A questo punto, indipendentemente dalla credibilità dei diversi giornali che commissionano e riportano sondaggi, una sola cosa mi sembra certa: ormai i sondaggi hanno perso la funzione originaria di verifica delle opinioni delle persone, per acquisire il ruolo di strumento di propaganda.
A tal fine, l'attendibilità dei sondaggi stessi ha perso ogni significato.
Vi posto questo de "Il Giornale"per correttezza, visto che era stato postato quello precedente di Repubblica.
Ma non sono più disponibile a prenderne in considerazione alcuno.
Comincio a ritenere più attendibili le mie valutazioni personali, basate sulle variazioni delle opinioni delle persone con le quali mi capita di dialogare.
Comunque, eccovi l'articolo:
Il vero sondaggio sul premier: con lui sei italiani su dieci
di Redazione
da Roma
Sei italiani su dieci hanno piena fiducia nel governo. Asticella poco più in alto per il premier, che vanta un gradimento personale del 61,5%. Va male, molto male invece per la magistratura, che crolla al 18%. Un dato molto basso, che si riduce addirittura al 6% tra gli elettori di centrodestra. E ancora: Pdl in crescita, grazie anche al riavvicinamento di parte dell’elettorato centrista (l’Udc perde oltre un punto rispetto alle Politiche). E Pd in forte calo. Per il buon gioco dell’Italia dei Valori, ma non solo. A fare bingo è infatti la Sinistra arcobaleno, che raddoppia quasi i consensi (dal 3,1% di aprile passa al 5,5%), portando oggi virtualmente a Montecitorio una discreta schiera di deputati.
È uno scenario con molti punti fermi e un paio di grosse sorprese quello che emerge dall’ultimo sondaggio riservato - da giorni in mano al Cavaliere - commissionato a fine giugno all’Euromedia research. L’istituto al quale negli ultimi anni Silvio Berlusconi si è sempre affidato per comprendere l’umore della gente e indirizzare la propria azione politica. E che finora, grazie alla bravura riconosciuta del suo direttore, Alessandra Ghisleri, le ha indovinate praticamente tutte.
Insomma, nessun dubbio - stando al dossier nel cassetto del premier - sulla comunione d’intenti tra governo e Paese. Il 59,4% degli intervistati, infatti, apprezza il lavoro del Consiglio dei ministri. Una percentuale molto alta, che premia il suo operato nei primi due mesi d’attività. Ancora meglio va per il premier, che ottiene la fiducia del 61,5%. Un dato cresciuto in maniera continua nelle ultime settimane (prima delle elezioni il leader del Pdl, secondo la stessa Euromedia, si attestava al 49,9%) e che si discosta di molto da quello calcolato in questi giorni dalla Demos (46,4%). Differenza sostanziale con il sondaggio commissionato da Repubblica anche sul gradimento di Walter Veltroni, segretario del Pd: il 30% per Euromedia (partenza 38% ad aprile), il 40,7% (65% rilevato a maggio) per Demos. E sempre in chiave governo, quattro uomini e una donna nella classifica dei cinque ministri più popolari. A guidarla, un po’ a sorpresa, è il titolare dell’Economia, Giulio Tremonti. Seconda piazza per Renato Brunetta, medaglia di bronzo al leghista Roberto Maroni. Poco più sotto, Claudio Scajola e Mariastella Gelmini.
Dai ministri ai giudici. Crollo verticale per la fiducia nei magistrati. Il 18-19%, venuto fuori da una rilevazione effettuata a metà giugno, per Ghisleri si spiega così: «I cittadini non condividono le loro prese di posizione, che interpretano come un’intimidazione nei confronti del premier, allo scopo di voler bloccare in un certo senso i lavori dell’esecutivo». Tanto che, aggiunge, «il gradimento si riduce a poco più del 6% tra gli elettori del Pdl».
E a proposito di Pdl, consensi in aumento. Dal 37,4% di metà aprile, si attesta adesso al 39,8%. Oltre due punti in più - analizza il direttore di Euromedia - giunti in parte dalla perdita di consensi dell’Udc (dal 5,6% passa al 4,5%), del Pd («in piccolissima parte») e dal ripensamento di chi non si presentò alle urne il 13 e 14 aprile scorsi. Stabile la Lega, leggermente avanti l’Mpa di Raffaele Lombardo, trainato dal successo elettorale in Sicilia. Nel complesso, la maggioranza otterrebbe il 49,4%, staccando di quasi quindici punti l’accoppiata Pd-Idv, in calo e ferma al 35%.
Nell’opposizione presente in Parlamento, infatti, stando al sondaggio, ride solo Antonio Di Pietro. E così, mentre gli attacchi al premier fruttano al suo partito un incremento di mezzo punto, si fa critica la situazione in casa dei democratici. Oltre tre punti in meno per Veltroni e company, la cui azione politica ha «disorientato» - spiega Ghisleri - l’elettorato di riferimento, riversatosi in gran parte a sinistra. E portando il cartello della Sinistra arcobaleno - ovvero Prc, Pdci, Verdi e Sd - a un più che dignitoso risultato: 5,5%. Un successo, anzi, se si confronta il risultato del voto nazionale: 3,1% e nessun parlamentare eletto.
Mantiene il proprio consenso la Destra di Francesco Storace (2,2%, con un leggerissimo -0,2%), si confondono nel resto del mucchio i Socialisti, sprofondati allo 0,6%.