Il programma dell'Ulivo del '96 - Le maggiori realizzazioni ottenute in questi quattro anni di governo

 

POLITICHE PER LA MODERNIZZAZIONE PRODUTTIVA E DI SISTEMA

TESI 45 – UNA POLITICA INDUSTRIALE AL PASSO CON L’EUROPA: IL MERCATO UNICO E L’INNOVAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA DELLE IMPRESE

 

PROGRAMMA

 

  • Aspirazione locale e globale, vicinanza al proprio territorio e straordinaria circolazione di idee, immagini, capitali, uomini e donne, competizione, non più solo militare o mercantile, ma "istituzionale", di istituzioni e norme che reggono la vita sociale ed economica del paese. È in questa prospettiva che va inquadrato il ventaglio delle politiche microeconomiche: dalla politica della concorrenza a quella industriale, dagli interventi sul sistema finanziario alle politiche per il mercato del lavoro. Le nuove politiche industriali europee richiedono l’innalzamento della capacità tecnologica, lo sviluppo della ricerca e l’adozione di nuove tecnologie, la capacità di innovare continuamente.

 


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • Riassetto del sistema degli incentivi;

  • estensione al settore turistico della legge n. 488;

  • avvio del decentramento della gestione degli incentivi alle Regioni;

  • patti territoriali e contratti d'area.

 

TESI 46 – FAR NASCERE IL MERCATO, IL COLPO D’ALA CHE SERVE AL PAESE

 

PROGRAMMA

  • Stato leggero che garantisce le condizioni di accesso, le regole del gioco, la tutela e in alcuni casi la gestione di quei beni pubblici che garantiscono l’effettiva pluralità dell’iniziativa individuale. Occorre un colpo d’ala che si realizza su due piani: un telaio di regole che attengono alla riforma del mercato dei capitali, alla privatizzazione delle imprese pubbliche, alla nuova regolamentazione nei settori dei servizi pubblici, al rafforzamento delle politiche di tutela della concorrenza; un "ambiente" più favorevole con politiche industriali, fondate sulla ricerca industriale e sul trasferimento tecnologico, e un programma per la creazione di piccole imprese innovativa.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • Riforma del settore elettrico e di quello del gas;

  • liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni;

  • riforma e avvio dei processi di risanamento di Poste e Ferrovie;

  • riforma del commercio, flessibilità degli orari ed abolizione delle licenze;

  • riforma degli ordini professionali;

  • istituzione e rafforzamento del ruolo delle Autorità indipendenti.
TESI 47 – APRIRE IL MERCATO DEI CAPITALI

 

PROGRAMMA

  • Il compito di mantenere competitivo il nostro sistema economico è affidato in misura rilevante a un rinnovamento profondo del sistema finanziario, del mercato mobiliare e del governo societario, in una parola, del mercato dei capitali in senso lato.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA
  • Il decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, più conosciuto come Riforma Draghi, nasce dalla "Comunitaria '94", la legge 52/1996,che aveva delegato il Governo a dare attuazione a due direttive europee sui servizi di investimento nel settore dei valori mobiliari ed in materia di adeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi. Il provvedimento ridisegna la disciplina degli intermediari dei mercati finanziari e mobiliari - nel solco del decreto Eurosim (il D.lgs. 415/1996), che viene in gran parte abrogato - e modifica l'ordinamento delle società quotate. Le nuove regole della cosiddetta "corporate governance" assicurano una migliore tutela delle minoranze azionarie. Sanzioni più severe sono previste in particolare per l'insider trading e l'aggiotaggio. La riforma sarà pienamente realizzata con l'emanazione dei numerosi provvedimenti di attuazione, obbligatori e facoltativi.
  • La Commissione di esperti presieduta da Antonino Mirone ha concluso i suoi lavori e presentato ai Ministri competenti, Giustizia e Tesoro, uno schema di legge delega per la riforma del diritto societario. Un provvedimento destinato a mutare le norme che regolano la vita di tre milioni e mezzo di società non quotate. Scopo della riforma è integrare e completare il processo di revisione delle regole iniziato con il Testo unico sulla finanza, in modo da favorire un " ambiente istituzionale favorevole allo sviluppo". A questa bozza di provvedimento si è ora affiancato il progetto di legge (AC 6751)

