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Blitz del governo, Giubileo commissariato

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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda pianogrande il 22/06/2015, 11:04

flaviomob ha scritto:Ognuno si "affeziona" ai personaggi in cui si identifica, o in cui trova una parte in cui identificarsi.

Tipicamente italiano è il bisogno di un capo, un caro leader, un conduttore: eppure le leggi le fa, o dovrebbe farle, il parlamento.

Ricordo quando fu eletto segretario il Nostro quanti ex democristiani festeggiavano sostenendo "siamo tornati", "siamo i più forti". Rottamare, asfaltare, far fuori i gufi. Obiettivi e risultati si riassumono in queste poche parole.


Il bisogno di un leader non mi risulta sia "tipicamente italiano".
Chissà perché non esistono aziende senza una struttura gerarchica ma si pretende che in politica non comandi nessuno.
La verità è che questa pretesa viene sempre avanzata da quelli che non comandano.
Non posso comandare io?
Allora, non può comandare nessuno.
Tutto questo in nome della democrazia che ne riceve un danno enorme.

Quanto alle leggi, se nessuno le fa, finiscono per farsi da sole e quella è una forma di democrazia che non auguro a nessuno.

In pratica, dove non comanda nessuno comandano il caos e la prepotenza.

Se è questa l'aspirazione di certi democratici, non la condivido anzi la avverso con tutte le mie forze.
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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda flaviomob il 22/06/2015, 11:30

Le leggi dovrebbe farle il parlamento.

In Italia tra decreti legge, decreti legislativi, deleghe al governo, siamo davvero al mondo sottosopra, al governo delle oligarchie. E chi non si adegua viene fatto fuori: questa è la rottamazione di Renzi.

Mi ripeto: i "leader" più longevi che abbiamo avuto sono stati dei farabutti: Mussolini, Andreotti, Craxi (record di governo), Berlusconi (nuovo record di governo). Molto meglio avere un buon controllo sulla propria auto che un motore da 200 all'ora, per sfracellarsi di nuovo contro il prossimo muro.


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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda pianogrande il 22/06/2015, 11:45

Questo giochino degli equivoci non porta molto lontano.
E' chiaro che ci si augura un buon leader.
Non mi sarei mai sognato di augurare all'Italia un nuovo Mussolini o giù di lì.
Non credevo ci fosse bisogno di precisarlo ma tant'è.

Quanto al parlamento, è verissimo che è lui che deve fare le leggi.
Il nostro parlamento, inconcludente e confusionario, è infatti il maggior responsabile del caos del paese.
E' il maggior responsabile della debolezza dei non privilegiati di fronte alla legge (alla giustizia).

Di chi è la colpa se ci vuole un avvocato solo per chiedere che ore sono?

Adesso non mi si accusi di non volere il parlamento.

Prevengo dicendo che vorrei tanto un parlamento migliore di questa marmellata inconsistente.
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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda flaviomob il 22/06/2015, 12:08

Gli anni in cui ci sono state le riforme sociali più importanti (sistema sanitario nazionale, statuto dei lavoratori, politiche per l'edilizia popolare, stato sociale) vedevano anche cadere un governo all'anno: ma la politica comunque produceva leggi innovative e permetteva al paese di progredire.

Gli anni del "leaderismo", a partire da Craxi, hanno prodotto solo debito pubblico a non finire.

Tra l'altro, Renzi oltre a porsi come "capetto" decisionista, rottamatore di chi non la pensa come lui, ha anche proposto un sistema elettorale che sarebbe il più oligarchico dalla fine del fascismo! E l'aspetto più comico è che anche così rischia di perdere le elezioni e prendere meno voti dei grillini ad un eventuale ballottaggio...

Annalu, mi pare, faceva un paragone con D'Alema. Beh, il buon baffino in continuità con i governi Prodi (I) e Amato(II) tra il 1996 e il 2001 perlomeno non ha prodotto nuovo debito pubblico, riducendo costantemente il rapporto debito/PIL.

Renzi invece ha raggiunto il record di 2200 miliardi di debito: anche qui il paragone con i "predecessori" è impietoso.


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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda pianogrande il 22/06/2015, 13:30

Altro equivoco, altra confusione.

Attaccare, criticare Renzi va anche bene (lo faccio anche io quando è il caso).

Altra cosa è dire che di un leader non ci sia bisogno.

Quando il parlamento funzionava le riforme si facevano.
Embè?
Adesso il parlamento non funziona e le riforme non si fanno.
Una cosa non contraddice l'altra, anzi, la conferma.

Allora, auspichiamo un parlamento che funziona e un capo di governo che funziona.
Al momento, non abbiamo né l'uno né l'altro ma ne abbiamo un disperato bisogno.
E non dobbiamo averne paura.
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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda flaviomob il 22/06/2015, 20:52

Concordo. Non abbiamo un capo di governo che funziona. Non di "leader" abbiamo bisogno, casomai di statisti e politici lungimiranti, puliti, onesti, corretti e sinceri.


