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Letta sulla tassa di successione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 23/05/2021, 19:06

Il ricalcolo è difficile a farsi.Non dovrebbe essere però difficile recuperare la liquidità che manca al disegno di una previdenza equa di 40 miliardi di € attraverso due azioni la prima è un imposta progressiva che parte dal 2% e arriva fino al 20% escludendo da questa tassazione progressiva le pensioni inferiori ai 1300 € "non si dice mai che la parte più consistente dei privilegi è compresa fra i 1300 € e i 3000 € e che le pensioni alte hanno poco di privilegi concessi"la seconda azione è il recupero di questa somma sottratta percentualmente ad ogni prestazione previdenziale con l'Ape.Le banche prestano alle varie assicurazioni private che fanno anche la previdenza complementare la liquidità necessaria per avere un vitalizio il cui interesse da una cifra uguale a quella sottratta dalla tassazione + la rata mensile che varia proporzionalmente alla parte sottratta,rata che viene restituita dal pensionato attraverso la trattenuta sulla prestazione previdenziale alla banca che ha fatto il prestito.Quindi il singolo trattamento previdenziale si comporra del trattamento previdenziale a cui viene sottratta la cifra derivante dalla percentuale progressiva applicata più gli interessi derivanti ogni mese dal vitalizio e il trattamento previdenziale non cambierà.All'apparenza il problema sarebbe in caso di decesso, cioè chi paga la rata?la rata la può garantire lo stato perché se paga una rata che può essere di 40 € oppure di 200 € in caso di decesso non pagherà più 1400 € oppure 17,000 € di pensione al mese.Adesso se si recuperano 40 miliardi di € quale sarà l'impiego?l'impiego è la diminuzione dei contributi,fissare un limite minimo della pensione di garanzia di 750 €,mantenere il bilancio in pareggio delle entrate e uscite dell'Inps evitando il passivo pagato attraverso la fiscalità generale e che sottrae risorse utili al welfare dei giovani come istruzione,edilizia pubblica, asili nido e ricerca scientifica,questa somma di 40 miliardi di € non andrà certamente alla tredicesima dei pensionati.In seguito si tratterà di aggredire gli sprechi e fare investimenti che riducono la spesa sanitaria, telesoccorso day hodpital,alimentazione degli ospedali con il solare e il fotovoltaico
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 23/05/2021, 21:34

Altra cosa che si potrebbe fare è chiedere un prestito sui mercati finanziari di 40 miliardi di € oppure di più,dal momento che è questo che sappiamo fare,includendo anche quelli che verranno assorbiti dalla previdenza e che avranno un'assegno misto fra retributivo e contributivo,frazionando questa cifra fra tanti piccoli investitori e con questi 40 miliardi di € o più costruire la previdenza complementare privata sulla parte progressiva che taglia percentualmente la prestazione previdenziale.In questo modo la previdenza si ossigenerebbe ma sarebbe la fiscalità generale a pagare gli interessi del prestito chiesto sui mercati finanziari.Alla parte tagliata dalla tassazione progressiva che va dal 2% fino al 20% per pensioni superiori a 1300 € si riaggiungerebbe quella derivante dalla previdenza complementare e l'assegno rimarrebbe invariato
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda franz il 24/05/2021, 8:52

Errori in successione - Tassare le eredità può essere giusto, ma non dite che lo fate “per i ragazzi”
Giovanni Cagnoli
La crescita dipende dalla capacità di intraprendere dei giovani, a cui serve una rivoluzione legislativa e non la ridicola “dote” di 10.000 euro che il Pd vuole ricavare da una (mal congegnata) imposta sui lasciti

L’incremento della tassa di successione sui grandi patrimoni è una proposta condivisibile se non altro per allinearci ai grandi Paesi europei. Vanno però anche segnalate alcune storture che altri Paesi hanno già affrontato, prima fra tutte l’esenzione della tassa sui titoli di Stato che rende la tassa di fatto una tassa sulle “morti improvvise” e sugli immobili, lasciando tutto il tempo per evaderla laddove ci siano decorsi lenti o prevedibili, con una evidente iniquità.