TESI 48 – LIBERARE IL MERCATO: LE PRIVATIZZAZIONI

 

PROGRAMMA

 

  • Privatizzare per creare nuovi mercati, dare maggiore competitività alle industrie e alle banche italiane, accrescere il mercato dei capitali privati tenendo conto della fondamentale differenza fra imprese che operano in concorrenza e imprese che forniscono servizi di pubblica utilità in condizioni di almeno parziale monopolio per le quali si deve procedere contemporaneamente alla liberalizzazione dei settori in cui operano. Ci sono ampi margini per politiche di privatizzazione e di liberalizzazione anche in ciascuna delle "cento città d’Italia" nelle attività economiche, servizi di pubblica utilità e consistenti proprietà immobiliari.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • Processi di privatizzazione della Telecom, dell’Enel, dell’Eni, del gruppo IRI, di gruppi bancari

TESI 49 – LIBERARE IL MERCATO: UNA NUOVA POLITICA PER I SERVIZI PUBBLICI E LA TUTELA DELLA CONCORRENZA

 

PROGRAMMA

  • Servizi efficienti, disponibili a tutti e caratterizzati da un adeguato rapporto prezzo/qualità.

  • Politiche di tutela della concorrenza a beneficio sia dei consumatori sia delle stesse imprese attraverso anche il rafforzamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e il miglioramento dei grado di trasparenza.

  • Formulare appropriate politiche di sostegno allo sviluppo delle piccole e medie imprese che non siano distorsive rispetto al funzionamento del mercato ma ne consentano un miglior funzionamento perché lo rendono accessibile anche ai soggetti strutturalmente più deboli.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • Il processo di liberalizzazione nei settori dell’energia e del gas, delle telecomunicazioni, l’avvio consistente della privatizzazione delle grandi imprese pubbliche, la scadenza la 30 giugno 2000 per l’IRI e la privatizzazione del gruppo Finmeccanica, le nuove regole per i servizi pubblici locali in corso di esame al Senato nel Collegato alla Finanziaria sono un bilancio rilevante per la creazione di un mercato regolato (Authority) e concorrenziale.

TESI 50 – LA CREAZIONE E LA CRESCITA DI IMPRESE INNOVATIVE

 

PROGRAMMA

Per rafforzare e sostenere lo sviluppo delle piccole imprese occorre una profonda riforma del mercato dei capitali e una vigorosa politica di sviluppo della ricerca scientifica, teorica ed applicata. Lungo queste due grandi linee d’azione sono poi da inserire cinque progetti: internazionalizzazione, qualità, progettare verde, grandi lavori per il paese, "tirar fuori il nuovo".


GOVERNI DI CENTROSINISTRA
  • Si è riformata la legislazione in materia di incentivi per la ricerca e l’innovazione tecnologica attraverso un decreto legislativo attuativo della L. 59/97 per renderla più appetibile alla piccola e media impresa.

  • Inoltre il riordino della ENEA e degli Enti di ricerca ha posto come missione delle istituzioni della ricerca quella di promuovere il trasferimento tecnologico.

  • Collegato per il sostegno all'Istruzione, la Formazione, la Ricerca, l'Innovazione tecnologica;

  • Piano di settore per l'Industria aeronautica;

  • sostegno alla partecipazione italiana alle collaborazioni nel campo avio-motoristico;

  • sostegno all'industria nazionale nei settori dei veicoli da trasporto commerciale;

  • presenza imprese italiane nei campi delle tecnologie militari e/o duali; sostegno alle PMI del settore informatico.

  • I recenti provvedimenti, anche di risorse E- commerce vanno nella direzione di promuovere una più veloce capacità di utilizzo delle nuove tecnologie telematiche del sistema produttivo e distributivo del Paese.

TESI 51 - L'INFORMAZIONE

 

PROGRAMMA
  • Promuovere il superamento del duopolio di fatto nel settore dell’informazione televisiva anche dando al Paese accesso alla più ampia offerta di servizi di tutto il mondo.

