è vero, come fanno capire alla Fiat, che paradossi apparenti, come gli ingegneri alla catena di montaggio di Melfi, sono solo temporanei, percorsi sperimentali di apprendistato. Ma, in termini generali, i dati dicono il contrario. Fra il 2006 e il 2007, i laureati che trovavano, dopo il periodo iniziale successivo all'assunzione, una collocazione coerente con la loro qualificazione professionale erano poco più di uno su sei. Fra il 2011 e il 2012 ci è riuscito solo uno su venti. Gli altri sono rimasti intrappolati.

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... /?ref=fbpr
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: Altro che renne ed orologi a cucù: top 10 innovazione

Messaggioda pianogrande il 20/07/2015, 19:37

Un aspetto della mia vita di lavoro mi è rimasto ben impresso, da questo punto di vista.
La carriera dei tecnici era limitata alle categorie impiegatizie (poi anche quadri).
Se si accedeva ai livelli superiori si cambiava completamente mestiere.

Quindi, un tecnico magari in gamba e meritevole non avrebbe mai avuto un gran stipendio se non andando a fare altro.

L'aspetto gestionale ha sempre reso molto di più di quello tecnico.

Anche in realtà tecnicamente (direi anche scientificamente) molto impegnative.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Altro che renne ed orologi a cucù: top 10 innovazione

Messaggioda trilogy il 20/07/2015, 20:30

mariok ha scritto:La tragedia del nostro paese è che i dati sembrano confermare la sensazione che si ha nella vita di ogni giorno: il nostro trend (a parte i pochi casi di eccellenza) va in direzione esattamente opposta.

La qualità sacrificata sull'altare della crisi. E ora le imprese italiane non sanno più innovare

In Italia le imprese hanno tagliato i posti di alto livello e ora affrontano le nuove sfide senza forza innovativa

di MAURIZIO RICCI

20 luglio 2015

[..]Secondo Guido Baronio, che ha curato il monitoraggio dell'Isfol, "il fenomeno più comune è stato, probabilmente, un altro: il licenziamento dell'ingegnere e la sua riassunzione con la qualifica di geometra. O, ancora più frequente, la sostituzione di un ingegnere che se ne va con qualcuno, inquadrato in una qualifica più bassa". Sta esplodendo, infatti, in Italia, il problema dei "sovraeducati". Le aziende richiedono qualifiche altissime per un'assunzione, a prescindere dalla posizione che deve essere occupata. Ovvero, un laureato trova lavoro con meno difficoltà di un diplomato, ma bisogna capire a fare che.[..]


Questa è sostanzialmente la realtà. Nel settore privato assumono persone con competenze molto elevate, ma li inquadrano su livelli più bassi. C'è anche una parte dei lavoratori che rifiuta l'inquadramento o la promozione a dirigente perchè è più facile essere licenziati. Anche in un settore un tempo privilegiato come quello bancario, oggi puoi trovare direttori di filiale con stipendi che sono dal 30 al 50% più bassi di uno che dirige un inutile ufficietto pubblico sepolto in un ministero.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Altro che renne ed orologi a cucù: top 10 innovazione

Messaggioda trilogy il 21/07/2015, 9:12

Comunque dei paesi al vertice dell'innovazione il paese più interessante rimane la Finlandia. Nella loro politica sono di un pragmatismo, semplicità, sconcertanti. Un po' tutta la cultura del paese è indirizzata a risolvere problemi "problem solving" e questo produce innovazione. Da noi, al contrario, l'apparato statale è focalizzato sul creare problemi.

Devono scrivere un piano strategico per il paese? In poche pagine sintetizzano gli obiettivi, i tempi di realizzazione, chi fa che cosa, le risorse da investire. Il loro piano strategico per la bioeconomia è un esempio (17 pagine) :mrgreen:
http://www.tem.fi/files/40366/The_Finni ... rategy.pdf
In Italia avremmo uno sproloquio di centinaia di pagine, risorse incerte, obiettivi, responsabilità e tempi di realizzazione fumosi.

Un altro caso è il test ocse pisa per la valutazione dell'apprendimento degli studenti. In Italia polemiche ideologiche, boicottaggi dei test. In Finlandia si sono semplicemente chiesti: come possiamo fare perchè i nostri strudenti abbiamo ottimi risultati nel test? Ed hanno modificato e adattato i programmi scolastici ai test. Il risultato è che sono ai vertici delle graduatorie un po' in tutte discipline. :mrgreen:
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 13 ospiti