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Libertà di scelta

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Libertà di scelta

Messaggioda Robyn il 03/03/2015, 19:44

La libertà di scelta tra scuola pubblica e scuola privata si pensa possa mettere a rischio l'assunzione dei precari.Se si da un bonus e si dice vai dove ti pare questa può essere una possibilità a parità di insegnanti e quindi con le assunzioni dei precari di evitare classi pollaio nella scuola pubblica cosa che permette all'insegnante di seguire meglio gli alunni infatti una classe non dovrebbe superare i 18 alunni.Se invece si cerca di fare una scelta al contrario cioè di impedire di scegliere la scuola pubblica questo è profondamente sbagliato.Mi fanno ridere quelli che dicono"mio figlio lo mando alla scuola privata".La risposta è come sempre mandalo dove ti pare cosa vuoi da me?Io mio figlio lo mando alla suola pubblica
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda pianogrande il 03/03/2015, 23:43

Parlare di libertà di scelta quando ti devi pagare la scuola dopo aver pagato le tasse, mi sembra un modo molto di comodo per non dire qual'è il vero problema.
Il vero problema è lo scarso livello (sotto vari aspetti) del servizio offerto da molte scuole pubbliche.
La vera libertà di scelta ci sarebbe se andare a pagare una scuola privata non fosse un modo per accedere a un servizio più affidabile e di migliore qualità.

Una volta che il livello del servizio pubblico fosse su uno standard elevato, allora sì che si potrebbe parlare di libertà di scelta.

Una volta che si verificasse quella condizione, non ci sarebbe più nessuna giustificazione per finanziare le scuole private con un bonus alle famiglie.

Non si venga neanche a dire che la libertà di scelta rientra nel fatto di mandare i figli ad una scuola confessionale.

Lì, assolutamente, lo stato non dovrebbe scucire un centesimo.
Paghiamo già gli insegnanti di religione cattolica e anche sotto quell'aspetto la libertà di scelta è stata sempre un bel problema.

Voglio scegliere tra un insegnante di religione cattolica, uno di islamismo e uno di ateismo etc...

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Re: Libertà di scelta

Messaggioda Robyn il 04/03/2015, 1:30

A dire il vero non capisco bene il tuo ragionamento.Per avere una vera libertà di scelta anche la scuola pubblica deve essere efficente e per essere efficente ha bisogno di pochi alunni per classe e materiale didattico.Attualmente la scuola pubblica è finanziata dalla fiscalità generale quella privata si finanzia con la retta.Dire che il privato può istituire scuole di ogni ordine e grado senza oneri per lo stato significa che lo stato non finanzia il materiale didattico ma può,se si vuole la libertà di scelta,spostare il costo di uno studente dalla scuola pubblica a quella privata se lo studente intende frequentare quella privata un pò come la sanità lo stato può pagare le cure ad un cittadino che decide di rivolgersi ad una clinica privata prelevando il costo che ci sarebbe stato nella clinica pubblica per darlo alla clinica privata.In merito alle scuole cattoliche insieme alle private dove gli studenti hanno un trattamento equipollente a quello delle scuole pubbliche rientrano di fatto nella scuola istituita da privati
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda pianogrande il 04/03/2015, 1:38

Non è che non sia d'accordo di principio e cioè non sono, di principio, contro le scuole private.
Il giochino del pubblico che fa schifo e del privato in alternativa pagato dallo stato è quello che non mi va giù.

Vale per la scuola e per la sanità.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda Robyn il 04/03/2015, 1:48

Non c'entra niente questo,la scuola pubblica come la sanità,devono essere efficenti al pari del privato.Il problema è diverso si tratta semplicemente di lasciare la libertà di scelta.Se uno dice mio figlio lo mando alla scuola privata o cattolica oppure preferisco andare in una clinica privata bè cosa vuoi da me?vai dove ti pare,io preferisco la scuola pubblica e la sanità pubblica PS Per affermare questo principio nelle democrazie mentre i cittadini semplici possono dire ai loro figli "tu andrai a Cambdrige" i governanti dicono mio figlio andrà in una scuola pubblica non come in Italia.Per cui se il Presidente della Repubblica prende un normale volo di linea e un treno intercyty in seconda classe altri,ministri,parlamentari personalità importanti del capitalismo se sono intelligenti dicono i miei figli vanno alla scuola pubblica e all'università pubblica
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda franz il 04/03/2015, 8:27

pianogrande ha scritto:Non è che non sia d'accordo di principio e cioè non sono, di principio, contro le scuole private.
Il giochino del pubblico che fa schifo e del privato in alternativa pagato dallo stato è quello che non mi va giù.

Vale per la scuola e per la sanità.

Fosse solo un giochino, come dici, basterebbe non giocare.
Il fatto è che in tema di scuola non si capisce come mai uno studente che va alla scuola privata costa molto meno di quello che va alla scuola pubblica. Oppure, se vogliamo ribaltare la faccenda, come mai lo studente che va alla scuola pubblica finisce per costare molto di piu' di uno che va alla privata. E tieni conto che poi quanto a sussidi didattici la scuola pubblica è carente (anche dicarta igenica, si dice) e forse la risposta sta nei tanti insegnanti (tanti e pagati poco) e nel tanto personale non docente (quest'ultimo poi è forse l'aspetto piu' nascosto, su cui quando ho tempo scrivero' qualche cosa).

a febbraio, è stata quantificata in sei miliardi la somma che lo Stato risparmia ogni anno devolvendo circa seicento milioni alle scuole private. La stima era stata effettuata da Maria Grazia Colombo, presidente dell’Agesc (Associazione GEnitori Scuole Cattoliche), secondo la quale “lo Stato per ogni studente della scuola statale paga 5.200 euro l’anno contro i 530 euro per ogni studente della scuola paritaria”.


