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Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chiamat

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chiamat

Messaggioda gabriele il 29/03/2015, 19:54

Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chiamata cilecca
di Fabio Scacciavillani | 29 marzo 2015

Quando il Partito Repubblicano, trascinato dalla popolarità del Presidente del Consiglio Spadolini, raggiunse il 5% alle elezioni politiche, Forattini pubblicò un’iconoclastica vignetta in cui il grande storico e statista fiorentino, dopo essersi rimirato nudo di fronte allo specchio, esultava in tripudio (cito a memoria): “Più 3%, più 3%!”. La satira forattiniana – che con salacia pecoreccia riportava un successo politico mediaticamente pompato alle sue reali proporzioni – si è immanentemente materializzata alla lettura delle nuove previsioni sulla crescita dell’Italia nel 2015: +0,6%.

In un anno in cui i prezzi del petrolio e delle materie prime sono depressi, l’America pare aver ingranato una marcia in più, viene indetto un Giubileo (per rimpinguare le esauste casse di Bergoglio), l’Expo, i tassi di interesse aleggiano rasoterra, la Bce regala soldi ai governi (inclusi quelli incapaci e corrotti), l’economia italiana si limiterebbe ad una performance che nei migliori bar dell’Etruria, verrebbe bollata alla stregua di una cilecca.

Per ricondurre gli eventi alla giusta prospettiva, forse bisogna partire da una rara affermazione sensata profferita dal patinato Varoufakis, eminente esponente bolsce-fico. Tra un soprabito sadomaso e un servizio fotografico su Paris Match con signora in estasi dalla terrazza di casa con vista Partenone (a proposito a quanto ammonta il reddito dichiarato dalla coppia glamour?), il teorico dei giochi ha affermato che l’Italia è in bancarotta quanto la Grecia. Per capire a cosa alludesse, con ellenica perfidia, il Ministro delle Cambiali bisogna esplicitare il concetto di sostenibilità del debito pubblico.

Non esiste una regola ferrea e semplice per determinare quando un paese ha raggiunto il baratro. In termini qualitativi si può affermare che il debito pubblico è sostenibile quando il saldo primario (cioè la differenza tra introiti e spese pubbliche al netto degli interessi), sufficiente per stabilizzare il rapporto debito Pil, è economicamente e politicamente raggiungibile.

Tradurre i termini qualitativi in rigidi parametri quantitativi è impossibile, ma quantomeno si può ricavare un’utile approssimazione seguendo un processo in 5 punti. Chi risentisse ancora dei traumi da interrogazioni di matematica o fosse allergico alle formule può saltare al paragrafo appena dopo la condizione (4).



1) Il punto di partenza è il vincolo di bilancio del governo:

Gt + (1+it)Bt-1 = Tt + Ct (1)

dovep Gt denota la spesa per beni e servizi (inclusi i salari dei dipendenti pubblici) nell’anno in corso, indicato genericamente dal suffisso t, Bt-1 denota il debito accumulato fino all’inizio dell’anno t, it denota il tasso di interesse (ovviamente maggiore di 0), (1 + it)Bt-1 denota il servizio sul debito accumulato, Ct indica il nuovo credito che il governo ottiene nell’anno in corso e Tt denota gli introit fiscali.

2) L’identità (1) spiega che ogni anno il governo può finanziare le spese correnti (incluso il servizio del debito) con tasse ed emissione di nuovo debito. Per inciso, tra gli introiti va incluso anche il signoraggio, cioè le risorse reali che il governo ottiene dalla stampa di moneta. Se dividiamo tutto per Yt, cioè il Pil nell’anno t possiamo ridurre la (1) a

ct = (gt - tt) + ((1+it)Bt-1)/Yt (2)