Sarebbe da rivedere anche la tassazione delle imprese familiari, che in Germania comporta invece un abbattimento dell’85 per cento dell’imponibile, onde evitare crisi aziendali e dissoluzioni di valore creato in generazioni per pagare appunto la tassa di successione.

Bene ha fatto Mario Draghi a chiarire subito che la tassa di successione va inserita in un più ampio disegno armonico di riforma del sistema fiscale italiano e non usata come una clava sull’altare delle correnti interne al Pd per blandire la sinistra del partito contro Base riformista o il senatore Andrea Marcucci.

Ma quello che lascia invece perplessi, per non dire profondamente delusi o peggio inferociti, pur consapevoli dei vizi storici ineliminabili di una cultura contro l’impresa e contro l’iniziativa individuale del Partito democratico, è collegare la tassa che va riformata e inserita in un disegno coerente con la populistica e ridicola affermazione della dote di diecimila euro per i giovani.

Cosa sono diecimila euro a fronte dell’enorme trasferimento intergenerazionale che la sinistra del Pd, ben coadiuvata dai Cinquestelle, ha pervicacemente imposto sulle generazioni di giovani? La vera dote da dare ai giovani è l’opportunità di lavoro e di crescita individuale e non il seppellirli sotto un immane debito pubblico, sotto un sistema di welfare che favorisce le basi elettorali storiche del Pd a danno di tutti i giovani, sotto una burocrazia statale che soffoca ogni impresa e ogni iniziativa privata.

È davvero un insulto all’intelligenza pensare che la misera dote derivante dalla tassa di successione possa nascondere la difesa strenua di privilegi e di rigidità che hanno fermato la crescita del Paese per trent’anni, gran parte dei quali con il Pd al governo, nella convinzione che sindacati, pensionati e dipendenti pubblici fossero l’asse portante del consenso del partito a danno delle imprese e del lavoro autonomo e in genere di ogni iniziativa privata che peraltro ha finanziato la spesa pubblica inefficiente.

Il riflesso atavico “tassa e spendi” continua, cercando di adottare i giovani alla demagogia del consenso. Gli stessi giovani che saranno costretti a pagare tasse altissime per le scelte scellerate sulle pensioni, sulla rigidità del lavoro e sulla spesa pubblica inefficiente, spesso clientelare, ancora più spesso finalizzata all’intermediazione di potere, ma sulla quale non si sente nemmeno un accenno di revisione da parte del Pd e dei Cinquestelle.

Il futuro del nostro Paese dipende, come ha molto enfatizzato Mario Draghi, dalla capacità di realizzare una crescita sostenibile, duratura e non congiunturale dopo l’uscita dal Covid. E questa crescita dipende dalle imprese e dall’iniziativa individuale del lavoro autonomo, dalla capacità delle persone – e soprattutto dei giovani – di innovare, intraprendere, rischiare.

Non dipende invece dalla capacità dello Stato di trovare nuove e continue vessazioni fiscali o regolatorie, che hanno strozzato la crescita del Paese sotto la bandiera dell’equità falsamente sventolata. Certo che bisogna combattere l’evasione fiscale e il lavoro nero: è assolutamente doveroso. Ma evasione fiscale e lavoro nero non si combattono con norme lunari che rendono l’assunzione un impegno a vita e l’adempimento fiscale una giungla di difficoltà inaudite.

Le tasse devono essere chiare, trasparenti e facili da riscuotere. Oggi se un giovane compra casa paga la tassa di registro, la tassa sul mutuo, la tassa rappresentata dal notaio, deve certificare l’abitazione nella classe energetica, preoccuparsi della conformità dell’abitazione a infinite norme di tutti i tipi, iniziare a pagare la tassa sui rifiuti e l’IMU, rapportarsi a un catasto immobiliare fermo a 50 anni fa che non dà risposte, non può spostare un muro senza passare dalle forche caudine della Scia o della Dia o di altro permesso cervellotico a garanzia di una interferenza continua dello Stato anche per lo spostamento di un muro interno.

