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Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda flaviomob il 18/06/2015, 9:29

Stiamo assistendo a una situazione che può, mutadis mutandis, essere descritta, nella letteratura di teoria dei giochi (di cui Varoufakis, come noto, è profondo conoscitore), dal “game of chicken”. Il “game of chicken” (letteralmente “gioco del pollo”) prende spunto dal film Gioventù bruciata con James Dean. Nella famosa scena finale, i due giovani rivali si sfidano per non essere chiamati “pollo” (l’equivalente del nostro “coniglio”) in una gara di coraggio: vince colui che su una strada che corre verso lo strapiombo (e quindi la morte sicura), stacca per ultimo l’acceleratore, prima del burrone.

In queste ultime settimane, l’escalation di dichiarazioni delle due parti ci dice che siamo ancora nella fase di accelerazione. E tale accelerazione è cominciata con le dichiarazioni del ministro dell’Interno Nikos Voutsis il 25 maggio scorso, secondo le quali la Grecia non sarà in grado di pagare le rate del prestito del Fmi per il semplice motivo che non ha i soldi per farlo: “Le quattro rate per l’Fmi valgono un miliardo e 600 milioni, questo denaro non sarà versato e non ce n’è da versare”. Come il gioco delle parti richiede, immediatamente dalla stessa Syriza si sono avute dichiarazioni opposte e è stata riconfermata l’intenzione di versare le rate degli interessi nei tempi previsti.
...

Tre sono le proposte oggetto di discussione, finalizzate all’immediato reperimento in tempi brevi di liquidità: l’aumento al 10% dell’Iva sui prodotti energetici, l’allungamento dell’età pensionabile, le misure di ristrutturazione del mercato del lavoro. La prima misura avrebbe come primo effetto l’aumento delle tariffe elettriche con impatto negativo soprattutto sui redditi delle famiglie meno abbienti; la seconda è la classica manovra di reperimento fondi, così come è già avvenuto per altri paesi europei (ad esempio, la riforma “lacrimevole, della Fornero nel 2012); la terza ha come obiettivo la riduzione del costo del lavoro al fine (illusorio) di aumentare gli investimenti.

Si noti che queste tre proposte si collocano esattamente all’opposto di misure che il governo ellenico è in procinto di adottare: la possibilità per le famiglie a basso reddito di accedere gratuitamente ai servizi di pubblica utilità, la proposta di reintrodurre la tredicesima sulle pensioni e, infine, l’introduzione di un salario minimo.

È facilmente comprensibile, pertanto, come le richieste del Brussel Group siano state definite “assurde” da Tsipras.

Inoltre, esse si collocano in un contesto fortemente aggravato dalla recessione. Il caso delle pensioni è paradigmatico. Quasi il 40 per cento dei pensionati greci già ricevono un assegno mensile inferiore alla soglia di povertà dell’UE pari € 665 men. Erano meno del 20% prima della crisi del 2009. La riforma effettuata dal governo precedente mantiene il sistema a ripartizione (pays-as-you-go) sino al 2050, finanziato in buona parte dai contributi sociali e con una quota derivante dalla fiscalità sociale in progressiva diminuzione. Ma le entrate provenienti da contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro è sceso più velocemente del previsto, in seguito all’approfondimento della recessione della Grecia che ha portato il tasso di disoccupazione del Paese a quasi il 30 per cento. Si è così maturato un deficit € 350 milioni nel primo trimestre 2015 rispetto a un avanzo di € 800 milioni rispetto all’anno precedente, a seguito di un calo del 12 per cento dei contributi e un taglio del 17 per cento dei sussidi di bilancio, secondo i dati del ministero greco delle Finanze. Nel periodo 2010-2014 le spese pensionistiche sono state tagliate del 44-48%.

Si tratta di misure che impediscono alla Grecia di poter far aumentare il Pil, ovvero di creare l’unica possibilità per pagare i creditori, al fine ultimo di neutralizzare il pericolo politico rappresentato dalla Grecia a prescindere dal possibile costo di questa scelta sui mercati finanziari.


...
La stampa internazionale – quella italiana inclusa – ha reso l’analisi di quanto sta avvenendo in Grecia particolarmente difficile non solo per i termini del negoziato ma anche perché ha offerto letture parziali, nebulose, lacunose quando non apertamente tendenziose dei negoziati (basta solo un esempio: l’articolo di Giavazzi sul Corriere della Sera del 3 giugno scorso: “è ormai evidente che i greci non pensano che la loro società debba essere modernizzata e resa più efficiente”.

