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L'ora di religione

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: L'ora di religione

Messaggioda matthelm il 26/04/2009, 13:40

Vedete, io sono credente (non credo trinariciuto) e quando sento affermazioni sempre e comunque, salvo lievi differenziazioni, contro la chiesa, il papa, il mondo cattolico ecc. mi sento in dovere di controbattere questa paranoia per me inaccettabile. Certo faccio la parte, per taluni, del papista dell’integralista, clericale e chi più ne ha più ne metta. Ma non importa.

Fare affermazioni come: non ci deve essere il crocifisso nei locali pubblici perché altrimenti dove va a finire la laicità, e poi qualche mussulmano può sentirsi a disagio… qui in Italia; non festeggiare il Natale come nascita di Gesù Cristo (data simbolica, solstizio o no) perché è meglio chiamare nonno gelo o babbo natale che sono così innocui che vanno bene a tutti; combattere (è questa la parola giusta!) la chiesa cattolica perché alcuni esponenti non sono stati e non sono certamente coerenti con la “fonte”, perché altri sono ultraconservatori, sono misogini sono sessuofobi, ecc.ecc. tradendo criminalmente la “Fonte”.

Ecco che allora si cerca di distruggere la struttura (questa la vera “battaglia” inespressa) l’organizzazione, la fonte da dove passa la tradizione e nascono gli innumerevoli esempi di santità “laica”, di riferimenti di altissima moralità e democrazia (sì cari, democrazia. Altrimenti manca qualcosa nella vostra formazione culturale) con riverbero sulla nostra storia e radici culturali (cosa c’entrano i greci ed i romani, anche loro hanno lasciato influssi perché no, ma il cristianesimo qualcosina in più!! O non si può dire?)

Molti di voi, o vostri riferimenti, sono purtroppo come molti generali che non hanno l’esercito ma dichiarano guerre continue, fanno proclami. E l’esercito, il popolo, se ne va verso qualche balordo a cui perdonano le scempiaggini, le incoerenze, le gaffe, i problemi con la giustizia e via via ma sanno che non si permetterà mai, anche e sicuramente per calcolo politico! , di trasmettere l’idea di “toccare” o mettere in discussione valori così cari alla stragrande maggioranza del popolo italiano credente e non credente! Perché sono valori radicati, per fortuna.

E voi, o qualche stralunato laicista, cosa fate, appena potete sparate indistintamente contro chi anche indegnamente quei valori trasmette . E poi allo stesso popolo andate a chiedere il voto?

Dabbenaggine, odio cieco, avanguardie che si credono troppo avanti, sicuramente perdenti e che non dovrebbero mai partecipare ad una battaglia elettorale per vincere delle elezioni perché le perderebbero sicuramente.
La loro scelta potrebbe essere solo di aderire in gruppi “anti” e basta, non ad un partito che vorrebbe essere laico e non laicista e che punta a vincere le elezioni. Certo non dovrà essere una strategi politica ma convinzione acquisita.

Questo non vuol dire non dissentire su varie prese di posizione della chiesa. Ci mancherebbe.

Ho scritto di getto e certamente con qualche svolazzo e per questo mi scuso. Sapete sono candidato sindaco per una lista di centrosinistra (siamo all’opposizione)… e pensate che tutti sanno esattamente come la penso e condividono.

Qui siamo più avanti di altri e questo dovrebbe essere, per me ,il vero Partito democratico.

Vi saluto perché per un po’ non avrò molte occasioni per intervenire.

Ranvit, il problema dell'ora di religione può tranquillamente essere risolto come dici tu. Basta affrontarlo con spirito sgombro da pregiudizi straradicati e che sono animati da un anticlericalismo ottuso e fuori dalla realtà. E non mi riferisco a te. Poi quì non possiamo scrivere trattati ma solo esprimere pareri in sintesi incomplete.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: L'ora di religione

Messaggioda pagheca il 26/04/2009, 16:58

Non entro nel merito del messaggio di Matthelm, ma prendo spunto da esso per mostrare che il problema del CS in Italia non e' tanto la "dirigenza" (come dice per esempio Ranvit) quanto una frattura insanabile tra componenti diverse dell'elettorato che non esiste a destra. Lo penso sempre piu' ed e' questo che mi da' quel senso di sconfitta, di perenne delusione, e che mi rende scettico rispetto alla possibilita' che si possa creare quel CS serio, nuovo ed efficiente invocato per esempio da Ranvit.

