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Ungheria: un salto nel buio?

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda flaviomob il 27/12/2011, 22:38

Anno nuovo, Costituzione nuova


Entrerà in vigore il 1° gennaio 2012 la nuova Costituzione ungherese che potrebbe sancire la fine della breve storia della democrazia nel paese magiaro.
L’Ungheria, che è passata dall’alleanza con il nazi-fascismo alla sfera di influenza dell’URSS (con la sanguinosa repressione della rivoluzione del 1956), rischia infatti di veder sparire il normale bilanciamento di poteri proprio di tutte le democrazie moderne, a causa delle nuove norme volute dal premier Orbàn e dal suo partito, il Fidesz.
Queste norme ridimensionano i poteri della Corte costituzionale e di tutti gli organi di controllo mentre aumentano quelli delle figure nominate in questa legislatura dal Fidesz (il presidente della Repubblica e dei membri del “Consiglio di bilancio”, una sorta di Corte dei Conti).
Il tutto, unito con la “legge bavaglio” sulla stampa già entrata in vigore (una legge che prevede fra le altre cose, un tetto per le notizie di cronaca nera del 20% per i telegiornali, l’obbligo di rivelare le fonti per i giornalisti investigativi e, udite udite, una soglia minima del 40% di musica ungherese da mandare in onda… le dittature si sa, sanno essere ridicole), ha fatto scattare più di un allarme nei confronti di un paese che è membro dell’Unione Europea.
Ricordiamo che il Fidesz ha ottenuto il clamoroso successo a causa dello scandalo legato alla divulgazione di affermazioni riservate dell’ex primo ministro socialista che ammetteva in una riunione ristretta del partito di aver deliberatamente mentito ai cittadini ungheresi per essere riconfermato al potere. Questo nel giro di pochi anni ha causato il dissolversi di quasi tutto l’elettorato del Partito Socialista che dalle elezioni del 2006 a quelle del 2010 è passato dal 43 al 19%. Non è curioso che chi vince le elezioni a causa di uno scandalo giornalistico approvi subito dopo una legge bavaglio contro la stampa?

Tornando all’UE, le voci di critica e di censura non sono mancate, anche perché nel preambolo della Costituzione è stata inserita una sorta di rivendicazione delle province sottratte all’Ungheria con le sconfitte nelle due guerre mondiali, cosa che ha fatto innervosire non poco la Romania. La Germania ha cercato di attuare una forte moral suasion che però ha portato solo a un parziale ridimensionamento della legge bavaglio.
Ma il tutto ovviamente ha trovato uno sponsor illustre, indovinate un po’ chi? Ma ovviamente il Vaticano che, forse nostalgico delle dittature militari sudamericane con cui ha collaborato per tutti gli anni 70 e 80, ha pubblicato su tutti i suoi mezzi di (dis)informazione elogi per il nuovo corso ungherese. Perché? È presto detto, nel suddetto preambolo sono state inserite le radici cristiane dell’Ungheria, la discriminazione omofobica (l’unica unione possibile è quella fra uomo e donna) e la difesa del feto fin dal concepimento. Tombola!
Come quando in Sudamerica le gerarchie cattoliche chiudevano gli occhi di fronte ai desaparecidos (anzi benedicevano i loro boia) in nome della lotta al comunismo, oggi in nome della lotta al laicismo si celebra oltretevere la morte di una democrazia. Testimoniata, fra l’altro, dalle azioni del partito xenofobo di ultradestra Jobbik (16% alle ultime elezioni) contro i ROM, che, se non proprio tollerate, sono comunque blandamente contrastate dal partito di governo Fidesz.
Poco varrebbe ricordare agli oltreteverini che in una democrazia si devono tutelare le minoranze (e oggi circa il 20% degli ungheresi si dichiara non religioso) e che i diritti civili non si assegnano con il principio di maggioranza. Del resto “la Chiesa non è una democrazia”. Chi lo diceva? Un certo Karol Wojtyla.

Alessandro Chiometti
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 28/12/2011, 17:42

Questa situazione dimostra, ancora una volta, che la democrazia va costruita, che non piove dal cielo.
Rifacendosi alla religione oppio dei popoli, bisogna aggiungere che, sotto questo aspetto, anche le dittature non scherzano.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda Iafran il 28/12/2011, 18:38

pianogrande ha scritto:Rifacendosi alla religione oppio dei popoli, bisogna aggiungere che, sotto questo aspetto, anche le dittature non scherzano.

Una bella combinazione "dittature+religioni oppio dei popoli" per fare e disfare ... sulla pelle dei fedeli-sudditi!
Le chiese di religione riformata, intanto, non hanno alcun addobbo cattolico (nessuna immagine di santi). Le cosiddette "radici cristiane" dovrebbero essere tenute presenti proprio da quelli del Vaticano, che le richiamano a più non posso e che attribuiscono con troppa facilità agli altri (loro, forse, non vedono che la pagliuzza negli occhi degli altri!).