L’uso performativo del linguaggio in questa negoziazione ha tentato dunque di produrre un’immagine depotenziata e compromissoria del governo greco, acuendone le difficoltà in un contesto caratterizzato già da straordinarie tensioni. Stretto tra un parlamento fortemente diviso, le richieste incalzanti – talvolta miopi – dell’ala radicale euroscettica di Syriza e il continuo ricatto dei creditori, dovremmo forse dirci che Tsipras si è mosso con una intelligenza politica da tempo assente in questo continente riuscendo a portare avanti una negoziazione politica delicata nonostante un rapporto di forze avverso che avrebbe fatto perdere la calma ai più.
...

http://www.sinistrainrete.info/europa/5 ... isso-.html

di Coin - Fumagalli.
Grecia: la danza sull'abisso


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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mauri il 18/06/2015, 10:36

"la saga ateniese ha eroso oltre 830 miliardi di valore alle azioni Ue"
http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... 117125011/

e chissà le altre borse ivi compresi i titoli statali
hahaha per pochi spiccioli si sono persi immensi capitali, ebbravo tsipras piccolo davide e coglioni gli altri, hai trovato il modo di colpire nel portafogli banche e stati
ciao mauri
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 18/06/2015, 20:01

Non mi pare. Tutte le borse euroee sono in "pesante attivo" dall'inizio dell'anno. Roba da 20% in 6 mesi (YTD).
Quindi a ben vedere i guadagni sono stati stratosferici, salvo in questo mese un po' di perdite, comunque ancora inferiori ai guadagni.

Malgrado le perdite lamentate nell'articolo:
Fra + 11%
De +13%
Vienna + 13%
Portogallo + 16%
Ita +17%
Copenhagen + 26%

Dimenticavo:
Atene -17%

Direi che la Repubblica sta diventando un giornalaccio illeggiblle.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 19/06/2015, 7:24

Comunque mentre dublino ora è una sorta di tigre europea e riparte (perché produce, sa fare valore aggiunto) atene crolla.

Ci sarebbe da chiedersi cosa ci sia di diverso, culturalmente, tra un irlandese ed un greco.



Così l’Ue e Draghi preparano l’uscita della Grecia dall’euro. Pronto il piano d’emergenza
Il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung scrive che l’Europa sta preparando la chiusura delle banche greche e controllo dei capitali. E Draghi rischia di essere l’uomo che sancirà il fallimento

16/06/2015
tonia mastrobuoni

L’Europa comincia a prepararsi concretamente al peggio. Secondo la Sueddeutsche Zeitung, in mancanza di un accordo all’eurogruppo di giovedì, i capi di Stato e di governo potrebbero incontrarsi venerdì sera per un vertice straordinario a Bruxelles. Si tratterebbe dell’ultimo, disperato tentativo di raddrizzare la prua greca verso un accordo. E sarebbe già pronto un piano, che scatterebbe per il fine settimana, che prevederebbe la chiusura delle banche greche e il controllo dei capitali dalla prossima settimana. Ovviamente il controllo dei capitali, adottato al culmine della crisi anche a Cipro, nel 2013, dovrebbe essere approvato dal governo Tsipras.

Uno dei problemi più gravi dell’attuale crisi è la massiccia emorragia finanziaria, che mette a rischio il sistema bancario. E, con esso, l’ultimo rubinetto europeo ancora aperto, l’Ela. Il permesso di elargire fondi emergenziali al sistema creditizio ellenico da parte della banca centrale è accordato dalla Bce. Attualmente l’asticella è fissata a 83 miliardi e domani è attesa una nuova decisione a Francoforte. Molto improbabile che la Bce decida, come chiedono alcuni banchieri centrali come Jens Weidmann, di rendere più severi i collaterali che vengono dati in cambio dell’Ela o di abbassare addirittura la quota consentita. Significherebbe rischiare un incidente, un «Graccident» ed è l’ultima cosa che Mario Draghi vuole.

E’ cominciato, questo è evidente, tra Atene e i suoi creditori uno scaricabarile neanche troppo sottile, per scaricarsi di dosso la colpa di un eventuale collasso dei negoziati. E il presidente della Bce, comprensibilmente, vuole che sia la politica a prendersi la responsabilità di questo eventuale fallimento. Ma se non ci sarà un’intesa nei prossimi giorni, rischia invece di essere lui il “trigger”, il grilletto che affosserà la Grecia. A fine mese, senza un nuovo accordo politico, la Bce dovrà chiudere i rubinetti dell’Ela in ogni caso.