Perche' la posizione di Matthelm, essendo quella di una importante fetta di elettorato, pone il problema di come mettere insieme anime che si combattono sul terreno dei principi, e non dei "fatti", del benessere della gente, delle soluzioni da dare a chi vuole migliorare questa societa' e il suo modo di vivere, come invece avviene a destra (sebbene le loro priorita' sono diverse dalle nostre e le loro soluzioni spesso inaccettabili). Di Matthelm, o di persone con opinioni fondamentalmente inconciliabili con quelle di altri, in Italia ce ne sono abbastanza da fare si che sia impossibile costruire un terreno comune talmente vasto da poter fare maggioranza a sinistra.

Per esempio, qui in UK non c'e' nessuna battaglia da fare per laicizzare la scuola, perche' la scuola e' gia', per quello che conta, abbastanza laica. Rimane l'insegnamento delle religioni, su cui non sono d'accordo, ma e' fatto per lo piu' da laici e pone sullo stesso piano le varie religioni del mondo (mono e politeiste). C'e' chi vorrebbe toglierla di mezzo e dedicare quelle poche ore settimanali a cose ritenute piu' importanti, ma nessuno farebbe una "crociata" per questo (o contro di questo), perche' le cose importanti sono considerate altre, per esempio la qualita' dell'insegnamento o il problema della disciplina, su cui si puo' discutere senza fanaticismi di fondo mentre la laicita' della scuola e' comunque piu' o meno garantita.

In Italia invece la scuola non e' laica e quindi ogni tentativo di farla diventare tale scatena una "guerra di religione". Se un ipotetico CS tentasse di fare una proposta per esempio per "dare a Cesare quel che e' di Cesare", ovvero cessare l'assurdo (secondo me) meccanismo di selezione degli insegnanti di "religione", il partito si spaccherebbe in 4, o forse in 16, nemmeno in due, e qualsiasi tentativo di conciliazione verrebbe visto come un compromesso inaccettabile da tutte le 16 parti. E' successo con l'eutanasia, col matrimonio gay, con la ricerca sulle staminali. Ci siamo salvati per miracolo per quanto riguarda l'aborto o il divorzio forse perche' toccavano direttamente gli interessi di troppa gente, o forse perche' erano altri tempi. E' per questo che al di la' di ricorrenti tentativi, nessuno ha avuto (finora) il coraggio di toccare, o di aggiornare, queste leggi. Perche' "chi tocca muore" con cose di questo genere.

Ripeto: non mi interessa qui (magari altrove si) difendere le mie idee o attaccare quelle degli altri, perche' scatenerebbe le solite polemiche. Inutili visto che non e' questo forum che decide il desitno dell'Italia (ci sono cascato un paio di volte e spero di non cascarci piu'). E invito anche gli altri a evitare questa trappola: ognuno rimanga delle sue idee, non e' questo che conta, qui, ma piuttosto come immaginarsi una strategia, una road map per andare oltre le elezioni. Perche' spesso si dimentica che il problema e' che anche quando per qualche caso, o per qualche errore dell'avversario, il CS andasse al governo, sarebbe difficilissimo rimanerci con un sostegno importante dell'elettorato, perche' alla prima decisione critica l'elettorato si spaccherebbe. E anche se si dilazionassero le decisioni critiche, limitandosi ad occuparsi di economia e bilancio e lasciando stare tutto il resto, il malcontento monterebbe perche' tutti noi, da me a Matthelm a chiunque altro, direbbe: perche' il Governo non si occupa di XYZ, che e' la cosa che conta?

Non e' in fondo questo che e' successo con i Governi Prodi?

Per cui la domanda vera, ma spesso dimenticata, e': come trovare un'unita' al centro-sinistra su un numero di temi sufficienti a garantire da una parte la vittoria elettorale e dall'altra il mantenimento di un certo livello di gradimento da parte di una maggioranza dell'elettorato? Secondo me e' questa la domanda alla quale nessuno sa come rispondere. Ed e' per questo che il CS manca di una propria linea e di leader (e non viceversa, come pensano in tanti qui). Perche' la risposta a questa domanda non esiste. Perche' l'Italia e' spaccata (soprattutto - secondo me - a causa della presenza ingombrante del Vaticano e dei suoi interessi economici: se uno va a guardare, la spaccatura nel CS avviene quasi sempre li). Per me e' questa la continua emergenza del CS. A destra non c'e' problema, perche' quelli sono uniti dalla caccia allo straniero, dal problema di come riempirsi le tasche giu' giu' fino a risolvere la monnezza a Napoli o la domanda di energia (come non ha importanza). Gliene importa poco delle questioni di principio come i diritti della gente, e infatti se ne sente parlare raramente. In piu' sono pure piu' efficienti, perche' si accontentano di poco: basta un G8 a l'Aquila o le promesse del Capo per pensare che il problema sia risolto.

