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Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per il pa

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Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per il pa

Messaggioda gabriele il 24/06/2015, 19:00

Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per il passato
La Consulta accoglie la tesi dell'Avvocatura dello Stato secondo cui l'articolo 81 della Costituzione "assicura l'equilibrio fra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico". La norma non sarà retroattiva

MILANO - La Corte costituzionale salva i conti dello Stato. Per la Consulta, infatti, "è illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi della Pubblica amministrazione, ma non per il passato". Gli effetti della decisione saranno efficaci solo dalla dati di pubblicazione della sentenza. I giudici hanno quindi, in qualche modo, accolto la memoria dell'Avvocatura dello Stato secondo cui "l'onere" della "contrattazione di livello nazionale, per il periodo 2010-2015, relativo a tutto il personale pubblico, non potrebbe essere inferiore a 35 miliardi", con "effetto strutturale di circa 13 miliardi" annui dal 2016. Una bomba che avrebbe rischiato di far esplodere i conti pubblici. Soprattutto poche settimane dopo che la stessa Corte aveva messo "fuorilegge" lo stop alla perequazione delle pensioni sbloccando gli adeguamenti rimasti fermi.

"Stiamo aspettando l'ufficialità, ma è questione di tempo. La Corte ha cancellato un'ingiustizia nei confronti dei lavoratori pubblici. E' una piccola vittoria, ma per noi è anche un momento di commozione" dice Massimo Battaglia, segretario generale di Confsal-Unsa promotore del ricorso contro la norma. "I giudici - prosegue Battaglia - hanno riconosciuto che l'eccezionalità ha un termine e questo termine finisce adesso. Di certo non manderemo in rovina i conti dello Stato". D'altra parte senza la rivalutazione del passato, l'impatto calcolato dal sindacato per il 2015 è di circa 600 milioni, ma il costo strutturale - tolti gli oneri di cassa - non dovrebbe superare i 300 milioni, mentre dal 2016 l'aggravio netto sui conti pubblici dovrebbe essere di circa 900 milioni.

La situazione era comunque delicata perché i contratti dei dipendenti pubblici sono bloccati dal 2010 e l'adeguamento sarebbe dovuto ripartire nel 2017, ma sul costo dell'operazione c'è parecchia incertezza. In termini di retribuzioni, il congelamento scattato cinque anni è costato già oltre 600 euro, ma l'ultima rilevazione dell'Istat in materia si ferma alla fine del 2013: il conto rischia quindi di essere ancora più salato. D'altra parte, l'alleggerimento della busta paga si spiega sia con il congelamento dei rinnovi contrattuali e lo stop alle maturazioni stipendiali, come gli scatti, sia con il freno al turnover.

"Il governo non perda tempo, ci convochi subito per il rinnovo dei contratti" dice il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: nel settore pubblico ci sono circa 3 milioni di dipendenti in attesa di rinnovo. La trattativa, però, era congelata dai vincoli di leggi.

Tornando alla sentenza, l'avvocato dello Stato chiedeva alla Corte costituzionale di considerare l'impatto economico della contrattazione: "Di tali effetti non si può non tenere conto a seguito della riforma costituzionale" che "ha riscritto l'art. 81 Cost, a partire dalla disposizione del nuovo comma 1, secondo la quale lo Stato assicura l'equilibrio fra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico".

Inoltre l'Avvocatura nella parte iniziale della memoria precisava come "in ogni caso le prerogative sindacali risultano salvaguardate e si sono estrinsecate, tra l'altro, nella partecipazione all'attività negoziale per la stipulazione dei contratti integrativi (Ccni), sia pure entro i limiti finanziari normativamente previsti" e "di contratti quadro". Poi, aggiunge, è rimasta in piedi la possibilità "di dar luogo alle procedure relative ai contratti collettivi nazionali, sia pure per la sola parte normativa". Insomma, evidenzia, ciò dimostra come "un'intensa attività contrattuale sia stata svolta, anche in pendenza del nuovo complesso normativo, ed abbia riguardato sia la contrattazione integrativa che quella nazionale".

http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... ref=HREA-1

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e i sindacati fino ad ora dov'erano? :evil:
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda mariok il 24/06/2015, 19:07

Sinceramente questa sentenza non la capisco. In quale articolo della costituzione sta scritto che ai dipendenti statali vanno adeguati gli stipendi al costo della vita?