3) Nell’identità (2) le lettere in minuscolo denotano le quantità in rapporto al Pil, quindi ad esempio gt e tt,rappresentano rispettivamente spesa e introiti pubblici in rapporto al Pil. Per semplificare, la differenza gt - tt , che rappresenta il defict primario (in rapporto al Pil) la indichiamo con dt . Indicando la crescita del Pil con la lettera minuscola yt (e approssimando) otteniamo un’ulteriore semplificazione

ct = (it- yt)bt-1+ dt (3)

4) Usando l’anno 2014 come esempio, un’accezione (quantitativamente verificabile) del concetto di sostenibilità è data dalla condizione che il debito non cresca, vale a dire che ct si azzeri:

d2014 = (y2014 – i2014 )b2013 (4)

In parole povere il rapporto debito/Pil rimarrebbe costante (e sarebbe pertanto sostenible) qualora il bilancio primario in rapporto al Pil fosse uguale alla differenza tra il tasso di crescita nominale del Pil e il tasso di interesse moltiplicato per il rapporto debito/Pil.

Ai lettori allergici alle formule, ma patiti di Formula1, posso spiegare che la sostenibilità del debito è immaginabile come il risultato della corsa tra tasso di crescita del Pil e tasso di interesse sul debito pubblico.

Andiamo a verificare questa condizione usando i dati degli ultimi due numeri del World Economic Outlook (Weo) del Fondo Monetario Internazionale. I due grafici mostrano il debito dei maggiori paesi di Eurolandia. La dimensione del cerchio è proporzionale al rapporto debito/Pil, mentre la linea rossa a 45 gradi indica la soglia di sostenibilità del debito espressa dalla condizione (4).

Immagine

I cerchi al di sopra della linea rossa indicano i debiti pubblici sostenibili, quelli al di sotto i debiti insostenibili. Il primo grafico riporta la situazione secondo i dati del Weo nell’aprile 2014. Il secondo grafico riporta la situazione ad ottobre 2014 (quando è stato eseguito l’ultimo esercizio di previsione del Fmi).

Immagine

Tre aspetti principali saltano all’occhio.

1) Ad aprile i Piigs erano tutti ben piantati nella zona di insostenibilità.

2) In ottobre l’Irlanda aveva migliorato la propria posizione in modo marcato, la Spagna in modo significativo, Grecia e Portogallo presentavano una situazione leggermente peggiore e l’Italia una posizione notevolmente peggiore.

3) Tra gli altri paesi, la Francia aveva registrato una notevole caduta, ma anche Belgio, Austria e Olanda e Finlandia avevano visto deteriorarsi la loro posizione.

Vedremo fra un paio di settimane come i nuovi dati e le nuove previsioni del Weo cambieranno il quadro, ma è fuori discussione che con la caduta del Pil registrata nel 2014 l’Italia possa aver cambiato verso e pertanto lo +0,6% previsto per il 2015 riporta in auge l’esultanza spadoliniana in salsa nazarena.

L’unico elemento che mostra un miglioramento è il servizio del debito pubblico, grazie alla monetizzazione surretizia operata dalla Bce con il quantitative easing, il cui effetto principale è aver allontanato dalle labbra governative l’amaro calice delle riforme profonde invise alle clientele e ai gruppi di pressione organizzati. Una volta che il Pantalone di Francoforte stacca assegni cabriolet, i tanti Incalza o Carminati sparsi per l’Europa non sentiranno certo l’esigenza pressante di cambiar registro.

Ma il fastidioso intrudere della realtà probabilmente non scoraggerà gli sceneggiatori del Truman Shish tele-disinformativo, ispirati dalle grandiose opere di camoufflage alla cosiddetta Expo di Milano che copriranno i cantieri mai completati. Insomma ancora una volta bisognera’ ricorrere al lecchinaggio per rimediare alla cilecca.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... a/1545629/
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Re: Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chi