A molti di noi questo non basta. Vorremo di piu', ma questo di piu' e' inarrivabile perche' appena si fa una proposta ci saranno sempre Tizio che pensa X e Caio che pensa Y, dove X e Y non sono di fatto conciliabili.

Io mi accontenterei per esempio di lasciare il crocifisso, che e' un simbolo e niente piu', nelle scuole, se dall'altra parte si accettasse anche di fare si che coloro che rifiutano l'ora di religione non vengano discriminati, ma dall'altra parte non lo si vorrebbe assolutamente perche' questa discriminazione e l'imposizione dell'ora di religione e' fondamentale per la sopravvivenza economica del Vaticano (anzi, si nega che questa discriminazione avviene!), e se un governo di CS tentasse di evitarla verrebbe immediatamente sfiduciato da quella parte di italiani. Se invece si facesse il contrario e si continuasse su questa linea, sarebbero gli altri, quelli come me, a storcere il naso fino al livello di rottura all'ennesimo cedimento alle volonta' del Vaticano.

Per questo dico e ripeto ragazzi (dove ragazzi sta per me, per Ranvit, ma anche per Matthelm) che il problema non e' Franceschini, Tizio o Caio, o il rinnovamento del PD o le alleanze con l'IDV o con Casini o buttare tutti quelli che stanno nel partito da piu' di n anni al fiume. Vorrei credere come fa Matthelm che basterebbe accettare "le radici cattoliche dell'Italia" per vincere. Ma non e' cosi'. Non conta niente tutto questo perche' l'elettorato, comunque, e' spaccato e tale rimarra' per molti anni a venire.

saluti da un sempre piu' sfiduciato pagheca
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Re: L'ora di religione

Messaggioda franz il 26/04/2009, 17:46

pagheca ha scritto:Per cui la domanda vera, ma spesso dimenticata, e': come trovare un'unita' al centro-sinistra su un numero di temi sufficienti da garantire da una parte la vittoria elettorale e dall'altra il mantenimento di un certo livello di gradimento da parte di una maggioranza dell'elettorato? Secondo me e' questa la domanda alla quale nessuno sa come rispondere.

Concordo. Il fatto è che il CS si spacca anche sulle pensioni (anzianità, scaloni, scalini) e sui altri temi.
Non è necessario discutere sui problemi etici e bioetici per trovare motivi di contrasto.
Ci basta la TAV, il nucleare, la scuola. E chi piu' ne ha piu' ne metta.

A mio avviso pero' una coalizione di governo (in un sistema maggioritario) deve essere coerente sui temi politici ed economici, mentre su quelli etici va cercata una soluzione trasversale in Parlamento che trascenda le singole coalizioni.
Poi tra i mille problemi che ci sono in Italia, gravissimi, secolari (penso ad esempio alla questione meridionale, all'arretratezza del sistema scolastico e sanitario, della giustizia, al welfare inadeguato, ai 2 milioni in povertà assoluta, delle case non a norma) occorre trovare le giuste priorità. Anche i temi etici sono importanti ma forse la bioetica e la fertilità ha piu' influssi sul cittadino del crocefisso in un'aula di giustizia o scolastica. E tra i problemi della scuola quello del crocefisso è decisamente il meno importante.
Certo che mi piacerebbe che tutti i problemi fossero affrontati e risolti laicamente e credo che capirei discutere e dividersi sulla riforma universitaria o sul nucleare .... non capisco e non ammetto dividersi sul crocefisso o sull'ora di religione. Anche qui i cittadini che ci osservano possono legittimamente pensare "ma con tutti i problemi che abbiamo, questi del CS non hanno nulla di meglio da fare che litigare sul crocefisso nei luoghi pubblici?".