  • Ridefinire i compiti del servizio pubblic

 


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • Legge 31 luglio 1997, n. 249. Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo. Istituisce l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (unica per i settori televisivo e delle telecomunicazioni), individuando nella Commissione per le infrastrutture e le reti, nella Commissione per i servizi e i prodotti e nel Consiglio i suoi organi, ciascuno con specifiche attribuzioni. Vieta la costituzione o il mantenimento di posizioni dominanti, realizzate con qualsiasi mezzo, per promuovere ogni forma di pluralismo e di concorrenza nel settore di riferimento, precisando le situazioni comunque vietate. Mira ad un assetto equilibrato del mercato anche per ciò che concerne la raccolta della pubblicità.

  • AS 1138 Disciplina del sistema delle comunicazioni. (All’esame della Commissione Lavori pubblici, Comunicazioni del Senato). Per il settore radiotelevisivo, l'esigenza di una organica normativa nasce sia dalle innovazioni tecnologiche e dai dettami della normativa comunitaria che da una cronica inadeguatezza della disciplina del settore. Il provvedimento può essere utile a tutte quelle imprese che vogliono misurarsi sul mercato della multimedialità e sembrano venute meno le resistenze del servizio pubblico nel restare fermo a difesa dell'esistente. I contenuti più significativi sono in primo luogo lo sviluppo delle tecnologie digitali: il passaggio dal

 

sistema analogico a quello digitale è previsto entro l'anno 2006 ed è la proposta più rilevante per le conseguenze che potrà avere, in termini di accelerazione tecnologica, sul mercato della multimedialità. L'altra questione di rilievo disciplinata dal provvedimento è quella riguardante il riassetto della concessionaria pubblica, tenendo conto che l'IRI, azionista unico della Rai, sarà messo in liquidazione. Per dare soluzione al problema della proprietà delle azioni della concessionaria pubblica, il provvedimento propone la nascita di una holding con l'apertura ai privati nel capitale dell'azienda (rispondendo in questo modo anche a quel referendum votato dalla maggioranza degli italiani che consentiva la possibilità di cedere parte del capitale azionario della Rai al libero mercato). I due principali operatori televisivi nazionali devono compiere un arretramento rispetto alle posizioni finora godute per un bilanciamento del sistema a favore sia dell'emittenza locale che della carta stampata.

  • Legge n. 78 del 29 Marzo 1999. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 gennaio 1999, n. 15, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo equilibrato dell'emittenza televisiva e per evitare la costituzione o il mantenimento disposizioni dominanti nel settore radiotelevisivo Il provvedimento stabilisce l'acquisizione di non più del 60 per cento dei diritti di trasmissione in esclusiva in forma codificata delle partite di campionato di serie A o, comunque, del torneo o campionato di maggior valore; prevede che in caso di un solo offerente la durata dei contratti si riduca in tre anni; 0investe l'Autorità per le Garanzie di derogare al predetto limite e fissarne altri, dopo aver ascoltato il parere dell'Autorità per la concorrenza e dopo aver valutato le condizioni generali del mercato, la durata degli altri contratti e la necessità di

 

assicurare l'effettiva concorrenzialità. Il provvedimento individua inoltre anche i principi per la scelta dei decodificatori per la ricezione di programmi e digitali e via satellite, con l'attenzione a individuare sistemi "aperti" tali da consentire agli utenti l'acquisto di un decoder in grado di ricevere più segnali.

  • Legge n. 108 del 13 Aprile 1999. Nuove norme in materia di punti vendita per la stampa quotidiana e periodica. E' finalizzato a consentire, in via sperimentale (per un periodo di diciotto mesi), la vendita di giornali e periodici presso esercizi commerciali diversi dalle tradizionali edicole (librerie, tabaccherie, distributori di carburante, bar, grande distribuzione). Qualora tale risultato fosse giudicato positivo, il Governo adotterà un apposito provvedimento per ridisciplinare il sistema di vendita della stampa quotidiana e periodica, sulla base di specifici criteri direttivi stabiliti dalla delega e correlati ai risultati della sperimentazione.

TESI 52 - IL FUTURO DELLE TELECOMUNICAZIONI

 

PROGRAMMA
  • Creazione di una situazione di concorrenza tra i vari operatori.

