flaviomob ha scritto:Giusto. Ero perplesso dal divario di percentuali. In realtà, avendo Renzi vinto in tre Regioni la cui popolazione totale equivale solamente al 10,26% del totale nazionale, un divario così elevato diventa poco rappresentativo. Per esempio, la popolazione della sola Lombardia è una volta e mezzo quella di Marche+Toscana+Umbria.
Sarà poco rappresentativo ma rimane il fatto che dove Renzi ha prevalso (e vive il 10,17% del corpo elettorale) la partecipazione è stata doppia rispetto a tutto il resto del paese, dove ha prevalso Bersani. Quindi non è rappresentativo dell'esito di Renzi (che in effetti in totale non ha prevalso pur avendo vinto molto - tanti voti - dove ha vinto) ma è rappresentativo della relazione "grande partecipazione = prevalenza di Renzi".
Ora se poi vogliamo parlare di rappresentatività di un voto, è piu' rappresentativo di una possibile vittoria futura un voto ottenuto con la partecipazione del 5% in tre grandi regioni oppure del 15% in tre regioni piu' piccole?
Vero che Lomb+Piem+Veneto sono in tutto un bacino di 14 milioni e 641mila elettori ma li ha votato solo il 5,32% dei potenziali aventi diritto. la vittoria di bersani è significativa? In Toscana, Umbria e Marche (4'792'033 elettori potenziali, pari ad 1/3 delle tre regioni precedenti) come dicevo la partecipazione effettiva è stata del 12,43%. Non basta quindi un grande successo in una parte piu' piccola per vincere ma basta per ritenere che esiste una relazione tra partecipazione e successo potenziale di Renzi.
Poi è giusta anche l'osservazione di Chango (valutare il peso del CS nelle varie regioni), tuttavia il PD+IDV in Toscana nel 2008 ebbe 50,47% al senato 2008, in Piemonte PD+IDV ha ottenuto il 38,19%. Ma se ora Renzi attira al voto quasi il triplo (15% in Toscana, contro il 5% del Piemonte) ed in quel caso vince, beh è quello che razionalmente si vorrebbe: un candidato che attira consenso.
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