Qui noi a mio avviso non dovremmo nemmeno entrare in materia, visto che le priorità nazionali sono ben altre.
Ogni nostra energia ogni molecola, ogni caloria va concentrata sui problemi nazionali.
Invece c'è qualcuno a cui piace seminare zizzania per dividerci e noto dall'intervento introduttivo di pianogrande che il tutto pare sia nato da qualche esternazione del pontefice, che mi sono perso.
E che francamente non mi interessa.

Intanto colgo l'occasione dire "in bocca al lupo" al nostro candidato sindaco.

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Re: L'ora di religione

Messaggioda pierodm il 26/04/2009, 20:03

Se Pagheca me lo permette, divido in due il suo post.

Con una sono perfettamente d'accordo, da più di dieci anni, ossia dalla creazione dell'Ulivo, e sul piano generale fin da quando ho cominciato ad interessarmi di politica: non è il partito o la coalizione il problema, anzi non sono i dirigenti ad essere "il partito", ma la gente che lo compone. Il vero partito, l'extrema ratio politica sono il "suo" popolo.
E questa coalizione, e questo PD, come a suo tempo l'Ulivo, vorrebbero essere la sintesi di componenti che non possono stare insieme: alleate, forse, su obiettivi specifici, ma non fuse insieme o integrate.
Anzi, non "devono" stare insieme, se la politica ha una logica.

Con l'altra no, non sono d'accordo: quella per cui non è il caso di star qui a discutere di questo problema della laicità, o (per lui) di esporre o difendere "qui" le sue idee, in quanto bisogna "andare oltre". Giusto andare oltre, nel senso che Pagheca accenna, ma ci si va solo se a mano a mano si macinano le questioni scottanti, non se si evita di affrontarle.

E qui andiamo al nocciolo del problema che pone Pagheca.
La mia risposta l'ho data diverse volte, con sfumature diverse secondo i casi: stando le cose nel modo in cui stanno, trovare un'unita' al centro-sinistra su un numero di temi sufficienti a garantire da una parte la vittoria elettorale e dall'altra il mantenimento di un certo livello di gradimento mi sembra praticamente impossibile, a meno di non ipotizzare una linea minimalista, rinunciando ad affrontare non solo le riforme di sistema, ma anche quelle diciamo così "di cultura", come appunto le questioni di laicità e quelle cosiddette "di coscienza".
Tra l'altro, questa non è nemmeno un'ipotesi, essendo ciò che è successo nei governi Prodi 1 e 2, e Amato-D'Alema, senza che nemmeno si sfiorasse una decente unità politica e programmatica.
Il fatto è che la politica sembra una materia duttile ed elastica, comprimibile e allungabile a piacimento, in cui con l'espediente dei "programmi" puoi metterci o togliere tutto, come fosse il giochetto delle costruzioni Lego.
Ma non è così: non è di tipo matematico, ma la politica ha una logica, ha spigoli e volumi non comprimibili, o almeno non comprimibili artificialmente, a tavolino.
In Italia la destra è tendenzialmente fascista, non liberal-democratica o semplicemente conservatrice.
Il cosiddetto "centro" è in gran parte clericale, non solo e non tanto nei partiti, ma nel suo elettorato, e visceralmente rivolta più a destra che a sinistra se si trova a scegliere tra le idee e i valori che queste propongono.
La sinistra - a prescindere dalle egemonie vigenti o calanti - è minoranza storica, non avendo mai superato anche nei momenti migliori il 35-38%.
Se mai c'è un paese in cui la sinistra DEVE crescere da sola, senza cercare improbabili "fusioni", questo è l'Italia.
L'occasione c'è stata dopo Tangentopoli, ma si è preferito andare a raccogliere i cocci del PSDI e della DC, per fare l'Ulivo.
Hanno raccolto i dirigenti, e qualche manipolo di militanti e un po' di voti, ma niente di più: è bastato per ottenere risicate vittorie aiutate dal sistema elettorale, ma non una crescita, e meno che mai una forza nuova fondata su una complessiva unità di valori.
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Re: L'ora di religione

Messaggioda pierodm il 26/04/2009, 20:12

Matt, non entro nel merito politico del tuo post, che non condivido, ma che hai il diritto di fare.

