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Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 10/03/2015, 9:51

Per me questa è repressione.
La presa di coscienza del proprio sesso e l'orgoglio di appartenenza vendono confusi con la mancanza di libertà di decidere diversamente?

http://www.repubblica.it/cronaca/2015/0 ... ef=HREC1-8

Questi insegnanti non possono usare i bambini per le loro fregole radical chic o per cercare spazio sui giornali.

I bambini sono roba delicata e non cavie da laboratorio.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda franz il 11/03/2015, 8:06

Vedi, se un insegnante avesse un'idea del genere, una tantum, non ci troverei nulla di male e forse, almeno dalla mie parti, nemmeno gli altri genitori. Ma che la cosa sia organizzata dall'alto, con tanto di Kit distribuiti negli asili ma sa tanto di esperimento alla Orwell.
E ritorniamo al tema della libertà di scelta. Possono i genitori impedire che il loro figlio sia plagiato o deformato secondo i voleri di altri? Possono decidere diversamente, cambiando asilo, o classe?
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 11/03/2015, 12:39

Oltre al mercato (non si può decidere ogni mattina in che scuola portare i figli) deve funzionare anche la politica.

Una cosa così incivile semplicemente non deve essere ammessa per nessuno.

Quindi, è giusto reagire protestando e pubblicizzando il fatto.

Dalla lotta contro l'omofobia etc. non si può passare ad esperimenti di transessualità visti come percorso didattico.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda annalu il 12/03/2015, 15:29

Non ho ancora approfondito bene l'argomento, ma le schede del "Gioco del rispetto" sono pubblicate proprio su Il Giornale che ha scatenato la polemica.
Da quel poco che ho già letto, mi pare che si sia trattata di una polemica abbastanza pretestuosa: ai bambini pare venga richiesto cosa pensano siano cose "da maschi" o "da femmine" riferito più che altro al lavoro.
Il "travestimento" mi pare collegato a giochi in maschera, nei quali i bambini possono scegliere di mascherarsi come vogliono. Del resto, nessuno si è mai scandalizzato se una bimba desidera vestirsi da pirata o da cavaliere (salvo magari scoraggiarla) mentre nessun bambino si sentirebbe mai autorizzato ad un ruolo femminile come la fata o la principessa. Non credo che l'asilo possa spingere i bambini che non lo desiderano a mascherarsi in ruoli unisuali, ma mi pare giusto consentire loro di farlo.
Quanto al "parlare" degli organi genitali, a me risulta che nella maggioranza delle scuole dell'infanzia questo sia non solo permesso, ma anche incoraggiato (magari usando termini quali pisellino e patatina, ma il significato è chiaro), almeno da quando i miei figli, ora quasi cinquantenni, la frequentravano.
Direi che prima di esprimere giudizi sia meglio informarsi e leggere attentamente tutte le schede che sono state proposte.

Da LinkIesta:

A Trieste nessuno ha chiesto ai bambini di toccarsi i genitali
Blog post del 12/03/2015

Parole chiave:
Argomenti: SCUOLA / DONNE
Il gioco del rispetto è “pedofilia legalizzata”, “abuso sessuale”, “perversione gender”. Questi sono alcuni commenti presi a caso fra quelli pubblicati sulla pagina facebook di un noto politico, che qui non verrà nominato per non fare pubblicità gratuita a tutti quelli che stanno cercando notorietà attraverso questa polemica.

L'oggetto degli anatemi e delle denunce è “Pari o dispari? Il gioco del rispetto”, un progetto per le scuole dell'infanzia voluto da un gruppo di lavoro

convinto dell’importanza di anticipare il più possibile l’insegnamento al rispetto di genere tramite il superamento degli stereotipi.

Fra i punti contestati all'iniziativa, il fatto che il progetto preveda la possibilità di “nominare senza timore i genitali maschili e femminili” (ovvero “pene” e “vagina”, due parole che - chissà perché - evidentemente fanno tanta paura) e dei giochi durante i quali i bambini possono interpretare vari mestieri (tipo “il casalingo” e “la meccanica”).

