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Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda ranvit il 27/03/2011, 21:25

annalu ha scritto:
ranvit ha scritto:Flavio....ti devi accontentare. :D :lol: :D

Così ad occhio, chi si accontenta sei tu, per giunta divertendoti, a giudicare dalle faccine!
Molte delle tue opinioni non le ho mai condivise, ma perché arrivare a questo punto, rinunciando ad ogni dialogo?
Sapessi quanto mi dispiace!

annalu


La richiesta di analisi e di fare nomi e cognomi è una scorciatoia dialettica probabilmente legata alla mancanza di argomenti.
D'altra parte sono anni e anni che scrivo e non credo proprio di aver fatto meno analisi di tutti gli altri forumisti. Tanto meno posso ogni volta ricominciare da Adamo ed Eva.

Comunque, il mio dialogo continua....quando non si usano "trucchetti" per mettermi in difficoltà.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda flaviomob il 28/03/2011, 1:20

No Vittorio, sinceramente non mi interessa metterti in difficoltà, ho di meglio da fare nella mia vita. Vorrei capire se ti riferisci a tutti gli intellettuali o a quali di preciso. Per esempio, Moretti è un intellettuale e ha dichiarato esplicitamente "con questi dirigenti non vinceremo mai". Arroganza di sinistra? Eppure siete d'accordo, non ti pare?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda ranvit il 28/03/2011, 9:17

Non è una questione di questo o quello, ma di una mentalità (noi siamo "diversi"), che ha affumicate molte menti; alcune sistematicamente (le piu' "scarse"), altre in alcune occasioni. Non mi riferisco solo agli intellettuali noti ma anche a quelli che.... suppongono di esserlo, anche qui sul forum :D

Vittorio

PS Moretti? Mi è sempre stato antipatico....ma nella previsione sugli ultimi momenti del berlusconismo davvero profetico!
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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda pierodm il 31/03/2011, 15:34

Come capisco Pierodm, che penso essersene andato a cercar conforto in Scrittori, che non si fermano ad esser Cronisti, come Guicciardini, ma indagano, come Macchiavelli, le arti del Principe...

Sono andato a cercare conforto nelle amorevoli cure dei medici del Policlinico Umberto I, per un po' di manutenzione.
Mi hanno tenuto compagnia, questo sì, più i libri che i giornali, o peggio i telegiornali, e confesso che non mi è mancato né il contatto quotidianom col PC, nè il forum, per come si è manifestato nei tempi più recenti.

Sedendomi e riprendendo a leggere qua e là, faccio veramente fatica a ritrovare un minimo di familiarità, o a sentirmi invogliato ad intervenire.
Tutti gli argomenti, tutti i temi, i fatti e i misfatti, mi sembrano la frammentazione di un fenomeno sul quale avevamo già detto tutto ciò che c'era da dire cinque o dieci anni fa. Basta.
Mi sembra ieri, quando ancora si discuteva se questa opposizione dovesse "dialogare" o no con questa banda di delinquenti razzisti: la Bindi se ne accorge solo adesso che non bisogna (bisogfnava) cedere di un passo, ma è patetica, e ormai non ce ne frega più niente.
Qui sul forum - oltre all'inossidabile manipolo di gente di buona volontà, ridotta ormai ad un disperato sarcasmo - vedo che resistono e perseverano nelle loro paranoie coloro che sono riusciti a ridurre alla propria misura l'intero ecosistema del sito, così come quella quota di elettorato che canta Meno male che Silvio c'è è riuscito a ridurre la politica italiana ad un teatrino grottesco.
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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda cardif il 31/03/2011, 21:49

pierodm ha scritto:Qui sul forum - oltre all'inossidabile manipolo di gente di buona volontà, ridotta ormai ad un disperato sarcasmo - vedo che resistono e perseverano nelle loro paranoie coloro che sono riusciti a ridurre alla propria misura l'intero ecosistema del sito, così come quella quota di elettorato che canta Meno male che Silvio c'è è riuscito a ridurre la politica italiana ad un teatrino grottesco.

Ci sei andato pesante!
Però ... in effetti ...
Comunque, mi pare che ti sei già rimesso. Auguri.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda flaviomob il 01/04/2011, 21:35

Mi associo agli auguri. E' vero, il paese reale continua a peggiorare, accompagnato dalle conseguenze della crisi economica globale (figlia peraltro di un tracollo culturale: l'ideologia dell'ineluttabile). Ma noi, caro compagno, abbiamo l'obbligo di un po' di ottimismo della volontà! Forza, Piero!