C'è solo un dettaglio che è davvero fuori posto: l'eredità greco-romana.
Questa eredità è talmente enorme, talmente ramificata e profonda - e ormai talmente metabolizzata, diventata storia e vita - che nemmeno si nota in tutta la sua grandezza.
Diciamo che, senza la cultura, la filosofia, lo stato, l'unità stessa geo-politica creata dal mondo greco-romano la cristianità non sarebbe probabilmente nemmeno esistita - sicuramente non sarebbe esistita la sua dottrina, non il magistero vaticano, e non sarebbe esistita nelle forme date nell'Occidente.
Una delle ragioni per cui sarebbe infinitamente meglio studiare le religioni - a cominciare da quella cristiana - nello spazio della storia e filosofia, è quella per cui in questo modo si farebbe luce sulla quantità di "riletture" vaticane, sulle falsificazioni e sulle appropriazioni indebite fate a spese della cultura greco-romana e germanica da parte del "catechismo" cattolico, le quali tutte equivalgono ad un vero e proprio mantenimento doloso in uno stato d'ignoranza.
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Re: L'ora di religione

Messaggioda ranvit il 26/04/2009, 21:17

Minchia....mi tocca dire che sono d'accordo con pierodm (o quasi), quando dice :

>Se mai c'è un paese in cui la sinistra DEVE crescere da sola, senza cercare improbabili "fusioni", questo è l'Italia.
L'occasione c'è stata dopo Tangentopoli, ma si è preferito andare a raccogliere i cocci del PSDI e della DC, per fare l'Ulivo.
Hanno raccolto i dirigenti, e qualche manipolo di militanti e un po' di voti, ma niente di più: è bastato per ottenere risicate vittorie aiutate dal sistema elettorale, ma non una crescita, e meno che mai una forza nuova fondata su una complessiva unità di valori.<


Sono (quasi) d'accordo perchè sostengo da tempo la tesi che bisogna(va) mettere in pista un Cs con una chiara identità socialista-democratico-liberale aderente al Pse....si perderanno le prime elezioni ma è probabile che si vincano le successive.
Il "quasi" sta nella definizione di "sinistra" che per me deve essere quella che si intende nel Pse

Io credo che se agli italiani si parla chiaro e ci si comporta da sinistra europea (quindi niente terzomondismo o no-globalismo o pacifismo senza se e senza ma, etc) saremmo premiati con il consenso e non ci sarebbe alcun problema con i cattolici (quelli veri non i "papalini").

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'ora di religione

Messaggioda pagheca il 26/04/2009, 21:38

Matthelm scrive che "Dabbenaggine, odio cieco, avanguardie che si credono troppo avanti, sicuramente perdenti e che non dovrebbero mai partecipare ad una battaglia elettorale per vincere delle elezioni perché le perderebbero sicuramente. ", sostanzialmente perche' lui e' cattolico credente. Ranvit che l'unico modo di vincere e' la "chiara identità socialista-democratico-liberale". Se qualcuno e' tentato da Di Pietro sosterra' convinto che l'unico modo di vincere per il CS e' di allearsi con l'IdV. Chi invece e' di sinistra che l'unico modo di vincere e' di allearsi con la sinistra alternativa, o magari di "dire cose di sinistra".

Ragazzi, a me sembra che spesso confondiate quello che sta bene a voi con una strategia che puo' far vincere il CS. La realta' e i pii desideri sono cosa ben diversa. Non vedo alcun fondamento per tutte queste varie "teorie". Io partirei - ripeto - dalla constatazione che l'elettorato e' frammentato e che per vincere bisogna trovare un terreno comune a tutte queste componenti.

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Re: L'ora di religione

Messaggioda pianogrande il 27/04/2009, 0:43

franz ha scritto:
pagheca ha scritto:Per cui la domanda vera, ma spesso dimenticata, e': come trovare un'unita' al centro-sinistra su un numero di temi sufficienti da garantire da una parte la vittoria elettorale e dall'altra il mantenimento di un certo livello di gradimento da parte di una maggioranza dell'elettorato? Secondo me e' questa la domanda alla quale nessuno sa come rispondere.

Concordo. Il fatto è che il CS si spacca anche sulle pensioni (anzianità, scaloni, scalini) e sui altri temi.
Non è necessario discutere sui problemi etici e bioetici per trovare motivi di contrasto.
Ci basta la TAV, il nucleare, la scuola. E chi piu' ne ha piu' ne metta.

