Il messaggio del governo è chiarissimo.
Il manganello.
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(il Fatto)
Roma, operai Ast caricati: due all’ospedale, feriti anche due sindacalisti
“Ci hanno manganellato perché non volevano farci arrivare al ministero dell’Economia”. Così alcuni operai dell’Ast di Terni che dicono di essere stati caricati dagli agenti mentre dall’ambasciata tedesca si spostavano verso il ministero. La carica è avvenuta a piazza Indipendenza. Quattro operai sono stati soccorsi per ferite alla testa. “Hanno caricato i lavoratori, tre sono in ospedale” ha detto il segretario generale Fiom, Maurizio Landini, presente agli scontri. I lavoratori di Ast stanno dirigendosi verso il ministero dello Sviluppo economico. Sono due, al momento, i manifestanti trasportati in ospedale dal 118 di Roma: hanno contusioni sul corpo e sulla testa. “I poliziotti ci hanno colpito violentemente alla testa”, sostengono gli operai. I due sono stati portati al policlinico Umberto I in codice verde. Tra i feriti anche Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom, e Alessandro Unia del Rsu Fim Cisl.
Landini ha raccontato quanto è accaduto a un esponente del governo, forse lo stesso ministro dello Sviluppo Federica Guidi: “Appena siamo partiti in corteo – racconta Landini – stiamo stati caricati senza alcuna motivazione. Anch’io ho preso le botte dai poliziotti. Alcuni dei nostri sono finiti in ospedale, non finisce qui”. Più tardi, sotto al ministero, Landini ha assicurato che “non ci muoviamo di qui finché non c’è l’incontro. Siamo partiti in corteo e ci hanno menato. Ero davanti a prenderle anche io. Non siamo delinquenti, non si mena chi è in piazza a difendere i lavoratori”. In questi minuti la manifestazione è arrivata sotto il ministero ed attende una risposta dal ministro. E’ attesa anche una delegazione dei metalmeccanici della Trw di Livorno. La protesta – “pacifica” si potrebbe dire” – è stato un lancio di palline di gomma degli operai contro gli agenti. La situazione è molto tesa. Gli operai gridano agli agenti: “Andate a lavorare”.
“Gli operai non si toccano”. Questo lo slogan che ha accompagnato i centinaia di operai dell’ acciaieria di Terni davanti al Ministero dello Sviluppo economico, a due passi da via Veneto a Roma. Il segretario della Fiom Landini guida i manifestanti che sorreggono uno striscione con scritto “Non ci stiamo allo smantellamento delle acciaierie di Terni”. “Nel pomeriggio arriveranno altri manifestanti da ogni parte d’Italia”, annuncia Landini tra gli applausi degli operai.
In precedenza si erano vissuti momenti di tensione davanti all’ambasciata tedesca tra la polizia e le centinaia di operai dell’Acciaieria di Terni giunti a Roma per manifestare contro il piano industriale della ThyssenKrupp che vuole licenziare 537 dipendenti. Sono circa 600 i lavoratori che hanno dato vita alla manifestazione: gli operai ternani hanno raggiunto la Capitale a bordo di dieci pullman organizzati dalle Rsu e con auto privati e treni. Tra i vari striscioni esposti dai lavoratori anche uno in tedesco, con scritto “Non cancellerete 130 anni di storia”.
“Stavamo facendo un corteo assolutamente pacifico verso il Mise che è stato interrotto da una carica immotivata da piazza Indipendenza. Non c’era e non c’è nessun problema di ordine pubblico, lo crea chi ha caricato” ha dichiarato il segretario nazionale Fim-Cisl Marco Bentivogli, presente alla manifestazione. Landini ora chiede un incontro al governo e alla polizia “perché non si picchia così”. “Vorrei dare un abbraccio e solidarietà ai lavoratori e i dirigenti sindacali caricati dalla polizia” dice il segretario della Cgil Susanna Camusso. “Un fatto grave e inaccettabile” lo definisce il segretario della Uil Luigi Angeletti. “È questa la cifra della politica di attacco ai sindacati? In piazza c’erano solo lavoratori e non sindacalisti. Le forze dell’ordine non devono alimentare il disordine. Il governo deve intervenire e risponderne, perché episodi del genere non possono passare sotto silenzio”.