La dote per i giovani non consiste nella regalia di diecimila euro per poi riprenderli con gli interessi quando un giovane decide di diventare “ricco è tassato” acquistando una casa. Ma consiste nel fare in modo che un giovane che si impegna e lavora non venga vessato continuamente nella sua legittima aspirazione di comprare una casa per la sua famiglia, venga favorito fiscalmente se fa un figlio. E consiste nel capire che sarà normale cambiare lavoro varie volte e che quindi, invece della falsa protezione del posto di lavoro con il blocco dei licenziamenti, serve una protezione vera del lavoratore nella transizione da un lavoro all’altro.

Tutte queste “doti” sono invece idiosincratiche per il Pd, perché lasciano che i privati trovino nella loro autonoma iniziativa i mezzi per crescere e non configurano l’intermediazione, vale a dire la possibilità di fare passare i soldi dalle mani dello Stato per restituirli ai privati (specie i privati che tendenzialmente votano Pd…), salvo poi tassarli all’atto della morte, dopo che per tutta la vita hanno contribuito allo Stato.

È ben triste osservare come tutto questo venga tacciato come “liberismo selvaggio” da gran parte dei media e dell’intellighenzia di sinistra. Lo statalismo selvaggio ci ha portati, in trent’anni anni, a essere ultimi per tasso di crescita e primi per debito pubblico e a essere il Paese del cashback, dei banchi a rotelle, delle mascherine acquistate e non usate, di quota 100 e del reddito di cittadinanza, dell’Ilva e di Alitalia, e di mille altre nefandezze della spesa pubblica. Ma, sempre e comunque, si cercano modi per aumentare il tasso di intermediazione dello Stato nascondendo dietro a un dito il fallimento storico di questa operazione.

La tassa di successione è una buona tassa, se è gestita in modo appropriato e se è armonica al resto del sistema fiscale. Spenderla bene è però ancora più importante e non si può continuare a non affrontare i mali storici di questo Paese solo perché vengono colpiti gli interessi dei ceti che storicamente votano Pd.

E ancora più ributtante è il tentativo di sembrare paladini dei giovani, dopo che per anni gli interessi veri di una generazione sono stati allegramente nascosti, sepolti sotto il populismo dei “diritti”, fino a creare una situazione di debito quasi insostenibile che ricadrà su di loro.

Quindi, sarebbe accettabile parlare di giovani solo se, insieme con la revisione della tassa di successione (o, meglio, del sistema complessivo fiscale), si parlasse anche di una spending review durissima, dell’eliminazione del reddito di cittadinanza e di quota 100, della fine di infiniti privilegi per le persone legate al sistema dei partiti e soprattutto all’unico partito – il Pd, appunto – che ancora “gestisce” questo complesso sistema di Stato nello Stato attraverso nomine clientelari in svariati enti, aziende municipalizzate, partecipate o controllate dal settore pubblico.

Lavarsi la coscienza con diecimila euro è insopportabile dopo avere attivamente creato un debito che vale 250.000 euro per ogni giovane dai 10 ai 30 anni. Farlo cercando di arruolare i giovani al meccanismo dello scambio di “consenso elettorale con mancetta” è addirittura disgustoso, tipico peraltro di chi, già sconfitto dalla storia, cerca rivincite senza avere per nulla elaborato i veri motivi della sconfitta.

