gabriele ha scritto:pianogrande ha scritto:Dovrebbe essere sufficiente il concetto di libertà più in voga e cioè che la tua non deve contrastare la mia e tutte le variazioni sul tema.
Cosa vuol dire troppo laicizzare che non debbo rinunciare alla mia?
No, vuol dire escludere a priori ogni aspetto della religione di una popolazione. Volenti o nolenti la religione entra nella sfera sociale della morale e quindi del vivere in comune. Da qui si parla anche di "tradizione".
Fra i fattori che costituiscono la tradizione di ogni popolo, la religione (intesa nel senso più largo possibile) ha da sempre avuto un ruolo dominante. Basti pensare banalmente al giorno di riposo dal lavoro.
Comunque sono d'accordo nel non dover obbligare simboli religiosi in luoghi pubblici. Sempre nell'ottica di una convivenza il più possibile aperta e accettata.
Forse c'è ancora un equivoco che davo per scontato non ci fosse.
Gli "aspetti" della religione, chi ne pratica una, se li porta dietro nei suoi comportamenti e nei suoi comportamenti si può portare dietro tutte le tradizioni e le stratificazioni che vuole (sempre fermo restando il rispetto delle leggi).
Ma noi non stiamo parlando di questo.
Noi stiamo parlando d'altro.
Noi stiamo parlando del non imporre la propria religione o storia o tradizione ad altri.
L'ormai tormentone del crocifisso imposto nei luoghi pubblici o i tentativi di far diventare legge dello stato i precetti religiosi o il fatto che a me che non sono membro di nessuna associazione di carattere religioso vengono trattenuti i soldi della pensione per pagare gli insegnanti di religione cattolica e mi fermo per non perdere il filo; cosa c'entrano tutte queste cose con la libertà di avere una storia, una tradizione, una morale ed essere liberi di comportarsi secondo tutte queste componenti della propria cultura (sempre nel rispetto etc)?
Distinguiamole queste due modalità.
Io non voglio escludere niente degli aspetti religiosi etc della personalità di ognuno.
L'importante è che questo caratterizzi il personale comportamento di ognuno e non pretenda di imporre niente ad altri.
Se la morale sia del grande che del piccolo cocomero vieta di mangiare lo zabajone nei giorni con la elle a me non me ne può fregare di meno fino al momento in cui questo non venga scritto nell'articolo 25 comma 19 del codice civile e/o venga insegnato nelle scuole pubbliche (anche a mie spese) a schiere di bambini o ragazzini che non ne sapevano nulla ma se viene insegnato a scuola allora ....