Indipendentemente del preambolo della loro Costituzione, in Ungheria si sta già procedendo a conferire la cittadinanza a cittadini di etnia magiara che vivono in Romania (e penso anche a quelli di Slovacchia, Croazia, Slovenia etc.); io ne conosco alcuni che hanno doppia cittadinanza e doppio passaporto.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 29/12/2011, 1:13

Le dittature non si possono mai fermare.
Hanno continuamente bisogno di azione per tenere sotto stress il popolo.
Certo che i concittadini da difendere perché oppressi in terra straniera sono un ottimo spunto retorico patriottico per starnazzare da qualche balcone.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 30/12/2011, 22:55

http://www.corriere.it/esteri/11_dicemb ... 83b7.shtml

Se ne sta accorgendo anche l'Europa.
La prontezza di riflessi della UE è in netto miglioramento.
Non si guarda solo (pur con immani ritardi) ai deficit di bilancio.
Anche il deficit di democrazia comincia a pesare.
Meno male che, in questo caso, i bilanci non li presenta il governo interessato.

Questa faccenda può fare da pilota a quella che può essere una influenza più politica della UE.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 04/01/2012, 16:08

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01 ... pa/181533/
Tanto per non dimenticarcene.
Direi che l'Ungheria non è più una democrazia.
Dobbiamo aspettare che brucino i libri in piazza prima di rendercene conto?
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda franz il 04/01/2012, 16:56

pianogrande ha scritto:Direi che l'Ungheria non è più una democrazia.
Dobbiamo aspettare che brucino i libri in piazza prima di rendercene conto?

Teoricamente dovremmo aspettare che sospendano le prossime elezioni.
Allora si' che sarebbe assenza conclamata di democrazia. Ma sarebbe stupido aspettare.
Per ora si puo' solo dire che c'è carenza e calo di libertà a seguito di una dittatura della maggioranza.
Ma già questo basta ad aprire (secono me) un vulnus con l'Europa.

Mi chiedo allora cosa possa fare l'Europa, per fermare l'andazzo ungherese
Questo è il testo della costituzione http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_ ... l%27Europa

Io vedo per ora un possibile esito:

considerando l'art 1-2

Articolo I-2 Valori dell'Unione

L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.


esiste questa possibilità:

Articolo I-59 Sospensione di taluni diritti derivanti dall'appartenenza all'Unione

1. Il Consiglio, su iniziativa motivata di un terzo degli Stati membri, su iniziativa motivata del Parlamento europeo o su proposta della Commissione, può adottare una decisione europea in cui constata che esiste un evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo I-2. Il Consiglio delibera alla maggioranza dei quattro quinti dei suoi membri previa approvazione del Parlamento europeo.

Prima di procedere a tale constatazione, il Consiglio ascolta lo Stato membro in questione e può rivolgergli delle raccomandazioni deliberando secondo la stessa procedura.

Il Consiglio verifica regolarmente se i motivi che hanno condotto a tale constatazione permangono validi.

2. Il Consiglio europeo, su iniziativa di un terzo degli Stati membri o su proposta della Commissione, può adottare una decisione europea in cui constata l'esistenza di una violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo I-2, dopo aver invitato tale Stato a presentare le sue osservazioni. Il Consiglio europeo delibera all'unanimità previa approvazione del Parlamento europeo.

3. Qualora sia stata effettuata la constatazione di cui al paragrafo 2, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può adottare una decisione europea che sospende alcuni dei diritti derivanti allo Stato membro in questione dall'applicazione della Costituzione, compresi i diritti di voto del membro del Consiglio che rappresenta questo Stato. Il Consiglio tiene conto delle possibili conseguenze di una siffatta sospensione sui diritti e obblighi delle persone fisiche e giuridiche.

In ogni caso questo Stato continua ad essere vincolato dagli obblighi che gli derivano dalla Costituzione.

4. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può adottare una decisione europea che modifica o revoca le misure adottate a norma del paragrafo 3, per rispondere ai cambiamenti nella situazione che ha portato alla loro imposizione.

5. Ai fini del presente articolo, il membro del Consiglio europeo o del Consiglio che rappresenta lo Stato membro in questione non partecipa al voto e nel calcolo del terzo o dei quattro quinti degli Stati membri di cui ai paragrafi 1 e 2 non si tiene conto dello Stato membro in questione. L'astensione di membri presenti o rappresentati non osta all'adozione delle decisioni europee di cui al paragrafo 2.

Per l'adozione delle decisioni europee di cui ai paragrafi 3 e 4, per maggioranza qualificata s'intende almeno il 72 % dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri partecipanti che totalizzino almeno il 65 % della popolazione di tali Stati.

Qualora, a seguito di una decisione di sospensione dei diritti di voto adottata a norma del paragrafo 3, il Consiglio deliberi a maggioranza qualificata sulla base di una delle disposizioni della Costituzione, per maggioranza qualificata s'intende quella definita al secondo comma o, qualora il Consiglio agisca su proposta della Commissione o del ministro degli affari esteri dell'Unione, almeno il 55 % dei membri del Consiglio rappresentanti gli Stati membri partecipanti che totalizzino almeno il 65 % della popolazione di tali Stati. In quest'ultimo caso, la minoranza di blocco deve comprendere almeno il numero minimo di membri del Consiglio che rappresentano oltre il 35 % della popolazione degli Stati membri partecipanti, più un altro membro; in caso contrario la maggioranza qualificata si considera raggiunta.