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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda franz il 23/06/2015, 8:27

Considerato che la democrazia moderna si basa sulla divisione dei poteri, abbiamo bisogno di un potere legislativo che funziona, di un potere giudiziario che funziona e di un potere esecutivo che funziona. Se manca una sola gamba il sistema democratico traballa e vacilla. A me, ad essere ottimista, sembra che di gambe in Italia ne manchino due. Ad essere pessimista tutte e tre. Ed anche il quarto potere (la stampa) non è messo bene, a vedere la nostra posizione nella classifica della libertà di stampa. Dovremmo commissariare tutto?
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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda pianogrande il 23/06/2015, 9:06

La democrazia richiede tempo per realizzarsi.
Innanzitutto, però, richiede che si ammetta il problema della sua realizzazione.
Se ci si illude che arrivi naturalmente lasciando fare al popolo e senza bisogno di una guida e di una scuola e di una direttrice da seguire e di una maturazione e potrei continuare per pagine; se ci si illude che basti lasciar fare, la democrazia non arriverà mai; non si realizzerà mai.
Democrazia senza potere a nessuno non può esistere.
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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda flaviomob il 23/06/2015, 9:15

Tornando all'oggetto del nostro thread:

Marino corre solo

Roma. Il sindaco riunisce la maggioranza in diretta streaming. Primo passo, ricompattarla: «Nuovo patto per la città». E il Pd fa di nuovo quadrato attorno al primo cittadino barricadero: «Ma comunichi meglio». Sel chiede invece una battaglia esplicita contro il governo Renzi. Oggi il confronto pubblico tra i vendoliani e il "marziano" dem


Eleonora Martini
ROMA

EDIZIONE DEL
23.06.2015

«Dob­biamo strin­gere un nuovo patto con la città, ma Roma deve sen­tire che abbiamo la deter­mi­na­zione per por­tare a ter­mine il lavoro ini­ziato, un lavoro epo­cale. Sono sicuro che nel 2023 con­se­gne­remo una città cam­biata, una città al livello di una Capi­tale euro­pea». Insi­ste, Igna­zio Marino. Ormai ha comin­ciato a cor­rere da solo, come For­rest Gump, altro che il repli­cante di Blade Run­ner, citato la sera prima alla Festa dell’Unità dove ha incas­sato l’ovazione dei mili­tanti dem infuo­cando gli animi con un effi­ca­cis­simo one man show.

Il sin­daco ieri sera ha ten­tato il bis con i 29 con­si­glieri che fin qui lo hanno soste­nuto in Cam­pi­do­glio, con­vo­cati a Palazzo Sena­to­rio davanti alle tele­ca­mere che per la prima volta hanno tra­smesso la riu­nione in diretta strea­ming. Ed è di fatto riu­scito a por­tare a casa il ricom­pat­ta­mento della mag­gio­ranza del governo cit­ta­dino, appena poche ore dopo le dimis­sioni — non ancora for­ma­liz­zate — del suo asses­sore alla Mobilità.

Guido Improta, ren­ziano di ferro, se ne va però in punta di piedi, appro­fit­tando del momento poli­tico “giu­sto” per lui, mal­grado la deci­sione covasse da tempo, almeno da quando il suo nome com­parve nelle inter­cet­ta­zioni dei pm fio­ren­tini nell’inchiesta «Sistema» e in quella della pro­cura romana sulla metro C: «La mia espe­rienza era a ter­mine e que­sta era noto — ha affer­mato ieri non appena con­fer­mata la noti­zia delle immi­nenti dimis­sioni — tempi e moda­lità della mia uscita dalla giunta sono pre­ro­ga­tiva del sin­daco e del Pd e mi atterrò alle deci­sioni che ver­ranno assunte. Sono a dispo­si­zione per gestire al meglio, senza creare pro­blemi a nessuno».

D’altronde che in poche ore l’aria sia cam­biata di nuovo — den­tro al Naza­reno e a Palazzo Chigi — e spiri ora a favore delle vele di Marino, lo si capi­sce dal cam­bio di mood di Rosi Bindi che solo qual­che giorno fa aveva sug­ge­rito al sin­daco di dimet­tersi («Vedremo la rela­zione del pre­fetto di Roma — ha detto ieri la pre­si­dente della com­mis­sione anti­ma­fia — dopo­di­ché sarà il sin­daco a pren­dere le sue deci­sioni»), e dalle parole di Roberto Spe­ranza che esorta il Pd a deci­dersi per una buona volta se vuole soste­nere la giunta di Roma oppure affos­sarla: «Quello che non è accet­ta­bile — dice — è una situa­zione un po’ strana in cui Marino fini­sce per diven­tare figlio di nessuno».