Messaggioda gabriele il 29/03/2015, 19:56

Fabio Scacciavillani
Chief Economist Fondo d'investimenti dell'Oman

Sono nato a Campobasso nell’ormai lontano 1961. Finito il corso di laurea in Economia e commercio alla Luiss di Roma, sono stato ammesso al programma di Ph.D. in Economia all’Università di Chicago, dove ho anche insegnato alcuni corsi al College e alla Business School. Dopo aver preso il Ph.D. ho lavorato al Fondo monetario internazionale a Washington, alla Banca centrale europea a Francoforte (nel periodo pioneristico in cui è partita l’unione monetaria), a Goldman Sachs a Londra e da qualche anno mi sono trasferito nella Penisola Arabica, approdando prima in Qatar alla Gulf Organization for Industrial Consulting (un’organizzazione internazionale tra paesi del Golfo), poi negli Emirati Arabi Uniti come direttore della Ricerca macroeconomica e statistica al Centro finanziario internazionale di Dubai e infine a Muscat per lavorare al fondo sovrano dell’Oman. Penso sia superfluo sottolineare che ciò che scrivo rispecchia solo mie opinioni personali e non coinvolge in alcun modo l’istituzione per la quale lavoro, o quelle per cui ho lavorato in passato, né contiene informazioni di sorta su investiment passati, presenti o futuri. Nelle mie ricerche e nell’attività professionale mi sono occupato principalmente di tassi di cambio, politica monetaria, riforme strutturali e mercati finanziari. Nonostante manchi dall’Italia da oltre venti anni, non ho mai reciso il cordone ombelicale con il mio paese (contro ogni ragionevolezza), continuando a sperare (contro ogni evidenza) in un suo futuro migliore. Quindi, più che un cervello in fuga (che sarebbe un’esagerazione), direi che (talvolta) mi sento una coscienza in esilio.

http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/fscacciavillani/
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Messaggioda pianogrande il 29/03/2015, 21:25

Ci sono dei parametri o condizioni che spazzano via qualsiasi finezza.

Ne inserirei uno davvero basilare nella formula, e quindi nel grafico.
La SPP (Spesa Pubblica Potenziale).
Per puro (purissimo) caso, assomiglia a quella sigla volgarotta che rientra nel contesto della vignetta di Forattini.
Vuole invece esprimere la capacità, da parte dei nostri politici, di mangiarsi qualsiasi aumento di risorse.

Ecco che ne otterremmo un concetto (o uno scenario) simile a quando, nel mitico film i dieci comandamenti Charlton Eston/Mosè spiega impetuosamente al faraone l'importanza di dare da mangiare agli schiavi.

Non sono riuscito a trovare la scena ma Yul Brinner (aspirante faraone) metteva un anello su un piatto della bilancia una volta dalla parte di Mosè ed una volta dalla sua intanto che si discuteva, appunto, della concessione di cibo cibo agli schiavi.
Spazientito, Mosè dice "gli schiavi portano mattoni!" e mette proprio un mattone sul piatto della bilancia (e non c'è più niente da fare).
Così è con i nostri politici.
Altro che formule matematiche!
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Re: Se magnano tutto!

Messaggioda gabriele il 30/03/2015, 8:53

pianogrande ha scritto:Ci sono dei parametri o condizioni che spazzano via qualsiasi finezza.

Ne inserirei uno davvero basilare nella formula, e quindi nel grafico.
La SPP (Spesa Pubblica Potenziale).
Per puro (purissimo) caso, assomiglia a quella sigla volgarotta che rientra nel contesto della vignetta di Forattini.
Vuole invece esprimere la capacità, da parte dei nostri politici, di mangiarsi qualsiasi aumento di risorse.

Ecco che ne otterremmo un concetto (o uno scenario) simile a quando, nel mitico film i dieci comandamenti Charlton Eston/Mosè spiega impetuosamente al faraone l'importanza di dare da mangiare agli schiavi.

