Caro Pianogrande, esiste una vasta letteratura scientifica sulla genitorialità delle coppie eterosessuali. Il 95% degli atti di pedofilia avviene nell'ambito familiare. Vi sono poi violenze fisiche, più frequenti da parte del genitore o dei parenti maschi, violenze psicologiche e manipolazioni, più distribuite nella genealogia femminile (ma non solo), abbandoni o disinteresse, vessazioni (soprattutto verso figli disabili o con problemi psichici gravi) e discriminazioni, atteggiamenti svalutativi che distruggono l'autostima, incuria. Abbiamo poi una vasta gamma di genitori dediti ad alcolismo, tossicodipendenza grave, attività illecite recidive (furti, rapine, rapimenti, spaccio, criminalità organizzata) che certamente influiscono sull'educazione e sul futuro dei figli.
Nelle coppie omosessuali che adottano tutti questi comportamenti sono preclusi: esiste una forte selezione ed un controllo continuo da parte di psicologi, neuropsichiatri dell'età evolutiva, assistenti sociali, educatori e pedagogisti, fino ai magistrati del tribunale per i minorenni (in Italia, altrove anche tribunale ordinario).
Per cui un minore è molto più al sicuro con una coppia gay che con una "famiglia naturale" eterosessuale.
Ne consegue, secondo logica, che dovremmo avere molte più perplessità sulla capacità della famiglia
eterosessuale di accudire ed educare i minori...