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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda cardif il 01/04/2011, 22:30

flaviomob ha scritto: ottimismo della volontà
????
Con quello che si sta accavallando (l'indecenza del nostro parlamento; in Libia il caos della guerra, che una volta era il prolungamento armato della politica e adesso la anticipa; lo sterminio in Afghanistan per colpa di un pastore della Florida integralista e deficiente alla Calderoli; centrali nucleari che non vengono chiuse per interessi economici;...) altro che!
Ci vuole la volontà dell'ottimismo (bisogna forzare molto con la volontà per essere ottimisti).
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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda flaviomob il 02/04/2011, 1:05

Il pessimismo della ragione, l'ottimismo della volontà. Difficile a farsi, del resto Gramsci mica ebbe una vita tanto facile...


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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda pierodm il 02/04/2011, 18:18

Ottimismo della volontà: in vista di cosa?
Del fatto che, comunque, la penisola italiana non sprofonderà nel mare o che non saremo invasi da nugoli di cavallette carnivore giganti?

Il problema è che non abbiamo - "noi" come parte politica, intendo - un obiettivo, una meta da alimentare con la speranza e con l'ottimismo della volontà: abbiamo dei ripieghi, un'accozzaglia di meno-peggio, degli stanchi e patetici pannicelli tiepidi, che abbiamo il disperato coraggio di chiamare "riformismo".
In vent'anni, a forza di limare, sottrarre, dismettere, ci siamo ridotti ad una politica degna di amministratori di condominio e di bottegai - limitandoci a desiderarla, chiamando tutto ciò "progetto" e nobilitandolo con l'etichetta di "buona amministrazione".
E quel che è peggio - perché recide anche la possibilità di un cambiamento - una parte di noi è inavvertitamente intimidita, costretta sulla difensiva dalla marea sciabordante dell'incultura di ritorno, dalle stronzate arroganti e aggressive dei praticoni, dalla revanche di quelli che "il culturame". Andassero affanculo: il mio ottimismo della volontà consiste nel fatto che mi sono stufato oltre ogni limite di ascoltare e di leggere 'sta roba.

L'ottimismo della ragione, piuttosto, mi suggerisce che per questo campionato la partita è persa, e probabilmente anche per il prossimo, anche se dovesse essere schiccherato via il Berluscatz.
La rigenerazione ha bisogno di un reset radicale, e questo avviene solo attraverso i meccanismi della storia, ossia della realtà, e non certo per manovre, decisioni di partito e cambio di organigrammi.
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Re: Scalfarotto al PD: diritti e discriminazioni

Messaggioda cardif il 03/04/2011, 0:52

Gramsci dava molto valore ed era molto ottimista sulla 'volontà' come forza capace di attuare le trasformazioni della società. Scrisse "Si può ciò che si vuole e si vuole tutta una serie di cose di cui presentemente si è privi."
Però lui aveva presente la classe lavoratrice, anzi le masse operaie.
Gli scioperi di fine 1919 e inizio 1920 videro fino a 200 mila metalmeccanici in corteo. E si conclusero il 24 aprile con un concordato che fu una sconfitta degli ordinovisti. Scrisse lui stesso l'8 maggio che "la classe operaia torinese è stata sconfitta" (dopo la brutta fine del corteo del 1° maggio, aggredito a fucilate, con due morti e circa 50 feriti).
Con tutto l'ottimismo, la sola volontà non bastò alle masse operaie per ottenere quell'Ordine nuovo che Gramsci auspicava.
Ci possiamo permettere oggi di dire "si può ciò che si vuole" (nei termini di Gramsci)? Dove sono le masse omogenee che darebbero forza ad una richiesta della società? E qual è la richiesta della società? Ci sono solo interessi individuali o di piccoli gruppi, che solo se sono 'gruppi di potere' ottengono qualcosa.
Io lo so a cosa pensa ogni italiano: ai fatti suoi.
Sono anch'io più portato ad avere ottimismo nella ragione: spero che prima o poi si capirà (non tutti, ovviamente; sarebbe troppo ottimismo) che continuando così l'Italia va a rotoli.
cardif
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