Come si dice in questi casi, aspettiamo le motivazioni e speriamo che siano scritte in un italiano comprensibile. :cry:
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda trilogy il 24/06/2015, 19:15

GLI STATALI GUADAGNANO 2 MILA EURO IN PIU’ DEI DIPENDENTI PRIVATI

Sebbene abbiano gli stipendi bloccati dal 2011, gli statali guadagnano quasi 2 mila euro all’anno in più rispetto ai dipendenti privati. A fare i conti ci ha pensato l’Ufficio studi della CGIA che ha messo a confronto le retribuzioni medie lorde dei dipendenti pubblici con quelle dei privati. Risultato ? Se nel 2014 i primi hanno portato a casa mediamente 34.286 euro, i secondi, invece, 32.315 euro. Negli ultimi venti anni (1995-2014) sia gli stipendi degli uni sia quelli degli altri sono aumentati di quasi il 70 per cento, anche se tra il 1995 e il 2010 l’incremento nel privato è stato del 58,9 per cento, mentre nel pubblico la crescita è stata del 70,8 per cento.

“Pur avendo contribuito a ridurre la spesa – dichiara il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – il blocco degli stipendi adottato in questi anni ha penalizzato soprattutto le soglie retributive più basse. Negli ultimi 20 anni, infatti, queste ultime sono cresciute molto meno dei livelli retributivi medio alti, senza che ciò abbia avuto degli effetti positivi sulla produttività e sull’ efficienza dei dirigenti e degli alti funzionari pubblici”.

Nel pubblico le retribuzioni più ricche sono pagate tra gli enti previdenziali (Inps ed Inail): nel 2014 il dato medio lordo è stato pari a 44.199 euro. Di seguito troviamo i dipendenti delle Amministrazioni locali (Comuni, Province e Regioni), con 35.651 e gli statali (occupati nelle Amministrazioni centrali) che ricevono mediamente 33.003 euro lordi all’anno.

Pur essendo misurati in Ula (Unità di lavoro), nel 2014 il settore privato preso in esame è risultato essere 3 volte più numeroso di quello pubblico. Se nelle aziende a conduzione privata trovano lavoro 9.484.000 occupati, nel pubblico gli “stipendiati” sono 3.334.000: questi ultimi sono in calo del 6,1 per cento rispetto al 1995.

Nota:

la CGIA sottolinea che le metodologie per il confronto dei salari pubblici con quelli privati sono molteplici, ma l’approccio più corretto appare quello del raffronto delle retribuzioni di fatto, piuttosto che valutare gli indici relativi agli incrementi contrattuali. Come è stato indicato dal Presidente dell’Istat nell’audizione presso la commissione “Programmazione economica, bilancio” al Senato della Repubblica (10 giugno 2010), la dinamica delle retribuzioni di fatto, rappresenta proprio l’analisi più puntuale per un confronto tra retribuzioni del settore pubblico e privato (considerando la retribuzione media lorda per unità di lavoro dipendente stimata nell’ambito dei conti economici nazionali).

Per il settore privato si è fatto riferimento ai dati Istat di contabilità nazionale (marzo 2015), mentre per il settore pubblico alla pubblicazione Istat dell’11 maggio 2015: “Sintesi dei conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche”.

fonte: http://www.cgiamestre.com/2015/06/gli-s ... i-privati/
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda gabriele il 24/06/2015, 20:26

trilogy ha scritto:GLI STATALI GUADAGNANO 2 MILA EURO IN PIU’ DEI DIPENDENTI PRIVATI

[b]Sebbene abbiano gli stipendi bloccati dal 2011,


dal 2010...

che è? una guerra fra poveri?
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda trilogy il 24/06/2015, 23:11

gabriele ha scritto: che è? una guerra fra poveri?


Il confronto che fa quella ricerca mette semplicemente in evidenza che il paese non è cresciuto per anni e le retribuzioni sono ferme per tutti sia nel settore privato che nel settore pubblico. Con buona pace della corte costituzionale.
Con la differenza che nel settore privato si sono persi per fallimenti e licenziamenti centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Poi lo Stato fa presto ad aumentare gli stipendi: aumenta le tasse e paga i maggiori costi. Le imprese per aumentare gli stipendi devono aumentare produttività e fatturato e se non ci riescono chiudono o licenziano.
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda pianogrande il 25/06/2015, 2:11

Che cosa c'entra la corte costituzionale, a questo punto, mi sembra la domanda più importante.

La seconda domanda, per quanto pericolosa, sulla retroattività.
Se mi hanno sottratto soldi illegalmete perché non dovrebbero restituirmeli?

Ultima affermazione, di principio.
I sindacati è perfettamente inutile che chiedano incontri al governo.
Tratteranno direttamente con la corte costituzionale.
Il problema è che adesso è impegnatissima a dirimere spinosissime questioni di posti auto in qualche centinaio di condomini.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda franz il 25/06/2015, 8:51

trilogy ha scritto:Negli ultimi venti anni (1995-2014) sia gli stipendi degli uni sia quelli degli altri sono aumentati di quasi il 70 per cento, anche se tra il 1995 e il 2010 l’incremento nel privato è stato del 58,9 per cento, mentre nel pubblico la crescita è stata del 70,8 per cento.

