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Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e non

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Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e non

Messaggioda gabriele il 17/03/2015, 13:04

Milano, 13 marzo 2015
Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e non abitualità
(Francesco Petrucci)

Via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2015 allo schema di Dlgs che esclude la punibilità per reati fino a 5 anni se il fatto è di particolare tenuità e la condotta non è abituale.

Il provvedimento che ora viaggia verso la pubblicazione in Gazzetta ufficiale inserisce l'articolo 131-bis nel Codice penale stabilendo che nei reati puniti con pena detentiva fino a 5 anni con o senza pena pecuniaria (multa o ammenda), nonché per i reati puniti con la sola pena pecuniaria, il Giudice può escludere la punibilità valutando la particolare tenuità dell'offesa e la non abitualità della condotta (esclusi quindi i delinquenti abituali, professionali o per tendenza). In questo caso la tutela risarcitoria ci sarà in sede civile.

Il meccanismo è escluso in caso di morte o lesioni gravissime derivanti dal fatto. La disposizione potrebbe riguardare diversi reati ambientali, tra gli altri: gestione illecita di rifiuti (articolo 256, Dlgs 152/2006), abbruciamento di rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata (articolo 256-bis, Dlgs 152/2006), traffico illecito di rifiuti (articolo 259, Dlgs 152/2006), scarico acque reflue industriali senza autorizzazione (articolo 137, comma 1, Dlgs 152/2006), esercizio di impianti senza la prescritta autorizzazione alle emissioni (articolo 279, comma 1, Dlgs 152/2006).

http://www.reteambiente.it/news/21686/r ... e-per-ten/
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda gabriele il 02/04/2015, 13:41

Scusate se torno sull'argomento ma quest'analisi mi sembra interessante:

Tenuità del fatto: la giustizia negata che trasforma reati socialmente inaccettabili in “bagatelles”
(Paola Ficco)

Presentiamo l'editoriale di Paola Ficco pubblicato sul numero di aprile della Rivista Rifiuti — Bollettino di informazione normativa

Bagatelles, cioè schiocchezze o cose da niente. Comunque cose di cui non ci si deve preoccupare. Per questo, i reati che non destano allarme sociale sono detti “bagatellari”. E allora è questo che il Parlamento e il Governo hanno pensato quando, per riformare la disciplina sanzionatoria con la legge 67/2014 e il Dlgs 28/2015 (in vigore dal 2 aprile 2015), è stato previsto che la punibilità di reati colpiti con pena detentiva non superiore a 5 anni (o con pena pecuniaria, sola o congiunta a quella detentiva) come lo stalking, il furto, la frode informatica o il danneggiamento, possa essere sottoposta alla discrezionalità del giudice che valuterà la particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità della condotta. Poiché la scelta di politica criminale non è basata sull’intensità dell’allarme sociale che una condotta (ad esempio la frode nelle pubbliche forniture o l’evasione) provoca ma, fondamentalmente, sul mero dato della durata massima della pena è evidente che anche i reati ambientali rientrano nel campo di applicazione della nuova previsione. Oltre ai reati ambientali, nella “tenuità” c’è di tutto: dal sabotaggio, all’invasione di terreni o edifici, fino ad arrivare ai reati ambientali. Nel concreto, il nuovo Dlgs 28/2015, aggiungendo l‘articolo 131-bis al Codice penale, ha introdotto l’istituto della non punibilità per particolare tenuità del fatto. In tali casi il Giudice può escludere la punibilità in ragione della particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità della condotta. Si escludono dunque i delinquenti abituali, quelli professionali e quelli per tendenza.

Insomma, un nuovo strumento deflattivo del contenzioso penale dove è sempre e solo il Giudice a valutare, in base alla sua discrezionalità, se nel caso concreto ricorrano le condizioni che giustificano l’applicazione della causa di non punibilità.

“Irrilevanza del fatto”, dunque, dove il fatto tipico, costitutivo di reato, si realizza ma, in base ai principi generalissimi di proporzione e di economia processuale, non è punibile.

I risparmi sull’economia processuale saranno evidenti. I contenziosi, soprattutto nelle Procure assediate da migliaia di fascicoli e presidiate da pochi Magistrati, potranno giovarsi di questo sistema.

