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MUOS: Storie di ordinaria follia

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda franz il 05/04/2015, 20:57

Si parla di salute e ricerca, di militari, di giustizia (TAR), di complotti, di movimenti di cittadini.
Insomma meglio parlarne qui perché non saprei in quale altro forum affrontare questo tema.

Sulla salute, relativamente al problema delle radiazioni mi fido dell'amico Gianni Comoretto

http://giannicomoretto.blogspot.it/2013 ... -muos.html
http://www.scientificast.it/2012/12/30/ ... -del-muos/

Mi fido molto di piu' di chi (Zucchetti e Curaddu) sommano volt invece di watt ed affemano che gli uccelli sono animali a sangue freddo.

La giustizia a questo punto, se si basa su perizie grottesche e piene di errori, come fa ad emettere giudizi appropriati?
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Re: MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda pianogrande il 05/04/2015, 22:35

Possiamo ammettere che vengano interpretate le leggi.
In alcuni casi, come mi è capitato di dire da un'altra parte, questo è auspicabile.

Che si possano interpretare i numeri è un po' più dura e sicuramente molto meno auspicabile.

Che ci si debba premunire contro quello che non sappiamo, può anche essere un argomento valido ma non mi sembra che su questa specifica questione il campo di ciò che non sappiamo sia così vasto da rendere la tecnologia inapplicabile. Inapplicabile perché, se vale quella premessa, quale potrebbe essere il limite (o l'incremento ammesso) se non zero?

Ho detto solo un paio di banalità ma quasi volutamente.

Come si fa a discutere di qualcosa che è stato quantificato e non risulta infrangere normative già di per se esageratamente prudenziali?

Insomma, e lo dico ai contestatori, quale è il problema?
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Re: MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda franz il 06/04/2015, 9:33

pianogrande ha scritto:Come si fa a discutere di qualcosa che è stato quantificato e non risulta infrangere normative già di per se esageratamente prudenziali?

Insomma, e lo dico ai contestatori, quale è il problema?

Non si fa e non si puo' discutere con scialchimisti e no-muos.
Ma non è questo il problema.
Fossero solo loro ad essere un'anomalia in Italia!

No, il problema, ritengo, è che esiste una generale incompetenza a tutti i livelli, in tutti gli anfratti della comunità chiamata italia e che questa incompetenza si concentra nelle posizione di potere e responsabilità.
Troviamo quindi professori universitari (come un professore Ordinario di Impianti Nucleari al Politecnico di Torino) che sbagliano calcoli e parlano di "uccelli a sangue freddo". Trovamo giudici incapaci di valutare queste perizie. Troviamo politici che pur di cavalcare l'onda seguono, da bravi populisti, comitati di mamme-no-muos. Il tutto come sempre condito in salsa antiamericana e complottista.
E poi ci si meraviglia se nessuna univesità italiana emerge tra le prime 100.
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Re: MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda gabriele il 06/04/2015, 10:51

franz ha scritto:No, il problema, ritengo, è che esiste una generale incompetenza a tutti i livelli, in tutti gli anfratti della comunità chiamata italia e che questa incompetenza si concentra nelle posizione di potere e responsabilità.


Un buon "sistema" risolverebbe parte di questi problemi, o quanto meno li preverrebbe
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Re: MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda annalu il 06/04/2015, 11:23

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Come si fa a discutere di qualcosa che è stato quantificato e non risulta infrangere normative già di per se esageratamente prudenziali?[...]

[...] No, il problema, ritengo, è che esiste una generale incompetenza a tutti i livelli, in tutti gli anfratti della comunità chiamata italia e che questa incompetenza si concentra nelle posizione di potere e responsabilità.
Troviamo quindi professori universitari (come un professore Ordinario di Impianti Nucleari al Politecnico di Torino) che sbagliano calcoli e parlano di "uccelli a sangue freddo". Trovamo giudici incapaci di valutare queste perizie. Troviamo politici che pur di cavalcare l'onda seguono, da bravi populisti, comitati di mamme-no-muos. Il tutto come sempre condito in salsa antiamericana e complottista.
E poi ci si meraviglia se nessuna univesità italiana emerge tra le prime 100.


I complottisti sono presenti in tutto il mondo, ma mi pare che solo da noi siano così ben rappresentati ai massimi livelli.
L'Università italiana - che pure continua ancora a presentare punte di eccellenza - si basa sempre di più su criteri di selezione fondati prima di tutto su criteri di "appartenenze familiari", intendendo non tanto (o almeno non solo) le famiglie biologiche, quanto le famiglie "di scuola", nel senso che il mio allievo è meglio del tuo sempre e comunque, ed io se se proprio devo accettare un tuo allievo, lo farò solo se tu accetterai uno mio in cambio.
In questo modo, tutte le personalità eccellenti che in qualche modo rifiutano di sottomettersi a queste regole (ed i giovani più innovativi e creativi sono spesso anche almeno un poco ribelli), vengono automaticamente espulse, e fortuna che ormai è possibile emigrare e trovare luoghi ove i criteri di merito sono valutati in modo più serio e realistico. E poi ci si lamenta della "fuga dei cervelli"!