  • Definire un’unica Autorità di settore per TV e telefonia.

 


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • Dal quarto gestore radiomobile ai cellulari di terza generazione. Il mercato radiomobile italiano è oggi uno dei più sviluppati del mondo tant'è che, dopo l'avvento dei primi tre gestori nazionali, è quasi completata l’aggiudicazione della quarta licenza. Il Ministero delle Comunicazioni ha avviatole procedure per l'introduzione in Italia del sistema radiomobile di terza generazione (Umts). In questo modo il processo di liberalizzazione compie un ulteriore passo in avanti con altri investimenti, migliaia di nuovi posti di lavoro e benefici per i cittadini in termini di servizi sempre più competitivi e innovativi. Nell'ambito dei lavori concernenti il provvedimento collegato alla manovra finanziaria per il 1999, il Ministero ha predisposto la documentazione di base per l'introduzione sia del contributo sulle attività di installazione e fornitura di reti di telecomunicazioni pubbliche sia di una disciplina del settore delle telecomunicazioni ad uso privato.

  • Legge 31 luglio 1997, n. 249. Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo. Istituisce l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (unica per i settori televisivo e delle telecomunicazioni), individuando nella Commissione per le

infrastrutture e le reti, nella Commissione per i servizi e i prodotti e nel Consiglio i suoi organi, ciascuno con specifiche attribuzioni. Vieta la costituzione o il mantenimento di posizioni dominanti, realizzate con qualsiasi mezzo, per promuovere ogni forma di pluralismo e di concorrenza nel settore di riferimento, precisando le situazioni comunque vietate. Mira ad un assetto equilibrato del mercato anche per ciò che concerne la raccolta della pubblicità.

TESI 53: MODERNIZZARE L’AGRICOLTURA

 

PROGRAMMA

  • Aumentare la competitività attraverso lo sviluppo rurale (agricoltura biologica, agriturismo, aree protette), migliorare le strutture produttive e di trasformazione attraverso la riorganizzazione dell’offerta agricola e con servizi pubblici più efficienti

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • Di grande importanza è stata l’istituzione, con decreto del Presidente del Consiglio, del Tavolo Verde e del Tavolo Agroalimentare, in queste sedi sono state affrontate le problematiche legate alle imprese agricole e alla filiera. È stato emanato il decreto 173/98 sul contenimento dei costi di produzione in agricoltura, si tratta di regimi di aiuto per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese, in particolare: 1) regime di aiuto alla riduzione dei costi energetici per la produzione di fonti energetiche rinnovabili nel settore agricolo; 2) regime di aiuto al trasporto internodale; 3) regime di aiuto per il rafforzamento delle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; 4) accelerazione e snellimento delle procedure amministrative. Sempre nell’ambito del decreto legislativo 173/98 il Cipe ha deliberato la partecipazione a pieno titolo del mondo agricolo, rurale e ittico ai patti territoriali e ai contratti di programma. Un altro importante provvedimento innovativo per l’agricoltura è la legge sull’imprenditoria giovanile, essa prevede agevolazioni per la formazione di nuove imprese sia legate al comparto che affidatarie di servizi. La legge crea le condizioni per il ricambio generazionale e la modernizzazione incentivando i giovani ad impegnarsi in una moderna agricoltura.

Altro strumento importante per il settore, in fase di approvazione definitiva, è l’orientamento e regolazione dei mercati agricoli, contenuto nella legge delega del Governo "Disposizioni in materia di apertura e regolazione dei mercati", gli articoli interessati sono 3 e 4 e tracciano le linee fondamentali di un disegno riformatore. Tale delega è diretta a promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’agricoltura, favorire lo sviluppo rurale, modernizzare le strutture produttive e di trasformazione per una

maggiore competitività delle imprese, garantire la qualità dei prodotti, favorire l’insediamento dei giovani, promuovere l’emersione del lavoro sommerso. I principi e i criteri riguardano: la definizione dei soggetti agricoli e delle attività di coltivazione, di allevamento e connesse; integrazione dell’attività agricola con altre attività; l’incremento all’agriturismo; diffusione dell’innovazione tecnologica, rafforzamento del sistema di controllo dei prodotti agricoli; ammodernamento di nuovi strumenti assicurativi contro i rischi naturali e di mercato; disciplina del lavoro atipico e occasionale; concentrazione dell’offerta; dismissione dei terreni demaniali; estensione dell’operatività del Fondo di sviluppo in agricoltura ed infine la elaborazione di testi unici quale strumento di trasparenza del settore.