A mio avviso pero' una coalizione di governo (in un sistema maggioritario) deve essere coerente sui temi politici ed economici, mentre su quelli etici va cercata una soluzione trasversale in Parlamento che trascenda le singole coalizioni.
Poi tra i mille problemi che ci sono in Italia, gravissimi, secolari (penso ad esempio alla questione meridionale, all'arretratezza del sistema scolastico e sanitario, della giustizia, al welfare inadeguato, ai 2 milioni in povertà assoluta, delle case non a norma) occorre trovare le giuste priorità. Anche i temi etici sono importanti ma forse la bioetica e la fertilità ha piu' influssi sul cittadino del crocefisso in un'aula di giustizia o scolastica. E tra i problemi della scuola quello del crocefisso è decisamente il meno importante.
Certo che mi piacerebbe che tutti i problemi fossero affrontati e risolti laicamente e credo che capirei discutere e dividersi sulla riforma universitaria o sul nucleare .... non capisco e non ammetto dividersi sul crocefisso o sull'ora di religione. Anche qui i cittadini che ci osservano possono legittimamente pensare "ma con tutti i problemi che abbiamo, questi del CS non hanno nulla di meglio da fare che litigare sul crocefisso nei luoghi pubblici?".

Qui noi a mio avviso non dovremmo nemmeno entrare in materia, visto che le priorità nazionali sono ben altre.
Ogni nostra energia ogni molecola, ogni caloria va concentrata sui problemi nazionali.
Invece c'è qualcuno a cui piace seminare zizzania per dividerci e noto dall'intervento introduttivo di pianogrande che il tutto pare sia nato da qualche esternazione del pontefice, che mi sono perso.
E che francamente non mi interessa.

Intanto colgo l'occasione dire "in bocca al lupo" al nostro candidato sindaco.

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Fai benissimo a cercare di calmare gli animi perché anche questo è un ruolo necessario.
Ti assicuro che non mi diverto affatto a seminare zizzania o a cercare divisioni.
Alla tua affermazione che ci sono problemi più grossi, posso solo rispondere che ho affrontato un argomento al momento che mi si è presentato e che, per me e non credo solo per me, l'influenza del Vaticano sulla nostra politica costituisce un grossissimo problema.
Prova a considerare quanti dei problemi da te elencati sono legati a questa influenza ('orco cane se non è un "problema nazionale").
Se sostieni che lil CS non deve affrontare questi temi perché deve andare al governo, rispondo con qualche considerazione:
- Per arrivare al governo (in modo alternativo a chi governa ora) c'è da fare un lungo e duro percorso.
- Per fare questo percorso occorre del coraggio; coraggio che se l'attuale dirigenza del CS non ha, solo per questo, non è degna di governare.
- Per acquisire un barlume di questo coraggio (il resto viene con l'allenamento e con qualche piccolo successo), secondo me bisognerebbe pensarla così: preferisco battermi per il progresso stando all'opposizione piuttosto che chiudere occhi ed orecchie per cercare (invano) di portare al governo del paese delle emerite nullità.
Aggiungo che, una volta che si creassero contrasti troppo accesi, sia all'interno che con l'avversario, si possono cercare tutte le mediazioni di questo mondo (la politica non sarebbe tale senza mediazioni) ma i problemi vanno, innanzitutto, evidenziati.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: L'ora di religione

Messaggioda franz il 27/04/2009, 8:41

pianogrande ha scritto:Fai benissimo a cercare di calmare gli animi perché anche questo è un ruolo necessario.
Ti assicuro che non mi diverto affatto a seminare zizzania o a cercare divisioni.
Alla tua affermazione che ci sono problemi più grossi, posso solo rispondere che ho affrontato un argomento al momento che mi si è presentato e che, per me e non credo solo per me, l'influenza del Vaticano sulla nostra politica costituisce un grossissimo problema.
Prova a considerare quanti dei problemi da te elencati sono legati a questa influenza ('orco cane se non è un "problema nazionale").
Se sostieni che lil CS non deve affrontare questi temi perché deve andare al governo, rispondo con qualche considerazione:
- Per arrivare al governo (in modo alternativo a chi governa ora) c'è da fare un lungo e duro percorso.
- Per fare questo percorso occorre del coraggio; coraggio che se l'attuale dirigenza del CS non ha, solo per questo, non è degna di governare.
- Per acquisire un barlume di questo coraggio (il resto viene con l'allenamento e con qualche piccolo successo), secondo me bisognerebbe pensarla così: preferisco battermi per il progresso stando all'opposizione piuttosto che chiudere occhi ed orecchie per cercare (invano) di portare al governo del paese delle emerite nullità.
Aggiungo che, una volta che si creassero contrasti troppo accesi, sia all'interno che con l'avversario, si possono cercare tutte le mediazioni di questo mondo (la politica non sarebbe tale senza mediazioni) ma i problemi vanno, innanzitutto, evidenziati.