Intanto il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, continua a ostentare la linea dura contro i creditori: alla riunione con gli omologhi di giovedì è inutile aspettarsi nuove proposte, da parte di Atene. In realtà, un segno di debolezza: è stato il fallimento dei negoziati in quella sede a costringere Angela Merkel a convocare ormai due settimane fa vertici ai massimi livelli tra creditori e governo greco per cercare una soluzione. E anche a Berlino, il clima è ormai irrespirabile. Persino i socialdemocratici mostrano segni evidenti di impazienza: il vicecancelliere Gabriel ha detto che «non possiamo farci ricattare».
http://www.lastampa.it/2015/06/16/econo ... agina.html


E i greci cosa fanno? Giocano a fare le vittime!

Questo è il testo integrale del rapporto preliminare della Commissione d'Inchiesta sul Debito Pubblico istituita in Grecia. Questa la conclusione: La dignità delle persone vale più di un debito insostenibile, detestabile, illegittimo e illegale.

Avendo concluso questa indagine preliminare, la Commissione considera la Grecia vittima di un attacco premeditato e organizzato da parte del Fondo Monetario Interenazionale, della Banca Centrale Europea e della Commissione Europea. Questa operazione violenta, illegale e immorale aveva l’esclusivo scopo di accollare i debiti privati al settore pubblico.

Distribuendo questo rapporto preliminare alle autorità greche e al popolo greco, la Commissione considera conclusa la prima parte del suo mandato, come richiesto dal Presidente del Parlamento il 4 aprile 2015. La Commissione spera che questo rapporto divenga uno strumento utile per coloro che vogliono uscire dalla logica distruttiva dell’austerità e che vogliono battersi per quanto oggi è a rischio: i diritti umani, la democrazia, la dignità ed il futuro delle generazioni a venire.

In risposta a coloro che impongono misure ingiuste, il popolo greco potrebbe invocare quanto Tucidide affermò riguardo alla Costituzione del popolo di Atene: “Quanto al nome, essa è chiamata democrazia, poiché è amministrata non già per il bene di poche persone, bensì di una cerchia più vasta” (Orazione al funerale di Pericle, nei discorsi tratti dalla Storia della Guerra del Peloponneso).
http://movisol.org/sommario-esecutivo-d ... ul-debito/



Nota personale: è per il bene di una cerchia più vasta (greca) che si sono indebitati così tanto ed ora vorrebbero mollare il cerino ad una cerchia ancora piu' vasta (europea)?
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mariok il 19/06/2015, 9:50

Bella intervista di Scalfari a Prodi sull'Europa. Dovrebbe far riflettere un po' tutti.

Mi sa che siano un po' troppi (Cameron in testa) quelli che si stanno illudendo di poter essere, come La Germania, capaci di "fare da soli".

http://espresso.repubblica.it/archivio/ ... ef=HREC1-1
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 19/06/2015, 12:25

mariok ha scritto:Bella intervista di Scalfari a Prodi sull'Europa. Dovrebbe far riflettere un po' tutti.

Mi sa che siano un po' troppi (Cameron in testa) quelli che si stanno illudendo di poter essere, come La Germania, capaci di "fare da soli".

http://espresso.repubblica.it/archivio/ ... ef=HREC1-1

Interessante: vedere il terzo video, quello sul federalismo http://video.espresso.repubblica.it/pal ... /5522/5544
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mauri il 19/06/2015, 14:16

si ma intanto questi paesi chiudono le frontiere i ci lasciano nella c...a, meglio l'italia che nonostante la crisi soccorre le persone che hanno bisogno di aiuto, e se ne fa carico sucessivamente
tornando alla grecia, questa europa razzisata vedi anche la danimarca ora per pochi spiccioli fa una figura di emme, beh cosa si poteva pretendere, alla faccia del sogno "stati uniti d'europa"
ciao mauri

PS
anche il sole 24ore fa schifo?

http://www.infodata.ilsole24ore.com/201 ... -miliardi/
Per effetto dell’aggravarsi dello scontro tra governo greco e gruppo di Bruxelles le borse europee hanno perso 600 miliardi dai massimi dell’anno. In particolare Piazza Affari ha bruciato 43 miliardi di euro (-7,06%) mentre Francoforte ne ha bruciati addirittura 203 (-11,29%). Crescono le rendite dei titoli di stato con i Btp a 10 anni risaliti a 2,32% (119 punti base in più rispetto ai minimi toccati a marzo)
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda pianogrande il 19/06/2015, 16:18

La Grecia è un debitore che non paga e che continua a pretendere di vivere coi soldi altrui.
All'Europa conveniva pagare i debiti della Grecia e continuare a finanziarne la pacchia perpetua piuttosto che rimetterci così tanto.
Ergo, l'Europa ha torto e la Grecia ha ragione.