Con l’attuazione del decreto legislativo 143/97 (base giuridica è la legge 59, legge Bassanini, art. 11 e 14) relativo alla riforma del Ministero e gli enti ad esso collegati, si è giunti ad un reale salto di qualità e di efficienza dei servizi verso i cittadini in materia agricola. Con tale norma sono stati riformati: l’Aima ; l’Ente Nazionale Risi; i 23 Istituti di Ricerca e Sperimentazione Agraria; l’INEA; l’Istituto Nazionale della Nutrizione; l’Ente Nazionale delle Sementi Elette; l'UNIRE; la Cassa per la proprietà contadina accorpata all’ISMEA; Consorzi Agrari; le società RIBS e Finagra che sono state accorpate in Sviluppo Italia spa.

Riferimenti legislativi

  • Riforma Ministero Pol. Agricole.
  • D.Lgs.143 e D.Lgs. 300/99. Trasformazione in due Dipartimenti e trasferimento alcune competenze alle Regioni
  • D.Lgs. 165/99. Trasformazione AIMA in AGEA con decentramento regionale degli Organismi pagatori e riconoscimento all’Ente Naz. Risi la qualifica di organismo pagatore.
  • 410/99. Nuovo Ordinamento dei Consorzi Agrari.

  • Sostenere le importazioni e difendere il made in Italy

  • D.Lgs. 173/98. Estensione degli strumenti di programmazione
  • negoziata (Patti territoriali, ecc.) al Comparto Agricolo.
  • L.441/98. Norme per la diffusione e la valorizzazione della imprenditoria giovanile in agricoltura.
  • D.Lgs.173/98. Art. 10 Rafforzamento strutturale delle imprese.
  • D.Lgs. Riforma della Cassa per la formazione della proprietà contadina ed accorpamento all’ISMEA.
  • Nelle varie finanziarie sono state prorogate le agevolazioni tributarie per la formazione e la proprietà contadina.

 

  • Nelle produzioni agricole é ormai centrale il tema della qualità. Sono state approvate leggi importanti sul commercio dell’olio d’oliva, sui vini DOC e, recentemente è stato approvato un ordine del giorno a tutela del miele integrale vergine. Nel primo caso la legge ha come obiettivo di garantire sia produttori che consumatori, stabilendo regole rigide a tutela dell'olio italiano. Non sarà più possibile denominare come prodotto made in Italy un olio che non abbia completato nel nostro Paese l'intero ciclo di produzione. Si rafforza in tal modo l'olio italiano, difendendo i produttori dal commercio di olii d'importazione di indubbia qualità e tutelando i consumatori con serie garanzie di qualità e con precise regole in merito all'etichettatura. L'altro importante provvedimento riguarda i vini DOC: la nuova legge elimina ingiusti danni al viticoltore, permettendogli di riclassificare in una diversa denominazione un vino che, pur avendo subito variazioni delle sue caratteristiche DOC, ha alti requisiti qualitativi. Sono state approvate norme proposte di tutela della tipicità dei prodotti italiani, tra le quali la più importante è certamente quella sui prodotti e i territori a denominazione di origine protetta (DOP), il cui obiettivo é di tutelare i prodotti agricoli ed alimentari del nostro

    Paese che presentano specifiche caratteristiche qualitative e recuperare anche il senso della qualità del paesaggio agrario e del territorio rurale. Per quanto riguarda l’esportazione dei prodotti Made in Italy è istituito presso il Ministero per il commercio con l’estero, il Tavolo Agroalimentare per le esportazioni, presieduto dal Ministro, altre norme sono contenute nel decreto legislativo 173/98.