Sul corto circuito politico-mediatico che è stato creato ad arte intorno a questa faccenda si potrebbe scrivere una tesi di laurea. Ma la realtà è più semplice degli slogan e, come raccontano i professionisti dietro questo progetto, gli ultimi sviluppi non sono stati particolarmente emozionanti:

Alla fine l’abbiamo fatta questa riunione con i genitori della scuola da cui è partito questo caso mediatico. C’eravamo noi curatrici del progetto, c’erano le rappresentanti dei servizi educativi del Comune di Trieste, c’erano le insegnanti che hanno aderito al progetto e c’erano i genitori. I servizi educativi hanno spiegato l’iter seguito in tutte le scuole per presentare il progetto alle famiglie, hanno annunciato che questa scuola, per quest’anno, inizierà la sperimentazione con due giochi (“bocciati 9 giochi su 11, titolano subito i giornali); le insegnanti hanno letto la storia di Red & Blue e il genitore che ha sollevato inizialmente il caso su Vita Nuova ci ha letto tutto il contenuto della scheda di gioco che secondo lui invitava bambini e bambine a “toccarsi i genitali”. Gli abbiamo chiesto di leggerlo tutto, senza estrapolare frasi dal contesto. Al termine della lettura, la reazione degli altri genitori è stata più o meno questa: “E quindi?” Non c’era pornografia, non c’erano nudità, non c’erano palpeggiamenti, non c’era educazione sessuale. I genitori hanno giudicato assolutamente validi i giochi proposti dal nostro kit e, cosa più importante, hanno rinnovato la stima e la fiducia nelle insegnanti dei loro figli. Concludendo, i genitori sono pronti a firmare l’autorizzazione per far partecipare i loro figli al progetto.

Anche il Sindaco Roberto Cosolini ha difeso l'iniziativa con una nota affidata al suo blog:

Sono francamente stupito dalle polemiche e schifato da certe strumentali falsificazioni e quindi sarò chiaro: siamo convinti di quanto ha fatto Trieste introducendo “Il Gioco del Rispetto”. Perché crediamo nel rispetto, innanzitutto.

La nostra Trieste è sempre stata nel mondo un esempio all’avanguardia nella cultura civica, da Maria Teresa a Franco Basaglia. Noi per primi dunque dobbiamo recuperare il meglio della nostra memoria e della nostra cultura e non aver paura di costruire nuove strade per educare gli adulti di domani.

Abbiamo piena fiducia nel lavoro che hanno fatto gli esperti con questo gioco, di valore scientifico e documentato, che educa al rispetto di genere superando gli stereotipi.
E’ un nostro dovere educare i bambini a essere persone migliori di noi, della società che hanno ereditato.

Qualcuno ha definito scandaloso il programma, per altro facoltativo, ergendosi a difensore della morale. “Il Gioco del Rispetto” non affronta né il tema della sessualità né quello della composizione della famiglia, ma insegna il concetto di uguaglianza.

Mostrare che un padre possa stirare e una madre possa riparare un’automobile non ha nulla di scandaloso. Così come far sentire ai bambini e alle bambine che dopo una corsa i loro cuori battono nello stesso modo e che uguale è il loro respiro. Questo significa semplicemente educarli a crescere nel rispetto reciproco.

Non ci sentiamo “sotto assedio”, anzi le testimonianze di supporto sono tantissime, dall’Italia e dall’estero. Certo non sono urlate con toni inaccettabili e offensive mistificazioni come quella di Libero o di alcuni parlamentari, che evidentemente non hanno modo migliore di guadagnarsi il loro elevato stipendio: non si può fare a meno di pensare che alcuni di questi avrebbero più bisogno del Gioco del Rispetto di quanto ne abbiano i nostri bambini…
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 12/03/2015, 16:50

Siccome la comunicazione è importante, se non altro, questa scuola ha sbagliato nel preparare il terreno.
Direi anzi che ha completamente saltato quel passaggio.

La mia reazione è scaturita dalla lettura di un articolo di Repubblica e non del Giornale o Libero.

E' un argomento delicato e sono attività che vanno preparate e discusse e fatte maturare molto prima che parta il "kit" o l'attività stessa.

Resto comunque dell'opinione che si tratta di un esperimento e che non va fatto sui bambini.

E' lo steso motivo per cui sono almeno perplesso sulle adozioni da parte di coppie omosessuali.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda gabriele il 12/03/2015, 17:10

pianogrande ha scritto:Siccome la comunicazione è importante, se non altro, questa scuola ha sbagliato nel preparare il terreno.
Direi anzi che ha completamente saltato quel passaggio.


Su questo ti do pienamente ragione. La scuola non ha tenuto conto che in Italia c'è un'informazione da terzo mondo.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda flaviomob il 19/03/2015, 12:16

Caro Pianogrande, esiste una vasta letteratura scientifica sulla genitorialità delle coppie eterosessuali. Il 95% degli atti di pedofilia avviene nell'ambito familiare. Vi sono poi violenze fisiche, più frequenti da parte del genitore o dei parenti maschi, violenze psicologiche e manipolazioni, più distribuite nella genealogia femminile (ma non solo), abbandoni o disinteresse, vessazioni (soprattutto verso figli disabili o con problemi psichici gravi) e discriminazioni, atteggiamenti svalutativi che distruggono l'autostima, incuria. Abbiamo poi una vasta gamma di genitori dediti ad alcolismo, tossicodipendenza grave, attività illecite recidive (furti, rapine, rapimenti, spaccio, criminalità organizzata) che certamente influiscono sull'educazione e sul futuro dei figli.

