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Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 15/07/2015, 10:53

flaviomob ha scritto:Ma i nostri "moralisti" di stampo renziano non hanno nulla da dire sul debito italiano, che cresce di 5 miliardi al mese? di 24 miliardi nel solo mese di maggio? che si trova alla cifra record di 2.218 miliardi? che ha crescita quadrupla rispetto al governo Monti (e paragonabile solo al primo governo Berlusconi, guarda caso)? +3,9% in un solo anno!

Andiamo a friggere wurstel al Colosseo dopo che lo vendiamo (gratis) a Schauble?


Tantissimo da dire.
Credo ci sia in giro sempre meno "stampo renziano".
Quel debito fa paura e comincia a fare paura anche Renzi anche se in confronto a quello che di fronte a uno spread oltre il 500 sorrideva a 32 denti, Renzi sorride solo con 2.
Ma questo cosa c'entra con le considerazioni sulla Grecia?
Significa forse che, allora, la Grecia ha ragione?
Significa solo che se la Grecia va malissimo anche con l'Italia c'è poco da scherzare.
Non vale raccogliere il fattore comune per semplificare.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 15/07/2015, 12:24

Il debito va messo anche il relazione alla nazione.
L'Italia ha grandi risorse, umane e produttive, anche se sta delapidandole (chiusura aziende e fuga di molti italiani).
Ma rimane il fatto che l'Italia è una nazione manifatturiera, una delle poche rimaste.
Se si riesce a farla ripartire, non sono i 5 miliardi ad essere il problema.
Se la germania avesse lo stesso debito dell'Italia, avrebbe meno problemi di credibiltà dell'Italia.

La grecia invece produce poco o nulla ed ha sprecato i tanti soldi ricevuto o per cattedrali nel deserto (Olimpiadi di Atene) invece di usarli per veri investimenti strutturali.

In ogni caso Renzi farebbe bene a non dormire sugli allori e fare anche le riforme che snelliscono la pubblica amministrazione, abbattono la burocrazia e la corruzione. Insomma quella spending review che pero' si scopre essere invisa a chi quei soldi riceve (partecipate pubbliche, sprechi che creano grasso che cola per chi ci campa) .... e non sono tutti di centro destra ...
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 15:18

L'Italia non può crescere dello zerovirgola e poi avere un debito che si incrementa quasi del 4% l'anno. Non prendiamoci per il culo. Renzi è un disastro, ha fallito su tutti i fronti.


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mariok il 15/07/2015, 15:21

Sembra che l'Fmi si rifiuti di partecipare al terzo salvataggio della Grecia in quanto ritiene (giustamente) che, senza una ristrutturazione, il suo debito sia insostenibile (pare arriverebbe al 200% del Pil).

Ma siamo sicuri che la proposta del falco Wolfgang Schaeuble (che ha ripreso l'idea di far emettere dei "pagherò" alla Grecia) sia tanto campata in aria?
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mariok il 15/07/2015, 15:25

L'Italia non può crescere dello zerovirgola e poi avere un debito che si incrementa quasi del 4% l'anno. Non prendiamoci per il culo. Renzi è un disastro, ha fallito su tutti i fronti.


Ma come, ora viene accusato di scarsa austerità? Se la critica venisse da Franz la capirei, ma detta da chi sostiene politiche di espansione del debito mi sembra un tantino strumentale.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 16:10

Il debito si espande - cum grano salis - con misure anticicliche (lo ha fatto anche la Germania), non per elargire prebende come gli 80 euro (che non vanno assolutamente ai poveri) o rinunciando a combattere la corruzione (del resto ha governo e partito pieni di corrotti tra le proprie fila, come ha evidenziato anche il caso di Vado Ligure citato oggi sul Fatto) e facendo condoni mascherati.


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 15/07/2015, 21:09

1) Si espande? Sicuro?
2) Ma se la crisi dura 7 anni, quanto durano le misure anticicliche?
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 15/07/2015, 21:56

Chiedilo agli USA che dalla crisi sono usciti... ;)


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 16/07/2015, 8:30

flaviomob ha scritto:Chiedilo agli USA che dalla crisi sono usciti... ;)

Non hanno certo aumentato la spesa pubblica.
E' diminuita ... https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 16/07/2015, 9:13

Sì ma hanno stampato dollari, e tanti, per uscirne. ;)

E hanno AUMENTATO il debito pubblico

https://www.google.com/publicdata/explo ... &ind=false


--

Perfino Paolo Savona, ministro del governo Ciampi, attacca aspramente la Germania:

http://www.vita.it/it/article/2015/07/1 ... le/135908/

Paolo Savona: «La Germania è il vero Paese inaffidabile»
di Lorenzo Maria Alvaro 13 luglio 2015