 

  • Modernizzare l’agricoltura attraverso la leva fiscale

 

Riferimenti legislativi

  • L. 313/98. Tutela della produzione nazionale di olio d’oliva.
  • D. Mipa 19/4/99. Approvazione del codice di buona pratica agricola.
  • D.Mipa 350/99. Regolamento concernente norme per l’individuazione dei prodotti tradizionali (Art. 8 D.Lgs. 173/99).
  • DPR Regolamento concernente la semplificazione e l’armonizzazione delle procedure dichiarative e delle modalità di controllo nel settore vitivinicolo.
  • D.Lgs. 173/99. Art. 7-8-13. Valorizzazione del patrimonio gastronomico e Disposizioni normative sul marchio identificativo della produzione nazionale
  • Interventi a favore del credito all’esportazione di intesa con il Ministero del Commercio Estero.

 

  • La legge 448/98, misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo, contiene importanti norme di ricaduta per il settore agricolo, in particolare: la soppressione di alcuni oneri sociali, per una riduzione stimata dello 0,86%; alle imprese, anche agricole, operante nelle zone ad obiettivo 1, viene concesso per tre anni un credito d’imposta di 1 milione di lire per ogni dipendente a tempo indeterminato, fino ad un numero di 60 dipendenti; estensione alle zone 5b (aree rurali in declino) incentivi territoriali sotto forma di benefici fiscali; semplificazione nell’assolvimento dell’obbligo della registrazione dei contratti d’affitto di fondi rustici presso l’ufficio registro; finanziamento di 8 MLD/anno per progetti di tutela dell’ecosistema marino e di coordinamento della gestione della pesca nel mare Adriatico e nel resto del Mediterraneo; agevolazioni per l’acquisto di terreni agricoli da parte di imprenditori agricoli diretto-coltivatori (imposta di registro ridotta all’8 regime speciale IVA agricola per contratti in essere al 31/12/99; possibilità per le imprese che non avevano effettuato il pagamento dei contributi unificati per gli anni pregressi di farlo nel 2000 utilizzando le stesse agevolazioni previste per le imprese che hanno già sottoscritto i contratti di riallineamento; il salario convenzionale non pagato in intere zone, a cominciare dal Mezzogiorno, attraverso forme di contrattazione ha fondato il calcolo per la contribuzione previdenziale sul salario reale colpendo così forme assai estese di impiego di manodopera a nero, norma contenuto nel cosiddetto pacchetto Treu. da sottolineare il mantenimento dell’IRAP in agricoltura all’1,9% per il 2000 e quindi una progressione rallentata dell’imposta per il comparto.

  • Garantire una maggiore tutela delle produzioni tipiche mediterranee in sede europea

 

Riferimenti legislativi

  • Legge Finanziaria ’98. Agevolazioni del 10% del costo per l’acquisto di macchine agricole o attrezzature portate o semiportate, rimorchi o macchine per i trattamenti fitosanitari.

 

  • Il risultato ottenuto dal Governo italiano (per la prima volta preceduto da un intenso dibattito avvenuto nelle due Camere) in sede di trattazione della PAC (Agenda 2000) è più che soddisfacente, ha portato ad un sostanziale avvio del riequilibrio della spesa agricola europea verso le colture mediterranee (olio, vino, settore ortofrutticolo ecc…); si è ottenuto la riduzione dei prezzi per i seminativi, carni bovine e latte; abbiamo ottenuto un aumento di 600 mila tonnellate per le quote latte (una parte delle quote sono riservate alla imprenditoria giovanile); l’introduzione di un premio alla macellazione per i capi adulti e vitelli; nuovi diritti di impianto per il settore vitivinico ecc….. Sul fronte dei fondi strutturali saranno destinati all’Italia, nel periodo 2000/2006, considerando i fondi stanziati dal Cipe per gli interventi in agricoltura e allo sviluppo rurale nell’ambito del programma di sviluppo del mezzogiorno, oltre 25 mila miliardi. Gli accordi raggiunti consente all’Italia di risolvere alcune importanti problematiche, creando i presupposti per il rilancio di alcuni settori strategici di questo settore.

  • Stimolare l’innovazione di prodotto, riducendo l’impatto chimico e migliorando la qualità

 

Riferimenti legislativi

  • I risultati raggiunti nella trattativa per Agenda 2000 e OCM possono definirsi buoni.

