pianogrande ha scritto:L'imprenditoria è una parte dello stato (una parte sociale).
La politica è tutto quello che si muove nell'ambito della organizzazione dello stato.
Il controllo della politica sulle attività private non significa fine delle attività private ma possibilità (speranza, almeno) che queste possano svolgersi all'interno di regole.
Non si parla di stato imprenditore a posto del privato ma di stato che attraverso leggi e regolamenti permetta una attività privata compatibile con una società in cui i problemi e le esigenze siano quelli più generali di una popolazione.
Vogliamo che vinca il più bravo nei confronti del più forte?
Solo in una società regolamentata questo può succedere (o si può sperare che succeda).
Le leggi e i regolamenti si possono discutere (contrattare, se vogliamo).
Non la loro necessità.
Se la politica fa disastri, vanno messi in discussione i disastri (e le persone che li hanno provocati).
Non la necessità della politica.
Partiamo da questo. In parte sono d'accordo ma secondo me tu confondi (nel senso di fondi con, con-fondi)
Stato con
società e questo è un deformazione prospettica tipica dello statalista.
Non me ne avere a male.
È una critica per capirci meglio.
Tu hai visto componenti dello Stato (l'imprenditoria - ti cito - è una
parte dello stato).
No, esiste la società, non lo stato. Questo è l'insieme massimo che possiamo scomporre in sottosistemi.
La società è composta (con un modello concettuale classico) in tre sotto sistemi, autonomi ed indipendenti, pur in relazione tra loro: economia, cultura e politica.
Immaginali ai vertici di un triangolo equilatero con delle righe/frecce vanno tra i vertici in entrambe le direzioni.
Tempo fa cercai di riprodurre il disegno trovato in un libro ma con le mie scarse capacità grafiche l'unica cosa che ho saputo fare è questa:

Vediamo le singole relazioni:
1) Il sistema economico produce risorse e ne riversa una parte al sistema politico (Stato/collettività).
2) il sistema politico fornisce prestazioni quadro (sicurezza, scuola, sanità, giustizia, trasporti) e regolazione (leggi)
3) il sistema politico riceve dal sistema culturale-sociale la legittimazione (soprattutto in democrazia, altrimenti son rivoluzioni)
4) In cambio fornisce prestazioni sociali e sostegno
5) il sistema economico riceve dal sistema culturale il know-how, il saper fare, sia artigianale che professionale industriale (pensiamo all'artigianato)
6) il sistema economico in cambo fornisce rimunerazione al sistema culturale.
L'ho fatta breve ma si possono scrivere decine di monografie, per sviluppare ogni punto e poi andare a vedere gli uteriori sottosistemi che compone ogni vertice.
In questo concetto triagolare quello che conta è l'equilibrio.
Il concetto di primato è da vietare.
Sarebbe come a dire che il regolatore (di un impianto di carburazione, per esempio) siccome ha il primato, regola il carburatore o la centralina come cavolo gli pare. Col risultato che il motore si ingolfa. la regolazione infatti è cosa fa fare solo sapendo cosa fare e cosa non fare.
Bisogna sapere come regolare il sistema economico e quante risorse potrà fornire sulla base della regolazione fatta.
Da noi il motore non carbura e si pretende che traini due roulotte stracariche.
Alla faccia del primato.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)