L'economista non usa mezzi termini: «L'Italia prepari un piano B per l’uscita dall’Euro. Se dovessimo essere colti impreparati sarebbe veramente un dramma. La Germania si è autoproclamata come “paese d’ordine dell’Europa” e ha usato la Grecia per riaffermare questo ruolo»

Non usa mezzi termini il noto economista Paolo Savona, già ministro dell’Industria nel governo Ciampi e autore per Rubbettino del discusso pamphlet “J’accuse. Il dramma italiano di un’ennesima occasione perduta” (pp. 84, in questi giorni in libreria): «La Germania ha dichiarato che ha perso la fiducia nella Grecia di Tsipras. Questa dichiarazione fa perdere definitivamente fiducia nella Germania di Schäuble o, più esattamente, conferma che la Germania non è partner affidabile nella costruzione dell’Europa unita».

Secondo Savona, proprio Schäuble (e non la Merkel), è in ultima istanza responsabile della vicenda. «La mia insistenza nel non attribuire alla Merkel la responsabilità della vicenda è dovuta alla conoscenza delle vicende dei Cristiano Democratici tedeschi che vide Schäuble, delfino del prestigioso Cancelliere Khol con il quale restò coinvolto negli scandali finanziari del Partito, sorpassato dalla Merkel. Egli è stato protagonista della riunificazione tedesca e, nel corso di questa storica operazione, Schäuble fu oggetto di un vile attentato che lo privò dell’uso delle gambe costringendolo su una carrozzella. Alla sua ambizione personale ha perciò aggiunto il diritto a un compenso, quello di essere nominato Cancelliere; la crisi greca è l’occasione che gli è stata offerta di cavalcare il 70% dei tedeschi contrari ad assistere la Grecia e favorevoli a gestire l’euro in modo diverso dal marco tedesco. Ho già avvertito che questo è uno dei cardini del Piano Funk, ministro dell’economia nazista, che suscitò le preoccupazioni dell’Ambasciatore italiano a Berlino che avvertì Mussolini dei rischi insiti nel progetto. Ma il punto principale del Piano è l’auto proclamazione della Germania come “paese d’ordine dell’Europa”. La crisi greca – e soprattutto il risvolto del referendum che ha rivelato l’allergia di un popolo alla democrazia “degli altri” – è stata un’ottima occasione per confermare questo punto. Gli altri sono avvertiti e tra questi c’è ovviamente l’Italia di cui è noto che i tedeschi non si fidano per le passate esperienze. I conti perciò vanno pareggiati e spetta alla parte sana dei tedeschi dirci che così non è. Io ho perso fiducia in loro».

Il Piano B
«Se l’Italia non l’ha già fatto, è giunto il momento d’avere pronto un Piano B – di fine dell’euro o di uscita dallo stesso – che dal 12 maggio 2011 ho insistentemente richiesto di approntare. Gli accordi costruiti male o firmati da paesi con intenti egemoni non hanno lunga vita. Se dovessimo essere colti impreparati all’evento, sarebbe veramente un dramma. Il sottotitolo del mio pamphlet J’accuse (Rubbettino Editore), in libreria da pochi giorni, è Il dramma italiano di un’ennesima occasione perduta. Sembrerebbe una protesta generale, ma il dramma ha un contenuto specifico: non aver approfittato della bonanza monetaria e dei tassi quasi nulli per sistemare il nostro debito sulla base delle proposte dettagliate avanzate con i colleghi Michele Fratianni e Antonio Rinaldi. Uno dei punti principali di questa proposta è la confluenza del patrimonio dello Stato in un Fondo simile a quello richiesto dall’Eurogruppo alla Grecia, gestito da persona autorevole (ci siamo spinti fino a indicare Enrico Bondi), nel quale far confluire il patrimonio dello Stato senza alienarlo, ponendolo a garanzia del rimborso di un debito pubblico con scadenze più lunghe delle attuali (abbiamo indicato 7 anni, ma possono essere di più), offrendo un rendimento pari all’inflazione più 0,20% dell’eventuale tasso di crescita del PIL (visto che la Commissione e Renzi dicono che la crisi è superata e la ripresa è in atto). Stiamo invece svendendo il patrimonio pubblico per finanziare spese correnti dello Stato centrale e periferico scavando una fossa ulteriore per far cadere il nostro debito pubblico. Questa è la vera occasione perduta. L’alto debito pubblico italiano è la chiave di ricatto dell’Europa per indurci a “fare le riforme” e permettere che al potere in Italia restino coloro che hanno propiziato e perpetuato questa condizione di sudditanza internazionale per stare al Governo».

vedi anche:

http://www.vita.it/it/article/2015/07/1 ... le/135900/

Wolfgang Schäuble, intelligente brillante e idiota morale


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