  • Questa maggioranza ha affrontato due punti molto importanti a livello nazionale ed europeo che riguardano la sicurezza alimentare e le biotecnologie. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare oltre alla indagine conoscitiva che attualmente si sta svolgendo nella commissione affari sociali della camera, i DS avevano già maturato, nel 1996, l’idea di una agenzia per la sicurezza alimentare nell’ambito della riforma del ministero per l’agricoltura, infatti nel pdl presentato dal gruppo dei DS vi sono contenuti due articoli di istituzione e di indirizzo.

Per quanto riguarda le biotecnologie, la maggioranza è stata promotrice di una indagine conoscitiva presso la commissione agricoltura della camera che ha consentito di: 1) fissare l’orientamento del Parlamento su tutto l’arco dei problemi aperti; 2) orientare la posizione del Governo in merito alla direttiva comunitaria 98/44/CEE fino alla costituzione, accanto all’Olanda ad altri paesi europei, in sede dell’Alta Corte di Giustizia; 3) orientare la posizione dell’Italia, in sede di Agenda 2000,a sostegno delle produzioni di qualità a tutela dell’origine dei prodotti per un

nuovo patto tra produttori e consumatori; sono, inoltre, state approvate delle risoluzioni sulla posizione dell’Italia nella conferenza di Seattle, sia alla Camera che al Senato.

 

TESI 54 – UNA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE IN LINEA CON L’EUROPA

 

PROGRAMMA
  • Eliminare la barriera invisibile data dalla scarsa trasparenza e dalla lunghezza delle procedure amministrative; adottare politiche che favoriscano la creazione di competenze e lo sviluppo di competitività nelle imprese sia di piccole sia di grandi dimensioni; incoraggiare un miglioramento di efficienza.

  • Governare con gli incentivi anziché con i divieti;

  • adeguare le dimensioni e la mobilità sul territorio per un più efficiente posizionamento sul mercato e per una migliore integrazione con azioni di progettazione del centro storico e commerciale;

  • innalzare la qualità e il livello dell’associazionismo fra imprese;

  • favorire la creazione di economie di scala per le imprese di dimensioni minori;

  • giungere ad un prelievo più semplice e equo;

  • modificare la politica di concessione delle licenze per grandi superfici;

  • semplificare le procedure amministrative per l’esercizio dell’attività commerciale.

 


GOVERNI DI CENTROSINISTRA

E’ stata approvata la legge di riforma del commercio nel senso sia della liberalizzazione che nel senso della regionalizzazione. Siamo nella fase attuativa.

Le risorse a favore del settore sono fortemente incrementate compresi il provvedimento di chiusura della legge n. 517 (250 miliardi) il fondo per la ristrutturazione degli immobili (esteso anche al turismo e all’artigianato di servizio) che funziona come credito d’imposta, per l’acquisto di strumenti e macchinari e infine l’estensione al commercio della L. n. 488 per interventi di associazione degli esercizi e di centri commerciali.

TESI 55 – MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SISTEMA TURISTICO ITALIANO

 

PROGRAMMA

 

Punti cruciali per rilanciare il turismo, dando maggiore attenzione al consumatore-turista e tenendo conto dell’evoluzione dei sistemi informativi e delle centrali di prenotazioni, sono il mezzogiorno, le aree a turismo maturo, le città, i comprensori termali, le aree di pregio ambientale e per il turismo verde e naturalistico.

Le nostre proposte:

  • un indirizzo di politica fiscale, tributaria e di sostegno finanziario che favorisca il reinvestimento nel turismo;
  • una riforma della legislazione turistica che delegiferi gli aspetti programmatici e si limiti a fissare alcune essenziali regole in materia di deleghe e di competenze, strumenti di programmazione, monitoraggio e tutela del patrimonio ricettivo e turistico;
  • coordinamento e unificazione-selezione degli strumenti di promozione di un’area in quanto immagine, sviluppo, relazioni economiche e commerciali.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • E’ stata approvata in sede referente alla X Commissione della Camera dei deputati la riforma del turismo modificando sensibilmente il testo del Senato in senso regionalista.