6. Ai fini del presente articolo, il Parlamento europeo delibera alla maggioranza dei due terzi dei voti espressi, che rappresenta la maggioranza dei membri che lo compongono.


Questa è la versione dell'art 7 del trattato di Lisbona, Trattato + modifiche

Articolo 7
(ex articolo 7 del TUE)
1. Su proposta motivata di un terzo degli Stati membri, del Parlamento europeo o della
Commissione europea, il Consiglio, deliberando alla maggioranza dei quattro quinti dei suoi
membri previa approvazione del Parlamento europeo, può constatare che esiste un evidente rischio
di violazione grave da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo 2. Prima di procedere
a tale constatazione il Consiglio ascolta lo Stato membro in questione e può rivolgergli delle
raccomandazioni, deliberando secondo la stessa procedura.
Il Consiglio verifica regolarmente se i motivi che hanno condotto a tale constatazione permangono
validi.
2. Il Consiglio europeo, deliberando all'unanimità su proposta di un terzo degli Stati membri
o della Commissione europea e previa approvazione del Parlamento europeo, può constatare
l'esistenza di una violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro dei valori di cui
all'articolo 2, dopo aver invitato tale Stato membro a presentare osservazioni.
3. Qualora sia stata effettuata la constatazione di cui al paragrafo 2, il Consiglio, deliberando
a maggioranza qualificata, può decidere di sospendere alcuni dei diritti derivanti allo Stato membro
in questione dall'applicazione dei trattati, compresi i diritti di voto del rappresentante del governo di
tale Stato membro in seno al Consiglio. Nell'agire in tal senso, il Consiglio tiene conto delle
possibili conseguenze di una siffatta sospensione sui diritti e sugli obblighi delle persone fisiche
e giuridiche.
Lo Stato membro in questione continua in ogni caso ad essere vincolato dagli obblighi che gli
derivano dai trattati.
4. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può successivamente decidere di
modificare o revocare le misure adottate a norma del paragrafo 3, per rispondere ai cambiamenti
nella situazione che ha portato alla loro imposizione.
5. Le modalità di voto che, ai fini del presente articolo, si applicano al Parlamento europeo, al
Consiglio europeo e al Consiglio sono stabilite nell'articolo 354 del trattato sul funzionamento
dell'Unione europea.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 05/01/2012, 2:05

Grazie Franz.
Dobbiamo continuare a parlarne e la prima considerazione che mi viene è che abbiamo davanti una efficacissima immagine del rischio che ha corso l'Italia con Berlusconi.
Andiamo avanti a sostenere Monti e caldeggiamo una riforma elettorale in senso più democratico (non ci vuole molto) di quella in vigore.
Stiamo anche con gli occhi aperti sull'iter della pratica del referendum abrogativo della porcata.
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda franz il 05/01/2012, 9:57

pianogrande ha scritto:Grazie Franz.
Dobbiamo continuare a parlarne e la prima considerazione che mi viene è che abbiamo davanti una efficacissima immagine del rischio che ha corso l'Italia con Berlusconi.
Andiamo avanti a sostenere Monti e caldeggiamo una riforma elettorale in senso più democratico (non ci vuole molto) di quella in vigore.
Stiamo anche con gli occhi aperti sull'iter della pratica del referendum abrogativo della porcata.

Mi è sempre parso "estremamente pericoloso", per usare un termine di moda, affidare la democrazia e lo stato di diritto solo al potere di un parlamento e di un governo, confidando delle magistratura e nella corte costituzionale come ulteriori baluardi. Secondo me è meglio che il popolo abbia poteri diretti, referendari, per bloccare certe leggi e per promuoverne altre, su iniziativa popolare. Questo a mio avviso è il limite della nostra democrazia, di quella ungherese e di tante altre.
Ci vuole sempre un potere superiore a quello del parlamento nazionale, che potrebbe votare qualsiasi porcata.
L'ungheria potrebbe essere salvata dal potere superiore dell'art 7, noi da quello superiore dei mercati.
Ma non è molto bello. Meglio essere salvati dal popolo stesso, se ne ha gli strumenti. Non vi pare?
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Re: Ungheria: un salto nel buio?

Messaggioda pianogrande il 05/01/2012, 19:44

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HREC1-4

Intanto il dittatore, ha minimizzato fino alla fine ed ora ha in ostaggio il paese.
Anche questa assomiglia alla nostra recentissima storia.
Meno male che il nostro si è tolto di mezzo forse appena in tempo.
In una dittatura anche i referendum (plebisciti?) diventano poco affidabili.
C'è solo da sperare nell'Europa (per evitare di parlare di rivoluzioni violente).
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