Per fortuna, tra non molto si vota e i giovani non sono per nulla fessi.

https://www.linkiesta.it/2021/05/tassa- ... o-pubblico
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PS: se proprio volessimo allinearci agli altri paesi per quanto riguarda la tassazione dei lasciti direi che allora che ci si allinei anche nelle altre imposte. E visto che l'Italia è ultima tra i 36 paesi OECD direi che gli italiani avrebbero tutto da guadagnarci da questo allieneamento. Per quanto riguarda la successione e donazione comunque in Europa abbiamo il Portogallo, la Slovacchia, Estonia e la maggioranza dei cantoni svizzeri che non la riscuotono. E in Italia, basta trasformare il liquido in BOT e non si paga nulla.
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 24/05/2021, 10:34

La tassa di successione fa parte di un disegno organico della tassazione.I privilegi concessi nel passato e che adesso pagano le nuove generazioni sono del pentapartito,il PD si ritrova oggi si ritrova ad affrontare questa diseguaglianza generazionale frutto delle scelte del passato.La previdenza và ossigenata ma un taglio deciso porterebbe ad un conflitto intergenerazionale senza precedenti senza calcolare le ricadute sui consumi interni anche se è più che giusto contrastare i privilegi ovunque essi si annidino.Il rebus da risolvere è come ossigenare la previdenza senza provocare danni da un'altra parte,si potrebbe immaginare che i pensionati sul modello dell'Api paghino una rata per il prestito concesso a realizzare la previdenza complementare privata sulla parte tagliata ma c'è da aspettarsi proteste anche qui sulla rata da pagare quindi l'interesse che da la previdenza complementare dovrebbe comprendere anche la rata ma è finanziariamente possibile?oppure si prendono 40 o più miliardi di € dal debito pubblico ma poi gli interessi li pagherebbe la fiscalità generale e anche qui c'è da aspettarsi delle proteste perché le pensioni baby oltre alla furbizia scaricherebbero il loro privilegio sulla fiscalità generale con gli interessi.Quindi bisognerebbe immaginare degli strumenti finanziari innovativi come cartolarizzazioni cessione dei crediti btp intergenerazionale non cedibile ma che si estingue con il decesso del possessore
PS Se trasformo in BOT la tassa di successione faccio venire meno la funzione della tassa di successione che è quella della meritocrazia,perché la parte tagliata dalla tassa ha la funzione di evitare che si ereditino cifre immeritate perché i genitori possono essere stati bravi nel costruire questa ricchezza i figli possono tanto sperperarla quanto cercare il merito con più mezzi e magari non sono bravi più mezzi ho e più salgo la scala sociale immeritatamente
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 24/05/2021, 13:09

Irene Tinagli-Giusto tassare le eredità ma da questa tassa escludiamo i rami d'azienda.Si sono d'accordo lì ci sono gli operai sarebbe anche complicato controproducente lasciamo perdere i rami d'azienda escludendoli dalla tassa di successione
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 29/05/2021, 10:23

Alcuni affermano che la tassa di successione non c'è perché in Italia è già alta la tassazione all'apparenza parrebbe un'affermazione intelligente"per dipingere una parete grande ci vuole un pennello grande"ma non lo è.Il gettito della tassa di successione sui ricchi proprio perché la tassazione esistente è alta andrebbe a diminuire questa cioè quella sulla piccola e media attivita è a semplificare gli adempimenti burocratici dovuti a tasse sparse di qua e di là che sarebbero eliminate e ad accrescere la meritocrazia.Forse la tassazione in altri paesi è più bassa perché c'è la tassa di successione che bilancia le altre.Al momento però non possiamo allungare il passo più della gamba mettere troppa carne al fuoco
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda pianogrande il 29/05/2021, 10:43

Mi riferisco all'articolo di Giovanni Cagnoli postato da Franz.

Fino a quando esprime una opinione contraria alla tassa di successione va tutto bene e ci mancherebbe (tra l'altro sono contrario anche io).

Quando però la sinistra italiana (per quanto mal messa ma per altri motivi) viene etichettata di:

....tipico peraltro di chi, già sconfitto dalla storia, cerca rivincite senza avere per nulla elaborato i veri motivi della sconfitta.

Ecco.
Qui mi piacerebbe avere qualche spiegazione in più.

La sinistra italiana "sconfitta dalla storia"?
Ma non è quella che ha portato e difeso l'antifascismo e la democrazia in questo paese?

