Alcuni genitori uiguri sono stati separati dai loro figli e costretti a vivere in continenti diversi solo perché appartenenti a questa etnia turcofona di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina, in particolare nella regione autonoma dello Xinjiang.
Questo incubo è iniziato circa quattro anni fa quando la Cina ha lanciato una repressione senza precedenti contro le popolazioni etniche dello Xinjiang e che ha avuto un impatto orribile sulla vita di quelli che si stima essere migliaia di genitori.
Molte coppie di genitori uiguri hanno lasciato i propri figli alle cure di membri delle loro famiglie che vivono nelle città natali nella regione dello Xinjiang per andare a studiare e lavorare all’estero nella speranza di migliorare le proprie condizioni di vita.
Mihriban e Ablikim sono fuggiti dallo Xinjiang e sono arrivati in Italia nel 2016 dopo essere stati maltrattati dalla polizia e costretti a rinunciare ai loro passaporti. Avevano lasciato i loro quattro figli alle cure temporanee dei nonni, ma poco dopo la loro partenza la nonna è stata portata in un campo di rieducazione mentre il nonno veniva interrogato dalla polizia.
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