In effetti ricordo benissimo che il boom degli incrementi salariali nel settore pubblico si ebbe durante il governo berlusconi II (in carica dall'11 giugno 2001 al 23 aprile 2005). I pratica quel governo convertì i guadagni derivanti dall'abbassamento dei tassi di interesse dovuti all'ingresso dell'euro, in spesa pubblica ed aumenti salariali. La spesa pubblica totale durante quella legislatura crebbe di un punto di PIL malgrado il crollo del costo del debito. Vero che erano anche anni di crescita e quindi il rapporti debito pil ed il deficit furono tenuti sotto controllo. Allora si disse che era un regalo che Berlusconi doveva a Fini (gran parte della PA laziale è o era in quota AN).
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda gabriele il 25/06/2015, 11:19

trilogy ha scritto:Il confronto che fa quella ricerca mette semplicemente in evidenza che il paese non è cresciuto per anni e le retribuzioni sono ferme per tutti sia nel settore privato che nel settore pubblico. Con buona pace della corte costituzionale.
Con la differenza che nel settore privato si sono persi per fallimenti e licenziamenti centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Poi lo Stato fa presto ad aumentare gli stipendi: aumenta le tasse e paga i maggiori costi. Le imprese per aumentare gli stipendi devono aumentare produttività e fatturato e se non ci riescono chiudono o licenziano.


Ripeto: che è? una guerra tra poveri?

Per i dipendenti che non sono dirigenti si parla di briciole di differenza. Alcune volte neanche quelle.

Si sa che nel pubblico c'è una maggiore protezione e più diritti. Nel privato si sa che invece si può far carriera o magari contrattare aumenti di stipendio direttamente col titolare.
Il punto cruciale è che in generale ogni dipendente italiano, pubblico o privato, per il costo della vita attuale prende pochissimo, soprattutto in relazione agli omologhi del nord Europa.

(momento demagogia/populismo) Personalmente non conosco una sola coppia di amici in cui uno solo dei due lavora. Come non conosco una sola coppia che ha figli e che non "obbliga" i nonni ad accudire i figli fuori dagli orari scolastici tutti i santi giorni.
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda Robyn il 25/06/2015, 22:31

Le retribuzioni dei dipendenti pubblici e privati vanno adeguate all'inflazione in base all'articolo che espressamente dice che il lavoratore"inteso in senso estensivo sia pubblico che privato"ha diritto ad una retribuzione sufficente "relazionata anche al merito" che assicuri un'esistenza libera per sè e la sua famiglia.In linea teorica se i dipendenti pubblici hanno l'adeguamento al'inflazione non dovrebbe cambiare niente per le finanze pubbliche perche se aumenta l'inflazione aumentano anche le entrate.Il problema però è che i dipendenti pubblici hanno avuto aumenti di retribuzione ingiustificati rispetto a quelli privati e l'adeguamento non può che favorire il dislivello retributivo fra dipendenti pubblici e privati e l'aumento della spesa con conseguenze negative per quel che riguarda il soddisfacimento di altri bisogni sociali pensiamo per esempio,in analogia,alla previdenza che assorbe troppo e non dà risorse per le altre prestazioni sociali rmg,edilizia pubblica,assegni familiari,bonus bebè
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Re: Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per i

Messaggioda franz il 26/06/2015, 8:45

gabriele ha scritto:Il punto cruciale è che in generale ogni dipendente italiano, pubblico o privato, per il costo della vita attuale prende pochissimo, soprattutto in relazione agli omologhi del nord Europa.

Corretto, la vita in Italia (soprattutto al Nord) costa tantissimo. Direi un 25-30% in piu' che in Germania e Francia.
Ma c'è anche un altro punto cruciale che è quello della produttività, che in Italia non cresce piu' al pari degli altri da circa 15-20 anni. E non si possono avere salari piu' alti del valore aggiunto prodotto, naturalmente. Quindi se stanga la produttività, ristagnano anche i salari. Soprattutto nel settore privato.
Nel pubblico invece è difficile calcolare la produttività per cui gli stipendi sono piu' che altro una variabile indipendente calcolata a livello politico. In ogni caso se la produttività nel privato è bassa e stagnante, non c'è trippa per i gatti nemmeno per il settore pubblico, che viene alimentato unicamente con tasse prelevate dal settore privato. Tasse alte, come sappiamo, perché alte sono le spese.

Ma le tasse ormai lo sanno tutti si traslano. Quando compri il pane, le banane, i vestiti, quando paghi l'affitto, compri un divano, dentro ci sono le tasse che il privato paga e quindi scarica sui prezzi. Tasse alte, prezzi alti per tutti, lavoratori pubblici e privati. E siamo tornati all'inizio: il cerchio si chiude. Guerra tra poveri? No, io piu' che altro inizio a pensare che potrebbe anche essere una guerra tra stupidi.
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