Non è quella che ci ha dato uomini politici di altissimo livello fondatori/padri della repubblica e rappresentanti/difensori del mondo del lavoro contro una classe imprenditoriale da baraccone?

Sconfitta dalla storia?

Magari attualmente piuttosto in difficoltà ma della sua storia mi sento orgoglioso.

La prima vera sconfitta, la sinistra italiana, l'ha avuta con il suo più eminente traditore di nome Bettino Craxi la cui banda del buco ci ha regalato la prima mazzata sul debito pubblico etc. etc. e che piaceva così tanto a un certo potere da mettere la ciliegina sulla torta dell'unico partito "socialista" di destra della galassia e dintorni.

Capitano questi incidenti di percorso.
Ogni tanto un traditore capita.

Ma questa non è la storia della sinistra italiana.
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda franz il 29/05/2021, 19:09

Io invece sono favorevole alle imposte di successione e donazione ma delle due l'una
a) imposte sulla proprietà elevate (annuali) ma imposte ereditarie (una tantum, quando si muore) basse;
b) imposte sulla proprietà basse (annuali) ma imposte ereditarie (una tantum, quando si muore) elevate;
Oppure una via di mezzo. L'Italia è sulla linea a)

Altro invece è il discorso di Letta, che è demagogia populista pura.
Non so se avete visto il poster.

Ragioniamo sul "restituisca".
Implicito di una mentalità comunista di altri tempi è che i ricchi abbiano rubato e debbano restituire il maltolto.
O che abbiano preso in prestito.

Si dà il caso che invece se c'è qualcosa che trasferisce fondi dai giovani verso gli anziani siano le pensioni, che in Italia sono la spesa più alta nei paesi OECD. Vuoi dare fondi ai giovani? Riforma le pensioni, c@zzo. Ma questo non porta voti, vero?

Treccani
Restituire: Ridare, riconsegnare una cosa avuta in prestito, in consegna o in dono, o anche presa arbitrariamente: r. una somma di denaro, una macchina, una bicicletta; r. un deposito, un documento; r. un regalo, l’anello di fidanzamento; r. il maltolto, il denaro sottratto;

...
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda pianogrande il 29/05/2021, 19:49

Io la critica che faccio a Letta è di perdersi in queste baggianate mentre c'è in gioco ben altro.

Qua si sta discutendo di riforma fiscale in generale e lui si fa irretire in una mossa (propagandistica; sono pienamente d'accordo) che rischia di mettere in secondo piano la "ciccia" quella sostanziosa che c'è un ballo.

Letta dovrebbe buttarsi a pesce sulla lotta all'evasione fiscale (quella sì una gigantesca ingiustizia) ma anche quella (non capisco il perché) "non porta voti e destra, sinistra centro, centro destra etc etc si guardano bene da affrontarla-

In Italia si pagano troppo tasse per due motivi.

1) C'è comunque una sproporzione tra le tasse pagate (dai redditi fissi e per tutti) e il servizio ricevuto.

2) Le tasse non le pagano tutti

E quindi, se si vuole la diminuzione delle tasse e un servizio migliore, vanno riformate tante cose tra cui (e per primo) un sistema di esigere il dovuto assolutamente a senso unico e con larghissime fasce di evasori.

E Letta si butta sulla tassa di successione.

Ma poteva anche (e mi ripeto) rimanere en France a fare il professeur.
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Re: Letta sulla tassa di successione

Messaggioda Robyn il 29/05/2021, 20:49

Se non si diminuisce anche di poco la tassazione attraverso quello che si recupera o con la eliminazione di sprechi superflui nella spesa o con l'aiuto della tassa di successione non è facile fare la lotta all'evasione sarebbe quasi un prelievo forzoso.Letta invece deve essere se stesso non si deve preoccupare e lasciare perdere la propaganda che non è nella natura del PD poiché è un partito antipopulista.Sicuramente il problema dei giovani è impellente e Letta ha avuto il merito di portare alla luce questo problema che era dormiente nel paese
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