pianogrande ha scritto:Franz, non fai che confermare quanto sostengo.
Le scuole private vengono scelte e finanziate (anche) dallo stato perché quelle pubbliche sono una ciofeca.
Lo stato dovrebbe essere in condizione di competere con il privato e invece non lo fa.
Che siano una ciofeca non si sa e non è dimostrato (vedere il pdf che ho allegato) nel senso che è chiaro che la scuola italiana nel suo complesso è carente (scadente) e lo dice PISA, INVALSI e compagnia, ma non ci sono prove nell'ambito italiano che le scuole private siamo meglio o peggio. Diciamo quindi che molte famiglie ritengono, a torto o ragione, che le scuole pubbliche siano una ciofeca e quindi di coseguenza facciano di tutto per mandare i loro figli in una scuola migliore. Cose se vogliamo del tutto comprensibile (chi mai vorrebbe mandare il figli alla scuola peggiore?). C'è chi dice "ne hanno facoltà, basta che paghino". Ok per i ricchi, ma perché i poveri dovrebbero essere obbligati a mandare i figli ad una scuola che (ripeto, a torto o ragione) reputano scadente?
Il problema cardine è la competizione. Tra scuole private e pubbliche c'è una certa competizione ed anche le private, tra di loro. Ma tra le pubbliche? E se fosse questa la soluzione? La competizione implica poter attrarre (sapendoli selezionare) i docenti migliori e gli studenti migliori. Chi riesce in questo obbiettivo cattura l'attenzione e tutti vorranno iscrivere i figli a quella scuola. Nel settore pubblici invece non c'è competizione. Sei della zona A della città K? Tuo figlio deve andare nella scuola Alfa. Pianificazione sovietica, of corse, non puo' essere stravolta da alcuna libertà discelta. Hai sapito che nella scuola Beta ci sono ottimi docenti? Ti attacchi al tram. Ma se anche nel settore pubblico potessimo organizzare distretti tra loro in concorrenza? Invece di avere due distretti scolastici di area 50, li fondiamo un'unica area 100 ma sempre con due distretti in concorrenza. Anche tre. Il cittadino decide in quale distretto mandare il figlio e ... udite tudite, paga le tasse scolastiche a quel distretto, non ad altri. Una cosa che in un contesto federale sarebbe fattibilissimo (è già così) ma che, lo ammetto, in uno stato fascio-borbonico come quello italiano richiede riforme profonde.
Ma la competizione tra distretti pubblici che sono nella stessa zona è una delle "invenzioni" che nelle università del nord europa ed americane stanno emergendo. In campo scolastico, rifiuti, ed altro. La competizione, lo sappiamo, aumenta la qualità e diminuisce i prezzi, i monopoli invece ... il contrario.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)