Nelle coppie omosessuali che adottano tutti questi comportamenti sono preclusi: esiste una forte selezione ed un controllo continuo da parte di psicologi, neuropsichiatri dell'età evolutiva, assistenti sociali, educatori e pedagogisti, fino ai magistrati del tribunale per i minorenni (in Italia, altrove anche tribunale ordinario).

Per cui un minore è molto più al sicuro con una coppia gay che con una "famiglia naturale" eterosessuale.

Ne consegue, secondo logica, che dovremmo avere molte più perplessità sulla capacità della famiglia eterosessuale di accudire ed educare i minori... ;)


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 19/03/2015, 12:37

Caro Flavio.
Se il mondo ha la sua parte di marcio è tutto il mondo che ce l'ha.
Non è quello il problema, o meglio, non può essere questo fatto a fare la differenza.

Ciò non toglie che ci possano essere problemi in queste novità ed è d'obbligo il massimo di attenzione perché questi problemi non si scarichino sul soggetto più debole tra i soggetti coinvolti e cioè sui bambini.

Nessun pregiudizio e nessuna preclusione di principio.

Conosciamo o dovremmo conoscere l'ambiente dei bambini; i suoi meccanismi.

E' un ambiente che ha anche lui i suoi lati cattivi, inutile girargli intorno.

Anche questo fatto dei gay che sono più bravi e selezionati delle coppie etero può essere un pregiudizio.

Mi ricordo sempre la storiella: ma che gay e gay! Non c'ai la Ferrari, non c'ai la villa al mare.... tu sì nu povero ricchione.

L'unico argomento davanti al quale cedo le armi è il confronto con orfanatrofi ed altre pericolose situazioni.

Attenzione, quindi.
Un po' più del solito proprio perché i pregiudizi esistono, sono forti e cattivi.... e fanno male.
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda gabriele il 19/03/2015, 12:55

pianogrande ha scritto:Attenzione, quindi.
Un po' più del solito proprio perché i pregiudizi esistono, sono forti e cattivi.... e fanno male.


Scusa pianogrande. Mi intrometto solo su questa affermazione e generalizzo (seconda scusa).

Se l'azione di governo di un paese dovess essere influenzata dai pregiudizi, stiamo freschi. Eppure di pregiudizi ce ne sono di tutti i tipi. Ci sono partiti che sui pregiudizi delle persone hanno fatto una fortuna (e non solo politica).
Un esempio su tanti è quello della Lega che incarna i pregiudizi di una parte della popolazione del nord Italia.

Dato che so che il tuo pensiero è rivolto a proteggere i bambini, il messaggio che occorrerebbe lanciare è quello di combattere i pregiudizi. Questo lo si può fare solo educando i bambini in un ambiente sereno in cui i genitori dei piccoli siano coinvolti in progetti realmente educativi
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Re: Bimbi streghe e bimbe cavalieri

Messaggioda pianogrande il 19/03/2015, 16:22

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:Attenzione, quindi.
Un po' più del solito proprio perché i pregiudizi esistono, sono forti e cattivi.... e fanno male.


Scusa pianogrande. Mi intrometto solo su questa affermazione e generalizzo (seconda scusa).

Se l'azione di governo di un paese dovess essere influenzata dai pregiudizi, stiamo freschi. Eppure di pregiudizi ce ne sono di tutti i tipi. Ci sono partiti che sui pregiudizi delle persone hanno fatto una fortuna (e non solo politica).
Un esempio su tanti è quello della Lega che incarna i pregiudizi di una parte della popolazione del nord Italia.

Dato che so che il tuo pensiero è rivolto a proteggere i bambini, il messaggio che occorrerebbe lanciare è quello di combattere i pregiudizi. Questo lo si può fare solo educando i bambini in un ambiente sereno in cui i genitori dei piccoli siano coinvolti in progetti realmente educativi


Ma sono perfettamente d'accordo!
Combattere i pregiudizi.
Non però mandando in prima linea un bambino di un anno e mezzo o tre o quattro o cinque...

Quella è la mia preoccupazione e mi rendo conto che è un gran bel problema che assomiglia all'uovo e la gallina o alla capra e i cavoli (spero che assomigli di più al secondo caso).

Insomma, non fingendo che i pregiudizi non ci siano o comportandosi come se l'azione per combatterli sia fare come se non ci fossero, dopodiché si scioglieranno al sole del coraggio sulla pelle degli altri.

Sarò un po' retorico e magari stucchevole eppure spero che il messaggio passi nel modo giusto.
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