Il livello culturale medio europeo - Italia inclusa - è mediamente parecchio superiore al livello culturale medio della popolazione statunitense, eppure da loro il merito e la cultura vengono rispettati e certe posizioni di alto livello vengono raggiunte per lo più da persone più colte e preparate della media della popolazione.
Perchè da noi questo non succede? Mi piacerebbe capirlo.
Ho l'impressione però che una delle concause sia la sfiducia nelle istituzioni e nel sistema. Questa sfiducia, purtroppo motivata, genera la tendenza a fidarsi solo di chi si conosce personalmente, meglio ancora se legato da vincoli di amicizia o di parentela. Su questa base - che è poi la stessa su cui si basa la cultura mafiosa - si scelgono le persone da eleggere a cariche di alto livello con criteri che nulla hanno a che fare col merito e la competenza, fornendo così motivo di ulteriori conferme per la sfiducia nel sistema.
Come si potrà uscire da un simile circolo vizioso? Purtroppo non sarà una strada facile. Una delle soluzioni più facili è l'affidarsi ad un "uomo della provvidenza" che risolva tutto lui in un sistema più o meno dittatoriale, ma si sa bene che non sono gli uomini forti a migliorare la vita (e tanto meno la democrazia) di un paese.
L'alternativa, credo, sia avere orizzonti più ampi, e penso che l'Europa, intesa come Autorità Sovranazionale, ma soprattutto come libero scambio di saperi e di persone, finirà col portare i nostri giovani a confrontarsi coi giovani del resto di Europa e del mondo, consentendo almeno ai migliori di raggiungere livelli elevati senza obligatoriamente dover emigrare per tutta la vita.

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Re: MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda pianogrande il 06/04/2015, 19:02

Quello che dice Annalu mi riporta ad un altro criterio popolarmente molto conosciuto.

Il carabiniere non può fare il carabiniere al suo paese.
Che fa?
Arresta suo cugino?
Fa la multa alla suocera?

Perché sperare nell'Europa?
Perché è ipotizzabile che il potere che risiede lontano dal paesello possa essere più imparziale (meno familistico, se preferite) di quello locale.
Anche quella è una forma di equilibrio dei poteri.

Teniamolo sempre presente questo concetto quando si concede autonomia a livello troppo locale.

Managerialità sì, familismo no.
Auguri.
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Re: MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda franz il 07/04/2015, 8:45

pianogrande ha scritto:Quello che dice Annalu mi riporta ad un altro criterio popolarmente molto conosciuto.

Il carabiniere non può fare il carabiniere al suo paese.
Che fa?
Arresta suo cugino?
Fa la multa alla suocera?

Premesso che sarebbe assurdo avere un solo carabiniere, ebbene la mia risposta è SI.
Se la suocera è in divieto di sosta, le farà la multa e se il cugino delinque, lo arresterà.
Tanto piu' che di poliziotti in una determinata giurisdizione deve essercene più d'uno.
È in questo modo che si sconfigge il protezionismo familiare.

Confidare nel potere lontano è giusto, nel senso che deve esistere una funzione di controllo per cui se il carabiniere non arresta il cugino, qualcuno in alto se ne accorge ed interviene. Ma è una funzione sussidiaria. La base deve essere data dalla responsabilità di chi opera localmente, sapendo che comunque c'è qualcuno che verifica.

Alla fine torniamo al logica del merito, in opposizione a quella della raccomandazione e del familismo amorale.
La prima funziona se poi esiste un sistema di verifica del merito (per esempio nelle università, per rispondere ad annalu).
O un sistema di verifica delle prestazioni. E questo vale anche in Polizia.
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Re: MUOS: Storie di ordinaria follia

Messaggioda pianogrande il 07/04/2015, 11:54

E Franz ci ha fatto un esempio di equilibrio dei poteri e sono perfettamente d'accordo.

Tornando al bassissimo livello dei nostri "esperti" dovuto ai meccanismi di selezione un po' troppo personalizzati il problema principale, per me, è la volontà o meno di combatterli questi meccanismi.

E' così evidente il problema che non c'è bisogno di una commissione scientifica.

I boss dell'università vanno sottoposti a tutti i controlli possibili perché rispettino le regole di selezione; perché non commettano abusi come concorsi truccati, fatti su misura etc.

Anche questo è un problema di equilibrio dei poteri.
Finora le democrazie non mi sembra si siano inventate niente di meglio.
Bisogna però perseguirlo questo equilibrio; questa armonizzazione.
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