Comunque sul tema consiglio questo paper OECD (solo 4 pagine, in italiano)
http://www.oecd.org/pisa/pisaproducts/p ... ITA%29.pdf

Sulla sanità scriverò dopo.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda Robyn il 04/03/2015, 11:48

Il problema è anche l'unversalità.Se i ricchi vogliono l'istruzione pubblica se la pagano per intero,lo stesso per la sanità.Si fanno un'assicurazione che potrà liquidare la sanità pubblica o privata se si decide di curarsi in quella pubblica o in quella privata
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda pianogrande il 04/03/2015, 12:28

Franz, non fai che confermare quanto sostengo.

Le scuole private vengono scelte e finanziate (anche) dallo stato perché quelle pubbliche sono una ciofeca.

Lo stato dovrebbe essere in condizione di competere con il privato e invece non lo fa.

Do, infatti, questa condizione come unica giustificazione al fatto che le famiglie ricevano un bonus per mandare i figli alle scuole private.
Se questa condizione di inferiorità (di maggior qualità ed efficienza delle scuole private) non la riconoscessi, non darei nessuna giustificazione a questo bonus.

E' infatti l'argomento principe che le scuole private (in maggioranza scuole cattoliche) usano nei confronti di chi contesta il bonus, di solito, con l'affermazione "senza oneri per lo stato".

Sono costretto, mio malgrado a dar loro ragione e la cosa mi dispiace un po'.
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda Robyn il 04/03/2015, 12:52

Il welfare costa in Italia perche garantisce l'assistenza anche ai ricchi.Tanto per loro,se pagano per intero l'istruzione pubblica o si fanno l'assicurazione per la sanità,non cambia niente perche se scelgono l'istruzione privata o la sanità privata pagano per interno.Quindi che differenza fà se pagano per intero anche l'istruzione pubblica e la sanità pubblica con l'assicurazione?non è certo un dispetto che si fà a loro non si può mettere la cosa sù questo piano perche se sei ricco e in grado di garantire a te stesso fallo.Invece per la fasce più deboli vale la fiscalità generale e il bonus per la libertà di scelta anche perche l'assicurazione le fasce deboli non se la possono permettere ,quindi basta a inseguire il modello della mittleuropa.I ricchi se vengono alla scuola pubblica o alla sanità pubblica sono benvenuti
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Re: Libertà di scelta

Messaggioda franz il 04/03/2015, 14:14

pianogrande ha scritto:Franz, non fai che confermare quanto sostengo.

Le scuole private vengono scelte e finanziate (anche) dallo stato perché quelle pubbliche sono una ciofeca.

Lo stato dovrebbe essere in condizione di competere con il privato e invece non lo fa.

Che siano una ciofeca non si sa e non è dimostrato (vedere il pdf che ho allegato) nel senso che è chiaro che la scuola italiana nel suo complesso è carente (scadente) e lo dice PISA, INVALSI e compagnia, ma non ci sono prove nell'ambito italiano che le scuole private siamo meglio o peggio. Diciamo quindi che molte famiglie ritengono, a torto o ragione, che le scuole pubbliche siano una ciofeca e quindi di coseguenza facciano di tutto per mandare i loro figli in una scuola migliore. Cose se vogliamo del tutto comprensibile (chi mai vorrebbe mandare il figli alla scuola peggiore?). C'è chi dice "ne hanno facoltà, basta che paghino". Ok per i ricchi, ma perché i poveri dovrebbero essere obbligati a mandare i figli ad una scuola che (ripeto, a torto o ragione) reputano scadente?

Il problema cardine è la competizione. Tra scuole private e pubbliche c'è una certa competizione ed anche le private, tra di loro. Ma tra le pubbliche? E se fosse questa la soluzione? La competizione implica poter attrarre (sapendoli selezionare) i docenti migliori e gli studenti migliori. Chi riesce in questo obbiettivo cattura l'attenzione e tutti vorranno iscrivere i figli a quella scuola. Nel settore pubblici invece non c'è competizione. Sei della zona A della città K? Tuo figlio deve andare nella scuola Alfa. Pianificazione sovietica, of corse, non puo' essere stravolta da alcuna libertà discelta. Hai sapito che nella scuola Beta ci sono ottimi docenti? Ti attacchi al tram. Ma se anche nel settore pubblico potessimo organizzare distretti tra loro in concorrenza? Invece di avere due distretti scolastici di area 50, li fondiamo un'unica area 100 ma sempre con due distretti in concorrenza. Anche tre. Il cittadino decide in quale distretto mandare il figlio e ... udite tudite, paga le tasse scolastiche a quel distretto, non ad altri. Una cosa che in un contesto federale sarebbe fattibilissimo (è già così) ma che, lo ammetto, in uno stato fascio-borbonico come quello italiano richiede riforme profonde.

Ma la competizione tra distretti pubblici che sono nella stessa zona è una delle "invenzioni" che nelle università del nord europa ed americane stanno emergendo. In campo scolastico, rifiuti, ed altro. La competizione, lo sappiamo, aumenta la qualità e diminuisce i prezzi, i monopoli invece ... il contrario.
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