Non sono riuscito a trovare la scena ma Yul Brinner (aspirante faraone) metteva un anello su un piatto della bilancia una volta dalla parte di Mosè ed una volta dalla sua intanto che si discuteva, appunto, della concessione di cibo cibo agli schiavi.
Spazientito, Mosè dice "gli schiavi portano mattoni!" e mette proprio un mattone sul piatto della bilancia (e non c'è più niente da fare).
Così è con i nostri politici.
Altro che formule matematiche!



Indice di populismo alle stelle :lol: :lol:
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Re: Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chi

Messaggioda trilogy il 30/03/2015, 9:28

Quando su quel giornale uscirà un articolo che parla in positivo di qualche cosa, nevicherà in agosto...
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Re: Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chi

Messaggioda franz il 30/03/2015, 11:12

trilogy ha scritto:Quando su quel giornale uscirà un articolo che parla in positivo di qualche cosa, nevicherà in agosto...

Già, sarà anche vero ma questo non toglie nulla all'articolo di Fabio Scacciavillani.
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Re: Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chi

Messaggioda gabriele il 30/03/2015, 11:23

trilogy ha scritto:Quando su quel giornale uscirà un articolo che parla in positivo di qualche cosa, nevicherà in agosto...


Piove, governo ladro

PS
da poco, hanno parlato molto bene della Ferrari e di Ingrao

ovviamente tutto dipende da cosa si intende per "bene". In Rete ad esempio ci sono molti che parlano "bene"...
https://www.facebook.com/matteonostropresidente
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Re: Ce magnamo tutto!

Messaggioda pianogrande il 30/03/2015, 11:28

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:



Indice di populismo alle stelle :lol: :lol:


Be'. Effettivamente, ho dato tutta la colpa ai politici e questo è populismo.
Però mi devi riconoscere, visto che non mi leggi per la prima volta, che non le risparmio neanche al popolo sovrano.
E' solo che mi ero concentrato su quell'aspetto.

Ti do ragione e, per coerenza, cambio il titolo.
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Re: Ce magnamo tutto!

Messaggioda gabriele il 30/03/2015, 12:28

pianogrande ha scritto:
gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:



Indice di populismo alle stelle :lol: :lol:


Be'. Effettivamente, ho dato tutta la colpa ai politici e questo è populismo.
Però mi devi riconoscere, visto che non mi leggi per la prima volta, che non le risparmio neanche al popolo sovrano.
E' solo che mi ero concentrato su quell'aspetto.

Ti do ragione e, per coerenza, cambio il titolo.


Ovviamente stavo scherzano ;)

(ti avrei messo un like, ma qui non si può)
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Re: Ripresa economica: nel ‘Truman Shish’ la performance chi

Messaggioda trilogy il 30/03/2015, 13:02

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:Quando su quel giornale uscirà un articolo che parla in positivo di qualche cosa, nevicherà in agosto...

Già, sarà anche vero ma questo non toglie nulla all'articolo di Fabio Scacciavillani.


Nello specifico dell'articolo, comprendere la sostenibilità o insosteniblità di un debito pubblico è molto complicato, in particolare a lungo termine. La Spagna e l'Irlanda, citate nell'articolo, erano considerati paesi virtuosi con debiti "sostenibili" prima della crisi finanziaria. Poi sono stati salvati dal default grazie agli aiuti dei paesi europei.
Perchè? "I modelli" non consideravano la rischiosità ed enormità dei debiti "privati".

Al contrario l'Italia ,paese dato per morto da tutti, non ha richiesto l'intervento europeo, ed anzi ha partecipato al salvataggio di altri paesi con decine di miliardi di prestiti.

Sulla sostenibilità o meno di un debito pubblico puoi elaborare scenari probabilistici, come si fa con gli stress test. Se si verifica l'evento A è probabile che si verifichi l'evento B ecc. Le tabelle offrono spunti di riflessione ma non riflettono la reale sostenibilità di un debito pubblico o meno. Tantomeno sono utili per determinare il punto di default, cioè quando si verifica l'evento, a meno che non si parli di breve termine (inferiore ad un anno)
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