Il Movimento per L'Ulivo: IL TESSERAMENTO '98
Perchè il Movimento fa bene a L'Ulivo
Intervento di Giovanni Procacci

 

Se non ci fosse occorrerebbe inventarlo: questa la frase che si sente talvolta pronunciare da chi comprende appieno il ruolo e le finalità del Movimento per L'Ulivo.

Nei primi anni '90 la coincidenza temporale, a mio avviso non casuale, tra rivolgimenti politici planetari e una forte volontà di cambiamento largamente diffusasi nel Paese, ha conferito particolare dignità storica alla fase di transizione ancora in atto, alimentando nella società italiana delle attese, sul piano politico ed istituzionale, che certamente non possono trovare risposta in soluzioni di corto respiro che mirino a conservare, sia pur sotto l'apparenza di nuove forme, le logiche del passato.

Qualcuno nel '93 s'illuse che l'esito dei referendum sulla legge elettorale fosse di per sé sufficiente a garantire al Paese un nuovo corso della sua storia politica. Oggi, dinanzi ad un consuntivo ormai definitivo, appare evidente come quella esperienza, pur rilevante ed emblematica, sia servita solo a determinare le condizioni di un cambiamento possibile, tutto da costruire.

Di qui la necessità di sviluppare una costante ed incisiva azione corale sul piano politico e culturale, capace di traghettare gradualmente il Paese verso un bipolarismo compiuto, che non sia soltanto garanzia del sistema dell'alternanza, ma anche e soprattutto strumento atto a consolidare e rinnovare la democrazia italiana. Questa, infatti, deve misurarsi con le sfide della società contemporanea, che richiede con forza nuove forme di partecipazione, più idonee ad affrontare la sua complessità e l'originalità con cui si esprimono e interagiscono le sue istanze culturali e politiche.

All'incrocio di queste coordinate ed in questa presa di coscienza trova le sue ragioni il Movimento per L'Ulivo che, radicandosi sempre più in tutto il territorio nazionale, intende promuovere l'azione di cui poc'anzi scrivevo, facendo appello a quanti, anche iscritti a partiti e movimenti, vogliono sviluppare un impegno comune perché questo passaggio epocale, pur senza forzare i ritmi della storia, si compia fino in fondo, approdando a quelle nuove frontiere che già si intravedono, ma solo con gli occhi della speranza.

Questa è dunque la ragione di fondo per la quale aderire al Movimento. E' una motivazione che attiene alla sfera delle scelte più profonde che un cittadino possa fare nel rapporto con la propria terra ed il proprio tempo. Si tratta certamente di un'istanza ideale molto forte, che deve poi sapersi tradurre in azioni più contingenti e specifiche, come dimostra il decalogo in questa stessa pagina riportato.

A chi, ancora tenacemente legato ad un visione proporzionalistica, ci chiede chi siamo, con chiarezza rispondiamo di essere quella parte de L'Ulivo che si riconosce nel "tutto" de L'Ulivo e che intende farne un oggetto politico, sia pur strutturato in coalizione o federazione. Ecco perché il Movimento da un lato s'impegna a dare corpo e coesione alla coalizione, dall'altro offre uno strumento di partecipazione anche a quanti si riconoscono direttamente ne L'Ulivo, nel suo progetto e nel suo programma, senza avvertire la necessità di ulteriori e più specifiche opzioni di partito. Né questo dovrebbe meravigliare più di tanto se si consideri fino in fondo - e non è cosa da poco! - che non ci sono più programmi di partito, ma solo di coalizione.

Senza il Movimento per L'Ulivo, del resto, tante importanti risorse umane e ideali quasi certamente andrebbero disperse e dunque sottratte alla democrazia del Paese! Non va dimenticato infatti che tanti italiani hanno intrapreso o ripreso l'impegno politico quando Romano Prodi ha dato la sua disponibilità a guidare una fase nuova della politica del Paese, e l'hanno fatto non mettendosi semplicemente al seguito di una pur prestigiosa figura di professionista e di uomo politico - come sempre più è di moda fare oggi! - ma scegliendo sulla scorta di un progetto politico da lui proposto, che rimane per molti la condizione fondamentale della propria militanza.

Viviamo dunque un tempo forte della storia, una stagione colma di tensione verso nuovi orizzonti, e questo rende l'impegno politico assai più alto, perché animato da un progetto di grande respiro, fuori del quale la politica inevitabilmente ripiegherebbe, nel migliore dei casi, ad esclusiva ricerca del consenso per la propria parte: francamente non mi sembra una prospettiva esaltante!

Aderire al Movimento per L'Ulivo significa dunque stare dalla parte del futuro, costruendolo secondo le più autentiche e profonde aspirazioni, senza ancorarlo, per piccoli e opportunistici timori, a schemi datati e precostituiti, ma liberandone ed accettandone fino in fondo le potenzialità. Quel piccolo cartoncino con sopra scritto Movimento per L'Ulivo non è dunque una tessera che evoca vecchie o nuove appartenenze. Vuole semplicemente essere il segno di una comune, rinnovata responsabilità.

PER TUTTO L'ULIVO

Il futuro ha radici antiche