Non mi riferivo a te per la zizzania, perché credo di aver capito che tu hai solo trovato l'occasione partita da qualche esternazione papale che mi sono perso.
Per il resto il nostro ruolo politico è risolvere probemi politici nazionali e questi (pensioni, sanità, giustizia, trasporti) si possono e si devono risolvere senza minimamente considerare le inflenze vaticane, le quali si manifestano solo in alcuni settori della nostra vita civile. Per me ci vuole piu' coraggio ad affrontare il tema delle pensioni di anzianità che quello del crocefisso nelle aule di tribunale. Anche a parità (o disparità inversa) di coraggio, il guadagno per il Paese è immenso se risolviamo il problema delle pensioni (o del costo del lavoro) piuttosto che quello del Crocefisso o dell'ora di religione.
La nostra stessa credibilità politica agli occhi dell'elettorato si basa sulla consistenza e compattezza sui temi nodosi del paese, quelli che toccano i cittadino ogni giorno (sicurezza, disoccupazione, malasanità, malagiustizia).
I problemi che toccano la sfera etico religiosa sono invece usati dall'avversario per minare la nostra compattezza o per impedire che si crei questa stessa nostra unione.

Ciao,
Franz
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L'ora di religione in Germania.

Messaggioda ranvit il 27/04/2009, 9:58

Da repubblica.it :

Niente quorum per il referendum che voleva "pari diginità" con l'etica universale
Il voto era stato richiesto dai gruppi Pro-Reli. Contrari i gruppi pro-Ethick e la sinistra
Berlino, schiaffo alla Merkel
bocciata l'ora di religione
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO - La laica capitale tedesca ha detto no alla pari dignità dell'ora di religione. Il risultato del referendum tenutosi ieri, secondo i dati non ancora ufficiali ma già quasi definitivi, suona anche come una chiara sconfitta per la Cancelliera Angela Merkel, che pochi giorni fa si era schierata di persona a favore del sì. Gli stessi promotori della consultazione popolare ieri sera hanno ammesso la sconfitta.

Il referendum, indetto dopo una raccolta di firme di "Pro Reli", organizzazione sostenuta dalle chiese e dalla Cdu (il partito della cancelliera) chiedeva ai berlinesi se volevano ripristinare la pari dignità dell'ora di religione con la lezione di etica. Attualmente a Berlino - capitale, ma anche città-Stato, uno dei sedici Bundeslaender - diversamente da altrove in Germania, l'etica è materia obbligatoria mentre la religione è disciplina facoltativa: chi la sceglie deve fare un'ora in più.

La partecipazione al voto è stata bassissima, del 28,2% circa. E già questo indicava fin dal primo pomeriggio un consenso insufficiente all'iniziativa del movimento pro-religione. Poco dopo le 20, in base al conto del 96% dei voti espressi, il no alla pari dignità dell'ora di religione raggiungeva il 51,3, contro il 48,5 dei sì. Sono andati a votare appena 710 mila sui circa 2,4 milioni di aventi diritto al voto a Berlino. Questo vuol dire che, rispetto al totale del corpo elettorale nella città, i sì all'ora di religione sono soltanto il 13,7% . Molto meno del 25% dei sì che la legge avrebbe richiesto per una loro vittoria, anche se i sì fossero stati in vantaggio. Il risultato del referendum di ieri è importante per almeno due motivi, nella Germania e nell'Europa di oggi. Primo, perché Berlino riunificata conferma la vocazione di città più laica e più decisa alla separazione tra Fede e pubblici poteri in tutta la Repubblica federale. Secondo ma non ultimo, perché a pochi mesi dalle elezioni politiche federali, previste per fine settembre, la CduCsu , pur essendo in schiacciante vantaggio nei sondaggi rispetto alla socialdemocrazia, Spd, sua alleata nella Grande Coalizione ma rivale alle legislative, appare su alcuni temi specifici non imbattibile e non invulnerabile.
(27 aprile 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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