Ma era proprio quello che l’Italia si aspettava?

Sotto il profilo generale, credo che al provvedimento vada assegnato uno “zero” totale: avere sete di giustizia non vuol dire essere affetti da giustizialismo. E questo provvedimento, essendo applicabile ad una potente mole di reati (comuni e non), amplifica quella sete. La discrezionalità del giudice penale diventa arbitra delle sorti di tutti davanti a reati che offendono e spaventano: dal commercio di medicinali guasti al crollo di costruzione; dall’arresto illegale alla diffamazione; dal millantato credito alla sottrazione e trattenimento di minori all’estero; dalla truffa alla violazione di domicilio; dalla violenza privata al furto. Ce n’è per tutti i gusti.

Anche se i reati sono diversi, le conseguenze del provvedimento saranno le stesse per tutti. Innanzitutto, è evidente che la discrezionalità del giudice non potrà che indurre un’inevitabile disparità di trattamento tra cittadini e imprese che vedranno dipendere le loro sorti dalla sensibilità dell’inquirente e del giudicante in ordine alla tenuità del fatto. Per le imprese, questa soggettivizzazione della punibilità si trasforma anche in un’alterazione pesantissima della concorrenza perché, ad esempio, alcuni perseguiranno il mancato invio della comunicazione di inizio lavori per l’Aia e altri no. Non solo, la legge 67/2014 stabilisce che la esclusione della punibilità non deve pregiudicare l'esercizio dell'azione civile per il risarcimento del danno. Sul punto, nel concreto, non si può non evidenziare che lo spostamento dalla sede penale a quella civile per la tutela dei diritti appesantirà inevitabilmente il sistema giudiziario civile, già notoriamente collassato (a tacere dei costi). Ancora, poiché la persona offesa dal reato potrà fare opposizione, nasce una nuova fase processuale che intaserà ulteriormente la Procura e l’Ufficio del Gip.

Il diritto ambientale punitivo ha sicuramente peccato nell’esigere la reazione penale dinanzi a condotte di natura “amministrativa” o formale. Quindi, è vero che per questa tipologia di reati si è dinanzi a “bagatelles”. Ma solo questi. Infatti, non si può dimenticare che il nuovo sistema vede nella non abitualità una delle due pietre angolari per la non punibilità della condotta. Questa previsione, però, con riguardo alla malavita organizzata, produrrà sicuramente una evoluzione negativa del comportamento criminale: Infatti, è fin troppo facile prevedere che questo si avvarrà dei tanti soggetti vicini alle organizzazioni malavitose e di quei tantissimi “sbandati” che questa Italia in vari modi genera. Soggetti incensurati che ben potranno essere inseriti in un piano criminale più ampio: si pensi al trasporto di rifiuti pericolosi senza formulario. È previsto l’arresto fino a 2 anni. Piccole tessere di un disegno potente e devastante che, di fatto, si avvia all’impunità.

È noto che il Parlamento sta lavorando ai delitti ambientali, gravidi di criticità e incertezze, dove lo Stato mostra i muscoli e digrigna i denti senza equilibrio nei confronti degli interessi tutelati dallo Stato. Invece, l’azione compiuta con la legge 67/2014 e il Dlgs 28/2015 crea un disegno tollerante che, ancora una volta, confonde chi lavora con chi distrugge l’ambiente e che sembra decisamente preludere ad una delinquenza pianificata a tavolino dove di “bagatellare” non c’è proprio niente (e non solo da un punto di vista ambientale).

Questo nuovo sistema da un lato mortifica i cittadini e le imprese rispettosi delle leggi che, sostanzialmente, sono privi di strumenti di difesa e si trasformano in vittime impotenti; dall’altro, umilia gli ottimi risultati finora raggiunti anche in termini di prevenzione.

Quando la democrazia abusa di sé stessa muore. La giustizia negata è il miglior viatico alla reazione inevitabilmente violenta.

http://www.reteambiente.it/news/21761/t ... e-trasfor/
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda pianogrande il 02/04/2015, 14:41

Come al solito è una questione di misura.
Va bene il poveraccio che ruba la mela al mercato ma i reati fino a 5 anni mi sembra una resa; una diserzione davanti al nemico (sperando di poterlo ancora definire tale).
Una giustizia sempre più insignificante non produce meno ingiustizie come i potenti (sopratutto quelli con problemi penali) vorrebbero farci credere.
Questo è il tipico stato debole che (come conclude anche l'articolo) non ottiene altro che l'invocazione dello stato forte.
E siccome lo stato forte, per merito di una propaganda che affonda il coltello nel burro, deve necessariamente essere uno stato totalitario, il gioco è fatto.