  • Si è estesa la L. n. 488 al settore del turismo e il primo bando ha ottenuto una risposta molto forte nel Mezzogiorno.

  • E’ in corso di discussione alla Camera la legge di riordino del sistema termale.

TESI 56 – L’ARTIGIANATO: UNA TRADIZIONE A CUI DARE MODERNITÀ

 

PROGRAMMA

L’artigianato è una grande ricchezza nell’economia del nostro paese ed occorre una politica di promozione, valorizzazione e innovazione tecnica e professionale. Le nostre proposte:

  • un insieme di nuove norme confluenti in uno "statuto" per l’imprenditore artigiano;
  • sviluppo di politiche regionali all’interno di un quadro nazionale di riferimento e delle esigenze di armonizzazione comunitaria;
  • semplificazione e ristrutturazione di alcune imposte che si applicano al settore;
  • misure che facilitino l’accesso al credito.

GOVERNI DI CENTROSINISTRA

  • La discussione sulla legge quadro per l’artigianato è in corso di esame presso la X Commissione del Senato.

  • Nel corso della legislatura su iniziativa della X Commissione della Camera è stata approvata una legge che modifica la L.443/85 in materia di impresa artigiana costituita in forma di S.r.l. con unico socio o di Società in A.S.

  • Per quanto riguarda il processo di riforma del sistema degli incentivi alle piccole imprese e al decentramento territoriale i decreti legislativi in attuazione della L. 59/97 hanno determinato una svolta importante rispetto al vecchio regime.

  • Si tratta ora di seguire il processo attuativo delle Regioni.

TESI 57 - LA QUESTIONE DELLE ABITAZIONI

 

PROGRAMMA

 

Nel nostro mercato, caratterizzato da un grande frazionamento e diffusione della proprietà nel quale prevale quindi l’offerta e la domanda di immobili in proprietà piuttosto che in locazione, occorre:

  • procedere nella liberalizzazione delle locazioni;
  • ridefinire la politica dell’intervento pubblico, soprattutto a favore delle fasce più deboli;
  • riesaminare l’imposizione fiscale sulle compravendite (vedi anche tesi 4

GOVERNI DI CENTROSINISTRA
  • Legge n. 431 del 9 Dicembre 1998 Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo - La riforma va incontro alle esigenze dei proprietari e tutela anche le fasce di cittadini più deboli, grazie ai contratti concertati, agli incentivi fiscali e a un fondo nazionale da 1.800 miliardi per tre anni per aiutare chi ha redditi bassi a pagare l'affitto. Gli incentivi fiscali destinati sia ai proprietari che agli inquilini più poveri e la possibilità per i proprietari di ritornare in possesso dell'abitazione in caso di bisogno, permetterà l’arrivo di più appartamenti sul mercato delle locazioni, mercato che sarà tenuto sotto controllo dall'apposito osservatorio presso il ministero, che definisce anche i requisiti minimi per accedere ai contributi. Provvederà anche ad individuare i criteri.

 

  • Legge n. 488/2000Finanziaria 2000 Vendita immobili degli enti pubblici - E’ stata posta sul mercato una quota pari al 25% del patrimonio immobiliare degli Enti previdenziali, e gran parte degli immobili demaniali, delle Regioni e dei Comuni. Lo Stato pensa di incassare almeno 4.000 miliardi, 600 dei quali arriveranno dal conferimento di immobili pubblici ai fondi chiusi. Il Tesoro, anche in deroga alle norme vigenti e utilizzando poteri sostitutivi in caso di ritardi, cederà i beni a intermediari che corrisponderanno l’importo pattuito, impegnandosi a rivendere gli immobili. Gli inquilini avranno diritto alla

prelazione con uno sconto del 30% sul valore dell’appartamento relativamente agli immobili non di pregio. Per gli immobili di pregio (quelli con un valore del 70% superiore al valore medio del comune) resta il diritto di prelazione, ma a prezzo di mercato. Se l’inquilino non acquista ci sarà la vendita all’asta. Per gli immobili di interesse storico non varrà la norma del silenzio-assenso; i consulenti del Tesoro non potranno acquistare gli alloggi.

 

 

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