Forse pro­prio il fatto di essere figlio di nes­suno, forte delle «migliaia di per­sone che si sono col­le­gate on line» per seguire gli svi­luppi del governo della città, per­mette però al sin­daco dem di chie­dere ai con­si­glieri della mag­gio­ranza da che parte vogliono stare: «Va mol­ti­pli­cato lo sforzo di col­la­bo­ra­zione tra con­si­glio e giunta, ma voglio vedere volti sor­ri­denti e per­sone che ci cre­dono — dice — Per­ché noi non siamo stati eletti dai capi­ba­stone ma dai cit­ta­dini». Marino ripete il con­te­nuto del discorso bar­ri­ca­dero della sera prima, eli­mi­nando ovvia­mente quella frase — «tor­nate nelle fogne», rivolto alla destra — che gli è costato molte cri­ti­che, da Alfano ma per­fino da Sel, o la rive­la­zione delle richie­ste di assun­zioni che gli avrebbe rivolto l’ex sin­daco Ale­manno facendo addi­rit­tura rife­ri­mento a un sup­po­sto patto con il Pd, accusa che gli è costata una que­rela per diffamazione.

I con­si­glieri rispon­dono, inte­ra­gi­scono, gli for­ni­scono — come nel caso del capo­gruppo di Sel, Gian­luca Peciola, o del Radi­cale Ric­cardo Magi — un lungo elenco di prio­rità, di pro­blemi non più rin­via­bili su cui dare un segno imme­diato e tan­gi­bile di cam­bia­mento. Sel in par­ti­co­lare chiede a Marino però anche di con­durre una bat­ta­glia espli­cita con­tro la poli­tica del governo Renzi che «da una parte toglie risorse agli enti locali» e dall’altra gioca ambi­gua­mente con gli equi­li­bri poli­tici della città. Anche tra i con­si­glieri Pd c’è chi mostra qual­che remora alla blin­da­tura totale richie­sta dal sindaco.

Athos De Luca, per esem­pio: «Tu dici 2023? Fer­mia­moci intanto al 2018, e cer­chiamo di rag­giun­gere due o tre tra­guardi impor­tanti che fis­siamo ora». Il capo­gruppo Pd e coor­di­na­tore della mag­gio­ranza, Fabri­zio Pane­caldo, chiede di comu­ni­care di più e meglio «tutto il buon lavoro che stiamo facendo». Ma una cosa è chiara, almeno per ora: la mag­gio­ranza è coesa, e fa qua­drato attorno al sindaco.

D’altronde ieri per certi versi è stata la gior­nata della ritro­vata unità, almeno appa­rente, per il Pd, mal­grado la rela­zione di Fabri­zio Barca sul par­tito romano e la chiu­sura dei cir­coli “cat­tivi”, quelli che col­ti­va­vano «potere per il potere», abbia inne­scato molte rea­zioni rab­biose. Dal Senato in giù, però, fino al con­si­glio regio­nale e ai muni­cipi, il par­tito si è ricom­pat­tato espri­mendo con una sola voce la soli­da­rietà una­nime al pre­si­dente dem Mat­teo Orfini messo sotto scorta per via del suo lavoro di boni­fica del ter­ri­to­rio e del par­tito dalle infil­tra­zioni della mala locale.

http://ilmanifesto.info/marino-corre-solo/


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Re: Blitz del governo, Giubileo commissariato

Messaggioda trilogy il 03/07/2015, 8:25

Roma, Marino onesto ma troppo debole: il 73 per cento oggi non lo voterebbe

[..]Il Sindaco, Ignazio Marino, è ritenuto direttamente responsabile da poco più di un quarto dei cittadini. Una componente delimitata, quindi. Ma una quota di elettori analoga pensa che, anche se è estraneo al contesto mafioso, si dovrebbe dimettere. Quasi 4 romani su 10, infine, ritengono che Marino dovrebbe restare al suo posto. Perché " irresponsabile" della melma malavitosa che invade la città. Questo, però, sembra il vero problema dell'amministrazione e del Sindaco. L'irresponsabilità. Il fatto che questo sistema di corruzione e di illeciti sia cresciuto "a sua insaputa". Così, anche se la maggioranza lo ritiene "innocente", Marino appare "colpevole". Di "omesso governo" e controllo. D'altronde, quasi 7 elettori su 10 danno una valutazione negativa sul lavoro svolto dall'amministrazione. E il 73% dei romani oggi non lo voterebbe, in caso di nuove elezioni amministrative. La metà dei suoi stessi elettori del 2013 non gli confermerebbe il sostegno.

Il giudizio specifico sulle principali "politiche", peraltro, risulta negativo. In modo pesante, in alcuni casi: disoccupazione, manutenzione delle strade, viabilità, immigrazione, gestione campi Rom, criminalità. Mentre appare più positiva la valutazione sulla qualità dei servizi sociali e, soprattutto, culturali.[..]


http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... ef=HRER2-1
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