Che possa esistere una democrazia forte, alla gente non gli passa neanche per la capa.

Allora, continuiamo a permettere di tutto fino a che l'ennesimo arruffapopolo ci regalerà l'ennesima dittatura.
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda gabriele il 02/04/2015, 16:05

Pianogrande, a me sembra che la cosa sia anche più grave:

con riguardo alla malavita organizzata, produrrà sicuramente una evoluzione negativa del comportamento criminale: Infatti, è fin troppo facile prevedere che questo si avvarrà dei tanti soggetti vicini alle organizzazioni malavitose e di quei tantissimi “sbandati” che questa Italia in vari modi genera. Soggetti incensurati che ben potranno essere inseriti in un piano criminale più ampio


e non mi si venga a dire che qualcuno è stato "sbadato" e non ha pensato a questa eventualità...
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda pianogrande il 02/04/2015, 19:48

Sarei (addirittura!) per eliminare i benefici agli incensurati.

Tra un po' vedremo una inserzione più o meno di questo tenore: banda organizzatissima e con studio legale a seguito cerca incensurati per reati con pena inferiore a cinque anni. Ottima retribuzione ed assistenza assicurata.
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda franz il 03/04/2015, 11:14

Cerchiamo di non esagerare. Esistesse una simile inserzione, saremmo in presenza di reato associativo.
Allego le precisazioni del sindacato di polizia, per maggiore informazione, ma è chiaro agli addetti ai lavori che le banalizzazioni qui esposte non rappresentano la realtà dei fatti.

http://www.nsp-polizia.it/precisazioni- ... one-reati/
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda pianogrande il 03/04/2015, 19:45

Era chiaramente una provocazione ma è ora di smetterla di alleggerire le pene come è ora di smetterla di avere diversi gradi di giudizio se non in circostanze veramente eccezionali (revisione/rifacimento del processo).

Un tribunale deve essere in grado di deliberare in modo definitivo e solo con argomenti veramente forti si dovrebbe ricorrere ad un ulteriore giudizio e senza sospensione della pena.

Insomma, giusto processo quanto si vuole ma la condanna (o l'assoluzione, naturalmente) è definitiva e si comincia subito a scontare la pena.
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda franz il 04/04/2015, 9:22

Leggendo i testi di legge ed i commneti appare chiaro che è il sistema giudziario che valuta la tenuità e decide di conseguenza.
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda gabriele il 04/04/2015, 9:26

franz ha scritto:Leggendo i testi di legge ed i commneti appare chiaro che è il sistema giudziario che valuta la tenuità e decide di conseguenza.


Certo, ma questo non toglie che grazie a questo provvedimento la mafia chiamerà ancor di più a sè prestanome incensurati per commettere reati e ci sarà ancora più forte il tentativo di infiltrarsi fra le maglie della magistratura.

Un magistrato corrotto in questo scenario la farebbe da padrona
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Re: Reati fino a 5 anni, ok a Dlgs taglia-pene per tenuità e

Messaggioda franz il 04/04/2015, 11:45

Mi pare che il complottismo dilaghi.
Un incensurato è tale solo la prima volta. Prima poteva godere della condizionale, oggi ci sarà comunque una multa in caso di tenuità, se beccato (e di questo stiamo parlando). Insomma non mi pare che si possa far festa.

Se vieni beccato ci sono due cose: 1) il danno fatto, che va risarcito; 2) la multa, che va pagata.
Il bilancio è negativo e non credo che quello della mafia non sappiano fare i conti.
La loro scommessa è non farsi beccare, non bruciare incensurati.

Per contro il fatto che la magistratura non piu' oberata da casi bagatella si possa concentrare sui casi veramente gravi non mi pare che sia per la criminalità organizzata un buon affare.

Io se fossi in loro farai un bel can-can contro questa legge (ora tocca a me fare il sospettoso).
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