Ma siamo impazziti?
Questa è solo la dimostrazione che alla Grecia è stata concessa troppa fiducia e che questa fiducia (tradita in modo vile e perfino dilettantesco) viene pagata carissima.
L'Europa si sveglia e meglio tardi che mai.

Dare ragione alla Grecia e in modo così deciso è veramente incomprensibile.

Come si può pensare che potesse andare avanti a sbafo (o a scrocco)?

Se l'Italia corre lo stesso rischio è perché sta continuando ad accumulare debito.

Un giorno faremo anche noi la parte delle vittime?

Vittime di chi?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda mariok il 19/06/2015, 18:35

mauri ha scritto:si ma intanto questi paesi chiudono le frontiere i ci lasciano nella c...a, meglio l'italia che nonostante la crisi soccorre le persone che hanno bisogno di aiuto, e se ne fa carico sucessivamente

le cose non stanno proprio così

nella classifica europea del numero dei rifugiati in rapporto al numero di abitanti, l'Italia è al 15° posto con una densità di 1,1 profugo ogni 1000 abitanti, otto volte meno della Svezia, un terzo rispetto all'Austria, meno della metà in confronto alla Germania http://paolorovis.blogspot.it/2015/03/e ... hi-in.html

ed in questi paesi, nei quali sono stato più volte, non ho mai visto le scene di degrado che vediamo qui in Italia
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Re: Le storie parallele di Atene e Dublino (utili per noi)

Messaggioda franz il 20/06/2015, 7:59

Tornando ad Atene, boom di vendite di automobili di lusso.
E in gran parte sono tedesche.


Perché la Grecia è sull’orlo della bancarotta ma le vendite di auto fanno boom

17 giugno 2015

La Grecia è ripiombata in recessione, i consumi sono depressi, le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese. Eppure le vendite di auto si sono impennate: nei primi cinque mesi dell’anno sono aumentate del 15,7%, più del doppio della media dell’area euro (+7,2%), e quasi cinque volte di più che in Germania (+3,6%).

Si segnala anche il rimbalzo di alcune marche di alta gamma come Bmw e Lexus, ma l'incremento a tre cifre si spiega soprattutto con i numeri molto limitati del segmento, che negli ultimi anni era crollato a causa della recessione greca.

Il mercato complessivo dell’auto invece mostra un trend di crescita da tempo: l’incremento di maggio (+21,6%) segna infatti il ventunesimo mese consecutivo di rialzi nelle immatricolazioni in Grecia, con un’evidente accelerazione negli ultimi mesi.

Come spiegare questo paradosso? La risposta è abbastanza semplice e va ricercata nella corsa agli sportelli degli ultimi mesi: dal novembre scorso le banche elleniche hanno visto svanire quasi un quarto dei propri depositi, pari a oltre 30 miliardi di liquidità ritirata dalle filiali bancarie. Più la crisi con la Ue si aggravava, più i greci temevano per i propri risparmi e li ritiravano nel timore di restare vittime di uno scenario cipriota, quando le banche hanno chiuso e sono stati imposti controlli sui movimenti di capitali.

Tutta quella liquidità tolta dagli sportelli bancari da qualche parte doveva pur andare. Solo pochi hanno avuto la possibilità di parcheggiarla all’estero in conti bancari offshore, gli altri, piuttosto di mettere le banconote sotto il classico materasso, hanno preferito investire i propri risparmi in beni che hanno il vantaggio di poter essere facilmente rivenduti in Grecia ma soprattutto all’estero, anche se il loro status di bene rifugio è assai discutibile a causa del rapido deprezzamento di cui sono vittima.

Un fenomeno simile si è visto in Russia lo scorso autunno, quando il rublo è precipitato sui mercati valutari. Molti russi decisero di ritirare i soldi dalle banche per comprare beni di valore, come auto, mobili o gioielli. Lo stesso accadde a Cipro nel 2012-13 prima del collasso delle banche e del prelievo forzoso sui conti correnti.

Ironia della sorte, tra i maggiori beneficiari di questo boom ci sono le case automobilistiche tedesche, illustri rappresentanti di quella Germania che da mesi tiene il governo greco sulle spine perché rifiuta di concedere nuovi aiuti senza garanzie di ulteriori riforme e tagli alla spesa, garanzie che da Atene non sono ancora arrivate nonostante i 4 mesi di negoziati con il governo Tsipras. (G.Me.)
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... id=ACW1Y3B
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